Non so come gestire un'altra donna

  • Penso di aver capito cosa intendi mai, ma con certe persone questa è un'operazione estremamente rischiosa da compiere, perché ti rende vulnerabile. Se tu offri all'altra persona la possibilità di esprimersi, implicitamente gli fornisci anche l'autorizzazione a chiedere che tu risani tutti i torti che lei ritiene tu gli abbia fatto. Ma se ogni torto è solo e sempre tuo, e mai suo, risanarli diventa un secchio bucato di dare infinito, che termina con il divorare totalmente chi dà, o con ripicche se poi ad un certo punto ti rifiuti..Quindi in certi casi è meglio non svegliare il can che dorme, se dai un dito ti prendono il braccio. Non dico sia il caso di sua moglie, ma sta a lui valutarlo e farsi due conti, se gli conviene l'approccio che hai suggetito oppure proteggersi preventivamente.

  • scusami Fifilla, involontariamente ti ho chiamata mai, perché stavo parlando anche con lei, errore mio.

    Ecco allora non ero io che mi sono sentita chiamata in causa per niente :D

    Ciao, ho scritto qui perché il posto si chiama "NienteAnsia - Liberi di Essere". Leggendo le vostre risposte obiettive, ha avuto un effetto maggiore rispetto a leggere risposte su altri forum dove ti leggono come un libro e magari ti incitano a rischiare a caso. Non cerco risposte positive; sono stato attratto da questo forum proprio perché la differenza è sostanziale. Ho ricevuto solo risposte da persone valide che ci hanno messo del loro, dedicandomi tempo con cognizione di causa.

    Continuo a non capire cosa ti aspetti qui che non puoi trovare altrove onestamente :)

  • Ciao Massi

    Non voglio minimamente sminuire il tuo disagio o la tua sofferenza: se non avessi mai sentito un "ti amo" penso che starei male come te.

    Tra l'altro anche il mio compagno ha un modo molto diverso da me di manifestare l'amore, anche io sono molto più affettuosa e fisica e lui è più come un animale selvatico che scappa. Quindi capisco cosa intendi.

    Però per rimanere lucidi: se davvero non vuoi separarti, trova un modo comunque meno disfunzionale di vivere il tuo matrimonio, anche con l'aiuto della psicoterapia si intende. Descrivi la tua famiglia come una specie di vittima di una donna perennemente arrabbiata nervosa e incapace di dare affetto. Da un lato tira un po' fuori gli attributi e dillo che vai in terapia per risolvere cose del tuo passato, della tua famiglia di origine ecc. Insomma abbi il coraggio di essere te stesso in questo matrimonio. Da come ne parli non mi sembra che tu abbia molto da perdere.

    Dall'altro canto io credo poco alla storia delle donne isteriche perché sono così di carattere (vale anche per gli uomini). Se tua moglie è sempre nervosa è perché anche lei cova rabbia, insoddisfazione, frustrazione. Oltre a esprimere il tuo legittimo bisogno di affetto negli anni hai mai provato a capire come sta lei? Se c'è anche una minima possibilità di mettersi in ascolto di lei, sfruttala.

    Ciao Fifilla, so che non vuoi sminuire la mia sofferenza, e immaginavo che anche tu stessi così. Le mie reazioni? Forse reagisco così perché ho superato da molto il limite della sopportazione.


    Non sai quante volte, per quanti anni, ho cercato di costruire una relazione affettiva. Carezze, baci, colazioni a letto quando stava male, consigli continui, dialogo costante, mai lasciarla sola e, soprattutto, ascolto attento. Parlo al passato e al presente perché continuo ancora a farlo senza sosta. Ma quando l'abbraccio, sembra reagire come se stessi abbracciando un albero. A volte, quando le do un bacio, gira la testa. La cosa più drammatica è che lo fa anche con le mie figlie, e questo è significativo. Ma la questione fondamentale è che non riuscirei a lasciarla sola per separarmi da lei. Solo il pensiero mi genera disperazione.


    Ho già iniziato una terapia da un anno con uno psicoterapeuta. Mia moglie ne è a conoscenza, ma non mi ha mai chiesto il motivo. Non ha mai cercato di capire perché lo facessi. Se stessi male per qualcosa che non funzionava, avrei compreso. Ma mai una domanda, solo indifferenza. La terapeuta mi dice che ho un cordone, un grosso blocco che dobbiamo affrontare, perché permetto continuamente a me stesso di farmi del male. Sa tutto quello che faccio, sento e racconto. Ma il problema è che, a causa di questo cordone, non credo di riuscire a cambiare il mio comportamento.


