Da tanti anni soffro di un malessere di cui non sono mai riuscito a parlare con qualcuno (paradossalmente) proprio per vergogna. Un sentimento di vergogna di sé stessi immenso, profondo. Non riesco a vedere una mia foto del passato che non mi faccia tornare alla memoria momenti in cui mi sono manifestato agli altri inadeguato in una qualsiasi situazione fino a risultare platealmente imbarazzante; continuamente riaffiorano ricordi di miei atteggiamenti (del tutto spontanei e involontari) percepiti dagli altri come goffi, imbarazzanti, talvolta fantozziani. Questo malessere talvolta sorge persino guardando foto della mia infanzia, come se anche i miei comportamenti dell'infanzia potessero essere fuori luogo a quell'età. Si badi, e preciso, sono perfettamente consapevole che questi ricordi che mi tornano alla mente e che mi bloccano per ore in condizioni di totale imbarazzo verso me stesso siano del tutto reali e non esistano solo nella mia testa: spessissimo mi è stato fatto notare (quando non si trattava smaccatamente di plateali figure di m∙∙∙a, come si suol dire) il mio goffo stare al mondo. Spesso anche nel corso delle giornate, quando sono immerso in altre attività, continuamente mi affiorano ricordi di questo genere dal nulla e sento dolore al costato per la vergogna che provo di me stesso. A volte bestemmio ad alta voce, disturbato dall'idea di quanto sia potuto apparire inadeguato in società e dal dolore che mi provoca il pensiero che qualcuno possa serbare memoria della mia immagine in quelle situazioni; altre volte arrivo perfino a tirarmi schiaffi da solo, quasi per un bisogno inconscio di auto-punimento, come se sentissi meritarmi quella reazione. Quale può essere il motivo di tutto ciò? come non provare più questo indicibile malessere?
Vergogna di sé stessi e del proprio passato
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Qubit
Approvato il thread. -
Premetterei una cosa: anche se davvero tu avessi dei comportamenti imbarazzanti, non hai mica ammazzato nessuno! Insomma, intendo dire, non mi sembra una grave colpa, mi sembra più grave chi ha destabilizzato la tua autostima facendoti pesare la cosa. C'è modo e modo e da come sei insicuro mi viene da pensare che tu abbia subito delle mancanze di rispetto dalle persone che ti circondano, che poi hai interiorizzato in una mancanza di rispetto verso te stesso.
Sai? Io da bambina prendevo a modello di comportamento dei personaggi dei film o di cartoni animati e volevo essere caratterialmente come loro perché li trovavo bellissimi dal punto di vista del comportamento, in parole povere ho sviluppato un senso estetico del comportamento che poi uso a modello comportamentale per me stessa nelle varie situazioni. Anche tu potresti fare qualcosa di simile, studiare come si comportano dei personaggi che trovi cool e allenarti ad essere come loro, se ami profondamente la bellezza che emanano non sarà nemmeno una maschera, diverrà parte di te. Potrebbe essere una soluzione.
Se poi la vergogna che provi è solo verso il te stesso passato e non anche verso quello presente, ignora il secondo paragrafo della mia risposta.
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Da tanti anni soffro di un malessere di cui non sono mai riuscito a parlare con qualcuno (paradossalmente) proprio per vergogna. Un sentimento di vergogna di sé stessi immenso, profondo. Non riesco a vedere una mia foto del passato che non mi faccia tornare alla memoria momenti in cui mi sono manifestato agli altri inadeguato in una qualsiasi situazione fino a risultare platealmente imbarazzante; continuamente riaffiorano ricordi di miei atteggiamenti (del tutto spontanei e involontari) percepiti dagli altri come goffi, imbarazzanti, talvolta fantozziani. Questo malessere talvolta sorge persino guardando foto della mia infanzia, come se anche i miei comportamenti dell'infanzia potessero essere fuori luogo a quell'età. Si badi, e preciso, sono perfettamente consapevole che questi ricordi che mi tornano alla mente e che mi bloccano per ore in condizioni di totale imbarazzo verso me stesso siano del tutto reali e non esistano solo nella mia testa: spessissimo mi è stato fatto notare (quando non si trattava smaccatamente di plateali figure di m∙∙∙a, come si suol dire) il mio goffo stare al mondo. Spesso anche nel corso delle giornate, quando sono immerso in altre attività, continuamente mi affiorano ricordi di questo genere dal nulla e sento dolore al costato per la vergogna che provo di me stesso. A volte bestemmio ad alta voce, disturbato dall'idea di quanto sia potuto apparire inadeguato in società e dal dolore che mi provoca il pensiero che qualcuno possa serbare memoria della mia immagine in quelle situazioni; altre volte arrivo perfino a tirarmi schiaffi da solo, quasi per un bisogno inconscio di auto-punimento, come se sentissi meritarmi quella reazione. Quale può essere il motivo di tutto ciò? come non provare più questo indicibile malessere?
