Lei non mi risponde più, non so cosa fare...

  • Perdonami ma nel tuo racconto mi sembra che le spiegazioni (anche esplicite) si trovino già tutte, e anche ripetute.

    Per te sembrava essere prioritario andare ad Amsterdam , mentre lei non condivideva questa proiezione e te lo diceva chiaramente.

    Mi hanno spinto le stesse ragioni che ho immaginato nella tua ragazza, e cioè il rendermi conto che si potesse anche stare benissimo, ma solo fino a quando fossi stata io ad accogliere le sue istanze o addirittura prevenirle, mentre per le mie... :D...che potessero essere da lui addirittura prevenute è proprio una barzelletta, ma il bello era che non ci arrivava DAVVERO neanche dopo spiegazione anche in braille. Di fondo, comunque, due modi di vivere e concepire la vita incompatibili alla radice, a partire dall'Etica (non c'entra con il tuo caso, ma io cominciai a provare una disistima profonda quando potei rendermi conto di quale massacro avesse fatto e continuasse a fare dei propri figli...pur riempiendosi la bocca col concetto che i figli per lui fossero "sacri"...Forse lo erano pure, ma solo nel senso di proprietà privata inviolabile di cui lui è il padrone).

    Beh, perdonami tu ma purtroppo non si può campare di sola aria, Per me il trasferimento all'estero, pur essendo un mio sogno, non è stato un capriccio. E poi lei non è mai stata chiara nel dirmi che era contraria, anche se col senno di poi ovviamente oggi ho capito che lo era, e capisco anche che non poteva impedirmi di partire in una situazione di necessità, Ma se ne avessimo parlato magari si sarebbe potuto trovare una soluzione diversa, ovviamente se questo fosse stato il problema principale per lei, perché se avessi potuto mettere le due cose sul piatto, non solo adesso che la situazione è questa, tra lei ed il trasferirmi all'estero avrei scelto lei, poi se avessi potuto avere etrambe le cose sarebbe stato il top, ma dovendo scegliere avrei sempre e comunque scelto il nostro rapporto.


    Per quanto riguarda la tua esperienza personale io non posso permettermi di giudicare, però ti posso dire che da quello che hai scritto le due situazioni sono abbastanza diverse, cioè il modus operandi con cui hai agito tu magari sarà uguale, ma vedo abbastanza differenza fra me e il tuo ex marito (o ex compagno).


    Comunque forse mi sono spiegato male nel racconto della mia storia, non è che io non ascoltassi le sue esigenze, non le dessi una mano quando ne aveva bisogno o le facessi mancare attenzioni... assolutamente no, io per lei sono sempre stato peesente e lei di questo mi ha sempre ringraziato, quindi vorrei che questa cosa fosse chiara.

  • Ma è ovvio, una conferma "migliore" di questa non esisterebbe, se guardandomi negli occhi, e sottolineo il guardandomi negli occhi, mi spiegasse le motivazioni del suo gesto e in più mi dicesse che la storia per lei è finita, ma che senso avrebbe continuare ad insistere, in primis non avrei più domande che si "accavallano" in testa, ed è una cosa importantissima in questi casi, poi ovviamente soffrirei, ma con la consapevolezza e la certezza che la storia è finita al 100% e che devo voltare pagina e ti dico di più, la ringrazierei anche per la sua onestà e la sua umanità, perché io capisco anche che in certe situazioni ci vuole coraggio, ma se si è amata davvero qualla persona il coraggio si trova.. Dopo tutto ciò girerei semplicemente le spalle e andrei via, stop.

    La storia è finita - mi dispiace - lo dico perché purtroppo non riesci ad aprire gli occhi. Lei probabilmente vede un'altro già da tempo, oppure è tornata in Georgia od ha cambiato paese o città. Amico si è trattato di soli tre mesi di relazione, sono ragazze dell'est e sanno essere dure e fredde quando la situazione lo richiede, sono pratiche. Ti consiglio di guardare avanti.

  • Condivido

    Stranamente, condivido anch'io.

    Poi ci può anche stare che non ci si dilunghi in spiegazioni, anche se io preferisco darle e riceverle, ma comunicare ufficialmente che si vuole troncare mi pare il minimo, sempre che una relazione ci sia, e nel loro caso c'era. Invece qui le ultime parole sono state "Va bene, buona serata" :flushed_face:. Meno male che andava bene, insomma, se fosse andata male gli bruciava la casa?

  • Cosa può imparare, da una spiega finale, chi non ha recepito nulla da diecimila tentativi di dialogo fatti in tempo di pace e animati dalla miglior voglia di intendersi ?