    La terapeuta è a conoscenza delle mie tre storie su social. Ieri le ho parlato di Alessia e di quanto la sua dolcezza innata mi facesse sentire bene. Per me, una carezza dolce può conquistarmi. Alessia accarezzava le mie mani mentre parlavamo, io accarezzavo il suo viso. Semplici gesti che ci facevano stare bene, senza pensare a una relazione sessuale, perché non era quello che cercavamo. Volevamo solo stare insieme, perché anche con una carezza ci si sentiva bene.


    Tu parli della rabbia e delle reazioni di mia moglie. Non sai quante volte ho cercato e continuo a cercare di farla stare a suo agio. Ci sono sempre ostacoli quando si tratta di noi. Sembrano più importanti la casa o i suoi problemi personali. Se cerco di condividere qualcosa di me stesso, cambia argomento. Ma non mi si dica che non cerco di aiutarla o di capire il suo disagio, perché continuo a darle attenzioni. Forse questo è il mio problema? Pochi anni fa, mia moglie ha avuto una relazione extraconiugale e l'ho scoperto senza reagire. Pensavo che potesse aiutare la nostra crisi matrimoniale. Io avevo fatto delle scelte simili nel 2018, ma solo attraverso messaggi e chiamate vocali, quindi in modo diverso. C'era una differenza, però: lei aveva avuto rapporti sessuali, io no. Lei non sa ancora che sono a conoscenza di tutto questo e non glielo dirò mai. Speravo solo che potesse contribuire alla nostra felicità.


    Ora ho fatto l'amore con Alessia, una relazione iniziata da zero e durata solo 5 giorni a causa dell'assenza di suo marito per una trasferta di lavoro. Quest'ultima esperienza mi ha dato solo bellezza, fatta di dolcezza, carezze e amore fatta di abbracci forti per non lasciarci. Non posso paragonarla alle altre esperienze, ma mia moglie aveva cercato solo sesso esterno quando potevo darglielo quanto voleva, visto che cercavo continuamente il suo amore senza mai ricevere risposta. Marco Ferradini cantava "prendi una donna, dagli il tuo amore, e vedrai che ti lascerà... prendi una donna, trattala male, e vedrai che ti amerà..." (Teorema)... Sarà vero a questo punto?

    Io non so davvero come sia sua moglie, perché non la conosco di persona, ma credimi che ci sono persone, e non parlo solo di donne ma anche di uomini con cui non ragioni nemmeno se vuoi, non vengono in terapia nemmeno se gli punti il fucile alla schiena, e il problema per loro se "fai storie" sarai sempre tu, perché loro sono perfette/i, quindi se c'è qualche problema evidentemente deve essere per forza degli altri, non ci sono alternative.


    C'è gente che non si è messa in discussione e non ha mai fatto introspezione un solo giorno in vita sua, e anzi lo teme come la morte, perché metterebbe in crisi la struttura del loro ego, che è già fragile perché spesso si regge su basi infantili, e non starebbe in piedi se sottoposta al vaglio della logica introspettiva e del confronto adulto.


    Di motivazioni per le loro emozioni negative ne hanno sicuramente, ma spesso sono totalmente vittimistiche, nel senso che scaricano e proiettano su gli altri in toto ogni responsabilità del loro malessere, senza mai fare un mea culpa, nemmeno parziale, in quanto ammettere responsabilità personali è visto come una colpa che quindi macchia la loro perfezione, intacca, destabilizza e mette in pericolo la loro importanza personale, l'immagine di sé perfetta e immacolata, quindi ogni introspezione a fronte di questo rischio, va silenziata immediatamente. Come ti ripeto, non parlo per forza di tua moglie, ma gente così esiste.

    Ciao Garden, hai descritto mia moglie. Per lei, gli altri sono sempre quelli che sbagliano, anche quando (spesso) è evidente che lei ha commesso un errore. Quando glielo facciamo notare gentilmente, lei incolpa noi. Hai centrato anche il tema del percorso terapeutico. Secondo lei, solo i "pazzi" ci vanno, e lei non ritiene di essere pazza. Non è consapevole dell'utilità che può offrire un terapista, ma non c'è nessuno più sordo e cieco di chi non vuole ascoltare e vedere...

