Solo una domanda: perchè ?
(ognuno di noi può vedersi aprire squarci immensi di vita anche da una lettura, da una poesia, da un film...o dalle parole di un amico.)
Preciso che non voglio invitare a non riflettere... ci mancherebbe altro.
Intendo dire che qui la tendenza è aspettarsi un risultato più o meno visibile e tangibile. Io ti do "una chiave di analisi" su te stessa e mi aspetto che venga colto quello che voglio dire e lo introietti. Il metro di misura è questo in un dialogo diciamo non terapeutico.
E così, non sapendo, che per esempio, che in un dato momento una persona sta ponendo una resistenza, o non vuole dare qui una certa immagine di sé, perché magari non è pronta (parlo in generale)... si continua (per esempio) ad insistere in una o l'altra direzione.
Ripeto: tutto è utile, non sto dicendo di non suggerire, consigliare, etc. Solo che i tempi personali sono un altro discorso, così come i percorsi.
E la sensazione, leggendo la discussione, è una sorta di sovraccarico di informazioni per Evelyn. Si può parlare ma tenendo conto che umanamente, una persona deve anche avere il tempo di metabolizzare. L'ho notato allorché lei sta lasciando indietro diversi quote, domande... diciamo che è una forma di empatia nei suoi confronti la mia.