Pillole di felicità

  • Ma adesso è già tutto passato: mi ricordo quei momenti secondo per secondo ma le emozioni non ci sono già più. Attorno a me di nuovo il vuoto... come mai? E sono passate solo 8 ore.

    Semplicemente perchè si vive nel presente, non potrai mai riportare quei momenti ora.

    La felicità la puoi trovare solo nell'Adesso, puoi ricordare il momento quindi, ma non riportarlo.

    L'errore che fanno in molti è proprio quello di voler vivere nel passato o nel futuro, perchè quello che abbiamo ora non ci piace.

    Ma ciò che abbiamo ora è solo la mutazione del ieri e che muterà nuovamente nel domani.


    lo stesso modo bisognerebbe vivere, saltando da una felicità all'altra: il ricordo, la gioia di una felicità appena vissuta ci darà la forza per fare il prossimo salto e ci darà la speranza che presto ne arriverà un'altra.

    Questo è chiaramente la dimostrazione di quanto sopra, il sasso dove ti torvi è l'Adesso, è lì che sei, che vivi, che puoi assaporare la tua vita, non puoi farlo sul sasso dietro di te e nemmeno su quello avanti.



    Io le pillole di felicità non le interpreto nel senso che sono le piccole cose che ci fanno felici, ma piuttosto che ogni istante è una piccola felicità e va assaporato ogni istante nel suo piccolo.


    Per dirla meglio se costruisco una casa con le mie mani, durante il lavoro se pensi alla casa finita (e quindi grande felicità per una grande cosa) allora non sarai mai felice fino alla fine e magari alla fine non lo sarai ancora perchè hai costruito la casa in modo infelice.

    Se invece ogni chiodo, ogni mattone che metti lo godi con felicità, indipendentemente dal risultato finale, allora quando avrai terminato sarai felice, ma il bello che lo sarai anche se non avrai terminato.


    Il significato delle pillole di felicità è questo a mio parere.

  • Mi piace :hugging_face:


    Tu riesci a vivere così? Nel presente, godendo di ogni momento e di ogni cosa che fai?

    Recentemente ho aperto un thread con il titolo "Parliamo bene ma razzoliamo male?"


    Quindi evidentemente no, non riesco, ma è dove vorrei arrivare.

    È semplice da dire, ma terribilmente difficile da mettere in pratica.

    Ma sono convinto che è solo questione di un "click", una volta trovato il giusto tasto tutto cambierà.


    Ho fatto sicuramente dei passi in questa direzione. No so se ci arriverò mai, ma so che la strada è questa.

  • Ma sono convinto che è solo questione di un "click", una volta trovato il giusto tasto tutto cambierà.

    Da me il "click" qualche volta c'è stato. Sono momenti in cui mi sono detto che si può decidere di essere felici e di colpo l'umore è cambiato. Sono sicuro che sia sempre possibile farlo ma troppo spesso me ne dimentico e così rimango nel mio tristume...

    Forse è una di quelle frasi da appendere sui muri di casa: "puoi decidere di essere felice, allora fallo!"

    Chaque putain de chose qu'on fait dans cette vie, on doit la payer (Édith Piaf)

  • Ma sono convinto che è solo questione di un "click", una volta trovato il giusto tasto tutto cambierà.

    E ancora un'idea a proposito del "click"... non ci credo. Non ci credo più che le cose cambino di colpo. Per me l'unico modo di uscirne o almeno di conviverci in modo pacifico è un lavoro lungo e costante. Essere attenti ai propri pensieri, capirli, considerarli, cercarne di positivi appena quelli negativi si presentano. Curare il bambino interiore, proteggerlo, fargli scoprire le bellezze del mondo, ferlo crescere...

    Cose che ho già fatto e che funzionano veramente. Poi quando sto bene, per pigrizia smetto: per un po' va, poi alla prima difficoltà cado di nuovo. Bastano certi segnali, un trigger e zack! Poi annaspo sul fondo per molto tempo, fino a non poterne più: solo a quel punto ricomincio ad occuparmi di me e dopo un paio di mesi sto di nuovo bene.

    È come lo sport, esattamente la stessa cosa. Quando stai bene smetti di andare in palestra: i pantaloni carini ti vanno di nuovo, hai la condizione, la panza non c'è più, la schiena non fa più male... Evvai! Ti godi la vita per un po'... e poi ricomincia tutto da capo. Dolorini qui e là, fiatone a fare le scale eccetera. Quando poi ti rifai schifo via di nuovo a sudare.

