Lui non vuole fare nulla di ciò che gli chiedo

  • Ciao a tutti, il discorso sarebbe molto lungo e pieno di aneddoti, ma devo farvela breve. Vorrei solo un vostro parere, cercare di capire se sono io "pazza" ed "esagerata" o se ho semplicemente accanto una persona che non ci tiene a me o che semplicemente non sa dimostrare amore.


    Ho 30 anni e conosco questo ragazzo da 1 anno e mezzo. Conviviamo da un anno (lui viveva da solo e mi ha chiesto quasi subito di andare a vivere con lui). Entrambi "usciamo" da storie di "corna"! Io, particolarmente timorosa di tutto quello che mi viene detto e paura di sbagliare in tutto (me ne rendo conto). È da quando viviamo insieme che i problemi sono sempre gli stessi e mi rinfaccia di ripetergli sempre le stesse cose e sono noiosa, permalosa ecc. Ma se gliele ripeto è perché vedo che la situazione "non cambia" in meglio. Non fa niente di quello che gli chiedo di fare.


    Cose semplici, basilari… cavolate sì lo so, me ne rendo conto… ma che alla lunga diventano cose pesanti. E mi chiedo: se non mi viene incontro in queste cavolate, mi verrà mai incontro in cose serie?! Per esempio: io tutta la settimana corro a casa dal lavoro per preparargli il pranzo/cena, lui non c’è mai… è sempre in casa dei genitori (che purtroppo abitano a fianco). Il sabato mattina io lavoro, lui no, torno a casa e lui non c’è mai una volta, è sempre dai genitori od in giro con i genitori... per me è questione di rispetto, non pretendo che prepari il pranzo, ma vorrei trovarlo a casa, altrimenti stavo da sola no? Se non trovo mai nessuno ad accogliermi, è anche questo vivere e stare insieme giusto?!


    Altro esempio: lui allena 3 volte a settimana in una palestra, 3 sere a settimane lui non c’è o comunque arriva alle 21.30... cena ed è ora di andare a letto, non abbiamo tempo per noi e lui questo non lo capisce, dice che non fa niente di male e ci vediamo a pranzo (preciso: 30 minuti) e nel weekend (che spesso è poi sempre via per questa palestra o è dai suoi genitori a fare cose). Prima pensa ai genitori, lavoro e palestra, poi vengo io. Lo so che non mi mette le corna, sono tranquilla per quello ma sta sempre attaccato a questi genitori, è sempre con loro. Dice che sono tutte paranoie mie, che non è vero. Gliel'ho già fatto notare mille volte con le buone, con le "cattive", per iscritto... ecc. ma nulla, lui continua a farsi i fatti suoi e quando arrivo che non lo trovo a casa mi fa andare giù di testa giuro. Non è corretto.


    Gli faccio notare le cose, cambia discorso. Non affronta i problemi (questo anche con altre persone, non solo con me) sarà il suo carattere?! Non capisco. Prima di me era da solo, poteva andare in palestra e stare con i suoi quando e come voleva. Ora ha una persona accanto in carne ed ossa, non una serva, che vorrebbe semplicemente qualche attenzione in più...


    Cosa ne pensate? Grazie mille a chi mi risponderà.

  • Qubit

    Approvato il thread.
  • Dividete l'affitto? Fai tu le faccende domestiche?


    Perché ti ha chiesto di andare a vivere da lui? Ha espresso quali erano le sue intenzioni?


    Che rapporto hai con la sua famiglia?


    Al di là di questi problemi che hai raccontato e che lui sembra ignorare, che rapporto hai con lui? C'è un buon dialogo, c'è intesa?

  • Mi pare un episodio della eterna lotta per staccare il ragazzone dalla famiglia di origine per formarne una nuova.


    Un po' come fossero "prove tecniche per capire se ce la fa".. e pare che "non ce la fa".


    E' possibile che tu sia a uno stadio di "maturazione" diverso dal suo, specialmente se avete la stessa età. A 30 anni uomini e donne sono "sfasati" di parecchio a livello temporale ed evolutivo.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Ciao.

    Io, scusa ma... da quel che ha descritto non riesco a trarre nessuna conclusione.

    Hai parlato della tua giornata, per dire, ma non della sua.

