Ma veramente hai paura di morire nel sonno, con tutti gli altri modi peggiori che ci sono per morire? Se vuoi che te ne elenchi qualcuno fammi sapere, altrimenti leggiti qualche giornale oppure guardati qualche film di azione dove la gente muore in malo modo.

Paura di addormentarsi e morire
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Firmerei col sangue per fare una morte del genere, a qualunque età.
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Ciao Anonimo, io di paura di morire nel sonno non ne ho, però paura di morire in generale sì.
Intendo come concetto assoluto, non ho paura di questa o quella morte (es. per malattia o incidente), ma proprio del fatto che la vita finisce, per tutti.
Mi spaventa sia che ci sia un nulla eterno, sia un'eternità, che è una dimensione che non appartiene all'umano.
Per un certo periodo ho sofferto tantissimo di questa cosa, era un'ossessione ricorrente che mi rovinava le giornate. Poi è passata. Poi, sempre per un certo periodo (comunque anni), pur non facendo parte dei miei pensieri da sveglia, era un pensiero che mi svegliava di botto dal primo sonno. Mi svegliavo in ansia e poi mi riaddormentavo.
Adesso questo non mi succede più, la mia ansia si è trasferita su cose più concrete. Non so cosa sia meglio, onestamente.
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Ciao Anonimo, io di paura di morire nel sonno non ne ho, però paura di morire in generale sì.
Intendo come concetto assoluto, non ho paura di questa o quella morte (es. per malattia o incidente), ma proprio del fatto che la vita finisce, per tutti.
Mi spaventa sia che ci sia un nulla eterno, sia un'eternità, che è una dimensione che non appartiene all'umano.
Per un certo periodo ho sofferto tantissimo di questa cosa, era un'ossessione ricorrente che mi rovinava le giornate. Poi è passata. Poi, sempre per un certo periodo (comunque anni), pur non facendo parte dei miei pensieri da sveglia, era un pensiero che mi svegliava di botto dal primo sonno. Mi svegliavo in ansia e poi mi riaddormentavo.
Adesso questo non mi succede più, la mia ansia si è trasferita su cose più concrete. Non so cosa sia meglio, onestamente.
Fifilla Comprendo il ragionamento. Credo che sia la pia leggerezza della nostra società. Almeno quella attuale. L'illusione propinata da valori di eterna giovinezza. Il legarci volutamente ad un presente che, fra un minuto, è già passato.
Non mi piace filosofeggiare. Ritengo l'argomento l'apice di un percorso di vita che ognuno deve percorrere per conto proprio, con le proprie sensibilità, esperienze, considerazioni.
Vorrei però stravolgere lo sguardo. Per un attimo. Ed in questo la consapevolezza – altro parolone – ci aiuta molto. La consapevolezza che la vita è il respiro. Cioè, finché respiriamo – operazione meccanica banale che ha però un valore cosmico, universale – siamo vivi. Vivi. Perché la vita è concentrata in una banalità, spesso disconosciuta. Ecco perché ci fa paura la morte. Non comprendiamo forse bene la semplicità della vita? La butto sul retorico, che però è verità: da un po' di tempo quello che ci propinano in TV, sui social, nel quotidiano, è l'esatto contrario di quanto ci ha insegnato la storia millenaria. I classici del pensiero, ad esempio. Cosa direbbero?
I "vecchi" non sono più i saggi della comunità, come dovrebbero essere invece considerati. Sono altro e ci siamo intesi. C'è una percezione negativa dell'evolversi, quasi che tutti dovessimo essere "frizzati" sull'istante passato.
In sostanza, non facciamo più i conti con la morte, come si faceva un tempo. Quasi non vogliamo più partecipare ai funerali. E se lo facciamo, un po' controvoglia. O basti vedere in che condizioni sono i cimiteri.
In altre culture – non prettamente quella italiana – è rimasta l'usanza di pranzare e bere nel ricordo della persona. Abitando all'estero, all'inizio faticavo a concepire questa tradizione. Nel tempo mi sono dapprima abituato. Poi ho dato addirittura un senso positivo al gesto, come la continuità infinita della vita, che va appunto oltre la morte. Scongiurata, dissacrata con un brindisi.
Ritualità che forse potrebbero aiutarci nel farci accettare, se non comprendere, le nostre paure. Ma è filosofia di vita, ultimamente un po' demodé. -
Io ho letto un libro, e fu uno dei pochi libri che sono riuscito a leggere d'un fiato in un giorno.
Si chiama "Milioni di farfalle", del dottor Eben Alexander.
Se prima già ne avevo poca... da quel giorno la morte non mi ha più fatto definitivamente paura.
E non lo ha scritto uno a caso, ma uno che proprio era ateo, e che prima della NDE era totalmente fuori da ogni concetto di credenza nell'aldilà e nella vita "oltre".
Te (ve) lo consiglio.
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Ma veramente hai paura di morire nel sonno, con tutti gli altri modi peggiori che ci sono per morire? Se vuoi che te ne elenchi qualcuno fammi sapere, altrimenti leggiti qualche giornale oppure guardati qualche film di azione dove la gente muore in malo modo.
