Melodia
Anche io avevo in mente persone come la tua amica che dopo aver fatto un'analisi costi-benefici, si trovano costrette a prendere il farmaco.
Queste medicine pur restituendo un'esistenza più vivibile, non sempre riescono a riportare il paziente alla migliore versione di se stesso.
Con la terapia si passa a una versione certamente migliore rispetto a quella che si ha se si sceglie di non intervenire sulla malattia che sta creando un reale disagio, ma non ti renderà mai la persona che potresti essere senza il disturbo, senza i tuoi problemi.
Assumevo una molecola, l'aripiprazolo che viene innanzitutto prescritta per la cura della schizofrenia (assieme prendevo anche il valproato).
Dopo tanto tempo con la zyprexa, il miglioramento è stato per me evidente.
Ho "ripreso a parlare", a far caso al mondo attorno a me, ho smesso di dormire per buona parte del giorno, ho ricominciato le mie attività, sono tornata ai miei interessi che avevo accantonato... Se prima ero apatica, priva della voglia di fare qualsiasi cosa, avevo la sensazione che fosse tutto insormontabile e inutile... poco a poco sono riuscita a sbloccarmi.
D'altro canto non posso dire che la zyprexa andrebbe vietata: un giorno mentre ero in attesa al csm ho visto una ragazza curata (vestita e truccata con gusto), solare che mentre parlava al telefono, diceva a chi era dall'altra parte che era lì per la solita iniezione di olanzapina.
Al tempo stesso ci sono pazienti che non tollerano l'abilify...
E' un discorso talmente complesso che non lo puoi generalizzare.
Spesso mi sentivo rivolgere dalle infermiere la domanda :<<Ma se stai tanto bene, perché lo vuoi togliere?>>.
(A me sembrava esagerato dover continuare a prendere addirittura un farmaco destinato allo schizofrenico).
Ho corso il rischio di eventuali ricadute.
Dopo anni di stabilità ho deciso di sospendere tutto, riuscendo a farmi ascoltare dalla psichiatra che comunque ha ponderato bene la decisione.
Senza farmaco, sotto alcuni aspetti, sto perfino meglio.
Quello che mi sorprende è che se prima ero una tipa parecchio silenziosa... adesso trovo perfino troppo da dire su tutto: così se prima il prossimo era infastidito dal mio mutismo, adesso lo è dal fatto che chiacchiero abbastanza. La mancanza di vie di mezzo mi lascia spiazzata.
Chi mi conosce meglio mi suggerisce di non starmi a preoccupare e di fare meno caso alle mie variazioni.
Una volta, ritenevo saggio il punto di vista di chi propone la rimozione dei problemi esistenziali.
Ma reputo doveroso aggiungere un passaggio : dall'esterno, chi mai verrà a occuparsi dei tuoi drammi irrisolti??? Ti devi salvare da sola/o! E non sempre ci si riesce o se ne ha la possibilità.
Lo psicologo può dare qualche consiglio al massimo, ma non sarà mai lui a poterti trovare un lavoro, ad appianare le incomprensioni in famiglia, a rimediarti un partner, o a risolvere tutte le ingiustizie di questo mondo.