Come gestire il tradimento della moglie?

  • Ho sofferto più di una volta il tradimento senza mai averlo a mia volta commesso e, come mi piace scrivere sempre, non è tanto l'atto in sé il problema, ma tutta la menzogna che si manda avanti dopo (o mentre ancora si tradisce reiteratamente il partner).


    Formule magiche non ne ho, purtroppo, da offrire. Ognuno di noi trova i propri escamotage per rialzarsi da questa difficile ferita, cercando a volte anche di comprendere perché potrebbe essere accaduto qualcosa di simile. Il tentare, cosa senza dubbio non semplice, di mettersi nei panni dell'altra parte in sintesi.


    Per me è stato salvifico, però, liberarmi alla fine completamente della persona che mi aveva ferito in quel modo così brutale e ingiusto, cancellandola pertanto integralmente dalla mia vita. Tuttavia mi rendo conto che, in mille altre circostanze, la cosa non possa essere così estemporanea e comoda. Il tempo, comunque, pian piano lenisce qualche ferita!


    Per me tornare al punto di partenza era impossibile, ma avrei senza dubbio dato una possibilità se la persona, con pentimento subitaneo e sincero, mi avesse raccontato sedutastante ogni cosa (invece di mentire per mesi e mesi).


    Come dicevo su, è la menzogna perpetrata (e perpetrata), tutto l'inganno a monte intendo, che proprio non riesco e mai riuscirò ad accettare.


    Io avevo già delle percezioni corrette, mi piace sempre raccontarmi di avere una sorta di sesto senso, ma all'epoca mi sentivo una persona ancora troppo ingenua per poter rendere davvero mio il simpatico quanto veritiero detto che recita "a pensar male si fa peccato, ma si indovina quasi sempre!" :loudly_crying_face:


    Mando un fortissimo e sentito abbraccio a tutte le persone che hanno vissuto sulla propria pelle un tradimento: fa male. Non dev'essere neanche per forza solo fisico (sessuale), ma anche sentimentale, economico e così via.


    Informatevi e tenete sempre mille occhi aperti! Bruttissimo a scriversi, ma la mia esperienza mi suggerisce proprio di consigliarvi ciò.


    Ciao, siate forti!

  • Si, non ho dubbi, ma secondo me porta la relazione ben sotto la soglia di tolleranza (più che legittima) che hai citato, rendendo il rapporto invivibile : tradendo si tradisce la fiducia, cioè la "conditio sine qua non" di ogni relazione sana.

    Se ti sembro un pò talebano in questo...hai ragione :) .

    La maggior parte delle persone è talebana in tal senso.

    Solo poche persone e in poche particolari situazioni riescono a superare questo tipo di problema. Tantissimi ci provano, ma non ci riescono. Lo strazio generato da questi tentativi da origine a musica, film, libri, opere teatrali, opere di ogni genere da sempre.


    Certo è anche un fattore culturale e conseguentemente anche religioso, tuttavia culture e religioni sono fondate indirettamente sulla natura umana e ne riflettono la forma, talvolta enfatizzando solo alcuni aspetti.


    Chi riesce a "passare oltre" a un tradimento nella nostra società è qualcuno che sopporta soffrendo e fingendo di niente, oppure riesce ad andare oltre perché in realtà non è realmente innamorato del/la partner, oppure ancora perché la sua forma mentis o il suo livello di intelligenza glielo permette, ma sono rari casi.


    A mio parere se si è deciso di rimanere insieme l'unica è non pensarci più, sforzarsi di vivere il presente e basta, anche se, come detto, non è da tutti.

    Il fatto è che "non pensarci più" per il traditore è facile. Per il tradito è una forzatura che rappresenterebbe una beffa oltre al danno. Ne è piena (anche se credo inconsapevole) testimonianza questo thread.


    Se leggi tra le righe lui non ha ancora elaborato la cosa, forse non ha ancora iniziato, mentre lei spinge per il "non pensarci più", per trovare una redenzione o per l'incolpare lui per trovare un bilanciamento delle colpe. Ma sono entrambi comportamenti che non fanno che aggravare la situazione.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • bruce0wayne: in sincerità non credo affatto che dimenticare e non pensarci più sia più facile per il traditore che per il tradito, direi che dipende...dipende dalla storia, dalle motivazioni che ci sono sotto, dai sentimenti in gioco, dalla propria morale. Ci sono talmente tanti elementi in gioco, che non darei nulla per scontato. Non l'ho mai fatto, ma se arrivassi a tradire, la cosa avrebbe per me molta rilevanza, sarebbe difficilissimo per me tornare indietro, non sarei più la stessa e non potrei certo più garantire la nobiltà e purezza dei miei sentimenti, non potrei in primis garantirla a me stessa, e questo cambierebbe tutto...credo che mi sentirei persa, confusa, e non potrei certo proseguire come nulla fosse la mia relazione ufficiale. La mia intera vita, i miei valori, ne sarebbero gravemente compromessi, e non credo proprio che sarebbe indolore prendere qualsiasi decisione. Se la moglie dell'opener non ci pensa più (e la certezza non la abbiamo) o la cosa non ha avuto per lei alcuna rilevanza, o ha già fatto un suo percorso di comprensione dell'accaduto che l'ha portata a ritrovare un suo equilibrio.

