Comprendo le ansie di chi ancora non ha vissuto l'esperienza in età adulta, ansie che probabilmente hanno assunto proporzioni gigantesche nella loro testa
Ovviamente le tue parole mi rincuorano, ma in tutto il tempo (troppo, ovviamente) che ho dedicato a riflettere su come mi sento in merito a questo tema mi sono reso conto di avere praticamente zero paura dell'atto in sé. Ad affossarmi è il vissuto che ho sempre provato: sono indesiderabile, non sono destinato, l'amore mi è precluso (tutto questo: nonostante il mio lavoro su me stesso). Ovviamente sono pensieri da scacciare, ma sono molto più difficili da mandare via rispetto ad una "semplice"* paura dell'atto in sé.
*non mi permetterei mai di sminuirla, anzi, voglio solo dire che la trovo più lineare e comprensibile rispetto all'arzigogolo di pensieri che mi attanagliano.