Dubbi sulle Onlus

  • Da molti anni supporto molte onlus in vari campi: difesa ambiente, carità, diritti umani e protezione animali, difesa dell'infanzia.

    Sempre di più però vedo che molte di queste organizzazioni operano di fatto come aziende, utilizzando tecniche di marketing, vendendo prodotti e offrendo gadget e quindi ho sempre di più il dubbio che di fatto la loro attività non sia altro che un prodotto da vendere e che lo scopo ultimo sia il fatturato ricavato dalla raccolta fondi.

    Ad esempio il WWF, che è una delle più spostate verso questi aspetti, anche se è una Organizzazione molto riconosciuta in tema di difesa dell'ambiente, di fatto non ha una struttura di volontari dal basso come una vera associazione (tipo Legambiente o Greenpeace) e questo mi fa sospettare che lo scopo ultimo sia quello di lucro.

    Voi avete esperienze in questo ambito? Cosa ne pensate

  • Quello che hai detto tu è abbastanza vero, al giorno d'oggi anche ciò che sembra piccolo è umile è sormontato da un'azienda con tanto di personale addetto al marketing, rapporto con l'esterno e analisti.


    Una volta ho fatto un colloquio con questa azienda di marketing che era una subappaltata della Unicef Italia, cercavano giovani ragazzi senza esperienza lavorativa per mandarli in giro per la città e trovare persone disposte a fare donazioni regolari all'Unicef. Ci dicevano che avremmo fatturato tanti soldi ogni giorno ma il pagamento era a cottimo e avevamo una commissione da dare all'agenzia di marketing; una situazione di quasi sfruttamento camuffata come "straordinaria opportunità per diventare finanziariamente indipendenti". Ovviamente ho rifiutato di procedere con la candidatura, ho capito che dietro un'associazione che dovrebbe finanziare paesi in guerra, dare cibo, acqua pulita e vestiti alle persone in difficoltà alla fine l'unico scopo è il lucro e la pubblicità e cercare di commuovere le persone.


    Io però nel mio piccolo vorrei sostenere queste realtà, anche nella mia città ci sono persone messe in terribili condizioni ma ci sono anche famiglie distrutte dall'alcolismo e dalla ludopatia e sarebbe una cosa buona aiutarle, ma ora come ora non trovo una realtà nella quale ciò sarebbe totalmente possibile, dove quell'esatta cifra di soldi che dono io va a finire nelle tasche di chi deve essere aiutato.

  • Unicef è proprio una di quelle che io sostengo, e di cui mi fido un po' di più, visto che è sotto l'ONU. Però il modo di fare è diventato palesemente simile a quello di qualsiasi azienda e l'impressione che ho è che queste associazioni di fatto siano aziende che "vendono" opere benefiche.

    Quello che tu racconti è ancora più grave perché se perlomeno lo facessero adottando comportamenti più che etici almeno il fine sarebbe buono, ma se lo fanno con simili espedienti il sospetto è che lo scopo sia solo un paravento.

  • Il mio dubbio non è che queste organizzazioni non facciano le azioni che dicono di fare e che non spendano quello che prendono in quelle campagne. Il mio dubbio è quale sia lo scopo ultimo: se è quello di fare azioni per la causa scelta allora azioni a lungo termine, poco visibili, ma che si ritengono più efficaci possono essere intraprese, se invece lo scopo è la massimizzazione del fatturato (magari non del profitto perché quello non dovrebbe proprio esserci nelle onlus) allora saranno privilegiate azioni più "vendibili", magari a scapito di quelle più efficaci.

    Il mio è solo un dubbio che nasce dal vedere che il modo in cui agiscono è molto simile a quello di altre aziende, o comunque basato su metodi di comunicazione molto poco approfonditi, ma che fanno leva su pulsioni ed emotività.

  • Alcune Onlus prendono soldi che vengono usati principalmente per mantenere se stesse. Altre usano la tecnica descritta (lavoratori pagati a seconda dei contratti di donazioni che riescono a far firmare) e lo trovo aberrante, a quelle non darò mai un euro.

    Quelle serie, però, mettono ben in evidenza sul loro sito come impiegano le donazioni ricevute e quale percentuale usano per ogni scopo.

  • Buongiorno, spero che questo thread non sia considerato così vecchio da non poter aggiungere risposte.

    Sabato scorso, davanti a un negozio di giocattoli, c'era "Save the Children". I tre ragazzi che mi hanno fermato erano ben nascosti dietro una recinzione e una di loro è sbucata fuori in stile agguato.

    Nonostante la cosa non mi sia piaciuta, sono rimasto ad ascoltare e alla fine ho messo mano al portafogli.

    E lì ho scoperto con sconforto che adesso "per legge" (così mi hanno detto) non possono accettare contanti, ma solo donazioni tramite addebito diretto su cc in via continuativa.

    La cosa ha iniziato ad essermi sempre più antipatica e avevo voglia di andarmene. Alla fine non l'ho fatto per puro egoismo (poi vi spiego).

