Non credo che le preferenze sessuali siano plasmabili dall’ambiente sociale. In assenza di propaganda (che trovo pure io esagerata e a volte fuori luogo) avremmo infatti un’alta percentuale di omosessuali che, non accettando la loro inclinazione “naturale”, vivono vite infelici e non autentiche. Esattamente quel che è accaduto per decenni in un passato nemmeno troppo lontano.
L'orientamento sessuale è un fattore complesso che può senz'altro essere influenzato da fattori sociali e ambientali, soprattutto quando la propaganda viene esercitata in maniera massiccia e capillare, come sta accadendo ora per la transizione di genere nei confronti di giovani e giovanissimi nel mondo anglossassone e (purtroppo) probabilmente in un prossimo futuro anche da noi, visto le avvisaglie già presenti.
Dovrei ricercare gli articoli e gli studi in questione, ma ricordo che ricerche sui gemelli omozigoti rilevavano come non vi fosse corrispondenza univoca nell'orientamento sessuale, escludendo quindi la causa genetica come principale responsabile. Allo stesso modo i figli di genitori non eterossesuali hanno a loro volta maggiori probabilità di esprimere un orientamento non eterosessuale, così come genitori con determinate caratteristiche caratteriali (madre castratrice, padre assente e/o anaffettivo ecc.) possono influire in tal senso.
Riconoscere validità a questi precetti non significa comunque voler o dover negare il sacrosanto diritto ad ognuno di esprimere liberamente la propria sessualità (tra adulti consenzienti, beninteso) ma che basare una questione così strettamente interconnessa a tutte le espressioni del nostro essere sulla sola genetica, è estremamente riduttivo ed inoltre non corrisponde nemmeno alle evidenze oggettive che sono disponibili.