Posts by NienteAnsia97

    Purtroppo per motivi economici trovare una casa indipendente con gli affitti che ci sono al giorno d'oggi è un po' un'utopia. Avendo lui una casa libera sarebbe l'ideale, però saremmo attaccati ai suoceri e con relativo circolo di sorelle, parenti e nipoti. Questo mi mette ansia, perché come in tutte le famiglie ognuno si sente in diritto di mettere bocca nelle questioni degli altri.


    La sorella non è così facile emarginarla, perché lei con questa sua visione cattolica chiusa, ha iniziato a inondarmi di video e sermoni sul perché i cattolici sono contrari alla convivenza, mi opprime ma ha un effetto anche sulla loro famiglia. Ovvero loro un po' tutti hanno seguito questa linea del fidanzamento e poi matrimonio. Ai loro occhi convivere non è una cosa per bene.


    Sì, il matrimonio non deve essere riparatore o conseguenza di qualcosa, ma una scelta pura di amore, senza vincoli esterni imposti da altri...


    Dunque, dubbi morali non me ne farei, non ne vedo il motivo, a meno che non siate davvero ligi ai dettami cattolici, e quindi non aspettiate il matrimonio per avere rapporti; se così non è, convivere mi sembra un ottimo passo per avviare un futuro insieme, almeno vi renderete già conto se è il caso o meno di procedere con passi più definitivi come matrimonio e figli.

    Noi siamo cattolici ma prendo in considerazione anche punti di vista diversi dal mio, però in questo caso la linea mi pare un po' oppressiva, anche se nella concezione e mentalità di 30 anni fa la convivenza non era contemplata.

    Ma a cosa serve la casa a chi è fuori casa tutto il giorno? Se è fuori casa dalle 6 alle 19, e poi ha pure altri impegni e il fine settimana va in giro, sarebbe un vero demente se si mettesse a sprecare tempo per mettere le "fontane" nel giardino.

    Personalmente non la trovo una cosa molto sensata. Capisco che non bisogna distruggersi economicamente per avere una casa perfetta, però portare almeno avanti quelle migliorie generali (per esempio curare un minimo il giardino ed il vialetto di casa) giusto per renderla presentabile, se non per gli altri almeno per sé stessi.


    A me non sembra così, ripeto non deve essere un'ossessione ma neppure rifugiarsi nel lavoro come scusa per non fare le cose, perché dimostra disinteresse e, specialmente per me diventa l'unico argomento di conversazione con lui. Probabilmente questo è legato anche al trauma dovuto al fatto che quella casa è stata la causa per cui i miei genitori hanno divorziato, e mia madre è caduta in depressione.


    Resta il fatto che i piatti non si puliscono da soli, quella mi pare la base minima e trovo ingiusto addossare tutto il carico di lavoro alla figlia.

    Se hai 26 anni e lavori, arriverà presto il momento in cui da quella casa uscirai, per cui non vedo motivo per cui sperare che tuo padre migliori la casa in cui comunque solo lui starà. Lascia che sia lui a decidere come impiegare le sue energie e le sue risorse. Prima o poi sarà pure in pensione e magari la moto la userà meno e avrà voglia di darsi al giardinaggio.


    Per quanto riguarda le faccende di casa, i lavori casalinghi invece secondo me puoi tranquillamente tirare i remi in barca, almeno ogni tanto. Molte figlie femmine crescono con quest'idea di dover essere la donna di casa "di riserva" ma quando entrambi lavorano, entrambi devono contribuire. Se tuo papà non lava i piatti che sporca, tu non lavarli per lui. Ogni tanto "dimenticati" della spesa. Oggi forse dà per scontato che tu pensi a queste cose, domani capirà che nulla è scontato.


    Se poi in generale il rapporto è buono gli puoi anche dire che in casa si collabora perché tu lavori quanto lui.

    Il punto è che lui sarebbe già in pensione, ma non smette di lavorare e di stare fuori tutto il giorno. Sebbene il nostro rapporto sia buono, grazie a me che metto tutto sotto il tappeto, essere un padre dovrebbe implicare anche fare conversazione a tavola, ma la sera lui è troppo stanco perché, ripeto, fa un lavoro pesante e durante il fine settimana è con la sua compagna. Quando il mio ragazzo viene a casa, lui si sente inferiore e non stabilisce nessun contatto, non chiede se abbiamo bisogno di un sostegno economico, anzi è già tanto che non mi fa pagare le bollette di casa, e io mi intenerisco e mi faccio andare bene tutto perché mi dispiace vederlo così oberato dai problemi, dalle spese legali con mia madre. E alla fine mi ritrovo sola, con tutto il peso sulle spalle. Ho una madre depressa che è come se fosse morta, io devo lavorare, fare la spesa, cucinare, pulire la casa, studiare per l'università. Mi chiedo, che senso ha una vita così? Che vita è questa? Perché altri hanno una bella famiglia, o almeno una madre presente mentre io devo prendermi a carico tutto? In futuro, se decidessi di avere un figlio, mi ritroverei da sola, ho già parlato di questo con mia madre e ovviamente lei non se la sentirebbe di darmi una mano nemmeno in questo.