  • Pochi anni fa, mia moglie ha avuto una relazione extraconiugale e l'ho scoperto senza reagire. Pensavo che potesse aiutare la nostra crisi matrimoniale. Io avevo fatto delle scelte simili nel 2018, ma solo attraverso messaggi e chiamate vocali, quindi in modo diverso. C'era una differenza, però: lei aveva avuto rapporti sessuali, io no. Lei non sa ancora che sono a conoscenza di tutto questo e non glielo dirò mai.Speravo solo che potesse contribuire alla nostra felicità.

    Questo pero' cambia un po' le cose. Lei ti ha tradito e tu pensi che questo possa contribuire alla vostra felicità? Ma in che maniera? Se ognuno di voi si fa i fatti propri, su che base potrete mai costruire una felicità comune? Sulla finzione?

    Mi sa che davvero ti conviene tagliarlo quel cordone.

    Inizia a dirle che sai del tradimento. Magari provochi una reazione di shock e finalmente anche lei esce dallo stato di trance in cui è.
    Oppure fai un bel conto alla rovescia fino all'età in cui le tue figlie saranno sufficientemente grandi da sopportare la separazione (dici che una è alle medie quindi non parliamo di decenni) e poi sei libero.
    Però ti prego, invece di pensare alle mani e ai piedi di Alessia - che abbiamo capito ti hanno dato la dolcezza che cercavi - cerca di essere responsabile e onesto con te stesso e con tua moglie.


    E poi: dici che hai passato anni a darle attenzioni e ascolto attento, ma quindi cosa le manca? Quali sono i suoi problemi personali? Se l'hai ascoltata in tutti questi anni lo saprai.

    A volte, quando le do un bacio, gira la testa. La cosa più drammatica è che lo fa anche con le mie figlie, e questo è significativo.

    Ultima cosa, secondo me questa situazione la devi risolvere anche per le tue figlie. Non è il mio caso, ma penso sia veramente brutto vivere con una madre anaffettiva. Vuoi che imparino questo modello di famiglia? Dell'amore e dell'affetto dato in maniera unilaterale, facendosi calpestare? Stai molto attento, perché l'adulto qui sei tu, sei tu che hai responsabilità di educare le tue figlie, non loro di darti consigli su come vivere il tuo matrimonio.

  • Ora hai portato qualche elemento di novità che chiarisce qualcosina in più.

    quando l'abbraccio, sembra reagire come se stessi abbracciando un albero. A volte, quando le do un bacio, gira la testa. La cosa più drammatica è che lo fa anche con le mie figlie, e questo è significativo

    Sì, è molto significativo. Sembra un atteggiamento di rifiuto affettivo generalizzato. Lo confermi quando parli della sua relazione extraconiugale orientata esclusivamente all'appagamento di pulsioni sessuali: non poteva avere rapporti con te perché non erano fini a se stessi, ma presupponevano una base sentimentale da cui lei non vuole essere minimamente toccata.


    Non so se hai indagato le ragioni profonde di questo tratto della sua personalità. Non sei tenuto a farlo, non è un obbligo morale. Ma di certo è il nodo cruciale della vostra dimensione familiare, di quella sua genitoriale nonché della tua dimensione individuale.

    Ma la questione fondamentale è che non riuscirei a lasciarla sola per separarmi da lei. Solo il pensiero mi genera disperazione.

    Di nuovo, quel cordone di cui parli diventa sempre più ingombrante. Se non riesci a parlarne nemmeno con la psicologa, in un ambiente protetto e non giudicante, rischi di consumarti la vita.

    "Jesus died for somebody's sins but not mine"

  • Fifilla, vorrei tanto dirglielo che so tutto, che ho saputo tutto da subito, ma non mi sento pronto ad affrontare una sua reazione che potrebbe contenere diverse variabili. La separazione mi spaventa, forse perché ci ho vissuto in famiglia durante l'infanzia e so quanto possa fare male anche ai genitori. E poi, una volta separato, che farei? Oltre alle spese di mantenimento, passerei i giorni in un trilocale da solo aspettando la settimana in cui potrei vedere i figli. Conosco molte situazioni di genitori separati che litigano per i figli, e ho già abbastanza preoccupazioni per i miei figli da gestire. Inoltre cercherei una donna come Alessia per cercare affetto, ma non è quello che vedo nel mio futuro. Come ho già detto in questo thread, non so gestire liberamente un'altra donna a causa delle paure che mi vengono. Tutto ciò che riesco a pensare è alla mia famiglia e alle mie figlie, che vedo solo a rate.


