La mia vita è un inferno

  • La società ci spinge sempre più verso un'omologazione completa di ruoli e funzioni e l'annullamento delle differenze tra uomo e donna, mentre invece ne esistono di evidenti tra i due generi e saperle cogliere, accettando che abbiamo ruoli e responsabilità differenti all'interno di una coppia, credo sia fondamentale per il buon funzionamento della stessa, e di conseguenza della futura famiglia.

    Sono d'accordo, ma questo è ben lontano dal rendere realistici proclami di superiorità.


    In ogni caso quella che leggo (nuovamente) mi pare tanta accademia per cercare di mascherare in parte il fatto che probabilmente un pochino più di maturità da parte di Gio magari avrebbe condotto ad un esito differente,

    Essere maturi comprende la capacità di scegliere, non l'obbligo di prendersi responsabilità conto terzi. Una persona matura evita di intraprendere un percorso in cui non crede. In questo senso è più maturo Gio ad abbandonare la nave, piuttosto che la tizia che vorrebbe ricattarlo con gli ultimatum.


    Se posso risollevare il morale a questa visione, è una visione comune, perchè sembra effettivamente manchi un pezzo nei maschi, (la gamba mozza) ma in realtà "non manca". Scendendo leggermente "underground" nella visione, i due cromosomi X e X sono copie identiche l'uno dell'altro. Il d.n.a è una forma di scrittura con quattro lettere A/G/C/T.

    Hai ragione, ma in generale la visione antropologica dell'essere umano è incentrata comunque sulla femmina per tantissime altre ragioni, prime tra le quali il fatto che anche se lo strumento evolutivo è il maschio: sono le femmine che decidono quali maschi si riprodurranno e quali no, quali sono validi e quali no. Indirettamente tutte le tendenze umane, nel bene o nel male, dipendono dalla direzione impostata dalle scelte delle femmine. Succede così anche per i gatti o i leoni. Sono questioni di specie.

    Con buona pace delle teorie per cui sono gli uomini a decidere come gira il mondo: ad educare e tramandare le tradizioni nel mondo sono ancora le donne.


    La coppia non è una guerra di posizione, se la si intende così, meglio lasciare perdere perché diventa una situazione logorante.

    Esatto.


    Ci sono anche quelli che riconoscono le differenze, ci provano quando c’è spazio a lavorare per le complementarietà….

    Io sono uno di quelli, ma non vedo superiorità in nessuna delle due parti.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Hai ragione, ma in generale la visione antropologica dell'essere umano è incentrata comunque sulla femmina per tantissime altre ragioni, prime tra le quali il fatto che anche se lo strumento evolutivo è il maschio: sono le femmine che decidono quali maschi si riprodurranno e quali no, quali sono validi e quali no. Indirettamente tutte le tendenze umane, nel bene o nel male, dipendono dalla direzione impostata dalle scelte delle femmine. Succede così anche per i gatti o i leoni. Sono questioni di specie.

    Con buona pace delle teorie per cui sono gli uomini a decidere come gira il mondo: ad educare e tramandare le tradizioni nel mondo sono ancora le donne.

    Che le tradizioni le tramandino più le donne devo dire che in effetti è vero, probabilmente perchè hanno più influenza sui figli, come hai detto come specie siamo simili ai felini e i cuccioli interagiscono di più con la gatta, ci sono ruoli a livello istintivo di specie, ossia come la specie si è organizzata per fare fronte all'ambiente naturale nell'allevare i cuccioli, poco cambia che ormai siamo "usciti dal bosco" gli istinti sono ancora quelli arcaici (ad esempio il cavalluccio marino in questo, ossia allevamento della prole, si è organizzato in modo diverso). A livello di dna i figli ereditano un qualcosina in più dalla madre, i mitocondri, ma è una parte minima e prettamente funzionale. Senza contare appunto tutto il discorso legato alla selezione femminile, che si vede uguale tanto in altri mammiferi tipo i cervi o negli uccelli in cui il maschio è più colorato. Tendenza modificata dal fattore ambientale (alias patriarcato) che ha visto per un lasso di tempo le donne indossare le "vesti dell'uccello più colorato", tradizione occidentale ancora presente. D'ogni modo sono discorsi che sono stati già macinati in altri thread.

  • Sono d'accordo, ma questo è ben lontano dal rendere realistici proclami di superiorità.

