Non so come gestire un'altra donna

  • Quindi si passa dal ti amo al nulla?

    Da fuori questo a me pare chiarissimo: le probabilità che tu possa proseguire la storia con questa altra donna sono pochissime e oserei dire quasi nulle. Dovreste buttare all’aria due famiglie sulla base di cosa, due tre volte che avete fatto l’amore? Sei completamente obnubilato sul punto.

    Concentrati su tua moglie, nel bene e nel male: o per recuperare un rapporto sincero oppure per andare ognuno per la sua strada, se veramente credi che non ci sia più amore tra di voi. Mettila davanti al fatto che la tua crisi è reale.

  • Comunque mi colpiscono anche due cose: una che le tue figlie si accorgono che non state bene e che ti dicono "di avere molta pazienza perché c'è ancora una forma di unione", ti cito.

    Mi sembra un discorso molto adulto per delle bambine, quanti anni hanno? Dicono solo a te di avere pazienza o solo alla mamma?


    In secondo luogo mi pare strano che le uniche due doti che riesci a trovare a tua moglie, anche andando indietro con il pensiero ai primi tempi, sono la dedizione alla famiglia e la praticità. Io non sposerei mai qualcuno solo perché "è pratico", qualche altra qualità la dovrà aver avuta, o comunque avrà soddisfatto un qualche tuo bisogno.

  • Ciao, non sai quanto sia confuso, l'ho descritto nel mio diario ma posso riassumerlo in poche parole. Ci siamo visti ieri a pranzo in un supermercato per soli 15 minuti, dovevamo solo parlare. Prima di scappare in lacrime, mi ha detto ancora che mi ama... Non so cosa voglia a questo punto. Piangeva mentre lo faceva. Non so se sia dovuto al ritorno della mancanza di affetto (è tornato suo marito) che l'ha fatta reagire così. È simile a una reazione che si ha quando si torna da una crociera. Sono confuso perché non capisco perché sia così intensa in lei.


    Parlando con voi, avete condiviso un po' della vostra razionalità che sto cercando di ascoltare e mettere in pratica. Nonostante ciò, lei ha un'esplosione di affetto che mi fa preoccupare per lei. È simile alla mia seconda compagna che voleva separarsi perché voleva che vivessi con lei. Non so se mi capiti solo a me in questo momento, io cercavo solo affetto, non legami così forti perché non posso fare il cambiamento che vuole, ed è giusto così. Alessia ha la particolarità di essere molto bella e dolce nei suoi modi di fare e essere, una cosa che mi ha attratto fin da subito, perché vivo con una donna nervosa e polemica che devia il discorso quando parlo di me. Alessia, invece, si fermava ad ascoltarmi e a parlare con me, perché è nel suo modo di essere. Ok, non la scelgo, ma rimango responsabile. Come dico sempre, è difficile privarci della dolcezza che riceviamo.

    _LucyInTheSky_ premettendo che secondo me hai ragione su tutta la linea, lui è proprio lo sfogo che sta cercando, l'ha anche detto qui:

    Lo sfogo è un modo per metabolizzare (e non elaborare) questa esperienza.
    L'unica cosa che mi chiedo è perché è finito qui invece che sui tanti forum dove si raccontano storie piccanti o romantiche a seconda del caso. Avrebbe anche ricevuto riscontro più positivi a mio parere.

    Ciao, ho scritto qui perché il posto si chiama "NienteAnsia - Liberi di Essere". Leggendo le vostre risposte obiettive, ha avuto un effetto maggiore rispetto a leggere risposte su altri forum dove ti leggono come un libro e magari ti incitano a rischiare a caso. Non cerco risposte positive; sono stato attratto da questo forum proprio perché la differenza è sostanziale. Ho ricevuto solo risposte da persone valide che ci hanno messo del loro, dedicandomi tempo con cognizione di causa.