    Dobbiamo accettare che senza allenamento, sia mentale che fisico, inesorabilmente ricadremo nella voragine del dolore. Forse devo farmelo tatuare, per non dimenticarlo mai!

    Chaque putain de chose qu'on fait dans cette vie, on doit la payer (Édith Piaf)

  • Secondo me il "click" definitivo esiste, ed è il raggiungimento della consapevolezza.

    una volta raggiunta la consapevolezza non torni più indietro.


    È vero che senza allenamento non raggiungi gli obiettivi, ma con consapevolezza si va oltre, talmente oltre che l'allenamento serve sì e no.

    Puoi essere consapevole anche con mille problemi e mille problematiche. Averla raggiunta non significa che non avrai più mal di schiena, non significa che non proverai dolore.

    La consapevolezza e lo stato fisico sono su due piani diversi, anche se lo stato fisico in perfetta salute ti permette sicuramente il vantaggio di non avere distrazioni per raggiungerla.


    Ad essere sincero non so al mondo se e quante persone realmente consapevoli esistano (sempre che la consapevolezza non sia un mito), sarebbe bello poter parlare con qualcuno che l'abbia raggiunta. Certo, qualche libro esiste scritto da questi "illuminati", e ciò che viene detto è tremendamente semplice ed evidente che sembra impossibile non riuscire ad essere così.

    Ma leggere un libro (che in fin dei conti non sai se chi l'ha scritto sia veramente chi dice di essere) o parlare di persona con qualcuno c'è un abissale differenza.


    Ma si potrebbe discutere per giorni, se non anni, su cosa sia o non sia la consapevolezza...

  • Secondo me il "click" definitivo esiste, ed è il raggiungimento della consapevolezza.

    Una volta raggiunta la consapevolezza non torni più indietro.

    Se stai facendo un "cammino" di tipo spirituale vorrei metterti in guardia perché è abbastanza tipico che la "mente" o l'ego si impadroniscano del concetto di consapevolezza credendo che raggiungerla sia come varcare una porta. Pensando che una volta trovata la chiave e aperta la porta, si passa dall'altra parte e da lì si inizia a percepire tutto diversamente rispetto "la vecchia vita".


    Ad essere sincero non so al mondo se e quante persone realmente consapevoli esistano (sempre che la consapevolezza non sia un mito), sarebbe bello poter parlare con qualcuno che l'abbia raggiunta. Certo, qualche libro esiste scritto da questi "illuminati", e ciò che viene detto è tremendamente semplice ed evidente che sembra impossibile non riuscire ad essere così.

    Ma leggere un libro (che in fin dei conti non sai se chi l'ha scritto sia veramente chi dice di essere) o parlare di persona con qualcuno c'è un abissale differenza.

    L'insegnamento da cui immagino hai attinto leggendo libri di "illuminati", deduco moderni o attualmente viventi tipo E.Tolle ... è un unico insegnamento. Dall'antico Egitto con Ermete Trismegisto, a l'Advaita, poi Gautama, Cristo, i Sufi, lo Zen, il Tao ... sono molte strade che conducono alla stessa "verità" ... a cambiare è il linguaggio e il tipo di cammino ma la meta è sempre la stessa, ovvero comprendere che ci muoviamo in una dimensione densa e pesante, in quanto incarnati nella materia, e quindi sperimentiamo questa spinta verso il basso o l'inferiore (dolore, sofferenza, ignoranza, inconsapevolezza) ma possiamo anelare, ovviamente in via relativa e non assoluta, all'alto, al "sottile", quindi a una dimensione libera dalla densità e l'oppressione della materia, fatta di luce, consapevolezza, verità.


    Ciò detto, questi percorsi si intraprendono per il "benessere personale", poiché quando si legge un libro di un illuminato si ha immediata sensazione di verità ed è per quello che naturalmente "attrae", tuttavia il benessere personale è una conseguenza di qualcos'altro che va oltre la ricerca del benessere personale fine a se stesso, questi percorsi, anche se non sembra, indagano dimensioni più vaste (dio, l'essere) ... infatti la cosidetta "consapevolezza" non è dell'Io, quindi non è della mente o dell'ego (per quello non può essere raggiunta nel volerla raggiungere o nel concettualizzarla).


    Una persona "consapevole", quindi un Maestro, oppure "illuminato" lo riconosci dal fatto che il suo insegnamento è semplicemente "luminoso", ti eleva, ti nutre, ti espande ... in certi casi ti commuove, non puoi trattenere le lacrime quando si entra in contatto con un insegnamento "vero" e in qualche modo sai che è "troppo" per te, a volte non si è sufficientemente maturi per comprenderlo nel profondo.

