Io credo che ci sia attrazione/curiosità reciproca. Se deciderai di uscirci sicuramente le cose non si fermeranno ad un caffè...
Il ragazzo che mi interessa è fidanzato
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Lo riscrivo in modo che tutti possano leggere: IERI SERA HO DEFINITIVAMENTE CHIUSO CON QUESTO RAGAZZO, NON CI SARÀ NESSUN CAFFÈ.
Grazie comunque a tutti i per i consigli.
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Ah scusa, non avevo letto che avevi chiuso!
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Non ho letto tutte le risposte ma, in base alla tua vecchia storia e questa, ti consiglio di prenderti un po' del tempo per te stessa.
Esci, divertiti, fai cose. Credo che una pausa non ti possa che far bene.
In bocca al lupo.
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Probabilmente mi sono spiegata male, provo a farlo meglio.
Io (purtroppo o per fortuna) sono una persona molto frenata nel sesso, molto. Tant'è che sono stata solo con il mio ex e prima di lui ho solo baciato un altro ragazzo. Non sono una di quelle che riesce a fare sesso a cuor leggero, per me sotto dev'esserci un legame forte prima. Questo per farvi capire che non uscirei con lui con l'idea di farci cose, dico solo che mi trovo bene a parlare con lui e che nuove amicizie mi farebbero bene. Che lui comunque un po' mi interessi è un altro discorso, riesco benissimo a frenarmi, non sono un animale. Comunque mi sentirei un po' in colpa ad uscirci, anche perché nel tempo potrei arrivare a provare qualcosa di più e farmi male.
Sono ferita, confusa, se scrivo qui è perché cerco consigli. Prendere in giro mi sembra davvero da immaturi.
Da parecchi anni ho l'impressione che, nei rapporti interpersonali il fare sesso sia entrato a fare parte della fase di conoscenza tra due individui, senza che sia necessario parlare di "formazione" della coppia.
In altri termini, il fare sesso è divenuto parte dello screening relazionale, è un modo di fare selezione, che fa saltare quella fase di conoscenza che era graduale e che consisteva nell'assumere reciproci impegni prima di arrivare gradualmente al sesso.
Non entrerei sulle motivazioni storiche del consolidamento di questa usanza, se sia stata un effetto "spontaneo" dell'affermazione della indipendenza femminile, se sia stato causato da un femminismo che è andato alla sostanza (con assunzione di atteggiamenti storicamente praticati dai maschi) senza una percezione chiara delle possibili conseguenze. E' andata così, da decenni, ormai.
Ho l'impressione che una parte del versante femminile, pur avendo conoscenza dei nuovi usi e costumi, continui a immaginarsi di stabilire un "legame forte" per giustificare internamente (ambito soggettivo) la necessità di aderire a tale forma di screening relazionale talmente diffuso da poter essere qualificato come parte del "panorama" ambientale/comportamentale ormai consolidato.
Mi domando se questo farsi da sole un "film" senza esplicitarlo al versante maschile non sia diventato una sorta di alibi di comodo per entrare in una competizione relazionale, della quale sono divenute chiare le regole per tutto il genere femminile.
E' un po' il discorso fatto, in altri (numerosi) threads da bruce0wayne sulla incertezza dei patti che si stabiliscono quando, in due individui da poco conosciutisi (almeno in parte in ambiente virtuale e a distanza) si passa dall'amicizia a quella che per la femmina è la formazione della coppia e per il maschio l'approfondimento di una conoscenza (senza vincoli espliciti accettati da entrambi).
Aggiungo che se dovesse tradire la sua ragazza con te, e iniziaste una storia, un giorno potrebbe riservarti lo stesso trattamento...
Questa considerazione la dice lunga sulla dicotomia comportamentale che ho sopra provato ad analizzare.
La risposta sarebbe affermativa se nel formare la "storia" si fosse stabilito chiaramente che il passaggio alla conoscenza sessuale fosse condizionato da un impegno di "esclusività" (chiamiamola così, per evitare il termine "fedeltà" tipica del rapporto monogamico).
Ma se nella coppia si è ancora alla fase di conoscenza reciproca, mi sembra ovvio che sia una affermazione senza senso compiuto (così fan tutti/e).
Poi, ognuno si comporta come meglio crede, visto che ogni situazione ha caratteristiche uniche.
Ma sembra esserci una grande confusione in giro tra chi crede nella esclusività del rapporto sentimentale come premessa per fare sesso e chi la ritiene superata (o in massima parte superabile). Tant'è che nella grande maggioranza dei casi di "tradimento" l'opzione comportamentale più seguita è quella di "perdonare", come se si sia trattato di un incidente di percorso superabile.
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E' un po' il discorso fatto, in altri (numerosi) threads da bruce0wayne sulla incertezza dei patti che si stabiliscono quando, in due individui da poco conosciutisi (almeno in parte in ambiente virtuale e a distanza) si passa dall'amicizia a quella che per la femmina è la formazione della coppia e per il maschio l'approfondimento di una conoscenza (senza vincoli espliciti accettati da entrambi).