    Ciao, sì, vero, concordo anche sul limite. Per quanto riguarda dirlo subito, l'ho fatto fin dall'inizio con Alessia, sai. Entrambi volevamo evitare che crescesse in noi un legame che ci portasse a un cambiamento di vita per stare insieme, ma poi tutto ha iniziato a cambiare, portandoci entrambi a desiderare affetto come un bisogno. Lei adorava l'uomo che ascoltasse senza fretta, e io ho sempre desiderato la dolcezza nei movimenti di una donna. Alessia era esattamente ciò che ho sempre cercato; la delicatezza con cui accarezzava la mia mano mentre parlavamo era straordinaria, non l'avevo mai provato in quel modo. E lo faceva in modo naturale. Le mie carezze sul suo viso erano uguali a come lei le faceva, e questo, forse, ci ha portato a fare l'amore perché era naturale per noi. Era un prolungamento delle carezze e degli abbracci, un modo tenero di stare vicini mentre lo facevamo. Non era mai una questione di sesso per sfogarsi, ma solo di abbracciarci mentre lo facevamo, con dolcezza continua. Questo ha fatto cambiare il limite che ci eravamo dati all'inizio.


    Ora non sto cercando di trovare un'altra donna per sostituire Alessia. Alessia è arrivata inaspettatamente, forse siamo molto simili, abbiamo trovato molte cose in comune. Forse è per questo che sono bastati solo 5 incontri per creare piacere nel vederci. Non sto esplodendo; so già quali disastri possono derivare da un'esplosione. Ieri, con la sua reazione di immenso pianto, mi ha fatto riflettere molto. Perché ieri ci siamo visti in un supermercato per soli 15 minuti, e mi ha detto quella parola, scoppiando in lacrime immense e poi scappando via, lasciandomi lì così...

    Da fuori questo a me pare chiarissimo: le probabilità che tu possa proseguire la storia con questa altra donna sono pochissime e oserei dire quasi nulle. Dovreste buttare all’aria due famiglie sulla base di cosa, due tre volte che avete fatto l’amore? Sei completamente obnubilato sul punto.

    Concentrati su tua moglie, nel bene e nel male: o per recuperare un rapporto sincero oppure per andare ognuno per la sua strada, se veramente credi che non ci sia più amore tra di voi. Mettila davanti al fatto che la tua crisi è reale.

    Ciao Fifilla, grazie per la risposta. No, non è per l'amore fatto, ma per tutto il modo in cui si comporta, ovvero per la sua dolcezza. L'amore lo abbiamo fatto con delicatezza, senza esagerare, ma con un sacco di carezze e abbracci, esattamente ciò di cui avevamo bisogno. Abbiamo cercato carezze, molte carezze leggere e tanta dolcezza senza fretta. Questo ci ha portato a volerci ancora bene.


    Far comprendere a mia moglie che il suo modo così freddo di essere non funziona con me da anni, porterebbe sicuramente a una crisi perché lei pensa che sia normale così, e quindi la colpa verrebbe fatta ricadere su di me. Credimi, se manca l'affetto per un anno, la ricerca di una carezza, anche solo una, diventa insopportabile. Poi potrei sbagliare di nuovo, ma almeno ho l'idea chiara che non voglio abbandonare la mia famiglia nonostante la mancanza di affetto. Questo lo tengo sempre ben presente.

    Comunque mi colpiscono anche due cose: una che le tue figlie si accorgono che non state bene e che ti dicono "di avere molta pazienza perché c'è ancora una forma di unione", ti cito.

    Mi sembra un discorso molto adulto per delle bambine, quanti anni hanno? Dicono solo a te di avere pazienza o solo alla mamma?


    In secondo luogo mi pare strano che le uniche due doti che riesci a trovare a tua moglie, anche andando indietro con il pensiero ai primi tempi, sono la dedizione alla famiglia e la praticità. Io non sposerei mai qualcuno solo perché "è pratico", qualche altra qualità la dovrà aver avuta, o comunque avrà soddisfatto un qualche tuo bisogno.

    Le mie figlie sono più mature per la loro età. Ne parlano solo con me perché, se lo dicessero a loro madre, si offenderebbe e si comporterebbe da vittima, facendo pesare il SUO disagio su tutti. Insomma, non si può parlare con lei.


    Se potessi tornare indietro, non rifarei mai l'errore di sposarla. Ho avuto un'infanzia così difficile che ho accettato mia moglie così com'era, arrivata dal nulla. Mi sembrava un sogno che volesse così tanto sposarmi, anche se in realtà ci siamo sposati dopo anni di "preparazione" alla famiglia. Lei mi ha attratto non solo per la sua bellezza esteriore, ma anche per la sua praticità in tutto, anche se questa praticità metteva in secondo piano l'affetto. Forse avevo bisogno di questo, dato che i miei non me l'hanno mai dato. Con il tempo, mi sono fatto bastare il suo modo diverso di esprimere l'affetto e mi sono accontentato. Ma dentro di me, desideravo un'affettuosità simile a quella che mi ha dato Alessia.