  • Se stai facendo un "cammino" di tipo spirituale vorrei metterti in guardia perché è abbastanza tipico che la "mente" o l'ego si impadroniscano del concetto di consapevolezza credendo che raggiungerla sia come varcare una porta. Pensando che una volta trovata la chiave e aperta la porta, si passa dall'altra parte e da lì si inizia a percepire tutto diversamente rispetto "la vecchia vita".


    L'insegnamento da cui immagino hai attinto leggendo libri di "illuminati", deduco moderni o attualmente viventi tipo E.Tolle ... è un unico insegnamento. Dall'antico Egitto con Ermete Trismegisto, a l'Advaita, poi Gautama, Cristo, i Sufi, lo Zen, il Tao ... sono molte strade che conducono alla stessa "verità" ...

    Si, si, e ancora si :)

    E infatti, uno degli insegnamenti di base è "Give Up Believing In The Magic Bullet”.

    Come pure "There is no elevator to success you have to take the stairs".

    Scusate l'inglese, ma certe cose in italiano non le so... se vuoi ottenere qualcosa ti costerà sudore e costanza.


    E poi:

    Eckhart Tolle

    Thomas Hohensee

    S.R. Covery

    Swami Rama

    Rhonda Byrne

    Paul Watzlawick

    John Strelecky

    ...

    e giù giù fino a qualche millenio fa: tutti raccontano la stessa storia. Ma proprio tutti!


    Lao Tzu, nel 2500 a.C. scriveva:

    Watch your thoughts, they become your words

    watch your words, they become your actions

    watch your actions, they become your habits

    watch your habits, they become your character

    watch your character, it becomes your destiny


    È un pensiero così semplice ma così significativo! Vecchio di 3500 anni e allineato con quanto scrivono gli autori moderni che ho citato sopra: osserva i tuoi pensieri e stacci attento... perché diventerenno il tuo destino. Ed è vero, l'ho costatato in prima persona... (pensieri negativi che mi hanno portato dove non volevo).

    Chaque putain de chose qu'on fait dans cette vie, on doit la payer (Édith Piaf)

  • Se stai facendo un "cammino" di tipo spirituale vorrei metterti in guardia perché è abbastanza tipico che la "mente" o l'ego si impadroniscano del concetto di consapevolezza credendo che raggiungerla sia come varcare una porta.

    Me ne sono accorto, inizialmente la ricerca è quasi ossessiva a tal punto che mente ed ego prendono il controllo della ricerca.


    Mi sono reso conto che sia un percorso che deve svilupparsi da se, senza attendersi risultati e specialmente senza darsi una tempistica.

    Il concetto è che il benessere è in realtà una conseguenza, ma non è l'obiettivo.


    È come con l'amore, se lo cerchi difficilmente lo trovi, è proprio quando smetti di cercare che avrai risultati migliori.


    Purtroppo penso che sia colpa degli insegnamenti della nostra società, dove viene insegnato che gli obiettivi si raggiungono solo se sei il migliore, solo con competività.

    E questo fa in modo che pure amore e consapevolezza venga ricercata con competività, spesso addirittura con noi stessi.

    Dimenticandoci che tutto ciò che abbiamo bisogno è già in realtà alla nostra portata dentro di noi.


    Una persona "consapevole", quindi un Maestro, oppure "illuminato" lo riconosci dal fatto che il suo insegnamento è semplicemente "luminoso", ti eleva, ti nutre, ti espande ... in certi casi ti commuove, non puoi trattenere le lacrime quando si entra in contatto con un insegnamento "vero" e in qualche modo sai che è "troppo" per te, a volte non si è sufficientemente maturi per comprenderlo nel profondo

    Tu hai già incontrato un illuminato?


    Leggere delle parole è una cosa, sentirle dal vivo e percepire la sua "luminosità" è tutt'altra cosa.

  • Anche la vostra felicità è fatta di brevi momenti? Di pillole? Riuscite a conservarne il gusto per un po', fino alla prossima? O il dolce e il sapore se ne vanno subito?

    La felicità esiste perche' esiste l'infelicita'.


    Senza l'una non conosceremmo l'altra.


    Ora se tu non perdessi mai il gusto della felicita' sicuramente non sapresti gustarti la prossima felicita'.


    L'importante e' sapersi godere il momento della felicità che sia piccolo o duraturo, senza avere il timore che essa finisca.

    Il mondo e' pieno di pazzi

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