Servirebbe una persona carina, amico od amica, con cui ironizzare su queste gaffe. Ti è mai capitato di poterlo fare e sentirti meglio? E poi immagino che le gaffe siano arrivate proprio pensando a come comportarti in modo da non farne...
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Carissimo Raskolnikov, per lunghissimo tempo ho anch'io avuto questi pensieri, che talvolta, purtroppo, mi tornano. Ma pensa una cosa: la gente, in generale, tende a dimenticare eventi effimeri, come le brutte figure, le stupidaggini altrui ecc, perché ognuno è impegnato nella propria vita.
Ognuno di noi pensa i propri insuccessi, ma sono cose che fanno parte di noi, non degli altri; quindi sii forte, non ti affliggere per questo, perché chi avrà assistito a qualche tua "figuraccia", se ne sarà già dimenticato. Di sicuro intuisco che fin da piccolo avrai avuto a che fare con persone o anche compagni di classe che avranno minato la tua stima.
Il consiglio che ti posso dare è di cercare di dimenticare gli insuccessi o gli eventi del passato, o almeno cercare di giustificarli (esempio: ero troppo piccolo, ecco perché il mio comportamento/modo di fare o vedere le cose era così...), poi cerca di lavorare su te stesso, crea una nuova immagine di te e di come ti vorresti e man mano rafforzando l'autostima. È un percorso di crescita un po' impegnativo, ma una volta che ce l'avrai fatta, sarai pienamente soddisfatto di te; dovrai solo essere costante nel "nutrire" la stima di te.
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Quale può essere il motivo di tutto ciò? come non provare più questo indicibile malessere?
ll motivo credo sia il non essere del tutto consapevole del tuo valore.
Questo tuo malessere potresti provare a rielaborarlo, scriverne già è utile e la possibilità di discuterne ti permette di prendere in esame altri punti di vista.
Il mio ad esempio è che si vede che sei una persona sensibile e niente affatto scontata.
La tua sofferenza già ti rende più interessante del troglodita medio, quindi secondo me hai già la responsabilità verso te stesso di non buttare via le tue qualità.
So che è difficile, ma fossi in te cercherei di risparmiare le energie, non buttarle via dandomi addosso.
Anche aiutare gli altri potrebbe contribuire a farti stare meglio.
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Nella vita di una persona ci sono sempre ricordi belli, brutti o vergognosi. La mia terapeuta mi spiegò che il fatto che il cervello richiami più spesso ricordi di una categoria piuttosto che dall'altra dipende più che altro dall'umore del momento attuale. Se si è tristi e ci si sente un fallimento, si richiameranno nella testa tutti i ricordi che confermano questa sensazione, e anzi pure alcune esperienze felici saranno "reinterpretate" come tristi. L'unica cosa che puoi fare è cercare di tirare su il tuo umore, cercando di riempire il tuo tempo con attività che trovi piacevoli; in questo modo, anche i ricordi diventeranno più gradevoli. Tanto guarda, il passato è tutta una questione di interpretazione, secondo gli umori del momento un filantropo può essere considerato un assassino e viceversa.
