Persone che non sanno stare sole

  • In questi giorni ho letto il thread di Oblomovista che ambisce a ritirarsi a vita privata, al contempo ciò che osservo è che moltissimi, all'opposto, non riescono a stare per conto loro. Io sono nel mezzo, cioè a me piace avere rapporti amicali, o anche di semplice conoscenza, tuttavia mi piace anche stare per conto mio, con i miei affetti, e amo moltissimo il silenzio, stare immersa nella natura, ascoltare il fruscio degli alberi o il verso delle rane che accompagna certe sere estive. Mi piace la spiaggia quando è silenziosa, quando per capirci tra me e l'ombrellone più vicino ci sta qualche decina di metri...o anche di più, quando non ci sono giocatori improvvisati o meno di racchettoni, pallavolo, calcetto ecc, quando non c'è musica, non c'è un vociare continuo ma appunto un profondo silenzio che lascia sentire i suoni della natura e basta. Però vedo che ciò che cerco io non è così diffuso. Infatti qui dove passo le vacanze i miei amici e conoscenti organizzano gite, pranzi, cene, e sembra che davvero non riescano a stare soli. Sapendo che mi trattengo molto a lungo, appena arrivano mi cercano, e se stanno qui una settimana dobbiamo vederci; a me fa piacere, a volte; altre no, altre vorrei stare per conto mio e declino, e mi piace essere sincera e quindi dico la verità: no, non abbiamo impegni, vogliamo restare a casa. E più di una volta di fronte a questa semplice verità mi sono trovata gli amici al cancello, per una sorpresa. Inoltre vanno tutti in spiagge attrezzate che sono affollatissime, io stessa ho preso un ombrellone in una di queste un po' meno frequentata tuttavia durante i periodi più affollati ho preferito comunque altre spiagge più tranquille, e per questo fatto sembro un marziano. Mi chiedo perché, come è possibile che qualcuno apprezzi schiamazzi e vociare umano invece che i meravigliosi suoni della natura, che qui è spettacolare nella sua tranquillità, inoltre noto come siamo diversi noi umani, chi ama la solitudine, chi la rifugge.

  • Ciao ipposam, io condivido il tuo modo di sentire, per me la confusione, il rumore, gli affollamenti sono diventati insopportabili.

    Amo moltissimo stare da sola, fare lunghe passeggiate nella natura, soprattutto in montagna. Sapendo ovviamente che gli affetti importanti sono presenti. Una sana solitudine occasionale.

  • per questo fatto sembro un marziano.

    chi ama la solitudine, chi la rifugge.

    Una sana solitudine occasionale.

    Fatta eccezione per i casi estremi e/o patologici: riuscire a godersi la "sana solitudine occasionale" è sintomo di ricchezza interiore.


    Parlo di intelligenza, ma anche di intelligenza emotiva, di esperienze, di capacità di (appunto) inter-leggere, ovvero di "leggere tra le righe" delle cose della vita. Questa capacità è principalmente inconscia/incontrollabile e non sempre si riversa nel nostro comportamento o nella nostra comunicazione. Quando è presente però ci spinge a limitare le interazioni a una quantità che sia gestibile.


    Una persona con la capacità di inter-leggere, dopo un bagno di folla necessita di un periodo (più o meno lungo) di solitudine per "elaborare" la cosa.


    Tendenzialmente le persone più "interiormente ricche" si stressano nelle interazioni sociali frequenti e caotiche. Faticano a trovare un valore alle interazioni superficiali. Quando ci sono tante interazioni sociali è ovvio che siano tendenzialmente superficiali: non ci sarebbe il tempo di renderle profonde.


    Ci si sente come "marziani" perché le persone che vivono a questo livello di profondità umana sono poche.



    Senza per forza generalizzare: è un possibile sintomo di "vuoto interiore" la ricerca spasmodica di compagnia, di essere assieme agli altri, di vivere esperienze continuamente (di qualsiasi tipo), purché in compagnia.


    Seppure l'essere umano è un essere sociale: è indubbiamente importante anche la qualità di questa socialità. Quando è davvero tanta ed è davvero frequente è difficile che sia di qualità.


    Chi fa aperitivi tutte le sere dopo la quarta sera di cosa parla se non di frivolezze?