    Non è necessaria una "spiega finale": basterebbe anche un:

    Citazione da Ragazza in questione

    "Non ti rispondo più, perché ho paura di te e delle tue reazioni e non posso compromettermi, visto che sono in una situazione delicata"

    Se (SE) questa fosse la frase di chiusura lui non potrebbe più fingere di essere l'unico maltrattato ingiustamente. Non potrebbe più obliare le conseguenze delle sue eventuali azioni. Sarebbe costretto a consapevolizzarsi che la condotta generale ha portato a tale esito e che quindi c'è stato un errore, qualcosa che non va.


    Nel silenzio _invece_ la sua mente potrebbe riempire il vuoto con "Mi maltratta perché non mi risponde più, quindi è tutta colpa sua" o altre cose del genere.


    L'obbiettivo in questo caso non è uno scambio utilitaristico, ma una prassi funzionale. Se domani mi licenziano voglio sapere perché. Ne ho diritto in quanto essere umano, così come ne hanno avuto le persone che ho licenziato io.


    Ho sempre dato un messaggio di chiusura finale e nel tempo ho anche avuto modo di constatare che questo ha aiutato sia me che l'altro. Ha aiutato me perché non mi sono visto diffamare da persone che non sapevano perché le avevo "lanciate". Ha aiutato loro perché sapendo il motivo hanno potuto provare a cambiare per non ripetere lo stesso errore.


    Ultimamente mi sono arrivati messaggi da una persona che ho "lanciato" tempo addietro e che faceva presente (tra le righe) di aver capito l'errore. Ha usato le stesse parole che avevo usato io nella "spiega finale".


    Stranamente, condivido anch'io

    Ormai si è capito che i miei non erano giudizi ma tentativi di consapevolizzazione: siamo best fiends foerver.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • se guardandomi negli occhi mi spiegasse le motivazioni del suo gesto e in più mi dicesse che la storia per lei è finita, ma che senso avrebbe continuare ad insistere, in primis non avrei più domande che si "accavallano" in testa, ed è una cosa importantissima in questi casi, poi ovviamente soffrirei, ma con la consapevolezza e la certezza che la storia è finita al 100% e che devo voltare pagina . Ti dirò di più, la ringrazierei anche per la sua onestà e la sua umanità, perché io capisco anche che in certe situazioni ci vuole coraggio, ma se si è amata davvero qualla persona il coraggio si trova.. Dopo tutto ciò le girerei semplicemente le spalle e me andrei via, stop.

    Proviamo a ragionare? ;)

    (Ovvio che ognuno lo farà secondo i propri parametri, e io uso inevitabilmente i miei) .


    Se io fossi stata in lei, tanto per cominciare, avrei amaramente concluso di essere un fantasma per te già da molto prima di sparire io.

    1) Non so quali fossero le altre tue polemiche con lei, ma se mi dici che vuoi vivere con me all'estero e io ti dico che non mi sento di fare questo passo di seguirti all'estero, e poi si torna sull'argomento e ci si ritorna e ci si ritorna e io continuo a dirti che non me la sento e tu continui a perseguire quel progetto...cosa posso dedurne se non che perseguire quel progetto, per te, sia più importante che il vivere con me? (teniamo presente che cambiare Paese per l'ennesima volta e perdere quelle poche certezze personali che a fatica sono state racimolate in Italia...non è un giochino!) .

    2) Non so a quale distanza geografica vi trovaste dopo l'ultima discussione, nè che tipo di scuse tu le abbia chiesto messaggiando, ma insomma...almeno nel mio mondo...un uomo che ci tiene davvero non si limita al messaggino di scuse e prende qualunque mezzo per raggiungerla e chiarirsi. Se si limita alle "scuse" (magari per i toni usati) e mostra (molto tiepidamente, consentimi) di non aver maturato alcun progresso sulle questioni di merito che hanno generato la discussione...io ne deduco che il massimo che otterrò accettando le tue scuse...sarà di tornare sulla linea di partenza...pronti alla prossima tua corsa che andrà sempre nella stessa direzione delle puntate precedenti, e che non ho proprio più la pazienza neanche di stare a sentire.

    3) Il "tiepidume" di relazione e la priorità assoluta che hai dato al tuo progetto estero sono addirittura confermati dai fatti, nel momento in cui non muovi una paglia per ricercare intesa con lei, mentre non esiti a volare ad Amsterdam...


    Per me ce ne sarebbe quanto basta e avanza per considerare di essere stata vissuta proprio come un fantasma, magari un fantasma ritenuto simpatico e di buona compagnia, ma...sempre fantasma!

