La colpa è dei suoi genitori oppure mia?

  • Ciao NienteAnsia97 io ho vissuto una situazione simile alla tua.

    Vengo da una famiglia normale, serena e felice ma non ricca, non mi è mai mancato nulla ma non ci sono stati nemmeno viaggi particolari, vestiti di lusso, auto nuova fiammante ai 18 anni per intenderci...

    Mio marito viene da una famiglia benestante: domestica, viaggi, case al mare, auto sempre nuove e la madre come tua suocera...

    Mi ha sempre considerato una povera scema da indottrinare secondo la sua legge, mi ha più volte umiliato davanti alla sua cerchia (ridendo come i matti mi prendevano in giro perchè ho i capelli castani e non biondi come lei...parlo di persone di circa 60 anni quando io ne avevo 20).

    Mi regalava abiti (nuovi) perchè quello che indossavo non era adatto al suo ambiente, mi regalava buoni da estetisti e parrucchieri dove si serviva lei per "sistemarmi" perchè il mio apparire non era di suo gradimento. In tutto ciò per anni mio marito non le ha nemmeno mai detto di rispettarmi un minimo...lui era muto di fronte al comportamento prevaricante della madre.

    Ho sofferto, pianto in silenzio a casa con i miei, ho sopportato, ho preso i regali ringraziando e non ho mai detto o fatto una cosa fuori dalla civile educazione.

    Sono rimasta me stessa...orgogliosamente castana...pian piano mio marito ha aperto gli occhi...ha capito chi sbagliava...

    Oggi vediamo i miei suoceri un paio di volte l'anno...loro non chiamano mai e mio marito li sente ogni tanto solo per sapere come stanno (sono pur sempre i suoi genitori)...sono passati 20 anni eh, non ci è voluto poco ma oggi siamo sereni. Ci hanno (parlo al plurale perchè anche mio marito quando ha capito quale era la realtà e la vita vera lontano dalla madre, ha sofferto molto anche per quello che lei mi ha fatto...che non sto qui a raccontare perchè 20 anni di cattiverie sono lunghi da scrivere) fatto soffrire, ma oggi siamo liberi.

    Consiglio? Rimani te stessa. Nella semplicità, nell'educazione, nella dignità della sofferenza e della rinascita che sei riuscita ad ottenere, non c'è nulla da vergognarsi. Anzi. Sii te stessa sempre, anche con il tuo fidanzato. Non trasformarti in una copia di tua suocera perchè fa piacere a lei. Se lui ti ama piano piano capirà...

  • Una mia amica mi ha detto che devo "educarlo", fargli capire che gli voglio bene e che può fidarsi di me, diventando io la sua casa, allontanandolo piano piano dal suo ambiente familiare...

    Il problema è che smammonizzare un uomo di 33 anni da una madre così incastrata nei suoi dogmi sociali è praticamente quasi impossibile; non fosse altro perché se la madre schiocca le dita di questo uomo rimane poco e niente, sia a livello psichico che finanziario.


    Il tuo ragazzo ha una madre all'opposto della tua, e laddove tu sei dovuta crescere in fretta lui, per la realtà che ha vissuto e che non ha scelto come te, non ha avuto invece il sano spazio per crescere in quanto occupato dalla presenza ingombrante della madre.

    Esatto.

    Ma anche iniziando adesso: a 33 anni si può ancora crescere, ma fino a un certo punto.


    Poi, altro fattore indispensabile: non può e non deve essere lei l'unico moto evolutivo di lui.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • "Ciao, però perdonami, ma mi sembra che in parte ti sei un po' piegata alla sua volontà. Anche solo accettando i buoni, non è un po' dargliela vinta?


    Quindi cosa dovrei fare? Sostituirmi alla figura della madre?

    Per quanto vaste siano le tenebre sta a noi procurarci la luce

  • "Ciao, però perdonami, ma mi sembra che in parte ti sei un po' piegata alla sua volontà. Anche solo accettando i buoni, non è un po' dargliela vinta?

