Periodo complicato

Citazione da ipposam

Essere sopraffatta non rende l'idea, non è abbastanza. Avrei bisogno di un anno dedicato solo a mettere a posto le cose di mia madre... Peraltro lo trovo anche terapeutico, quando me ne occupo sto meglio. Ma, come dicevo, ho un lavoro full time (oltre 10 ore al giorno)... Peraltro nuovo... Due bambini, di cui uno treenne... Come trovare il tempo di fare tutto? Già a stento riuscivo a badare alle mie cose. Come occuparmi del suo giardino, che teneva con grandissima cura, in una città diversa da quella in cui vivo? Ogni cosa che sistemo è un ago in un pagliaio. E sono sola. Mia sorella dipendeva da lei, e ora da me. Sento nei suoi riguardi una profonda responsabilità. È tutto troppo... Ci vorrà almeno un anno, o forse due, per mettere tutto a posto. È normale tutto questo?

Mio "suocero" è morto tre anni fa e sono (siamo) messi quasi come un mese dopo il decesso.

Il giardino anche qui è uno dei tanti cantieri. Sono luoghi fortemente simbolici in cui non puoi/vuoi mettere mano perché...

Ipposam è questo, è l'elaborazione del lutto.

Io non ci sono ancora passata e né ho un terrore enorme.

Credo sia assolutamente comune sentirsi come ti senti tu e penso anche che, con il tempo, si impari ad accettare e a conviverci.

Citazione da ipposam

Davvero?

Pensavo di essere strana io; posso capire a distanza di pochi giorni ma io mi trascino da mesi.

Solo metterci mano mi inquieta. Aveva una collezione di carnivore di dimensioni ragguardevoli, le ho trovate morte anch'esse, con grande sgomento, subito dopo la sua scomparsa. Adesso è tutto un fiorire e mi fa uno strano effetto. Penso che pagherò qualcuno perché lo tenga in ordine quando non ci sono.

E poi tutto il resto....le cose e le case di una vita. Io ho fatto una stima che mi ci vorrà almeno un anno per sistemare, per andare a regime. Forse di più, considerato che in mezzo devo lavorare e vivere.

Perché io ho perso tutti...mio padre....mia madre....non c'è più nessuno sopra di me, solo una anziana zia.

È un vuoto che non si può descrivere.

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Non ho la minima difficoltà a comprendere, anche pensando alla descrizione che facevi del carattere di tua madre e del "funzionamento" della vostra famiglia. La difficoltà dell'oggi è anche frutto della freddezza e la lontananza di ieri, non può essere altrimenti.

Non ho consigli, ovvio, credo solo che tu debba lasciarti tutto il tempo necessario per elaborare il lutto. Tutto questo passa anche attraverso le cose materiali che componevano il mondo di tua madre e che per te diventano simboliche.

Forza ipposam

Citazione da ipposam

Ci vorrà almeno un anno, o forse due, per mettere tutto a posto. È normale tutto questo?

E' normale? Penso di sì. Non aggiungere ulteriore "ansia da prestazione" a quello che stai vivendo, che è già tanto.

Citazione da ipposam

Quindi ho ragione nel pensare che quella lontananza e quei nodi irrisolti peggiorano tutto? Mio marito si aspettava il contrario. Secondo lui ricordando i litigi e i "no" dovrei stare meglio. A me pare mi torni tutto in faccia.

Secondo me sì, il difficile e irrisolto rapporto in vita rende più difficile questo passaggio. Trovare il modo di fare pace con una figura così importante come la madre non è facile.

Citazione da ipposam

Quindi ho ragione nel pensare che quella lontananza e quei nodi irrisolti peggiorano tutto? Mio marito si aspettava il contrario. Secondo lui ricordando i litigi e i "no" dovrei stare meglio. A me pare mi torni tutto in faccia.

No, era prevedibile che saresti stata peggio. Supererai questo momento, ne sono certa, ma per farlo devi prenderti tutto il tempo che necessiti. Forza e coraggio!

I lutti già sono dei terremoti di per sé, in più, se ci sono dei nodi e degli irrisolti con la persona che non c'è più... quello è il carico da 90.

Datti tempo, la morte di tua madre è ancora molto fresca, sono passati solo pochi mesi. Sono sicura che anche tu starai meglio, troverai un nuovo assestamento col tempo... è perfettamente normale quello che provi. Secondo me, laddove puoi, fai bene a delegare (il giardiniere che si prende cura del giardino); pensa che mia mamma e le mie zie ci hanno messo anni per mettere mano alla casa dei miei nonni...