Tieni conto che molte, moltissime donne non abbastanza erudite credono che con il sesso possano suggellare qualcosa di più. Nell'ottica del nuovo modo di intendere il sesso che hai ben raccontato è una distorsione non da poco.
Come noi "anziani" ben sappiamo: gli uomini fanno generalmente meno fatica a dividere il sesso dal sentimento. Si può fare con un'amica con poco più trasporto che con una sconosciuta, a seconda di quanto "valore" ci trasmettono. Per il maschio è poco più che "variazione sul tema". Tutto ciò però non corrisponde necessariamente da un avanzamento del rapporto, anzi: se il sesso arriva come "stretta di mano" è una sorta di screening inverso. Significa che quella è "meno buona" di una che ci pensa su un po' prima di abbandonarsi totalmente (e letteralmente) nelle mani dell'altro.
Anche se a noi questo può apparire ovvio a livello sia razionale che irrazionale; ad un ragazzino appare ovvio solo a livello irrazionale: per moltissime è fantascienza. Ho praticamente smesso di farlo presente perché anche se argomento con tutta la forza di cui dispongo: non mi credono, poiché le mie argomentazioni non suscitano "sentimenti" abbastanza "positivi".
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Tieni conto che molte, moltissime donne non abbastanza erudite credono che con il sesso possano suggellare qualcosa di più. Nell'ottica del nuovo modo di intendere il sesso che hai ben raccontato è una distorsione non da poco.
Qui si entra letteralmente in un campo minato, senza avere le mappe per attraversarlo.
Tra parecchio tempo, gli storici futuri potrebbero qualificare quanto è successo nel cambiamento del costume occidentale negli ultimi 50/60 anni come un colossale esempio di "eterogenesi dei fini".
Discorso già sentito fare più di dieci anni fa da un (amico) preside di facoltà universitaria (prestigiosa) circa le conseguenze della rivoluzione del '68 del secolo scorso. Da studente ultra-progressista aveva creduto che stessero cambiando per il bene tutte le regole della civiltà occidentale. Da preside universitario, marito e padre mezzo secolo dopo era attanagliato dalla sensazione (rimorso ?) che si fosse andati "oltre" con esiti, per molti versi, distruttivi.
Sta di fatto che, sulla base della mia esperienza di vita, il cambiamento epocale è avvenuto nel versante femminile (senza fare alcun giudizio nel merito) ed ai maschi è toccato prendere atto che le regole del gioco erano cambiate e dovevano adeguarsi.
Dopo i primi decennio di sconcerto ha finito con il prevalere nel versante maschile un diffuso atteggiamento "difensivistico", apparentemente cinico ed egoistico, basato sulla tendenza a non credere più (ciecamente) sulle "risposte" della controparte femminile ed assumere atteggiamenti possibilisti e più prudenti in tutti i campi (dal sentimentale a quello lavorativo).
Da qui (anche se non è stata l'unica ragione) il procrastinamento della formazione di famiglie e ritrosia nel mettere al mondo la prole. Con la conseguenza di una diffusa ambiguità relazionale (non ci si fida più di nessuno).
Come noi "anziani" ben sappiamo: gli uomini fanno generalmente meno fatica a dividere il sesso dal sentimento. Si può fare con un'amica con poco più trasporto che con una sconosciuta, a seconda di quanto "valore" ci trasmettono. Per il maschio è poco più che "variazione sul tema". Tutto ciò però non corrisponde necessariamente da un avanzamento del rapporto, anzi: se il sesso arriva come "stretta di mano" è una sorta di screening inverso. Significa che quella è "meno buona" di una che ci pensa su un po' prima di abbandonarsi totalmente (e letteralmente) nelle mani dell'altro.
Anche se a noi questo può apparire ovvio a livello sia razionale che irrazionale; ad un ragazzino appare ovvio solo a livello irrazionale: per moltissime è fantascienza. Ho praticamente smesso di farlo presente perché anche se argomento con tutta la forza di cui dispongo: non mi credono, poiché le mie argomentazioni non suscitano "sentimenti" abbastanza "positivi".
Sulla separazione tra "sesso" e "sentimento" non mi sento di prendere una posizione netta e continuo a rifletterci, cercando di interpretare i fatti più che le chiacchiere. Ma pur sempre ci si basa sulla propria esperienza e sulla conoscenza acquisita nel proprio ambiente.
Mi sembra che ci sia moltissima confusione (con venature ipocrite) dal versante femminile, che cavalca atteggiamenti molto più assertivi (almeno di facciata) e persegue apertamente lo scopo di superare la "parità" di genere per arrivare a dettare le regole del gioco comportamentale. Al costo di vivere non positivamente i cambiamenti epocali e di rischiare (anche inconsciamente) di andare a rifugiarsi in atteggiamenti "tradizionali" alquanto superati.
Se sdogani la libertà sessuale, devi accettare che, nella massa della popolazione, vi siano larghe fasce di persone che la considerino una facoltà di fare il "comodo proprio", senza guardare in faccia ai compagni di genere (competizione) ed alle ragioni/esigenze del genere opposto.