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Mi chiedo perché, come è possibile che qualcuno apprezzi schiamazzi e vociare umano invece che i meravigliosi suoni della natura, che qui è spettacolare nella sua tranquillità, inoltre noto come siamo diversi noi umani, chi ama la solitudine, chi la rifugge.

    A me piace una via di mezzo... dipenderà anche da come siamo abituati.


    Anni fa ho trascorso qualche mese in campagna e ad un certo punto diventava tremendo e desolante udire come unici suoni il vento, il fogliame e il cinguettare degli uccellini... senza mai una voce umana. Avvertivo il bisogno materiale di riprendere i contatti con la civiltà, infatti, spesso e volentieri mi recavo in città: vedere le persone per strada e sentire per caso quello che si dicevano mi rincuorava.


    Non credo però che la colpa fosse della campagna: mi accade anche quando resto a lungo da sola in casa e questo mi porta a riflettere sulla mia solitudine.

  • Ottimo punto di vista, totalmente condivisibile per me.
    Solo sull'ultima frase, la domanda di chiusura, mi riservo di pensare che magari altre persone sono semplicemente "diverse".
    Lo dico proprio prendendone le distanze, nel senso che io sono l'opposto, però appunto la teoria della mente lascia sempre ampi margini di riflessione: quelle persone son diverse, non per forza stupide o inferiori.

  • Ottimo punto di vista, totalmente condivisibile per me.
    Solo sull'ultima frase, la domanda di chiusura, mi riservo di pensare che magari altre persone sono semplicemente "diverse".
    Lo dico proprio prendendone le distanze, nel senso che io sono l'opposto, però appunto la teoria della mente lascia sempre ampi margini di riflessione: quelle persone son diverse, non per forza stupide o inferiori.


    Capisco però che l'ultima frase potrebbe far pensare che chi fa aperitivi tutte le sere sia una persona frivola. In realtà intendevo proprio quello che ho scritto, ovvero che per forza di cose "parlano di frivolezze". Si può parlare di frivolezze senza essere frivoli, probabilmente.


    È anche vero che non tutte le persone che si isolano siano intelligenti: ci sono altri motivi per isolarsi.


    Devo però ribadire che dietro a un troppo grande bisogno di socialità vi sia molto spesso un vuoto interiore, anche se questo bisogno viene soddisfatto sempre con le stesse persone o con la stessa persona (una sola).


    Anche se può apparire come "sana socialità" e come manifestazione di salute mentale: il bisogno di socialità che sfiora la necessità assoluta e raggiunge livelli da "tutte le sere" è un bisogno insano.


    Ce ne siamo accorti durante la quarantena della pandemia: alcuni soggetti sono decisamente impazziti a fronte di 2 settimane di isolamento nonostante i continui contatti con gli altri via social, telefonate, videochiamate, etc.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Secondo me è anche imprinting, soprattutto riguardo a me stesso.

    Io essendo nato e vissuto sempre in campagna _ dove quindi per forza di cose ho da sempre avuto molti molti meno contatti umani di chi ha vissuto in altre realtà_ anche quando vado molto lontano da dove abito, mi ritrovo come se fossi a casa se staziono in solitudine in un luogo di campagna fatto di silenzi o fruscio degli alberi, canto dei galli in lontananza, richiami degli uccelli o addirittura il sentendo il rumore di un trattore che lavora a distanza...

    Ma anche nei boschi montani o nei ruscelli di montagna mi piace andarci da solo ed ascoltare e sentire...e nemmeno li mi riescono a mancare le persone...

    Diaciamo che è imprinting ed anche quello che dice bruce0wayne e cioè la "ricchezza interiore" la quale ti fa bastare già te stesso.

  • la "ricchezza interiore" la quale ti fa bastare già te stesso.

    Sì, funziona così, anche se non in modo esclusivo. Dopo un tot la compagnia la cerchi comunque.


    Secondo me è anche imprinting,

    Certamente. Chi è nato e vissuto nel caos si sente avvolto nel vuoto quando va in un luogo naturale isolato e silenzioso.


    C'è da dire una cosa importante però: il luogo naturale isolato e silenzioso è naturale, appunto. Il caos cittadino è innaturale. Dovremmo avere un naturale richiamo ..naturale (appunto) per tornare alle origini. L'imprinting caotico delle mille relazioni superficiali e del "rumore sociale" è -in realtà- alienante.

    Non è un caso che molti cittadini a un certo punto della loro vita si trasferiscano fuori città per "scappare" dal caos.


