Che cos'è l'invidia

  • Secondo me l'invidia non è questa che descrivi.

    Tu soffri per il mancato raggiungimento di risultati tuoi (dove i risultati altrui sono solo un parametro che osservi e rilevi alla ricerca di quelle che possono essere state le lacune del tuo percorso; e mi sembra anche un percorso onesto e intelligente).

    Il vero invidioso (secondo me) è , invece, colui che soffre di qualunque successo altrui, e senza neanche chiedersi o sapersi chiedere se questo successo sia semplicemente meritato sul campo.

    Ecco è proprio questo che mi ha fatto riflettere, perché io pensavo di non essere invidiosa in quanto delle vite o dei successi di parenti o conoscenti ero o indifferente o al massimo contenta se qualcuno era felice o otteneva un traguardo.

    Poi è successo che durante la depressione una mia parente ha ottenuto un importe successo in un campo che io ho sempre sognato ma per cui non mi ritenevo all'altezza e la cosa mi ha letteralmente shockato perché anche se è una brava ragazza e intelligente l'avevo sempre sottovalutata, cioè non pensavo fosse così brava al punto di ottenere quella cosa in quell'ambiente molto selettivo. Ho provato molta rabbia per il fatto di non aver avuto le stesse opportunità e aver sprecato la mia vita, ho pianto. E ho pensato che lei non era molto meglio di me ma aveva avuto opportunità che io non ho avuto. Per cui mi sono resa conto di stare provando invidia e mi sono molto vergognata perché non ho mai avuto sentimenti del genere così forti prima.

  • Che ne pensate? Voi che rapporto avete con l'invidia.

    Invidio continuamente. Se ho una vita oggettivamente brutta con mancanze in quasi tutti i settori principali, è naturale che invidi. È giusto che alcuni se la passino bene e altri male? No. Almeno concediamo la possibilità dell'invidia a chi se la passa male.

    Nasci, studi, e vai a lavorare, per comprare quello che non hai, e così ti scordi che sei vivo.

  • Ho provato molta rabbia per il fatto di non aver avuto le stesse opportunità e aver sprecato la mia vita, ho pianto. E ho pensato che lei non era molto meglio di me ma aveva avuto opportunità che io non ho avuto.

    Tu hai pianto pensando a te, e la tua parente era solo un parametro. ;)

    Non hai pianto per il dolore che la parente avesse ottenuto quello che ha ottenuto.

    Il vero invidioso, secondo me, è quello che soffre dei traguardi altrui, e spesso senza neanche chiedersi nulla di quei traguardi altrui.

    L'invidioso è quello capace di rodersi il fegato e provare ostilità verso chi è (SENZA NESSUNA COLPA :D ) nato più bello, o più carismatico, o più benestante di lui, e che magari passa la vita a secernere bile nei confronti del conoscente che ha più carte da giocare, invece di pensare a valorizzare le proprie.


    E ce n'è di persone così! Per questo dicevo a bruce0wayne che sarebbe anche una distorsione cognitiva far finta che non ci siano o comunque ignorarne l'esistenza (massiva) .


    Oserei dire che l'invidia, per queste persone, è una così intima e preponederante (quanto sballata) chiave di lettura della PROPRIA vita ...che :D ...metà del tempo la passano ad invidiare e l'altra metà a cercare di essere invidiate! :D


    Praticamente finiscono in un circolo vizioso in cui sono proprio loro a cancellare se stessi e le proprie istanze più genuine, perchè si traferiscono con tutte le scarpe nel Regno di Invidia, a costo di correr dietro, ogni giorno della loro vita, a cose-traguardi-situazioni che...se solo sapessero fermarsi e chiedersi "ma è questo che vorrei davvero?"...saprebbero fermarsi e invertire la rotta, dedicandosi a quanto può davvero appagarli (anche se questo appagamento non facesse particolare invidia a nessuno, e che è poi il segreto delle persone SERENE), e invece...invidiando tanto...ambiscono ad essere invidiate almeno un po'... :D


    Invidio continuamente. Se ho una vita oggettivamente brutta con mancanze in quasi tutti i settori principali, è naturale che invidi. È giusto che alcuni se la passino bene e altri male? No. Almeno concediamo la possibilità dell'invidia a chi se la passa male.