    Ora, in questo thread, ho perso un po' il filo del discorso a causa della confusione che si è creata nella mia testa, ma l'idea iniziale era che Alessia non mi aveva ancora detto "ti amo" quando ho aperto il thread. Io e lei ci scambiavamo affetto e avevamo condiviso momenti dolci, ma non c'erano eccessi. Volevo condividere la bellezza di questa situazione e il mio desiderio che continuasse, ma ero frenato dalla mia difficoltà a gestire liberamente un'altra donna senza paure. Alessia mi ha detto "ti amo" due volte dopo solo 5 giorni che ci frequentavamo, forse perché è molto sensibile e ha bisogno di affetto da parte di suo marito. Giovedì scorso mi ha detto questa frase e mi ha colto di sorpresa. Pensa che situazione assurda si è creata ora tra di noi: io continuo a vivere come prima, a casa mia.


    Per quanto riguarda gli anni in cui ho ascoltato mia moglie, lei aveva bisogno di raccontare la sua giornata e i suoi pensieri, ma non ha mai risposto alle mie domande sul nostro rapporto. Ogni volta che le chiedevo qualcosa sul nostro rapporto, lei cambiava argomento e iniziava a parlare di sé e delle sue cose. Era impossibile, credimi, farla parlare di argomenti che riguardassero noi.


    Riguardo al rapporto con le mie figlie, una di loro ha sofferto delle conseguenze della situazione ma è riuscita a superarle grazie alle conversazioni con gli amici e al mio tentativo di alleviare il disagio che provava. Questa situazione dentro di me provocava ribellione a causa dell'ingiustizia inflitta a una ragazza che non ne era colpevole. L'altra figlia, invece, è diventata più forte e già da piccola non si è fatta mettere i piedi in testa da sua madre. Anzi, quando mia moglie la allontanava dagli abbracci, lei lo prendeva in modo leggero, quasi con compassione, come se pensasse: "Povera mamma, vedrai tra qualche anno quanto ti sarai fatta del male da sola..."


    Quanto alla mia reazione emotiva quando ho scoperto il tradimento di mia moglie, non ho reagito immediatamente. Ho passato molto tempo a farmi domande, perché la causa poteva anche essere mia. Come hai detto, lei sembrava più interessata all'appagamento sessuale, mentre io cercavo più il coinvolgimento emotivo e le coccole. Lei faceva tutto da sola durante il rapporto per ottenere sensazioni più intense, mentre io rimanevo deluso e perdevo l'interesse perché sembrava che volesse solo soddisfare i suoi desideri. Ho notato che potevo fare l'amore con l'anima, senza necessariamente coinvolgere il corpo, attraverso carezze, abbracci e momenti teneri in cui ci univamo. Con Alessia, abbiamo condiviso solo momenti di dolcezza, senza eccessi. Puoi fare l'amore anche senza compiere l'atto fisico, e abbiamo sperimentato questa connessione.


    Per concludere, posso esprimere tutto questo in una frase: Non riesco più a definire me stesso.

  • Se lui non ha mai ricevuto affetto dai genitori ma quelli erano comunque i suoi caregiver, a mio avviso lui associa le persone poco affettive alla sicurezza che offre un caregiver. Affibbia invece forse anche a ragion veduta (data la maggiore instabilità emotiva dei soggetti sensibili) ad essi poca affidabilità. Non si fida delle persone sensibili, quindi non lascia un nido sicuro per saltare nel vuoto. Sarebbe come per un bambino staccarsi dai genitori, gli fa paura e credo sia questo il vero cordone. È ancora un sentimento generatosi in lui quando era piccolo con l'associazione insensibili = stabilità/sicurezza/caregiver. Penso non riesca nemmeno a immaginare una vera coppia formata da due persone sensibili che si ascoltano e sostengono a vicenda, gli sembra una favoletta destinata a crollare rovinosamente al primo ghiribizzo emotivo storto. Inoltre gli sembra troppo bello per essere vero e duraturo, perché non ha mai avuto così tanto dalla vita, gli sembra un'utopia. Invece conosce bene cosa significa vivere con degli insensibili, è terreno ben conosciuto non una terra ignota e favolistica, per questo rimane nella sua terra nota e non salta nella favola.

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