    Se lavora, come suppongo, e in più coltiva questa attività sportiva, magari non c'è niente di allarmante nel fatto che sfrutti anche quella mezz'ora in cui tu prepari un pasto per scambiare un pensiero con i suoi che vivono a fianco. Oppure: da cosa deriva il fatto che sia sempre tu ad occuparti della cucina? Se è una divisione di compiti che avete concordato (per me) è una cosa, se non l'avete mai concordata è già un'altra cosa, e se di fatto ti sei avocata tu a questa mission e lui ha creduto che ti facesse davvero piacere...è un'altra cosa ancora... ?(

    Poi (chiedo): è azzardato supporre che questa "casa a fianco di quella dei suoi genitori" sia di proprietà dei genitori, con cui evidentemente ha un buon rapporto e magari gliela danno del tutto gratis et amore dei?

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Consiglio spassionato?

    Riprenditi casa tua, organizzati la tua vita e cercati un uomo che sia pronto a formare una coppia....e non perdere tempo in discussioni inutili con lui, che rimanga a casa dei genitori.


    In alternativa, se proprio vuoi tentare di costruire qualcosa smettila di fargli da governante! Gli hai già parlato tante volte? Se sì, può bastare, le parole sono utili fino a un certo punto. A pranzo mangiati qualcosa fuori e poi torna a casa, non fagli mai trovare un pasto pronto, né la sera né il weekend. Preparati la tua cena, se lui c'è bene, sennò metti via e che si arrangi. Ma soprattutto datti un termine, se entro quel termine il suo cervello non matura, salutalo senza rimpianti.

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

  • Grazie a tutti per le vostre risposte.


    Io 30 lui 36, quindi direi che sia bello che maturo… o forse no?! A quanti anni maturano gli uomini? :face_with_tears_of_joy:


    La casa è sua, non dei genitori, paga lui il mutuo.

    Io penso alle spese per casa, spesa, macchina con cui giriamo praticamente sempre ecc e lui il suo mutuo e le bollette.


    Lui lavora sì, ed in più ha questa passione che però gli porta via tanto tempo (a parere mio). C’era la possibilità di andarci una sera in meno ed invece no, tutte e 3 le sere.


    Io ho un lavoro più flessibile, per quello “corro” a casa per preparargli da mangiare, mentre lui non lo fa perché dice che sa cucinare solo cose che a me non piacciono :grinning_face_with_sweat: non mi obbliga a preparargli da mangiare, ci mancherebbe, dice sempre che se devo correre può rimanere in mensa, ma io ho piacere di passare del tempo con lui, ma da parte sua non vedo o magari non colgo altrettanto piacere.


    Semplicemente, è sempre stato abituato a essere servito e riverito e vuole continuare così (penso io) con la mamma casalinga.


    È sempre disponibile verso i genitori perché è buono, non sa dire di no neanche a una mosca… da come l’ho descritto prima sembra uno a cui non frega di nulla, in realtà ha anche qualche cosa di positivo :face_with_tears_of_joy:

    Vorrebbe andare d’accordo con tutti e tende a non voler litigare con nessuno, ma in questo caso ci rimetto io.


    Anche il fratello lo “riprende” sempre su certi suoi comportamenti, lui dice: "sì ok", ma poi riprende a fare quello che gli pare.

  • Ciao, ti dico la mia, questo ragazzo semplicemente non è ancora cresciuto. Un po' come dice bruce0wayne, è piuttosto comune che uomini e donne si sia un po' disallineati sulla crescita soprattutto intorno ai 30, quando noi donne siamo autonome e pronte a formare una famiglia, mentre molti uomini sono ancora "cocchi di mamma". E certamente vivere accanto ai genitori non aiuta il distacco e la crescita, in pratica lui non è MAI uscito di casa, ha solo una "stanza più grande" :).

    Per poter vivere accanto o sopra o sotto i genitori senza problemi bisogna essere bravissimi a delineare i propri spazi, e ci vorrebbe anche collaborazione da parte dei suoceri, che vedendolo arrivare dovrebbero dirgli "ma non hai una casa?".

    Ma naturalmente è utopia, perchè fa piacere a tutti e anche comodo questa soluzione, suoceri compresi che hanno sempre l'impressione che il loro "cucciolo" sia ancora con loro.