    Mi arrivi come una persona di brillante intelligenza, e quindi...Ok la battuta simpatica, ma sai benissimo che quella dell'invidia (vera) non solo NON è una possibilità, ma è proprio fattore tossico che inquina l'umore mentre ostacola l'individuazione di obiettivi propri e a propria misura. :)

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

    Modificato una volta, l'ultima da gloriasinegloria: Incorporato un post creato da gloriasinegloria in questo post. ().

  • Io penso di essere una persona invidiosa.

    Vorrei essere come altri, avere il loro lavoro, o altre cose che non possiedo. Provo una sensazione di invidia, non so come spiegarlo... non la vedo però come una cosa negativa, non vorrei che queste persone perdessero quello che hanno o che gli vada male nella vita.

    Credo anche che ci sia qualcuno che mi invidi e non mi spiego mai il perchè visto che vivo una vita mediocre,

    Ma dall'esterno chiaramente si vede solo l'apparenza...

    <3 <3 <3

    *sara swarovsky*


  • Mi arrivi come una persona di brillante intelligenza, e quindi...Ok la battuta simpatica, ma sai benissimo che quella dell'invidia (vera) non solo NON è una possibilità, ma è proprio fattore tossico che inquina l'umore mentre ostacola l'individuazione di obiettivi propri e a propria misura. :)

    Non è detto che l'invidia ostacoli l'individuazione di obiettivi propri. Una persona può benissimo avere obiettivi a cui tiene molto, per varie ragioni non riesce a concretizzarli mentre altri hanno più fortuna e ci riescono. L'obiettivo proprio c'è, manca la sorte favorevole.

    Poi, che sia un'emozione dannosa è vero; tuttavia penso che in alcune situazioni sia anche un'emozione ragionevole e comprensibile.


    Un po' come la rabbia. Non arrabbiarsi è meglio, ma talvolta è difficile resistere e ci sta di sentirsi arrabbiati.

    Nasci, studi, e vai a lavorare, per comprare quello che non hai, e così ti scordi che sei vivo.

  • La definizione di invidia mi pare uno di quei casi in cui lo stesso termine viene utilizzato impropriamente per indicare due o più stati d'animo, in realtà significativamente e sostanzialmente differenti tra loro. A pensarci bene il desiderare quello che altri hanno, ma senza augurarsi che possano perderlo, può anche essere considerata al contrario una forma di ammirazione per i risultati raggiunti, che si vorrebbe magari riuscire a replicare ma senza per questo andare a discapito di qualcun altro o della propria autostima.


    In sostanza la vera invidia deve a mio avviso possedere un carattere di sentimento malevolo, configurabile come negatività, critica e giudizio nei confronti di altri od anche di sé stessi, mancante il quale non può definirsi tale. Prendere a modello un professionista di riconosciuto successo e talento per impostare i termini del proprio percorso lavorativo o di studi, come sprono a migliorarsi e non come veicolo di frustrazione, è un esempio di ciò che intendo; rimuginare e crucciarsi invece dei suoi risultati, anche senza necessariamente auspicare che possa perderli, può essere già definibile invidia.

  • A pensarci bene il desiderare quello che altri hanno, ma senza augurarsi che possano perderlo, può anche essere considerata al contrario una forma di ammirazione per i risultati raggiunti, che si vorrebbe magari riuscire a replicare ma senza per questo andare a discapito di qualcun altro o della propria autostima.

    rimuginare e crucciarsi invece dei suoi risultati, anche senza necessariamente auspicare che possa perderli, può essere già definibile invidia.

    Non è la stessa cosa? Forse mi sfugge una sottile differenza?

    <3 <3 <3

    *sara swarovsky*

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