Ancora problemi con le case e la mia ragazza

  • Anche a me, e pure mio marito si pone in maniera analoga nei miei confronti. Di rimando io prendo atto di alcune sue necessità peculiari da "maschio" e cerco di assecondarle per quanto possibile. Per fare un esempio concreto: la tavernetta che avrei preferito adibire ad altro è stata riservata a quella che gli americani chiamano "man cave", uno spazio cioè riservato ad attività prevalentemente maschili in cui può indulgere nei suoi hobby, incontrare gli amici e via dicendo. Do ut des nel rispetto delle differenze di genere, almeno è così che noi abbiamo impostato il nostro matrimonio, e fino ad ora non possiamo certo lamentarci dei risultati...

    Quindi lui ha bisogno in casa di uno spazio come uomo e tu di uno spazio come donna. Addirittura. Cosa ci sono in questi rispettivi spazi?

  • Io onestamente mi sento di impersonificare una sorta di trade off. Da una parte credo nell'assoluta parità di valore, e dignità anche, di uomini e donne, dall'altra credo che biologicamente e anche dal punto di vista dei ruoli genitoriali ci siano differenze che trovo abbastanza difficile ignorare. Poi è anche vero che ogni caso è a sé, ci sono eccezioni, ed è giusto ci siano. Banalmente, mio marito ha bisogno di un'oretta per prepararsi al mattino, a me bastanza 10 minuti per uscire di casa, non è che siccome siamo uomo e donna dobbiamo seguire un clichè. In coppia bisogna per quanto possibile venirsi incontro, le rigidità e i dogmi non portano lontano. D'altra parte non potrei dire che uomini e donne sono uguali e con le stesse esigenze. Io questo non lo credo, soprattutto dopo che si è diventati genitori si apre un abisso.

    Non posso che quotarti, soprattutto per quanto riguarda la parte finale.


    Quindi lui ha bisogno in casa di uno spazio come uomo e tu di uno spazio come donna. Addirittura. Cosa ci sono in questi rispettivi spazi?

    L'ho spiegato: https://en.wikipedia.org/wiki/Man_cave

    Modificato una volta, l'ultima da Alba Cremisi: Incorporato un post creato da Alba Cremisi in questo post. ().

  • Io onestamente mi sento di impersonificare una sorta di trade off. Da una parte credo nell'assoluta parità di valore, e dignità anche, di uomini e donne, dall'altra credo che biologicamente e anche dal punto di vista dei ruoli genitoriali ci siano differenze che trovo abbastanza difficile ignorare. Poi è anche vero che ogni caso è a sé, ci sono eccezioni, ed è giusto ci siano. Banalmente, mio marito ha bisogno di un'oretta per prepararsi al mattino, a me bastanza 10 minuti per uscire di casa, non è che siccome siamo uomo e donna dobbiamo seguire un clichè. In coppia bisogna per quanto possibile venirsi incontro, le rigidità e i dogmi non portano lontano. D'altra parte non potrei dire che uomini e donne sono uguali e con le stesse esigenze. Io questo non lo credo, soprattutto dopo che si è diventati genitori si apre un abisso.


    Ma sbaglio o facendo base dai genitori di lei andranno da quelli di lui ogni volta che vogliono?

    Teoricamente parlando può anche andare lei da lui. O questo non la rispetta come compagna?


    Sulle differenze che stai anche tu scrivendo, potremmo parlarne per capire se si parla di cose alla portata di tutti. Quali sono queste differenze?

  • Mi sembra un po' come chiedergli di pagarle la cena, di aprirle la porta della macchina

    Su questi gesti sarebbe da aprire un thread a parte. Sono solo formalismi per quanto mi riguarda, che rispondono a un tema di mera educazione. Hai presente ad esempio il gesto di salutare togliendosi il cappello? Sai perchè in Chiesa si toglie? E' un gesto che deriva dal togliersi l'elmetto per dimostrare che si arriva "in pace", mutuato da epoche in cui era prassi vivere in guerra. Oggi, capisci bene, non servirebbe più; ma il gesto è rimasto come caposaldo dell'educazione. La stessa cosa rappresentano i gesti di pagare la cena o aprire la portiera. Vanno letti così: un formalismo che testimonia un'educazione derivata da un tempo che non c'è più. E lo ammetto: io per prima se vado a una cena romantica mi aspetto che sia lui a pagare, e non certo perchè ne ho necessità. E gradisco anche il baciamano, purché sia fatto bene e non in modo forzoso e teatrale (ma capisco che io sono di altri tempi avendo superato i 40). Poi se mi chiedi: è un dovere pagare la cena alla fidanzata? Ti direi: no di certo.

  • Non posso che quotarti, soprattutto per quanto riguarda la parte finale.


    L'ho spiegato: https://en.wikipedia.org/wiki/Man_cave

    Non mi è stato spiegato. Ancora non ho ricevuto risposta su queste caratteristiche.

    Hai parlato di questa Men Cave. Leggo che sono posti per "Hobby maschili". Leggo che sono motociclette, zone videogames, studi con librerie ecc. Per adesso mi sembra una cosa super patriarcale.