    Non mi pare sia stato l'intento di nessuno in questa discussione, il voler cioè riconoscere una sorta di superiorità assoluta alla donna all'interno della coppia. Sono state fatte considerazioni di tipo relativo e circostanziato, che però hanno una valenza ben differente e non rappresentano affatto una misura di valore né tantomeno un invito alla "sottomissione" incondizionata alla partner.

    Essere maturi comprende la capacità di scegliere, non l'obbligo di prendersi responsabilità conto terzi. Una persona matura evita di intraprendere un percorso in cui non crede. In questo senso è più maturo Gio ad abbandonare la nave, piuttosto che la tizia che vorrebbe ricattarlo con gli ultimatum.

    Essere maturi implica anche però la consapevolezza di sapere "cosa si vuole fare da grandi" senza arrivare quasi agli "anta" con dubbi esistenziali che avrebbero dovuto essere risolti già da tempo (in un senso o nell'altro) e soprattutto senza coinvolgere e tenere legate altre persone con continui tentennamenti e tira e molla con l'intento di guadagnare tempo e procrastinare all'infinito le decisioni realmente importanti, concentrandosi invece pervicacemente su questioni secondarie e di rilevanza marginale nell'economia di coppia.


    Inoltre, altro aspetto importante, maturità è anche la capacità di analizzarsi introspettivamente alla ricerca delle proprie mancanze e colpe, senza tentare continuamente di spostare all'esterno le cause della propria insoddisfazione e dei propri problemi, quali che siano, per evitare (inconsciamente o meno) di dover prendere atto di determinate dinamiche e sopraggiunte mutate condizioni ambientali, tali da dover provvedere ad una revisione profonda dei propri paradigmi. Abbiamo ormai a disposizione centinaia di interventi che permettono a chiunque di prendere atto se quanto sopra rappresenti realmente un modus vivendi per il nostro caro Gio, oppure se avrebbe ancora necessità di lavorarci su.


    P.S. e comunque non mi pare proprio sia stato Gio ad abbandonare la nave, quanto piuttosto lui ad essere stato metaforicamente "gettato fuori bordo".

  • Non mi pare sia stato l'intento di nessuno in questa discussione, il voler cioè riconoscere una sorta di superiorità assoluta alla donna all'interno della coppia.

    E' scritto nelle risposte precedenti.


    Essere maturi implica anche però la consapevolezza di sapere "cosa si vuole fare da grandi"

    Si, e in effetti lui l'ha scritto. Diceva di voler fare dei test, di voler aspettare un tot, di voler vedere se si diradava quella coltre di clima ricattatorio da cui si sentiva attanagliato.

    Che poi nei fatti sia stato poco capace di districarsi in quel clima è un altro discorso.


    P.S. e comunque non mi pare proprio sia stato Gio ad abbandonare la nave, quanto piuttosto lui ad essere stato metaforicamente "gettato fuori bordo".

    Si, certo, ma lo sapeva benissimo anche lui, perché è stato minacciato a ripetizione diverse volte a riguardo.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • E' scritto nelle risposte precedenti.

    Se ti riferisci ad Ipposam, ha specificato chiaramente quali sarebbero a suo avviso i termini di questa sua supposta "supremazia" femminile nella coppia, che non sono certo definibili come "assoluti" ma, come scrivevo nel precedente intervento, relativi e circostanziati all'interno di un perimetro ben preciso. Prova a rileggere e potrai constatarlo tu stesso.

    Si, e in effetti lui l'ha scritto. Diceva di voler fare dei test, di voler aspettare un tot, di voler vedere se si diradava quella coltre di clima ricattatorio da cui si sentiva attanagliato.

    Che poi nei fatti sia stato poco capace di districarsi in quel clima è un altro discorso.

    Menare il can per l'aia per guadagnare tempo è precisamente il contrario di essere maturi, e questo stava evidentemente facendo Gio da molto tempo. Nella coltre si è infilato lui stesso a causa dell'incapacità di decidere per un senso o per un altro, ed alla fine si è trovato "circondato" da incombenze pressanti non più ulteriormente differibili, restandone paralizzato.

    Si, certo, ma lo sapeva benissimo anche lui, perché è stato minacciato a ripetizione diverse volte a riguardo.

    Ciò non cambia la dinamica degli eventi.

  • Menare il can per l'aia per guadagnare tempo è precisamente il contrario di essere maturi

    Se è un "frenare" per non cedere è una mossa dovuta, più che matura o immatura.


    Ciò non cambia la dinamica degli eventi.