Non è che si passa dalla promiscuità alla fedeltà premendo un bottone (a proprio piacimento). Invece, si intravede una generale pretesa (soprattutto di comportamenti altrui).
La promiscuità può essere un vantaggio in termini di esperienza e consapevolezza di sé, ma se si trasforma in una specie di licenza senza limiti espone chiaramente ad essere considerati "problematici".
Discorso lungo e foriero di polemiche.
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Da parecchi anni ho l'impressione che, nei rapporti interpersonali il fare sesso sia entrato a fare parte della fase di conoscenza tra due individui, senza che sia necessario parlare di "formazione" della coppia.
Per questo per chi non ha mai avuto relazioni è difficile poi averne ad una età adulta, già nelle prime interazioni esce fuori questo argomento e di certo ad uno sconosciuto non si possono dire queste cose, il risultato è che sembrerai una aliena o ti rifiutano perché non vogliono responsabilità. Non avrò mai un ragazzo
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Non è che si passa dalla promiscuità alla fedeltà premendo un bottone (a proprio piacimento). Invece, si intravede una generale pretesa (soprattutto di comportamenti altrui).
La promiscuità può essere un vantaggio in termini di esperienza e consapevolezza di sé, ma se si trasforma in una specie di licenza senza limiti espone chiaramente ad essere considerati "problematici".
Esattamente.
Temo che questo sia un po' il centro del discorso che molti cercano di evitare per salvaguardare i propri interessi.
Per questo per chi non ha mai avuto relazioni è difficile poi averne ad una età adulta, già nelle prime interazione esce fuori questo argomento e di certo ad uno sconosciuto non si possono dire queste cose, il risultato è che sembrerai una aliena o ti rifiutano perché non vogliono responsabilità. Non avrò mai un ragazzo
E' vero, ma dal punto di vista femminile è molto (direi estremamente) più semplice uscire da una condizione di questo tipo. Bisogna solo non caricare troppo di aspettative i primi rapporti e viverli con un minimo di leggerezza. Il resto viene da sé con l'esperienza.
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Per questo per chi non ha mai avuto relazioni è difficile poi averne ad una età adulta, già nelle prime interazioni esce fuori questo argomento e di certo ad uno sconosciuto non si possono dire queste cose, il risultato è che sembrerai una aliena o ti rifiutano perché non vogliono responsabilità. Non avrò mai un ragazzo
Credimi, non è così.
Non sei "condannata" a non avere "mai" un ragazzo.
Hai più difficoltà non nel trovare un ragazzo ma nell'approfondire la conoscenza in termini moderni, proprio perché sei considerata particolare (ma non in senso dispregiativo, semmai impegnativa) da chi, sbrigativamente, pensa solo a concludere un rapporto sessuale. E non capisce granché delle tue esigenze.
Purtroppo, è così. Il sesso è diventato un genere di largo e facile consumo, che non merita preparazione e considerazione.
In altri threads, si è evidenziato come l'atto sessuale abbia perso "valore", appunto entrando a fare parte dei generi scontati di "consumo".
Tra quegli uomini che troverai ci sarà quello che non si farà un problema nell'essere il "primo", non per un'incontro occasionale ma perché apprezzerà te come persona nell'insieme, con la quale non avere (solo) una fugace sessione di sesso.
A me capitò, parecchi anni fa, una ragazza ultra trentenne, con la quale fu piacevole instaurare una relazione (all'epoca ero single, dopo la separazione da mia moglie). Eravamo entrambi presi e, al quarto o quinto incontro, finimmo a letto. Non era vergine, aveva avuto diverse esperienze prima di incontrarci, ma soffriva di quella che oggi viene chiamata "vulvodinia" o, comunque, aveva sofferenza nel momento della penetrazione. E quindi si rifiutava di avere un rapporto completo per il timore di provare ancora dolore. Non ne feci un dramma (il sesso non è limitato alla penetrazione) e le dissi che mi avrebbe detto lei quando l'avesse voluto fare (prima cosa importante, eliminare l'ansia e tenere in considerazione le esigenze del partner).
Parlandone un po', scoprii che, diciamo, i precedenti fidanzati non avevano avuto accortezze e gentilezze prima di tentare il rapporto completo e lo avevano fatto provocandole dolore e non piacere. Lei era un'infermiera e bazzicava medici negli ospedali o cliniche dove aveva lavorato e lavorava e si era convinta che soffrisse di una patologia invalidante. In breve, era peggio che temesse di perdere la verginità, perché "sapeva" che avrebbe provato dolore nel normale rapporto sessuale. Se lo aspettava e questo la frenava dall'abbandonarsi.
Con calma e molte coccole, arrivò il momento in cui lei si sentì di farlo ... e non ebbe alcun dolore, ma provò piacere: segno che la sofferenza prima provata era dovuta alla ignoranza e rozzezza dei precedenti fidanzati, oltre ad un trauma psicologico subito.
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