Citazione da ipposam

Ciao a tutti, come espresso più volte, questo per me è un periodo veramente complicato; così complicato che fatico a descriverlo, a darne un'idea. Provo a parlarne.

In passato ho sempre avuto la sensazione di avere il controllo su tutto, ed quindi è sempre stato facile per me prendere decisioni.

Ora, all'opposto, ho l'impressione di non avere nulla sotto controllo e fatico a prendere qualunque decisione. Sul lavoro sto sempre sul chi vive; l'ho sempre vissuto con una certa ansia, ora di più. Il contesto non facilita, fatico a renderlo routinario, almeno in minima parte, per cui ogni giorno lo vivo come sfida e mi chiedo se arriverò a fine giornata avendo risolto dei problemi o con qualche problema in più, e spesso è così. Sembra non esserci mai pace. Incrocio per strada altri genitori, altre mamme, così preoccupate di questioni che io non riesco nemmeno a focalizzare perché non ne ho il tempo, quindi probabilmente non do la giusta importanza. Nella scuola dell'infanzia di mio figlio non conosco praticamente nessuno, sono un'estranea, non partecipo mai a nulla e devo sempre delegare.

Devo prendere alcune decisioni importanti, ma mi ritrovo incapace di farlo; per l'esattezza, anche solo fare ordine, decidere di buttare o tenere qualcosa mi pesa, non riesco ad avere la necessaria lucidità e quindi... anche qui, spesso delego. Vorrei risvegliarmi tra un anno e trovare tutto deciso e realizzato. Mio marito è un tipo pratico, mi sta dando una mano, ma non capisce fino in fondo cosa provo, ha una sensibilità diversa e mi vorrebbe più forte e lucida in questo momento, ma io fatico.

Mi sento un'altra, quella di prima che era ottimista, solare e piena di energie è come fosse schiacciata da un'ombra oscura e pesante.

Inevitabilmente, dovendo fare fronte a innumerevoli questioni, ne ho lasciate alcune indietro, ma anche quelle dovrò affrontarle, e fanno capolino sulla mia agenda, minacciose. Chi si occuperà dei bambini quando tra un paio di mesi chiuderanno le scuole? Ancora non ho cercato una baby sitter, di solito a febbraio già è tutto deciso, a pensarci provo altri chili d'ansia.

Ma non ho il tempo e nemmeno le energie e sono costretta a rimandare.

Perfino su questioni di nessuna importanza, dove passare il week-end... prendere o no un altro giorno di ferie... mi soffermo a rimuginare... un tempo la vecchia me avrebbe deciso rapidissima.

In sostanza, mi pare di avere davanti innumerevoli responsabilità (non ultima mia sorella) e difficoltà ed al contempo sempre meno strumenti per farvi fronte. Non so se è normale tutto questo; di solito la sola idea di fare un viaggio mi metteva addosso allegria e forza, ora mi ritraggo, ci avevo pensato ma alla fine ho rinunciato. Sto passando dei giorni nella casa al mare a curare il giardino, ho bisogno di pace e di stare un po' ritirata. Che ne pensate? Tornerò come prima?

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Mi ritrovo moltissimo in questo tuo status attuale.

Perché, con il passare del tempo e gli eventi della vita, mi hanno portata a "perdere" quel controllo e autocontrollo che ho sempre avuto.

Ma in fondo, credo sia una condizione alla quale tutti, prima o poi, dovremo fare i conti.

Mi sento di dirti che... è normale, e man mano che si diventa "grandi" (ovvero si invecchia), si ha sempre meno controllo su tutto.

Bisogna darsi delle priorità, stabilire una scala di importanza e, se necessario, farsi aiutare in quelle incombenze sì necessarie, ma magari non immediate, e che puoi tranquillamente delegare.

Voler "prendere dappertutto", si finisce poi per non fare bene nulla.

L'importante, per me, è prendersi sempre degli spazi per sé stessi e per la famiglia, anche a scapito di lasciare altro indietro, senza rimorsi e senza sentirsi in colpa.

Inizialmente ho faticato anche io, ma pian piano ho compreso che o facevo così o ci rimettevo in serenità e tranquillità.