    Ho accettato di donare 50 euro al mese con addebito diretto, con l'obiettivo di revocarlo dopo la prima donazione, però me ne sono andato con l'impressione di aver fatto una cavolata, non tanto perchè ho paura di una truffa (ma anche per quello), ma perchè mi sarei sentito meglio a dargli anche solo 5 euro, ma di mia volontà; non la cifra che dicevano loro alle loro condizioni.

    Leggendo recensioni in internet e parlando con alcuni conoscenti, ho anche visto che la maggior parte di quelli che sono caduti in questo "tranello" non ne sono contenti.

    Al momento, monitorando l'app della banca, il mandato non risulta attivo, ma sono combattuto sulla decisione di revocarlo o meno già prima ancora del primo addebito.

    Perchè non ho detto subito di no? Come vi ho anticipato, l'ho fatto per egoismo. Io non mi ritengo una persona caritatevole. A volte, se ho voglia, mi capita di dare qualche soldino al giovanotto di turno che ti aiuta con i carrelli fuori dal supermercato, ma difficilmente vado oltre.

    Ma in questo periodo mi sento una spada di Damocle sulla testa. Ho in programma una risonanza magnetica da eseguire sulla mia bimba di 4 anni e la cosa va fatta in anestesia totale ed ho il terrore del numero di cose che potrebbero andare storte.

    Ed in questo periodo, di cose storte me ne stanno andando tante. All'inizio di settembre mi sono detto: voglio una nuova automobile. E da quel giorno sto vedendo soltanto ospedali. E io che mi ero già fatto i programmi di andare un po' in giro per l'Italia, una volta arrivata la nuova vettura (che tra l'altro per problematiche che nessuno dei responsabili vuole spiegarmi, non arriva).

    Mentre i ragazzi mi parlavano, mi sentivo addosso gli occhi di una qualche entità pronta a premere un bottone ed a mandarmi la vita in vacca se avessi dato la risposta sbagliata.

    Ed ora eccomi qui a rimuginare.

    Nessuna buona azione resta impunita. La strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni.

  • Io ho lavorato per un breve periodo in una di queste Onlus, anche piuttosto importante a Milano, ho fatto delle prove (non pagate) con un obiettivo senza senso (tipo far fare 10 abbonamenti in 3 ore) ovviamente non ho raggiunto l'obiettivo e mi hanno mandata a casa, dopo una settimana, ma fanno cosi apposta, sfruttando la scusa della prova.

    Comunque queste società sono no profit ma possono comunque usare i soldi dati in donazione per pagare dipendenti e uffici, e avevano molti uffici ti assicuro.

    E solo quello che rimane poi va effettivamente in donazione.

  • Io non parlo mai con queste persone che mi fermano per strada, le ritengo fastidiose come gli operatori dei call center che ti chiamano a casa o sul cellulare. Hanno uno stile aggressivo che non dispone bene l'interlocutore. Quindi dico che non sono interessata e procedo senza neanche guardarle, e non me ne importa niente di sembrare poco caritatevole. Sono in grado di decidere da sola a chi fare delle donazioni, non ho bisogno di essere sollecitata.

  • Perchè non ho detto subito di no?

    Perché usano tecniche di marketing apposta per fregarti, le studiano apposta. Purtroppo chi non le conosce ci casca facilmente. Per non cascarci devi essere preparato con delle scuse infallibili, altrimenti se improvvisi rischi di rimanere fregato perché tentano in ogni modo di metterti all'angolo sfruttando le tue debolezze.


    C'è una tecnica che funziona in generale per affrontare queste situazioni e che potrei condividere con voi... ma prima di dirvela vorrei che mi faceste un offerta. :rolling_on_the_floor_laughing:

    Attenzione: i miei post possono provocare vertigini, nausea, visione offuscata, allucinazioni.

  • Sabato scorso, davanti a un negozio di giocattoli, c'era "Save the Children". I tre ragazzi che mi hanno fermato erano ben nascosti dietro una recinzione e una di loro è sbucata fuori in stile agguato.

    Nonostante la cosa non mi sia piaciuta, sono rimasto ad ascoltare e alla fine ho messo mano al portafogli.

    E lì ho scoperto con sconforto che adesso "per legge" (così mi hanno detto) non possono accettare contanti, ma solo donazioni tramite addebito diretto su cc in via continuativa.

    Anch'io ero stata fermata qualche anno fa e avevo trovato questa modalità agghiacciante. Se voglio, faccio io un'offerta libera, ci mancherebbe essere obbligati a una tassa mensile. Da allora ho deciso che non avrei mai fatto una donazione a Save the children, ci sono tante associazioni più serie.

    Inoltre avevo il sospetto che dietro ci fosse una gestione non chiara dei volontari, che volontari non sono ma che probabilmente prendono una remunerazione a provvigione, manco vendessero il Folletto. L'esperienza di Artemisia sembra confermare questa impressione.

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