Non è che ho paura solo di morire nel sonno e negli altri modi invece mi piaccia, è che questa "fobia" mi viene quando dovrei dormire... durante la giornata non penso alla morte, o a come morire, ma spesso quando mi sento molto stanco mi viene questa fobia che non è esattamente il massimo per prender sonno...
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Si tratta di una forma di ansia... devi trovare strategie per superarla. Hai parlato con uno psicologo?
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Ciao, anche a me capita spesso; credo anche io sia una forma d’ansia.
Posso dirti che, almeno nel mio caso, ho notato che queste manifestazioni aumentano per durata e intensità soprattutto quando sto attraversando un periodo stressante oppure durante il cambio di stagione. La mia paura, però, è slegata dal mio credo religioso: sono atea e non credo in Dio. Ho paura di morire, quello senza dubbio, ma più che altro per la paura di diventare niente, nulla eterno. Per la paura di non avere memoria, per la paura di dimenticarmi di essere stata viva. Posso dirti come si manifesta a me, sperando di aiutarti. Generalmente, la paura arriva appena entro nel dormiveglia: arriva un pensiero, veloce, che mi ricorda dell’esistenza della morte e che mi dice che il mio cuore in quel momento si sta fermando e sto morendo. Ovviamente mi sveglio di soprassalto, con il cuore a mille e cerco di calmarmi, ma purtroppo molte volte, dopo questi risvegli bruschi, ho anche degli attacchi di panico e quindi calmarsi è piuttosto impossibile. Mi aiuta molto cercare di addormentarmi con qualche suono di sottofondo: musica, la televisione accesa nella camera accanto, un video messo nelle cuffiette. Così cerco di distrarmi e il mio cervello non è fisso sull’idea di morire. La melatonina, invece, della quale faccio un largo uso da più di tre anni, aiuta fino a un certo punto. Cerco di prenderla solamente quando non sono così tanto stanca, anche perché, se la prendo quando sono veramente esausta, mi fa girare la testa. Questo fa aumentare la mia ansia. Inoltre, la melatonina velocizza il mio addormentamento e quindi, con tutte queste cose messe insieme, mi addormento più velocemente. Sono già stordita dalla stanchezza e dalla mia melatonina. La paura di morire, come risultato, è ancora più forte. Prova ad addormentarti con dei rumori di sottofondo e cerca di concentrarti su di loro. Ogni tanto aiuta. Quando invece proprio non riesco, inizio a passeggiare per la casa e mi bagno i polsi con dell’acqua fredda. Mi aiuta a tornare alla realtà. Ci sono state delle notti nelle quali, per la paura di morire, mi tenevo gli occhi sbarrati con le dita. C’è stato un periodo, dopo la morte di mia zia, mancata proprio nel sonno, che finivo per dormire un’ora e mezza a notte perché non volevo dormire. Fammi sapere come va. Spero di esserti stata utile.
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Ciao, anche a me capita spesso; credo anche io sia una forma d’ansia.
Posso dirti che, almeno nel mio caso, ho notato che queste manifestazioni aumentano per durata e intensità soprattutto quando sto attraversando un periodo stressante oppure durante il cambio di stagione. La mia paura, però, è slegata dal mio credo religioso: sono atea e non credo in Dio. Ho paura di morire, quello senza dubbio, ma più che altro per la paura di diventare niente, nulla eterno. Per la paura di non avere memoria, per la paura di dimenticarmi di essere stata viva.
C’è stato un periodo, dopo la morte di mia zia, mancata proprio nel sonno, che finivo per dormire un’ora e mezza a notte perché non volevo dormire. Fammi sapere come va. Spero di esserti stata utile.Io non dico di essere proprio ateo, ma i dubbi sul dopo sono non pochi, e ci sono dei momenti in cui un proseguo mi sembra detto tutto irrazionale, pertanto l'unica ipotesi che mi sembra davvero tangibile è quella del nulla eterno.
Praticamente dato che la vita dopo la morte è irrazionale, la conclusione è un qualcosa di inconcepibile, ovvero il nulla.
Hai descritto esattamente la mia paura: il nulla eterno, la perdita della memoria di essere stato vivo, il non sapere di esserlo mai stato. Tutte le mie emozioni, ricordi, che sparisce.
Ci sono altre volte in cui invece un proseguo mi sembra invece la cosa più logica, anche se più che al paradiso credo sia più probabile una nuova vita. Questa ipotesi mi viene "avvalorata" dal fatto che mi capita di incontrare persone con cui dal primo momento sento una forte intesa, e mi viene da pensare che è perchè in un altra vita eravamo già stati legati.
Quanto alla paura di morire nel sonno, questa mi è venuta quando poco più che adolescente una mia zia è morta in questo modo. E mentre tutti dicevano che "è il modo migliore" io lo trovavo il peggiore... perchè è come se sapendo di morire potrei in qualche modo provare a combattere la morte, cosa che non potrei se sopraggiunge quando non sono cosciente.
Grazie a tutti per i vostri interventi! -
è come se sapendo di morire potrei in qualche modo provare a combattere la morte, cosa che non potrei se sopraggiunge quando non sono cosciente.
E questa, come certamente già sai, è un'illusione assoluta e candida, perchè le morti nel sonno degli adulti sono tutte legate a problemi cardiovascolari (come è stato anche per Papa Bergoglio).
E purtroppo...ci sarebbe ben poco da "combattere", anche se si fosse vigili...
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