Relazione a distanza, cuckoldismo e poliamore: sono in stallo mentale

  • Io penso piuttosto che solo le coppie che non si amano veramente possono mettere in pratica senza conseguenze questo genere di fantasie. Oppure do al termine amore un significato differente da quello che intendono loro.

    Più facile la seconda.


    Ci sono tanti modi di amare. Quello classico e più diffuso ha dei lati oscuri tanto quanto quelli eccentrici, ma sono lati oscuri che accettiamo, proprio perché sono un "mal comune". I lati oscuri degli altri modi di amare, quelli meno diffusi, ci sembrano mostruosi e incompatibili con l'amore, perché sono "nuovi" e diversi da quelli a cui siamo abituati.


    Per esempio per chi ama in modo alternativo, magari mettendo in pratica trasgressioni come quelle in oggetto, potrebbe essere assurda la mancanza di libertà che è uno dei lati oscuri del modo di amare classico.


    Poi ovvio che l'amore e le trasgressioni che hanno basi traumatiche o comunque problematiche siano da intendersi come eccezioni. L'ideale sarebbe non aver vissuto il trauma e amare come gli altri, tuttavia le perversioni e le trasgressioni sessuali sono irreversibili, perché si fissano nella mente durante lo sviluppo (anche se spesso prendono forma dopo).

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Cosa intendi per "mancanza di libertà"?

    Nelle relazioni amorose classiche il "possesso" dell'altro ha un ruolo centrale che per esempio in quelle trasgressive come quella in oggetto spesso sono più leggere, alternative o totalmente assenti.


    Pur essendo normale ed evolutivo, questo "possesso" è facile a perdere di misura, proprio in virtù dell'amore. Ci sono intere fette di popolazione che credono che il partner eccessivamente possessivo sia per esempio una prova d'amore. Parlo di ragazzine, non di donne del '66.


    Il "possesso" che fa parte dell'amore classico/normale, il più diffuso, tende a coercere (lat) la persona "posseduta", sia essa l'uno o l'altro, anche in ambiti in cui non sarebbe richiesto; anche quando non necessario.


    La riprova di questa "coercizione" la si ha quando alla fine di una relazione l'uno o l'altro si sentono liberi. Si tratta di una sensazione estremamente diffusa.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Il "possesso" che fa parte dell'amore classico/normale, il più diffuso, tende a coercere (lat) la persona "posseduta", sia essa l'uno o l'altro, anche in ambiti in cui non sarebbe richiesto; anche quando non necessario.

    Ho capito.


    Io do una accezione tendenzialmente elevata del termine "amore". Per cui tutte le dinamiche che siano trasgressive o di possesso per me non rientrano nell'amore.


    Ovviamente nel rispetto degli opener e/o chi è interessato alla trasgressione non faccio queste distinzioni che oltre a non essere richieste, risulterebbero dall'altra parte moralistiche. Ognuno avrà modo di capire da sé cosa sia l'amore.

  • Ho capito.


    Io do una accezione tendenzialmente elevata del termine "amore". Per cui tutte le dinamiche che siano trasgressive o di possesso per me non rientrano nell'amore.


    Ovviamente nel rispetto degli opener e/o chi è interessato alla trasgressione non faccio queste distinzioni che oltre a non essere richieste, risulterebbero dall'altra parte moralistiche. Ognuno avrà modo di capire da sé cosa sia l'amore.

    Teoricamente l'amore "elevato" (quando c'è) è presente anche nelle relazioni trasgressive/alternative. Prende solo una forma diversa in base alla trasgressione o perversione del caso.

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  • Teoricamente l'amore "elevato" (quando c'è) è presente anche nelle relazioni trasgressive/alternative. Prende solo una forma diversa in base alla trasgressione o perversione del caso.

    Non mi trovi d'accordo :)


    Può esserci un sentimento, un voler bene l'altro, un'identificarsi a vicenda in un ruolo: questo sì.


    L'amore è ciò che resta quando il nostro "io/ego" si fa da parte, si eclissa. Per questo nella sua versione più alta, in genere, è "incondizionato", perché non c'è più un ego che mutua questo amore secondo bisogni, immagini idealizzate, o condizioni.


    Ora nessuno di noi per ovvi limiti umani è capace di amare incondizionatamente: è naturale che vi sia una reciprocità e/o scambio; ma si arriva vicini a questo tipo di amore, quando l'amore "resta" anche se le condizioni cambiano, anche se l'altro cambia, persino se questo non c'è più e con esso uno scambio.


    La perversione, invece, è fortemente legata all'ego e all'io; perché è nel suo sviluppo che si cristallizza.


    Uno slave ama la sua mistress perché lei rappresenta quell'immagine specifica e non un'altra, c'è una forte condizione/idealizzazione quindi. Se un giorno questo assetto per qualche ragione cambiasse, è probabile che anche l'amore venendo a mancare l'immagine impressa dal trauma, potrebbe finire.