    Ovvero che sapeva che sarebbe finita la relazione.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Se è un "frenare" per non cedere è una mossa dovuta, più che matura o immatura.

    Su, è palese che l'intenzione di Gio era quella di non dover arrivare mai al punto di assumere precise responsabilità "da adulti", o comunque di non farlo con questa compagna che invece le riteneva fondamentali per il proseguimento e l'evoluzione del loro rapporto. Se in una relazione importante avanzi col freno a mano perennemente tirato, prima o poi vedrai fumo, sentirai puzza di bruciato e finirai col danneggiare il veicolo. Precisamente ciò che è accaduto.

    Ovvero che sapeva che sarebbe finita la relazione.

    Non era un esito né scontato né obbligato, se si fosse realizzata per tempo l'esistenza di certe dinamiche e la necessità di ottemperarvi per mantenere viva la relazione.

  • Su, è palese che l'intenzione di Gio era quella di non dover arrivare mai al punto di assumere precise responsabilità "da adulti",

    Il fatto è che non si può (e non si deve) obbligare una persona a figliare o a farlo entro un tempo specifico. Sono decisioni esistenziali che devono maturare spontaneamente. Obbligare le persone a questo tipo di azioni con la scusa del "prendersi le responsabilità" non ha mai funzionato e per fortuna nemmeno in questo caso. Sono cose che se forzate rappresentano una violenza, anche e soprattutto se perpetuata dal partner.


    Ti ripeto: basta pensarla a sessi inversi e si capisce subito il problema.


    Non era un esito né scontato né obbligato

    Era scontatissimo. Lo sapevamo tutti: lui per primo.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Il fatto è che non si può (e non si deve) obbligare una persona a figliare o a farlo entro un tempo specifico. Sono decisioni esistenziali che devono maturare spontaneamente. Obbligare le persone a questo tipo di azioni con la scusa del "prendersi le responsabilità" non ha mai funzionato e per fortuna nemmeno in questo caso. Sono cose che se forzate rappresentano una violenza, anche e soprattutto se perpetuata dal partner.


    Ti ripeto: basta pensarla a sessi inversi e si capisce subito il problema.

    Sono decine di pagine che si finisce per ritornare sempre sugli stessi medesimi concetti: non stiamo parlando di un capriccio di lei esploso all'improvviso, ma della richiesta (comprensibilissima) rivolta a Gio di prendere finalmente posizione dopo tanti anni insieme su aspetti centrali e fondamentali di una coppia che intende evolvere in qualcosa di più di una mera frequentazione e/o convivenza. Se non avesse "forzato" come dici tu, Gio avrebbe aspettato le proverbiali calende greche per assumersi queste responsabilità, perché non le aveva minimamente in nota, e se lei non avesse assunto l'iniziativa sono relativamente certa che lui avrebbe potuto continuare tranquillamente come stavano facendo fino alla vecchiaia, senza modificare nulla in tal senso. Le cose hanno funzionato (per modo di dire) finché la sua comfort zone non è stata minacciata seriamente, a quel punto è subentrata la crisi esistenziale che, in alcune circostanze e per alcune persone, può rappresentare una occasione di crescita personale, mentre qui ha condotto al naufragio della relazione per insufficiente maturità.

    Era scontatissimo. Lo sapevamo tutti: lui per primo.

    Coi presupposti emersi fin da subito certo, ripeto però che non erano obbligati e si sarebbe potuto procedere altrimenti.

  • Sono decine di pagine che si finisce per ritornare sempre sugli stessi medesimi concetti: non stiamo parlando di un capriccio di lei esploso all'improvviso, ma della richiesta (comprensibilissima) rivolta a Gio di prendere finalmente posizione dopo tanti anni insieme su aspetti centrali e fondamentali di una coppia che intende evolvere in qualcosa di più di una mera frequentazione e/o convivenza. Se non avesse "forzato" come dici tu, Gio avrebbe aspettato le proverbiali calende greche per assumersi queste responsabilità, perché non le aveva minimamente in nota, e se lei non avesse assunto l'iniziativa sono relativamente certa che lui avrebbe potuto continuare tranquillamente come stavano facendo fino alla vecchiaia, senza modificare nulla in tal senso. Le cose hanno funzionato (per modo di dire) finché la sua comfort zone non è stata minacciata seriamente, a quel punto è subentrata la crisi esistenziale che, in alcune circostanze e per alcune persone, può rappresentare una occasione di crescita personale, mentre qui ha condotto al naufragio della relazione per insufficiente maturità.

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