ma resta comunque sapendo che non succederà mai più? E' amore "elevato" o cosa?
In questo caso, per me, è amore.
Non importa quale sia il collante che ha generato il primo o secondo livello di legame: se tra due esseri umani si sviluppa un sentimento "vero", questo poi continua anche se viene a mancare la materia prima che lo ha uniti la prima volta.
Come ho scritto: devono cadere delle "limitazioni". Quando affermi che la situazione cambia, ma, "un quid" resta: è il cadere della limitazione di cui parlavo.
Si può davvero "misurare" se un amore è vero o meno dalla forma che questo ha nella natura dell'unione iniziale?
L'amore, a mio modo di vedere è un percorso, il risultato di una coscienza che si è ampliata: spesse volte con dolore. E' una "comprensione" ulteriore di chi siamo e di chi è l'altro. Oltre molte forme e immagini.
Per questo è diverso dal sentimento, o da qualsiasi forma, appunto.
Sostengo che due persone quando esprimono una perversione, non stanno esprimendo amore (per come lo intendo io). Questa "forma" mi permetto di giudicarla è una limitazione, ma nel caso cadesse, certo, si può fare indubbiamente spazio all'amore.
Quante unioni finirebbero immediatamente se non vi fossero determinate condizioni che ne hanno permesso l'inizio? (a prescindere che siano "classiche" o "perverse")
Certamente.
Io non sostengo che questo principio valga solo per la perversione. Non ho difeso o posto su un altare il rapporto classico.
In realtà ho soltanto espresso delle definizioni:
Ho definito cos'è l'amore (secondo me), cos'è l'ego, e perché i due non sono "confondibili e sovrapponibili" ...
Facendo questa distinzione, il principio puoi applicarlo dove e come vuoi: anche a un rapporto classico. Poni che uno dei due si ammala, e l'altro lo abbandona, il principio che ho enunciato vale anche il questo caso.
Personalmente non ho pregiudizio.
Nemmeno io, come puoi vedere.