Dipendenza da gioco d'azzardo

Citazione da Trevor99

Ero in leva quindi liquidato.

Capito, non c'è bisogno di dire che la leva richiede una discreta certezza altrimenti è altissimo rischio, praticamente una roulette. Per fare il colpaccio ci vanno informazioni di prima mano molto valide altrimenti si finisce spennati per forza.

Citazione da Trevor99

amo il potermi svegliare quando voglio e il non dipendere o stare sotto le dipendenze di nessuno

A me pare tu stia alle dipendenze di una dipendenza, quindi libero non mi sembri proprio.

Tutto è iniziato nel periodo del lockdown... All'epoca ero fidanzato, convivevo con la mia ex... Però, il periodo del lockdown (per una serie di eventi casuali) lo trascorremmo lontani, ognuno a casa dei propri genitori... Beh, in quel periodo, forse a causa della noia e della monotonia, mi iscrissi su un sito di scommesse. Giocavo a carte, ho sempre avuto la passione per le carte ed ero anche bravo. Beh, in quei mesi, chiuso in casa, riuscii a vincere più di 2000 euro (giocando sempre partite da 1 fino a un massimo di 5 euro)... Con quei soldi, appena liberi, organizzai un viaggio di due settimane con la mia ex, dicendo la verità, cioè che li avevo vinti giocando, e confessai la cosa anche ai miei genitori. Dopo essere tornati alla vita "normale", interruppi il gioco.

Però, ahimè, dopo circa un anno passai un periodo davvero brutto... La mia ex ebbe un grave lutto, pochi mesi dopo persi due miei zii a cui tenevo molto, e mia sorella, che viveva anche lei lontano da casa, non stava passando un momento facile. Ogni volta che sentivo telefonicamente i miei genitori, non facevano altro che raccontarmi solo problemi... In più, vivevo a più di 1000 km da tutti gli affetti e amici. Avevo con me solo la mia ex e cercavo in tutti i modi di farla riprendere dal lutto che aveva subito; mi accollavo tutte le sue sofferenze...

E caddi così nella spirale del gioco... Però, purtroppo, non ripresi a giocare solo pochi euro a carte, ma incominciai a giocare sulle scommesse sportive, anche su sport di cui non ero appassionato e di cui non sapevo nulla... Forse il gioco era l'unica cosa che, in quel periodo, mi regalava qualche emozione positiva. Nel giro di un anno ho giocato tanti soldi, anche se non ho perso chissà quale cifra, ma nel giro di pochi mesi era diventata una vera e propria malattia... A volte mi ritrovavo a giocare anche in piena notte... E ho incominciato a soffrire per questo, però non trovavo il coraggio di parlarne con nessuno. A volte promettevo a me stesso di non giocare più... Riuscivo a farlo per un mesetto e, dopodiché, ci ricascavo di nuovo... Il tutto è andato avanti fino a quando la relazione con la mia ex non entrò in crisi, e solo lì trovai il coraggio di ammettere questa mia debolezza. La sua risposta fu: "Sai, me ne ero accorta da tempo che giocavi..." e alla mia domanda "Perché non mi hai aiutato? Perché non mi hai fatto capire che stavo commettendo un errore?" lei non mi rispose, anzi, fu solo in grado di dirmi: "È stato anche per questo che mi hai persa..."

Non vi nascondo che per tanti mesi ho vissuto con sensi di colpa allucinanti, dando la colpa a me stesso e al gioco per la fine della mia relazione.

Poi ho trovato il coraggio di confessarlo anche ai miei genitori, e anche lì mio padre mi disse: "L'ultima volta che ci sei venuto a trovare, me ne ero accorto che passavi tanto tempo a scommettere..." E pure lui, perché non mi ha mai detto niente?!

Ora è più di un anno che non gioco più online e mi sono cancellato da tutti i siti in cui mi ero registrato.

Però, a volte, capita che entro in qualche agenzia di scommesse e mi gioco quei 20-30 euro... Anche se capita al massimo due volte al mese...

Ho paura di poter ripiombare in quell'incubo del gioco compulsivo...