    Non so come la pensi tu, Fifilla, ma se il tuo compagno non ti avesse mai detto "ti amo" neanche una volta da quando sei con lui, avendo figli e famiglia, come reagiresti? Hai letto tutta la mia storia e ti ringrazio molto per il tempo che hai dedicato prima di rispondermi e per le tue parole.

  • Ciao Massi

    Non voglio minimamente sminuire il tuo disagio o la tua sofferenza: se non avessi mai sentito un "ti amo" penso che starei male come te.

    Tra l'altro anche il mio compagno ha un modo molto diverso da me di manifestare l'amore, anche io sono molto più affettuosa e fisica e lui è più come un animale selvatico che scappa. Quindi capisco cosa intendi.

    Però per rimanere lucidi: se davvero non vuoi separarti, trova un modo comunque meno disfunzionale di vivere il tuo matrimonio, anche con l'aiuto della psicoterapia si intende. Descrivi la tua famiglia come una specie di vittima di una donna perennemente arrabbiata nervosa e incapace di dare affetto. Da un lato tira un po' fuori gli attributi e dillo che vai in terapia per risolvere cose del tuo passato, della tua famiglia di origine ecc. Insomma abbi il coraggio di essere te stesso in questo matrimonio. Da come ne parli non mi sembra che tu abbia molto da perdere.

    Dall'altro canto io credo poco alla storia delle donne isteriche perché sono così di carattere (vale anche per gli uomini). Se tua moglie è sempre nervosa è perché anche lei cova rabbia, insoddisfazione, frustrazione. Oltre a esprimere il tuo legittimo bisogno di affetto negli anni hai mai provato a capire come sta lei? Se c'è anche una minima possibilità di mettersi in ascolto di lei, sfruttala.

  • Io credo poco alla storia delle donne isteriche perché sono così di carattere.

    Io non so davvero come sia sua moglie, perché non la conosco di persona, ma credimi che ci sono persone, e non parlo solo di donne ma anche di uomini con cui non ragioni nemmeno se vuoi, non vengono in terapia nemmeno se gli punti il fucile alla schiena, e il problema per loro se "fai storie" sarai sempre tu, perché loro sono perfette/i, quindi se c'è qualche problema evidentemente deve essere per forza degli altri, non ci sono alternative.


    C'è gente che non si è messa in discussione e non ha mai fatto introspezione un solo giorno in vita sua, e anzi lo teme come la morte, perché metterebbe in crisi la struttura del loro ego, che è già fragile perché spesso si regge su basi infantili, e non starebbe in piedi se sottoposta al vaglio della logica introspettiva e del confronto adulto.


    Di motivazioni per le loro emozioni negative ne hanno sicuramente, ma spesso sono totalmente vittimistiche, nel senso che scaricano e proiettano su gli altri in toto ogni responsabilità del loro malessere, senza mai fare un mea culpa, nemmeno parziale, in quanto ammettere responsabilità personali è visto come una colpa che quindi macchia la loro perfezione, intacca, destabilizza e mette in pericolo la loro importanza personale, l'immagine di sé perfetta e immacolata, quindi ogni introspezione a fronte di questo rischio, va silenziata immediatamente. Come ti ripeto, non parlo per forza di tua moglie, ma gente così esiste.

  • Io non so davvero come sia sua moglie, perché non la conosco di persona, ma credimi che ci sono persone, e non parlo solo di donne ma anche di uomini con cui non ragioni nemmeno se vuoi, non vengono in terapia nemmeno se gli punti il fucile alla schiena, e il problema per loro se "fai storie" sarai sempre tu, perché loro sono perfette/i, quindi se c'è qualche problema evidentemente deve essere per forza degli altri, non ci sono alternative.


    C'è gente che non si è messa in discussione e non ha mai fatto introspezione un solo giorno in vita sua, e anzi lo teme come la morte, perché metterebbe in crisi la struttura del loro ego, che è già fragile perché spesso si regge su basi infantili, e non starebbe in piedi se sottoposta al vaglio della logica introspettiva e del confronto adulto.