    Un regalo si accetta, anche se non ci piace... si ringrazia e poi se ne fa quel che si vuole (almeno secondo il mio parere)... non ho mai usato nulla di quello che mi regalava... soprattutto gli abiti perchè tendeva a comprarmeli di un paio di taglie in meno "così hai lo stimolo per dimagrire" diceva...

  • Un regalo si accetta, anche se non ci piace... si ringrazia e poi se ne fa quel che si vuole (almeno secondo il mio parere)... non ho mai usato nulla di quello che mi regalava... soprattutto gli abiti perchè tendeva a comprarmeli di un paio di taglie in meno "così hai lo stimolo per dimagrire" diceva...

    Davvero complimenti per essere riuscita a non farti abbattere da tua suocera, però sicuramente ci soffrivi molto, come sto soffrendo io. Non voglio lasciarlo perchè come persona vale, però non so se sia la decisione più giusta per me, per il mio ego.

    Per quanto vaste siano le tenebre sta a noi procurarci la luce

  • Davvero complimenti per essere riuscita a non farti abbattere da tua suocera, però sicuramente ci soffrivi molto, come sto soffrendo io. Non voglio lasciarlo perchè come persona vale, però non so se sia la decisione più giusta per me, per il mio ego.

    Grazie :smiling_face_with_smiling_eyes:

    Io ero molto sicura del mio rapporto con mio marito, dei miei sentimenti e anche dei suoi ed ho "combattuto" rimanendo sempre me stessa. Non è stato facile ma avevo una sicurezza: profondo amore. Tu, secondo me, devi, per prima cosa, capire quanto sono solidi i tuoi sentimenti per lui. Il rapporto deve essere solo vostro. I suoceri, da ambo le parti, sono un "contorno" a quella che è la vostra coppia. Come coppia dovete scoprirvi e comprendere cosa siete l'uno per l'altra e partire da li.

    Certo è che se lui non dà il minimo cenno di apertura mentale e quello che dice la mamma è l'unica legge esistente allora diventa difficile. Parlaci, esponi il tuo disagio, devi spiegare i tuoi motivi. Poi sta a lui valutare ed eventualmente uscire dalla "morsa materna"...

  • Quindi cosa dovrei fare? Sostituirmi alla figura della madre?

    No, non dovresti, sia per motivi psichici, che per motivi economici.


    Per motivi psichici perché il tuo ruolo non deve essere quello di madre, ma di compagna. Deve crescere lui e diventare in grado di interagire con una donna che lo tratta da essere indipendente.

    Avere il ruolo di madre nei confronti del proprio compagno è distruttivo, sia per la libido (fatto salvo particolari perversioni), sia per l'equilibrio della coppia.


    Quella leggenda di "educare il proprio maschio", oltre che un pensiero estremamente sessista: è anche una proiezione impossibile che fa il pari con quella di poterlo cambiare. Le persone non si cambiano. Se evolvono: evolvono di loro spontanea volontà. Quando un cambiamento è imposto dall'esterno di solito diventa una reciproca recitazione che va poi sfogata all'esterno della coppia.


    Non dovresti anche per motivi economici, perché se lui perde l'appoggio economico dei genitori probabilmente non gli (e non vi) resta niente. Con i genitori di lui bisogna "ragionare" in modo assertivo, restando quanto più inamovibili sulle proprie convinzioni intime, senza farsi trascinare dal loro potere di riflesso economico e genitoriale.


    Questa cosa non sempre è possibile. Un figlio diseducato all'indipendenza psicologica è diseducato anche a quella economica. Molto spesso queste persone senza l'ombra dei genitori si dissolvono al sole.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Un regalo si accetta, anche se non ci piace... si ringrazia e poi se ne fa quel che si vuole (almeno secondo il mio parere)... non ho mai usato nulla di quello che mi regalava... soprattutto gli abiti perchè tendeva a comprarmeli di un paio di taglie in meno "così hai lo stimolo per dimagrire" diceva...

    Ammazza che s.....! Ma le fanno ancora donne del genere? Sembra uscita da un incubo anni 50!

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