    Mio consiglio, dovete trovare una vostra sistemazione, abbastanza lontana dai suoceri che, come si usa consigliare e non è sbagliato, devono prendere la macchina per raggiungervi. Questo aggiusterebbe parecchie cose, anche se mi rendo conto che non è semplice da attuare e ti dico anche la mia, non è un caso che lui abbia questa casa accanto ai genitori, delinea proprio la volontà di non separarsi, da parte loro e da parte sua, e io mi sarei allertata subito. Non so quanto tu abbia voglia di ingaggiare una lotta per ritagliare il vostro spazio e nemmeno quanto lui sia avanti nel processo di maturazione per distaccarsi davvero e smettere di infilarsi a casa loro ogni due per tre, non è un percorso semplice e nemmeno breve, puoi provare comunque, e valutare gli esiti.

    Sugli hobby, non mi impunterei non mi sembra altrettanto grave la cosa.

    Sulla condivisione delle attività domestiche invece proverei a rimettere tutto in discussione; ti dico come mi regolo io...quando mio marito fa una cosa, non metto bocca, e se cucina mangio quello che ha cucinato mi va bene tutto, e mi regolo così su qualunque cosa faccia. Quindi direi a lui di rimboccarsi le maniche e cucinare quel che vuole. Ovviamente poi ti adeguerai...e col tempo imparerà pure a cucinare qualcosa di tuo gradimento. Se decidi di proseguire, sappi che le grandi guerre si vincono a piccoli passi; se invece decidi di scappare, per le prossime volte preoccupati quando trovi gli uomini con la casina accanto alla mamma.

  • E' solo il mio punto di vista, ma a me non sembra che ci sia qualcosa di oggettivamente allarmante, e - perdonami - che emerga <soltanto> una qualche tua insoddisfazione per il fatto di non sentirti abbastanza al centro della sua vita, anche se (sempre mio punto di vista) questo io tendo a valutarlo dal piacere che percepisco nel mio compagno nello stare con me, più che dalla quantità di tempo passata insieme o da lui dedicata ad altri interessi ed affetti (che non hanno proprio nulla di negativo, nè gli uni nè gli altri).

    Spesso siamo noi donne ad avere questa piega di implicitamente "pretendere" di diventare il mondo intero dei nostri compagni e che tutto il resto del suo mondo prima di noi degradi a scolorito e insignificante o persino scocciante per lui, ma...se poi vai ad osservare quei casi (non rarissimi) in cui questo accade...trovi spesso donne che si ritrovano nel compagno...solo un pesantissimo bagaglio a mano, che dove lo poggiano sta e se desiderano spostarlo devono ricaricarselo a mano :D !

    L'hai conosciuto che aveva questa passione sportiva, il suo lavoro, il suo buon rapporto con i genitori.

    Se ti ha chiesto di convivere...evidentemente lo desiderava davvero! Non credo gli mancassero pasti caldi anche da single o persino il riordino del suo appartamento, con mamma casalinga con cui va d'accordo e che è alla oprta accanto...

    La distribuzione dei compiti che hai descritto mi sembra sostanzialmente equilibrata.

    Sul fatto di correre a cucinare per lui...è lui che ti dice che puoi evitare di affannarti, se lo fai per lui.

    Ovvio che se a lui mostri il piacere di farlo...lui, da brava persona , la prende per buona e vera e sincera, e non si pone alcun problema di tuo sotteso e magari inconsapevole "do ut des".


    Sul suo rapporto con i genitori...mi permetto uno spaccato personale, premettendo che ormai mi riesce abbastanza difficile parlare dell'argomento in totale serenità e franchezza, in tutti quei luoghi (reali e virtuali) in cui molte persone (a torto o a ragione) hanno rapporti molto conflittuali con i propri genitori e tendono a considerarli la <causa primigenia> di ogni loro problema psic o frustrazione. E che deo gratias NON sono la regola.

    Lo spaccato personale è questo: la mia adorabile nonna materna, dopo ampia conoscenza del mio fidanzato e futuro marito, aveva notato un atteggiamento molto particolare di lui verso i propri genitori: detto semplice...lui non parlava MAI con affetto e tenerezza dei propri genitori e piuttosto era molto ironico e sprezzante nei loro confronti. La povera nonna si fece forza e con tutta la delicatezza del mondo mi prese da parte per dirmi "Gloria...stai attenta! Uno che non porta affetto e rispetto ai propri genitori...NON promette mai niente di buono come persona!".