    In fondo, dentro ognuno di noi c'è un bambino che ama il suo genitore, e il genitore è sempre questione di immagine. L'amore "senza condizione" è l'emancipazione di quel bambino che inevitabilmente può amare "coi paraocchi".


    Ovviamente, in potenziale, tutti (anche chi ha delle trasgressioni/perversioni) può amare, lungi da me dal dire che non sia così. Ma a mio avviso prima devono cadere delle limitazioni.


    E, dato che la vita è evoluzione, avranno modo di cadere. Cercando piacere, si raccoglie dolore: disse qualcuno. E lo credo anche io.

  • Non posso che concordare con Juniz e penso che la mia posizione fosse già ben chiara: personalmente riconosco all'Amore una valenza che non può accordarsi con determinate pratiche perverse e/o ambigue. Che siano irreversibili lo temo anch'io, così come conseguenti a traumi o comunque trascorsi irrisolti, e questo le pone in un reame differente. È l'idea di agape/philia contrapposta al mero eros.

  • Uno slave ama la sua mistress perché lei rappresenta quell'immagine specifica e non un'altra

    Prendo questo stralcio per dimostrarti la mia tesi.


    Una volta che la mistress dovesse ammalarsi di un brutto male e non riuscire più a fare la mistress: se il suo slave la accudisce e la cura le resta accanto è amore o è perversione?


    E se lo fa anche ripensando ai tempi che furono, ma resta comunque sapendo che non succederà mai più? E' amore "elevato" o cosa?


    Queste cose succedono davvero, anche tra perversi e perversissimi. Non importa quale sia il collante che ha generato il primo o secondo livello di legame: se tra due esseri umani si sviluppa un sentimento "vero", questo poi continua anche se viene a mancare la materia prima che lo ha uniti la prima volta.


    Qui mi rivolgo anche ad Alba Cremisi : se in una coppia "standard" con marito e moglie "classici" senza troppe perversioni... a un certo punto uno dei due perde una qualità e l'altra/o se ne va: era un amore più "vero" di quello perverso di cui sopra?


    Si può davvero "misurare" se un amore è vero o meno dalla forma che questo ha nella natura dell'unione iniziale?


    Quante unioni finirebbero immediatamente se non vi fossero determinate condizioni che ne hanno permesso l'inizio? (a prescindere che siano "classiche" o "perverse")


    Personalmente non ho pregiudizio. Preferisco valutare a posteriori nell'eventualità che una unione sopravviva a qualche seria difficoltà. Tutte le altre, classiche o meno: sono un'incognita.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Una volta che la mistress dovesse ammalarsi di un brutto male e non riuscire più a fare la mistress: se il suo slave la accudisce e la cura le resta accanto è amore o è perversione?


    E se lo fa anche ripensando ai tempi che furono, ma resta comunque sapendo che non succederà mai più? E' amore "elevato" o cosa?

    Questo esempio indica teoricamente una forma di dedizione, ma è importante considerare che potrebbe derivare dalle dinamiche deviate di ruolo o dalle condizioni di subalternità stabilite all'inizio della relazione. Le perversioni, per loro natura, tendono a distorcere e banalizzare i rapporti umani, privandoli della loro autentica bellezza e dignità. Il vero Amore, al contrario, è un sentimento che si distingue per la sua purezza e nobiltà. Non si lascia contaminare da comportamenti degradanti e non può assolutamente rotolarsi nel fango delle bassezze. Il vero Amore è troppo prezioso e significativo per essere ridotto a tali miserie.

  • Questo esempio indica teoricamente una forma di dedizione, ma è importante considerare che potrebbe derivare dalle dinamiche deviate di ruolo o dalle condizioni di subalternità stabilite all'inizio della relazione. Le perversioni, per loro natura, tendono a distorcere e banalizzare i rapporti umani, privandoli della loro autentica bellezza e dignità. Il vero Amore, al contrario, è un sentimento che si distingue per la sua purezza e nobiltà. Non si lascia contaminare da comportamenti degradanti e non può assolutamente rotolarsi nel fango delle bassezze. Il vero Amore è troppo prezioso e significativo per essere ridotto a tali miserie.

    O forse è più misero quando in una coppia classicissima di "vero amore" uno si ammala o l'altra invecchia e l'altro/a se ne va?


    Non possiamo giudicare un sentimento "elevato" dalla sua rappresentazione materiale, nemmeno quando la fonte primaria di questo sentimento è data da un trauma. E' quello che si sviluppa tra le due persone dopo l'inizio che rende un sentimento vero o meno. Altrimenti potremmo definire amore ogni coppia che si comporta secondo il copione in modo bigotto.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

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