  • La mia intera vita, i miei valori, ne sarebbero gravemente compromessi

    Scoprire di essere capaci di tradire è sconvolgente. Forse come scoprire di essere capaci di mentire o di rubare. Di uccidere.

    Scopri che la tua anima ha una macchia che non andrà mai più via.

    Interessante quanto questi tabù facciano parte dei 10 comandamenti, e non sono tabù per via della religione, sono tabù per principio!

    Ho tradito col pensiero, con l'intenzione e sono anche stato scoperto: la macchia è ancora là. Ci vivo, non mi pesa perchè col tempo si è sbiadita, ma è ancora là...


    Si: è una faccenda di valori compromessi come dici tu.

    Chaque putain de chose qu'on fait dans cette vie, on doit la payer (Édith Piaf)

  • bruce0wayne: in sincerità non credo affatto che dimenticare e non pensarci più sia più facile per il traditore che per il tradito, direi che dipende...dipende dalla storia, dalle motivazioni che ci sono sotto, dai sentimenti in gioco, dalla propria morale.

    Eppure credimi ..ma lo è. Ed è scientificamente provato.

    Il traditore, dopo che scopre di esserlo (come giustamente fa notare tici2 ) non è più la stessa persona di prima, a prescindere dal fatto che percepisca in se il proprio cambiamento.


    Ti spiego meglio nella risposta qui sotto:

    Non l'ho mai fatto, ma se arrivassi a tradire, la cosa avrebbe per me molta rilevanza, sarebbe difficilissimo per me tornare indietro, non sarei più la stessa e non potrei certo più garantire la nobiltà e purezza dei miei sentimenti, non potrei in primis garantirla a me stessa, e questo cambierebbe tutto...credo che mi sentirei persa, confusa, e non potrei certo proseguire come nulla fosse la mia relazione ufficiale.

    Il tradimento sarebbe difficile da dimenticare per te che non hai mai tradito e che hai (almeno nelle dichiarazioni d'intento) una morale che ti sconvolgerebbe nel riscoprirti capace di compiere tal gesto.


    Ma per chi l'ha già compiuto è tutto diverso. Chi ha già saltellato più volte sullo stesso letto con un/a partner diverso/a dal proprio: dopo la prima volta perde quel legame stretto con la morale. Il problema principale poi diventa "non farsi scoprire".


    Dopo tot tradimenti (ma ne basta uno): dimenticare per il traditore che vuole tornare col tradito è un dovere, un dovere per salvare se stesso. Se dimentica può "fare finta" di non essere più quella persona. Può provare a mandare tutto in oblio.


    Ma il tradito che scopre le scarpe dello sconosciuto sotto il suo letto è tutto diverso. Il tradito non dimenticherà mai, specialmente se è un uomo o una persona dalla sessualità maschile. Per questa persona il corpo del partner è come fosse una sua proprietà.


    Tu riusciresti a vivere tranquillamente le vacanze estive in una casa di cui sai che altri sconosciuti hanno le chiavi e durante l'anno potrebbero essere entrati più volte?


    Ecco: il dubbio del tradito è paragonabile a quello di chi scopre che in casa propria sono passati sconosciuti e hanno mangiato al suo piatto, sono stati nella sua doccia, hanno dormito nel suo letto, hanno bevuto al suo bicchiere.. moltiplicato 10.000 volte.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Purtroppo è così

  • bruce0wayne non metto in dubbio la sofferenza del tradito, io contesto la "non sofferenza" del traditore, la statistica non mi interessa, ognuno ha la propria opinione e la mia è che la sofferenza è correlata alla specifica vicenda, è impossibile generalizzare.

    Il fallimento di una coppia è un fallimento per entrambi, bisogna vedere quanto di sé si era investito per valutare.

  • bruce0wayne non metto in dubbio la sofferenza del tradito, io contesto la "non sofferenza" del traditore, la statistica non mi interessa, ognuno ha la propria opinione e la mia è che la sofferenza è correlata alla specifica vicenda, è impossibile generalizzare.

    Il fallimento di una coppia è un fallimento per entrambi, bisogna vedere quanto di sé si era investito per valutare.

    Chi ne soffre di più? Leggendo tutti i commenti mi verrebbe di dire che il traditore ne esce "meglio".

    Nel mio caso è il contrario: io mi porto dietro i sensi di colpa per molto tempo (per sempre?), mentre la tradita ci è stata (molto) male all'inizio ma poi è riuscuta a metterci una pietra sopra. A staccarsi.

    Dipende forse da come uomini e donne vivano la cosa in modo diverso? O non dipende dal genere?

    Chaque putain de chose qu'on fait dans cette vie, on doit la payer (Édith Piaf)

  • Chi ne soffre di più? Leggendo tutti i commenti mi verrebbe di dire che il traditore ne esce "meglio".

    Nel mio caso è il contrario: io mi porto dietro i sensi di colpa per molto tempo (per sempre?), mentre la tradita ci è stata (molto) male all'inizio ma poi è riuscuta a metterci una pietra sopra. A staccarsi.

    Dipende forse da come uomini e donne vivano la cosa in modo diverso? O non dipende dal genere?

    Non credo dipenda dal genere, dipende dalla situazione, da quanto si è investito nella relazione, dall'indole, dalla morale, dalla cultura...per me non c'è una regola.

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