    Su questi gesti sarebbe da aprire un thread a parte. Sono solo formalismi per quanto mi riguarda, che rispondono a un tema di mera educazione. Hai presente ad esempio il gesto di salutare togliendosi il cappello? Sai perchè in Chiesa si toglie? E' un gesto che deriva dal togliersi l'elmetto per dimostrare che si arriva "in pace", mutuato da epoche in cui era prassi vivere in guerra. Oggi, capisci bene, non servirebbe più; ma il gesto è rimasto come caposaldo dell'educazione. La stessa cosa rappresentano i gesti di pagare la cena o aprire la portiera. Vanno letti così: un formalismo che testimonia un'educazione derivata da un tempo che non c'è più. E lo ammetto: io per prima se vado a una cena romantica mi aspetto che sia lui a pagare, e non certo perchè ne ho necessità. E gradisco anche il baciamano, purché sia fatto bene e non in modo forzoso e teatrale (ma capisco che io sono di altri tempi avendo superato i 40). Poi se mi chiedi: è un dovere pagare la cena alla fidanzata? Ti direi: no di certo.

    Regà a posto, ho letto abbastanza, continuate pure. Scusate ho un improvviso impegno!!! Ciao, un bacione Ippo e Alba, vi vu bi (sul serio), buona giornata!


    Bruce mi devi una cena sappilo!


    Bye bye :face_with_tears_of_joy:

  • Teoricamente parlando può anche andare lei da lui. O questo non la rispetta come compagna?

    Teoricamente si. Nella pratica, non è così semplice; noi donne siamo pure territoriali, e la convivenza con la suocera è una roba delicata.

    Bisogna quindi valutare caso per caso, il rischio è anche di trovarsi in mezzo a zuffe varie. Per me questo è il genere di cose su cui essere intelligenti e non forzare la mano. Se poi c'è accordo e armonia, si può fare tutto. Nel mio caso sarebbe davvero impensabile una convivenza serena con la suocera ^^

  • Per adesso mi sembra una cosa super patriarcale.

    Addirittura. Vedi perché ho scritto che le posizioni sono inconciliabili? Non c'è nulla di "patriarcale" in uno spazio destinato alle sue attività prevalentemente maschili, affinché il resto della casa rimanga "dominio" (metaforicamente parlando, s'intende, non che lui ne sia escluso) mio e dei figli. In questo modo lui è soddisfatto del suo antro personalizzato di cui è il "Re Leone" incontrastato, ed io non mi trovo invasa da console, computer, attrezzi e banchi da bricolage ed anche dal flipper e dal calciobalilla che ha "ereditato" da quand'era ragazzo. Win win...

  • Addirittura? Vedi perché ho scritto che le posizioni sono inconciliabili? Non c'è nulla di "patriarcale" in uno spazio destinato alle sue attività prevalentemente maschili, affinché il resto della casa rimanga "dominio" (metaforicamente parlando, s'intende, non che lui ne sia escluso) mio e dei figli. In questo modo lui è soddisfatto del suo spazio personalizzato ed in cui è il "Re Leone" incontrastato, ed io non mi trovo invasa da console, computer, attrezzi di bricolage ed anche dal flipper e dal calciobalilla che ha "ereditato" da quand'era ragazzo. Win win...

    Diciamo che questo vale in generale chiunque dei due abbia un hobby che "invade casa". Anche a me quando dipingevo mio marito mi aveva messo in una zona off limits della casa :)

    Comunque al di là di come ognuno la viva, le chiacchiere stanno a 0; Gio1988 siete voi due a dover trovare un equilibrio, in base alle vostre specifiche caratteristiche ed esigenze, perchè non c'è una legge su certe cose, ma solo dei trend.

  • Addirittura. Vedi perché ho scritto che le posizioni sono inconciliabili? Non c'è nulla di "patriarcale" in uno spazio destinato alle sue attività prevalentemente maschili, affinché il resto della casa rimanga "dominio" (metaforicamente parlando, s'intende, non che lui ne sia escluso) mio e dei figli. In questo modo lui è soddisfatto del suo antro personalizzato di cui è il "Re Leone" incontrastato, ed io non mi trovo invasa da console, computer, attrezzi e banchi da bricolage ed anche dal flipper e dal calciobalilla che ha "ereditato" da quand'era ragazzo. Win win...

    Hai ragione, perché il suo ruolo di padre è soddisfatto dalla man cave. Caspita oh, come ho fatto a non capirlo prima! Non è maschilismo, nooooo.

    Diciamo che questo vale in generale chiunque dei due abbia un hobby che "invade casa". Anche a me quando dipingevo mio marito mi aveva messo in una zona off limits della casa :)

    Comunque al di là di come ognuno la viva, le chiacchiere stanno a 0; Gio1988 siete voi due a dove trovare un equilibrio, in base alle vostre specifiche caratteristiche ed esigenze, perchè non c'è una legge su certe cose, ma solo dei trend.

    No non c'è una legge su certe cose perché non sono dei trend, sono maschilismo e misandria. Cioè non basta essere donne e dirsi femministe per essere alla pari.


    Io a sto punto mi sento di dire a Gio di valutare le cose in base a necessità reali, non perché la compagna è donna.


    In tutto questo le caratteristiche di uomo e donna non le ho ancora viste spiegate. Vanno ancora da sé.

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