Il mio psicoterapeuta mi tranquillizza dicendo che non vede rischi, che oggi sono più consapevole rispetto al passato e che, secondo lui, in quel periodo usavo il gioco per scappare da un periodo di forte stress.

Citazione da Trevor99

Purtroppo la mia mentalità penso sia opposta alla tua. Io amo la libertà, amo il potermi svegliare quando voglio e il non dipendere o stare sotto le dipendenze di nessuno. Ma per poter fare questa vita servono i dindi, tanti dindi. Lavorando da normale dipendete stai a galla ma finito li. Ho fatto tutti i calcoli del caso e anche investendo ti fai vecchio facendo il dipendente. Vorrei crearmi qualcosa di mio ma non è cosi semplice e il lavoro mi toglie molte energie per pensare e fare altro. Comunque giusto per tenervi informati ho svuotato la carta perdendo in totale 1600 euro.

Ma anche io amo la libertà. E difatti mi sono divincolato alla schiavitù di certi vizi. E credimi che nemmeno io dipendo da qualcuno SE non voglio dipendere da qualcuno o qualcosa, che sia il lavoro, che siano i soldi o che siano i vizi.

La libertà (concetto molto astratto di cui ho già parlato altrove) è troppo soggettiva per avere un metro di analisi oggettivo, cosa ben detta da Acronimo appena sopra il mio commento.

Scusate, perché non ho letto tutti gli interventi.

In qualche momento della mia vita, ho giocato cifre indicibili.

Non era libertà (se non nel senso che ero libera di giocarmi stupidamente quel che avrei potuto devolvere a ben altro).

So che mi vergognai profondamente quando mi fu recapitato un cesto natalizio di super-super-super lusso dal sito in cui giocavo online. E me ne vergognai perché mio figlio (adolescente, ma non cretino) commentò istintivamente: "Ma quanto ci giochi per aver ricevuto questo omaggio natalizio?"

Non so e non posso sapere se il mio grado di dipendenza fosse più lieve di altri.

Proprio non lo so.

So solo che io, disgustata dal potermi immaginare così stupidamente "dipendente", lasciai perdere (dedicandomi con molto maggior profitto a Famiglia e Lavoro) e ne trassi solo beneficio.

In parallelo – e da colpevole di dipendenza – posso dire che sono fiera di aver assecondato proprio mio figlio adolescente nel seguente episodio: andiamo in auto e va lui a prendere quel che serviva in un bar. In quel bar vendono i "gratta e vinci" e mi chiede 5 euro per comprarne uno.

Gli do i 5 euro.

Torna in auto e "gratta".

Ovviamente non vince nulla.

E quando deve solo cestinare il "gratta e vinci"... sorridendo, gli dico: "Visto? Tre minuti fa avevi 5 € e adesso non hai niente... Vale la pena?"

Ebbene, se c'è una amatissima persona che proprio è immunizzata rispetto al gioco d'azzardo, felicemente posso dire che (con tutte le c∙∙∙∙∙e che ho fatto io stessa)... quello è mio figlio!

Trevor99 capisco la tua giornata di follia, un giocatore d'azzardo non ha la concezione del denaro, quello serve solamente per dare sfogo al demone interno. Ovviamente si perde quasi sempre, dico quasi perché a volte può succedere di avere quella botta di fortuna, lì il giocatore deve fermarsi.

Quindi prelevare e sperare che nel medio lungo periodo non si facciano danni, perché alla lunga su uno che "vince", 100 perdono (e mi tengo basso).

Citazione da Trevor99

Diciamo che per quanto riguarda il trading non è solo fortuna ma il ragionamento vale lo stesso. Il problema è che in quel momento non mi sono sentito fortunato o di aver avuto la botta di c∙∙o ma mi sentivo di sapere esattamente cosa stavo facendo e di aver capito come funziona il tutto. Inutile che ti dica il mio stato mentale attuale. Sembra che nulla abbia più senso.

Ma ti sei bruciato 10.000€ sul trading o su scommesse/casinò?