    Di motivazioni per le loro emozioni negative ne hanno sicuramente, ma spesso sono totalmente vittimistiche, nel senso che scaricano e proiettano su gli altri in toto ogni responsabilità del loro malessere, senza mai fare un mea culpa, nemmeno parziale, in quanto ammettere responsabilità personali è visto come una colpa che quindi macchia la loro perfezione, intacca, destabilizza e mette in pericolo la loro importanza personale, l'immagine di sé perfetta e immacolata, quindi ogni introspezione a fronte di questo rischio, va silenziata immediatamente. Come ti ripeto, non parlo per forza di tua moglie, ma gente così esiste.

    Si ma il mio punto era un altro: lui qui ci parla delle sue frustrazioni, ma le conosce le frustrazioni e i problemi della moglie? Mi pare il primo passo verso una situazione più trasparente e uno sbocco possibile in qualsiasi direzione.

  • Si ma il mio punto era un altro: lui qui ci parla delle sue frustrazioni, ma le conosce le frustrazioni e i problemi della moglie? Mi pare il primo passo verso una situazione più trasparente e uno sbocco possibile in qualsiasi direzione.

    Si è vero, però lei deve essere ricettiva al dialogo, e anche aperta almeno un minimo su eventuali negoziazioni di responsabilità personali, altrimenti ogni tentativo di apertura al dialogo, finisce solamente con lui che viene messo in croce per le sue "colpe" e non si va oltre, dipende da chi è lei.

  • Si è vero, però lei deve essere ricettiva al dialogo, e anche aperta almeno un minimo su eventuali negoziazioni di responsabilità personali, altrimenti ogni tentativo di apertura al dialogo, finisce solamente con lui che viene messo in croce per le sue "colpe" e non si va oltre, dipende da chi è lei.

    No, non è questo quello che intendo, quello semmai è lo step successivo.

    Quello che dico io è mettersi in una posizione di ascolto totale, oserei dire unilaterale: chiedere alla moglie se lei è felice, che cosa voleva dal matrimonio e se l'ha ottenuto, cosa vede come orizzonte davanti a lei.

    Si tratta in primo luogo di capire l'altra persona: perché spesso, e lo dico per esperienza personale, ci dimentichiamo di sapere come sta la persona con cui dormiamo tutte le notti. Se questa cosa si fossilizza per anni di silenzio si finisce per vivere due realtà parallele, come mi pare sia il caso dell'opener. Il primo passo per riavvicinarsi, o anche per decidere di allontanarsi con cognizione di causa e non perché una terza persona ti fa perdere la testa per qualche giorno, è capirsi.

  • Quello che dico io è mettersi in una posizione di ascolto totale, oserei dire unilaterale: chiedere alla moglie se lei è felice, che cosa voleva dal matrimonio e se l'ha ottenuto, cosa vede come orizzonte davanti a lei.

    Si tratta in primo luogo di capire l'altra persona:

    Per poter fare questo bisogna averne l'autorità e che questa venga riconosciuta dalla controparte.


    In casi come questo di solito manca.

    Lo dico -credo- con lo stesso criterio con cui scrive Garden : per come si pone l'opener: pare che lui non abbia alcun ascendente sulla moglie. Ha accettato passivamente tutto quello che veniva calato dall'alto per un qualche senso del dovere o qualche debolezza caratteriale.


    Pensare che una persona così possa mettersi a fare discorsoni alla moglie, che ormai sa bene di avere l'assoluto dominio: è improbabile.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • O mamma, si vede che proprio non mi spiego: non si tratta di fare discorsi, si tratta dell'opposto, di ascoltare.

    Perché non è umanamente possibile che in una coppia ci sia il carnefice al 100% e la vittima al 100%.

    Lui stesso dice che lei gli esprimeva amore in maniera non non fisica e affettuosa, però insomma sto amore lo esprimeva in qualche maniera. Quale?

    Se proprio non ce la fa neanche a chiedere alla moglie un: tu come stai?

    Provi almeno a ripercorrere dentro di sé le conversazioni, le promesse che si sono fatti, insomma le tappe del proprio percorso. A meno che non abbia sposato una estranea che ha continuato a rimanere tale.


    E smetta di nascondere le cose (es il fatto che va in terapia) solo per quieto vivere, tanto non mi pare granché quieto e sereno, altrimenti non scriverebbe si questo forum.

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