    Allora, vivo con mio padre in casa. Mi occupo di pulire, fare la spesa, cucinare, riordinare, lavare e stirare. Ovviamente non mi dà un euro, non pago le bollette, fortunatamente, ma la spesa la pago con i miei soldi, così come tutto il resto. Ho 26 anni e lavoro fortunatamente (40 ore alla settimana, quindi 8 ore da lunedì a venerdì), studio e pago le tasse scolastiche (che sono parecchio alte, tra l'altro).


    La nostra casa è nuova e ci sono ancora molti lavori da fare, come nel giardino, all'esterno della casa, mettere delle fontane, ecc., ovviamente abbastanza costosi. Mio padre si impegna duramente ogni giorno, parte alle 06:00 del mattino e torna alle 19:00 di sera, quindi non è mai presente per fare nulla. Quando torna prima, spesso va a fare volontariato in un'associazione e torna a casa alle 23:00. Lui svolge lavori pesanti, lavora la terra, taglia l'erba, quindi è comprensibile che sia stanco. Però mi chiedo, qualche volta, perché invece di dedicarsi ogni fine settimana alla sua compagna e fare gite in moto per due giorni, non fa progressi con i lavori di casa?


    Invece, sembra non darci alcun peso e io mi arrabbio nel vedere le cose incompiute. Ieri sera sono tornata a casa e loro non avevano nemmeno lavato i piatti con cui avevano mangiato e mi sono trovata un'invasione di centinaia di mosche, è bastato solo un giorno lontana da casa.. Ma mi chiedo, se vedi che ci sono le mosche, perché non intervieni? Quindi fino a mezzanotte ho dovuto ucciderle e pulire tutto, considerando che la mattina mi alzo alle 06:30. Oggi avevo chiesto a mio padre se poteva fare la spesa e darmi una mano, considerando che domani ho un esame e sono piuttosto esausta, ma ovviamente loro torneranno a casa solo dopo cena, quindi figuriamoci. So che non dovrei farlo, specialmente davanti alla sua compagna, ma mi fa salire una rabbia e un rancore che mi viene la gastrite e mi verrebbe da trattarlo male. Tutta la responsabilità ricade su di me.

    Ciao a tutti, il mio ragazzo ed io siamo insieme da circa due anni. Di solito ci vediamo il fine settimana, sabato e domenica, e facciamo spesso attività insieme. Anche il venerdì sera dormiamo insieme, ma diciamo che non siamo mai veramente soli perché spesso ci sono i suoi genitori e capita che pranziamo o ceniamo tutti insieme. Dato che lavoriamo entrambi e abbiamo rispettivamente 26 e 33 anni, ho proposto di iniziare una sorta di convivenza, magari vedendoci da giovedì a domenica. Lui sarebbe molto contento e mi sta dando una mano in questa decisione, inoltre sia sua madre che mio padre sono d'accordo. Non intendiamo vivere insieme tutti i giorni, né tutte le settimane, ma vogliamo creare i nostri spazi, sperimentare in cucina e magari acquistare oggetti per arredare la nostra futura casa.


    Lui ha una casa accanto a quella dei suoi genitori che è attualmente inutilizzata ma perfettamente funzionante, anche se è piena di oggetti. Sarebbe perfetto iniziare da quella. Le persone che stanno creando dei "muri" o che ci fanno desistere da questa idea sono sua sorella, un'estremista cattolica che non vede di buon occhio la convivenza, anzi vorrebbe che ci sposassimo presto, e mia madre. Mia madre ha dei dubbi per questo motivo, sia perché sa che dovrei pulire la mia casa principale, quella dove vivo con mio padre, sia la casa in cui potremmo andare. Lo stesso vale per la spesa, in cui di solito mi occupo io di quella per mio padre e poi ci sarebbe questa nuova ipotetica casa. Oltre a questi dubbi legittimi, c'è anche il dubbio se sia moralmente corretto prendere questa decisione.

    Ok allora mi è più chiaro... In pratica lui ha un po' rotto quella bolla di accettazione incondizionata che si ha in relazione. Ti ha fatto una critica sul fisico che ti ha fatto sentire non apprezzata dal tuo partner e questo ovviamente ha scatenato una serie di dubbi. Ci sono secondo me tre strade:

    -senza pensare che il fidanzato stia tramando dietro asiatiche dee minute, incassare il colpo, prenderla come una sincera richiesta di cura della propria forma fisica, fare un po' di sport, dieta e poi non farsi ulteriori paranoie;

    - dire al proprio ragazzo che tu ti accetti così, e se non gli piace lo capisci ma il problema è suo;

    - parlargliene apertamente, chiedendogli anche i suoi effettivi gusti e spiegandogli come ti sei sentita.

    Sì, se ci rifletto mi ha dato un consiglio sensato alla fine, non mi ha mai denigrata ecco. Lui continua a ripetere che gli piaccio così come sono, solo magari di tenermi un po' più in forma. Comunque credo forse di essere io ad esagerare, magari sto creando una visione distorta e ansiogena?

    Ciao, prima di tutto noi ragazze fiutiamo tutto XD La sincerità è la cosa migliore. Ami la ragazza con cui stai? Sì, allora dille la verità. Insieme la supererete, anzi alla fine hai preferito la tua ragazza all'altra (e su questo punto insisti tanto). Certo, non è stato un comportamento eccelso, ma ormai è andata, pace... è stato un bacio che ti ha dato lei fra l'altro. Se sei sincero, stalle vicino e dimostrale che la ami. Se non le dici altre cavolate, lei si rifiderà di te piano piano...