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Ciao, ma un esempio di tuo atteggiamento considerato goffo? Perché secondo me delle volte siamo troppo critici verso noi stessi, dovremmo imparare ad amarci e rispettarci di più. Siamo al mondo ora, viviamo al massimo! Il passato è passato. Vivi il presente, l'adesso, quello non torna più. Ok, magari ti sentivi inadeguato, magari hai avuto atteggiamenti goffi (come tutti nella vita, non credere), lavora ora su te stesso partendo dalla postura: spalle aperte, schiena dritta, sguardo fiero, sorridi spesso. Mostra sicurezza di te stesso. Commetti una gaffe? Ridici sopra tu per per primo, risulterai anche più simpatico e magari pure buffo, che non c'è niente di male! Facciamole due risate nella vita ogni tanto
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Quale può essere il motivo di tutto ciò? come non provare più questo indicibile malessere?
Se gli avvenimenti che ricordi sono di tanti anni fa, anche risalenti all'infanzia e i ricordi sono precisi, come delle immagini o dei video: è possibile che una delle cause sia la tua memoria.
Normalmente la memoria degli umani ha una funzione di oblio che si attiva quasi selettivamente e man mano che passa il tempo archivia i ricordi che non vengono ritenuti utili per la vita presente e futura. Questo porta sovente anche a errori o deficit, perché non sempre il ricordo archiviato è realmente inutile, tuttavia grazie a questa "funzione" le persone dimenticano i piccoli traumi e vivono più serenamente.
Posto che tu, come tanti altri, probabilmente hai vissuto più esperienze di questo tipo: devi tenere presente due cose fondamentali.
- Se hai una memoria eidetica o comunque "troppo performante": rischi di avere una percezione alterata delle tue figure di cacca, poiché non vengono mai archiviate e restano tutte li come se fossero appena accadute.
- Alle persone medie/normali non interessano più di tanto le tue figure di cacca. Dopo un tot di tempo tendono a dimenticarle esattamente come dimenticano le loro stesse figuracce.
Io per esempio ho una memoria eidetica e ho dovuto imparare a conviverci. Le persone che mi conoscono pensano che abbia un dono o una capacità straordinaria, ma dal punto di vista psichico sono più gli svantaggi che i vantaggi. Il motivo è simile a quello che racconti tu, ovvero:
- Involontariamente scopro ogni singola menzogna che mi sia stata raccontata, perché anche a distanza di mesi o anni (o decenni) ricordo cosa mi è stato detto e riesco a confrontarlo con i fatti.
- Ricordo ogni singola parola sbagliata, ogni errore, ogni singola figura di cacca fatta da quando avevo 6 anni ad oggi. Se mi concentro posso tornare anche alla figuraccia di quando a 4 anni dissi "fuochi di dentifricio" al posto di "fuochi d'artificio". Mi da fastidio ancora adesso che sono passate 4 ere geologiche.
- Faccio fatica a perdonare i torti subiti, perché nella mia mente è come se fossero appena accaduti. Quando il rapporto con una persona si incrina, anche a distanza di anni, l'altra persona torna da me con tutte le buone intenzioni del mondo e con la memoria alleggerita dalla funzione di oblio, mentre io rivedo istantaneamente tutti i fatti (positivi e negativi) rilevanti del mio vissuto con lei
- Tendo a non dare spiegazioni e questo genera parecchi malintesi. Le spiegazioni che evito sono cose che magari ho già detto e ripetuto varie volte in passato, ma il mio interlocutore a distanza di mesi o anni le ha dimenticate. Per me non è semplice ripetermi in continuazione, perché nella mia testa è come se glielo avessi appena detto.
- Al contrario, proprio per evitare di mancare in qualche spiegazione: talvolta mi ripeto troppo spesso. Questo da all'interlocutore l'impressione che lo ritenga un idiota.
- etc.
Potrei continuare per ore.
ll motivo credo sia il non essere del tutto consapevole del tuo valore.
In questi casi di solito gioca molto a sfavore anche l'ostinarsi nell'essere uguale agli altri.
Il valore delle persone non è identico. Ognuno di noi ha delle capacità e delle inclinazioni specifiche che può coltivare e dalle quali può trarre la percezione del proprio valore. Se una persona ectomorfa si concentra sullo sviluppare massa muscolare: resterà sempre delusa.
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