Voi come affrontate, se lo affrontate, il dialogo sul sesso con il partner?
Intendo soprattutto quando sentite che vi manca qualcosa, o che comunque vi state un po' adagiando.
Sto con il mio compagno da 5 anni, conviviamo da 2 (io 33 anni lui 42), e il sesso sostanzialmente è sempre andato bene. Anzi, all'inizio, è stata proprio quell'intesa a legarci: entrambi molto accesi, sesso appassionato un po' ovunque. C'è stato un calo con la convivenza, complice anche lo strascico del periodo Covid e tutto il peso emotivo che ne è conseguito. Per "calo" intendo una minore frequenza e più monotonia, ma comunque tra alti e bassi abbiamo sempre avuto una buona vita sessuale.
La routine che abbiamo ora è più o meno di una volta a settimana/10 giorni (so che è un po' squallido parlare della frequenza anche perché non è così importante, ma è solo per inquadrare la situazione. Più che altro, ultimamente è tutto un po' piatto: sempre le stesse modalità, lo stesso modo di "iniziare", lui non si sforza minimamente di creare quel minimo (e dico minimo) di seduzione, spesso zero preliminari (che non reputo indispensabili, ma io per preliminari intendo anche baci sul collo, sul ventre, ecc., è questa la parte che mi manca), semplicemente l'atto in sé in cui tra l'altro sono spesso io a "condurre". E' brutto da dire ma a volte il mio piacere deriva solo dall'atto fisico in sé e dalle fantasie più che da un reale coinvolgimento del momento. Leggevo in questo forum il commento di una persona che diceva che l'orgasmo è sopravvalutato e si può trarre piacere dal sesso anche senza giungere al culmine: lì per lì non ero d'accordo, ho pensato impossibile, l'orgasmo è irrinunciabile, però poi mi sono resa conto che per me a volte questo è vero al contrario: raggiungo l'orgasmo senza avere tratto particolare piacere dal rapporto in sé (so che sembra contraddittorio
).
Io per mia natura preferisco decisamente che sia l'uomo a guidare e condurre i giochi, a prendere l'iniziativa: qualche volta prendo io l'iniziativa e non è un problema, però ecco, nelle mie fantasie è l'uomo che lo fa. Tra l'altro, a lui proprio dà fastidio se io gli faccio capire cosa vorrei in quei momenti, ad esempio una volta durante la fase preliminari gli avevo preso le mani e me le ero messe sul corpo, a lui aveva dato fastidio perché si era sentito come se io gli dovessi insegnare cosa fare.
Io però purtroppo di fronte a queste cose ci resto male, mi chiudo e mi adatto. Però rinuncio a qualcosa.
Ma vorrei in qualche modo affrontare l'argomento, ma non so come né quando. Tanto so già che se gli chiedo se è tutto ok e se è sempre attratto da me, lui risponde assolutamente sì.
Ultimamente faccio più spesso fantasie su altre persone, e sottolineo che restano solo fantasie. C'è tutto un enorme bagaglio di affetto, amore, amicizia che mi lega a lui e lungi da me mancargli di rispetto. Penso che le fantasie siano lecite, però ho notato in me un cambiamento, quasi cercassi attenzioni altrove o comunque avessi bisogno di stimoli.
Ho notato, ad esempio, che di recente quando ci siamo trovati in hotel è stato molto più eccitante: posto nuovo, fascino della camera di hotel, ecc.
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Mi piacerebbe leggere vostre situazioni in cui magari avete affrontato simili argomenti in coppia