    La povera nonna non era psicologa e non avrebbe saputo pronunciare "anaffettività", ma era una donna profondissimamente sana e sommamente etica, in totale semplicità e spontaneità del vivere e sentire.

    Da poco più che ventenne, innamoratissima di lui, non solo mi venne facilissimo giustificare la sua anaffettività verso i suoi genitori, ma dirò che addirittura mi sembrava un fantastico segno (pensa te!) di suo "essere adulto e autonomo!"...e che vuoi di più dalla vita?

    Quanto mia nonna avesse ragione lo capii dopo, quando era già mio marito, e siccome è utile per il mio prosieguo devo precisare che mio marito era medico.

    La prima volta che quelle parole di mia nonna mi tornarono al centro del cervello fu una sera che eravamo a cena dai miei e viene raggiunto dalla telefonata di sua madre (medico specialista anche lei) che gli descriveva come il marito e padre sembrasse avere tutti i segni di un infarto in corso (che in effetti c'era). Rimasi PIETRIFICATA nel sentirlo liquidare la telefonata di sua madre con "sì vabbè...sembra un infarto...E chiama il 118! Che ci posso fare io?" ...e poi tornare a sedersi a tavola... (tra casa dei miei e quella dei miei suoceri c'è un paio di km che a quell'ora - 22,00 circa - si percorrono in auto in tre minuti).

    Tempo dopo andò un po' peggio: ad avere 40 di febbre con anche qualche manifestazione delirante era nostro figlio di circa un anno alle tre di notte. Constatate le manifestazioni simil-deliranti dico "bisogna portarlo al pronto soccorso, non possiamo arrivare a domani mattina non facendo nulla". Risposta RAGGELANTE di MEDICO E PADRE : "se ce lo vuoi portare portacelo tu, io domani devo lavorare! (libero professionista da moooolti quattrini al giorno, eh).

    A prescindere che mai come allora cominciò a farsi strada la mia idea che separarmi da lui sarebbe stato solo buono e giusto per tutti, ma...aveva ragione mia nonna?  ;( ;)

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Nel tempo che passate insieme state bene, avete interessi comuni? Il sesso va bene?


    A casa nostra il tempo libero è veramente poco ma riusciamo a fare entrambi le nostre sessioni di allenamento (io 3, lui 4) separatamente. per esempio il mio partner ha scelto la mattina presto perché la sera preferisce passarla in coppia, senza che gli chiedessi mai nulla. Però lui era già così quando ci siamo conosciuti, allora difendeva il suo spazio dalla madre invadente...poi ha iniziato a difendere il nostro spazio. Già è poco il tempo, buttarlo in palestra o con i genitori era percepito come spreco.


    Fosse quindi questione di organizzazione, una soluzione si trova....però a monte bisogna voler stare in coppia, diciamo tradizionale, con condivisione di spazio e tempo. Sennò si vuole fare la vita di sempre, con o senza partner che si frequenta quando c'è esubero di tempo. Sono modi diversi di fare coppia ed entrambi validi se tutti due sono d'accordo.


    Al tuo posto inizierei ad esserci meno, se gli manca la coppia verrà a chiedertene conto, se non gli manca vuol dire che dalla sua routine di sempre non vuole uscire (ora o per sempre non si può sapere).

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

  • Situazione difficile da giudicare.


    Chiaramente lui è molto legato alla sua famiglia, molto probabilmente non ha mai vissuto da solo realmente ed è anche probabile che rimanere solo gli crea paure.

    Per questo che quando non ci sei va dai suoi, per non rimanere solo.

    Ma poi quando torni viene a casa spontaneamente oppure devi andare a cercarlo?


    In ogni caso non penso sia una situazione eccessivamente allarmante, ma nemmeno da lasciar perdere.

    Credo che il problema non sia il suo comportamento, ma il suo rifiuto di parlarne.


    A me preoccuperebbe di più il fatto che non ne voglia discutere e non voglia prendere in considerazione il tuo punto di vista.

    Una vita di coppia è fatta di compromessi, quindi dovreste trovarne qualcuno, ma se non ne vuole parlare non va bene.

    Oggi è su questo, e in futuro su cosa?

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