    Al punto che , IN TOTALE ONESTA' , se fossi in lei e leggessi questa discussione...avrei proprio vertigini e disorientamento, per la serie "ma vedi te! alla fine della fiera sono io che sono sparita!" ?(

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • La storia è finita - mi dispiace - lo dico perché purtroppo non riesci ad aprire gli occhi. Lei probabilmente vede un'altro già da tempo, oppure è tornata in Georgia od ha cambiato paese o città. Amico si è trattato di soli tre mesi di relazione, sono ragazze dell'est e sanno essere dure e fredde quando la situazione lo richiede, sono pratiche. Ti consiglio di guardare avanti.

    In realtà si tratta di un anno e mezzo di relazione, lei è ancora qui in Italia, lo so per certo. Per quanto riguarda un altro, l'amica mi ha assicurato di no ma questo non posso esserne sicuro... Che è finita forse è l'unica cosa che molto probabilmente hai azzeccato :face_with_tears_of_joy:

  • In realtà si tratta di un anno e mezzo di relazione, lei è ancora qui in Italia, lo so per certo. Per quanto riguarda un altro, l'amica mi ha assicurato di no ma questo non posso esserne sicuro... Che è finita forse è l'unica cosa che molto probabilmente hai azzeccato :face_with_tears_of_joy:

    Prova a chiederti se il suo comportamento non possa essere dovuto a una qualche paura. È uno dei motivi di ghosting più frequenti.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Cercherò di risponderti punto per punto così da non fare confusione:


    1) il discorso "vivere insieme all'estero" non è mai stato affrontato né con serietà, né tantomeno è stato affrontato più e più volte, lei sapeva che io avevo questo "sogno" ma io qui lavoravo e stavo bene e ti dirò di più, all'inizio della nostra relazione ero io che pensavo lei potesse ritornare al suo paese di punto in bianco, questo era uno dei pensieri che mi ha fatto vacillare davanti alla possibilità di intraprendere una relazione con lei. Poi come detto nel racconto misi le mie paure in secondo piano e iniziammo a stare insieme.


    Tornando al discorso della mia partenza, quando le cose sono cambiate in peggio per me, è iniziata a concretizzarsi questa possibilità ma quando affrontavamo il discorso lo facevamo comunque sempre in maniera "astratta" perché io non avevo ancora organizzato, preparato e deciso nulla, infatti ho fatto il biglietto 2 mesi dopo la sua scomparsa e ripeto, la scelta di andarmene dall'Italia è stata una necessità e non un capriccio. Comunque capisco perfettamente anche il tuo punto di vista, cioè che per lei lasciare di nuovo un paese dove comunque bene o male qualcosa aveva iniziato a costruire non sarebbe stato semplice, soprattutto dopo solo un anno di relazione e per quanto amore poteva esserci tra noi.


    2) non eravamo a nessunissima distanza siderale (40 minuti di auto). Una sera sono andato sotto casa sua, la messaggiavo mentre ero in auto, ma nulla, e sinceramente nella sua situazione abitativa non potevo certo permettermi di suonare al citofono come un matto, né tantomeno appostarmi come uno stalker sotto casa, non l'avrei mai messa in difficoltà con la famiglia che la ospita e per cui lavora, ho sempre rispettato questa cosa, come è giusto che sia.


    3) al punto 3 ti rispondo con una domanda... Cosa avrei potuto fare di più secondo te, considerando anche la sua situazione "particolare"?! Non è una domanda retorica, ma solamente volta a conoscere un punto di vista esterno e femminile, magari a me e "sfuggito" qualcosa, non so... Io penso di aver fatto il possibile mantenendomi sempre nel rispetto della sua vita privata e lavorativa.


    Considerazione finale.. Io ci sono sempre stato, prima del litigio, durante e continuo ad esserci anche adesso a distanza di 6 mesi nonostante non abbia ricevuto alcun cenno di vita da parte sua. Mi sono fatto sentire con qualche messaggio sporadico, parlando con la sua amica (che poi a riferito a lei), quindi chi è sparito a me sembra proprio lei, ma ovviamente questo è il mio ragionamento basato sui miei parametri.

  • Prova a chiederti se il suo comportamento non possa essere dovuto a una qualche paura. È uno dei motivi di ghosting più frequenti.