    Poi chi nasce nel caos e nelle relazioni superficiali brevi costanti tende a sviluppare la propria individualità in modo confusionario. Ha meno idee, meno autodeterminate, più influenzate dalle mode e dalle tendenze. Per un soggetto a cui è sottratta la giusta dose di solitudine e isolamento il rischio è di non sviluppare correttamente la propria personalità. Si rischia di "funzionare" solo in quelle determinate situazioni di "rumore sociale" che però non possono restituirci il senso di una relazione profonda e di una condivisione vera.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Dopo un tot la compagnia la cerchi comunque.

    E' vero anche questo, perchè se così non fosse li si sfocia nella sociopatia.

    il luogo naturale isolato e silenzioso è naturale, appunto. Il caos cittadino è innaturale. Dovremmo avere un naturale richiamo ..naturale (appunto) per tornare alle origini. L'imprinting caotico delle mille relazioni superficiali e del "rumore sociale" è -in realtà- alienante.

    Verissimo.

    Poi chi nasce nel caos e nelle relazioni superficiali brevi costanti tende a sviluppare la propria individualità in modo confusionario. Ha meno idee, meno autodeterminate, più influenzate dalle mode e dalle tendenze.

    Grandissima verità. :thumbup:

    Sto pensando alcuni personaggi che conosco e calzano alla perfezione con la tua descrizione. ;)

  • Sto pensando alcuni personaggi che conosco e calzano alla perfezione con la tua descrizione. ;)

    Per tornare gravemente InTopic: spesso le persone che non riescono a stare da sole sono cresciute in contesti di forte "rumore sociale", ovvero fatte di una miriade di relazioni sociali superficiali e spesso utilitaristiche (saluto la commessa così mi fa lo sconto, invito quell'amico perché è consulente finanziario e gli scrocco una dritta, etc.).


    Chi nasce e cresce in ambienti così "rumorosi" a livello sociale tende a delegare una marea di favori e competenze all'esterno di se stesso. Questo è un vantaggio fin tanto che si resta immersi in quella rete sociale, ma nel momento in cui la vita cambia e si resta più isolati: ci rende più bisognosi di aiuto.


    L'atteggiamento utilitaristico nelle relazioni è presente anche in chi è cresciuto in luoghi meno "rumorosi" a livello sociale, tuttavia è più facile sviluppare una sorta di "indipendenza sociale" quando ti capita di dovertela cavare da solo.


    I milanesi che non possono permettersi di andare in vacanza sono tutti assembrati in tot locali serali e in tot parchi-acquatici intorno a Milano.


    Quando nei paeselli si resta a casa nel periodo feriale può capitare di essere davvero da soli. Leggevo in un altro thread di persone che se ne lamentano (giustamente), ma non stanno considerando il lato positivo di questa esperienza, ovvero che stanno dimostrando forza e determinazione, nonostante le lamentele.


    Paradossalmente queste persone, nel momento in cui avranno modo di avere relazioni sociali: nonostante i disagi partono da una base più solida degli altri: avere la capacità di stare da soli.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

Unisciti a noi!

Non sei ancora iscritto e vorresti partecipare? Registrati subito ed entra a far parte della nostra comunità! Ti aspettiamo.

Thread suggeriti

    1. Topic
    2. Risposte
    3. Ultima Risposta
    1. Problema con amico (forse narcisista) 11

      • Aquaplano
    2. Risposte
      11
      Visualizzazioni
      275
      11
    3. Aquaplano

    1. Come socializzare? 31

      • Lumen
    2. Risposte
      31
      Visualizzazioni
      1.1k
      31
    3. Sefy94

    1. Amicizia finita: colpa mia? Sua? Di entrambi? Cosa dovrei fare? 26

      • Nomenonammesso
    2. Risposte
      26
      Visualizzazioni
      952
      26
    3. Nomenonammesso

    1. Reciprocità 5

      • BlueFox
    2. Risposte
      5
      Visualizzazioni
      367
      5
    3. Crisantema

    1. Come trovare persone con cui condividere davvero? 43

      • Simysimy
    2. Risposte
      43
      Visualizzazioni
      2.4k
      43
    3. superpippo9

    1. Amicizie dopo i trenta, possibile? 16

      • conchiglia
    2. Risposte
      16
      Visualizzazioni
      783
      16
    3. conchiglia