    Me lo sono sempre chiesto, credimi, ed a volte ho pensato potesse essere la vera ragione di questa sua scelta e ti spiego il perché: lei era innamoratissima di me, si vedeva ed io lo sentivo, sono un tipo molto "diffidente" e non mi faccio imbambolare dalle belle parole o dalle attenzioni; ragiono più di testa che di cuore, a volte può essere un bene ed altre un male, ma lei mi amava e glielo si leggeva negli occhi e nel sorriso quando ad esempio la andavo a prendere, saliva in auto e mi vedeva, le parlavo, stavamo insieme... nessuna mi ha mai guardato in quel modo, gli occhi esprimevano tutto. Poi c'erano anche quelle che potremmo definire sciocchezze, come il dovermi fotografare continuamente o farmi video, oppure disegnare le mie immagini profilo di WhatsApp. Aveva sempre un pensiero per me, ed io a queste piccole cose davo peso, soprattutto perché sentivo essere fatte sinceramentee. Io penso che mi abbia amato davvero tanto, e diceva che con me provava sentimenti che non aveva mai provato prima al punto di arrivare a volte a sspaventarsi. Ripeto che io sono stato il suo primo, sessualmente parlando, e stiamo parlando di una bellissima ragazza che aveva 27 anni quando è successo, quindi questo aspetto per lei era importante e per farne dono a me una motivazione ci deve essere stata.


    Per rispondere invece a chi ha tirato in ballo la solita storia dei "benefit" di riflesso, dico che sono un ragazzo totalmente normale, non ho soldi di famiglia, non ho il macchinone, svolgevo un lavoro normale e lei in effetti guadagnava più di me, quindi non avevo nulla di materiale da offrirle alla fin fine. Ritornando al discorso delle paure, lei era intimorita dal grande sentimento che provava, quando la mia partenza sembrava concretizzarsi dopo ogni discussione tirava fuori la storia che non avevamo futuro nonostante il forte sentimento che ci legava, quindi penso abbia fatto un percorso di auto convincimento riguardo questo aspetto ed ha utilizzato il silenzio perché pensa che se ripristinassimo la comunicazione e riallacciassimo i rapporti forse non riuscirebbe in questo momento a gestire la cosa. Questo è un pensiero che mi ha sfiorato tante volte la mente, magari è totalmente infondato...


    Tutto ciò però non giustifica il suo comportamento, perché io sono sempre e comunque per il confronto in qualsiasi tipo di rapporto, che sia amicizia, amore, lavoro ecc... sia nel bene che nel male. Ma ovviamente queste sono solo mie convinzioni personali...

  • il discorso "vivere insieme all'estero" non è mai stato affrontato né con serietà, né tantomeno è stato affrontato più e più volte, lei sapeva che io avevo questo "sogno" ma io qui lavoravo e stavo bene

    Cosa avrei potuto fare di più secondo te, considerando anche la sua situazione "particolare"

    Ma...se il tuo sogno di trasferirti all'estero era forte e vivo anche quando qui lavoravi e stavi bene, e se questo sogno non ha mai seriamente contemplato il VOSTRO vivere insieme all'estero...ancora peggio mi sento!


    Parto dal principio che per una donna innamorata alla soglia dei trent'anni possa essere del tutto legittimo proiettarsi a breve in un progetto di coppia e famiglia.

    E posso essere innamorata quanto voglio, ma se il progetto che vorrei condividere con te è quello di coppia e famiglia, e se tu continui a parlarmi del tuo sogno di lavorare all'estero...per i miei perametri...DEVO concludere che le nostre priorità sono molto diverse e anche incompatibili fra loro.


    Quanto al <cosa avrei potuto fare?> ...il mio pensiero è che avresti potuto darle la (secondo me) attesa dimostrazione che anche per te era importante e prioritario il fare coppia vera con lei (se questo corrisponde alla tua volontà vera).

    E ti posso garantire che a nessuna che la viva come me suonerebbe entusiasmante un tiepido messaggio di scuse dopo l'ennesima discussione, e perdipiù reiterato con molta morigeratezza nel tempo...per non risultare invadente...

    Che poi, come già detto, il messaggio di scuse riferito all'ultima intemperanza occorsa...non porta nulla di nuovo sotto il sole. Nel senso che ripara al solo aspetto formale dell'interrlocuzione, senza spostarne minimamente la sostanza; e pertanto...quando ci si conosce almeno un po'...si considera mestamente che quelle scuse non sono indice di nessunissima evoluzione nel merito, che invece resta determinante.

    Tanto per essere didascalici-basic : anche per messaggio o per mail si può esprimere che la nostra priorità è il progetto di vita con l'altro (se questo è vero) ; e il risultato non è certamente uguale al pronunciare garbate scuse per la propria ultima intemperanza...senza minimamente andare oltre questo...


    P.s. : io detesto le generalizzazioni e penso che ognuno è se stesso e non omologabile a nessun altro. Ma cedo alla tentazione di generalizzare, pensando alle poche donne dell'Est che ho avuto per amiche. Anche a me risulta che siano MOLTO forti e determinate, ma...altrettanto sono PASSIONALI con una forza più unica che rara! E almeno quelle che ho conosciuto io...se c'è una cosa a cui non si adeguerebbero mai è "il rapporto tiepido" .

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

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