Esperienze, domande ed opinioni sugli psicofarmaci

  • Parole sante, Nilo. Il problema, come da te citato, è che quando iniziamo la ripresa ci dimentichiamo sempre che la battaglia non è finita, in quanto mai iniziata, ma semplicemente, come dici tu, "evitata". L'essere e basta la società non lo permette.

    Non sono d'accordo. Sei proprio sicuro che anzi non sia questa una scusa?

    Dare valore alla nostra unicità è un compito spettante a noi stessi. Non alla società.
    Siamo noi a vivere la società (giusta o sbagliata che sia) in una certa maniera, non viceversa.

    Ciao Gab69 e Pulmino73.


    Gab69, "la società non lo permette"... in parte ti do ragione, ma poi la vera verità è quella di Pulmino73. Noi permettiamo alla società di essere il nostro tutto, demandandole il nostro benessere, mentre invece ognuno di noi dovrebbe essere il suo tutto-benessere, che fa parte di una società.


    Scrivendo, ho questa immagine: un marciapiede di una grande città, pieno di gente che si muove avanti e indietro, in direzioni diverse, freneticamente, verso qualcosa o qualcuno che è sempre una scadenza, un affare. Un "vado perché devo andare, ma magari non so nemmeno perché vado". E se invece io mi fermassi lì, nel mezzo di questo fiume umano, immobile, senza dover necessariamente guardare qualcosa o qualcuno? Solo fermo, senza essere carpito da nulla, solo dalla scelta e dalla consapevolezza di essere lì fermo, in quel momento.


    Ti domando e mi domando: pensi che il fiume umano si accorgerebbe di me? Magari qualcuno potrebbe spintonarmi nella fretta, magari qualcuno guardarmi per un attimo chiedendosi perché sono immobile, ma poi continuerebbe la sua marcia. Magari qualcuno sorriderebbe, ma ci sarà qualcuno che mi impedirà di farlo? Ci sarà qualcuno che non me lo permetterà? Pensi che il flusso si fermerebbe per me, a osservare perché sono fermo? Io penso di no, nessuno.


    Siamo noi e soltanto noi che abbiamo "paura" di sceglierci. Se continuare a correre o fermarci. Agli altri, o comunque alla quasi totalità, non interessa nulla.


    Comunque, sai cosa ti dico? Domani partirò per un viaggio di una settimana in una grande città e farò esattamente quello che ti ho descritto. Ti saprò dire se la mia immaginazione corrisponde alla realtà o se invece mi sbaglio.


    Buona giornata a tutti!

  • Ciao ragazzi, scusate se scrivo qui per l'ennesima volta, ma sto un po' uno straccio. Sono un po' mangiato dall'ansia... Non quella che ti spezza e se ne va, ma una continua ansia di sottofondo. Non è forte forte, ma nemmeno lieve. È un'ansia che mi fa tornare alla mente episodi in cui ho sbagliato e che mi butta un po' giù. È un'ansia che non ha un'origine specifica, ma che io sono convinto essere anticipatoria, anche se ora non c'è da anticipare niente.

    La mia cura farmacologica è diventata abbastanza complessa, finché ho detto basta e ho iniziato a scalare (sotto prescrizione del medico). Ho tolto da circa un mese i 20 mg di paroxetina (in 8 mesi) e sono rimasto con (che palle):

    • 75 mg di pregabalin
    • 600 mg di carbolithium
    • 50 mg di lamictal
    • 37,5 mg di anafranil

    Ora questi sintomi che io chiamo ansiosi si manifestano principalmente con nodo alla gola, voglia di "spegnermi" dormendo, tensione e tremori agli arti, soprattutto quando sono attivo. Io non credo di essere depresso (la diagnosi è disturbo umorale), ma mi deprimo quando ho l'ansia. Non è che questi farmaci mi attivano troppo e quindi mi viene l'ansia? Della serie, se mi capita di bere un bicchiere di vino, lì per lì sto molto bene, ma mi sembra strano che tutta questa roba non riesca a coprirmi... Sono abbattuto.

  • Ciao ragazzi, scusate se scrivo qui per l'ennesima volta, ma sto un po' uno straccio. Sono un po' mangiato dall'ansia... Non quella che ti spezza e se ne va, ma una continua ansia di sottofondo. Non è forte forte, ma nemmeno lieve. È un'ansia che mi fa tornare alla mente episodi in cui ho sbagliato e che mi butta un po' giù. È un'ansia che non ha un'origine specifica, ma che io sono convinto essere anticipatoria, anche se ora non c'è da anticipare niente.

    La mia cura farmacologica è diventata abbastanza complessa, finché ho detto basta e ho iniziato a scalare (sotto prescrizione del medico). Ho tolto da circa un mese i 20 mg di paroxetina (in 8 mesi) e sono rimasto con (che palle):

    • 75 mg di pregabalin
    • 600 mg di carbolithium
    • 50 mg di lamictal
    • 37,5 mg di anafranil

    Ora questi sintomi che io chiamo ansiosi si manifestano principalmente con nodo alla gola, voglia di "spegnermi" dormendo, tensione e tremori agli arti, soprattutto quando sono attivo. Io non credo di essere depresso (la diagnosi è disturbo umorale), ma mi deprimo quando ho l'ansia. Non è che questi farmaci mi attivano troppo e quindi mi viene l'ansia? Della serie, se mi capita di bere un bicchiere di vino, lì per lì sto molto bene, ma mi sembra strano che tutta questa roba non riesca a coprirmi... Sono abbattuto.

    È possibile che la terapia farmacologica sia adeguata, però è anche possibile che non sia adeguata la tua propensione al cambiamento(?!). I principali aspetti della tua vita, della quotidianità, come ti fanno sentire: il lavoro/scuola ti fa sentire appagato? La situazione familiare, relazionale, amicale?

  • Buongiorno a tutti. Io da oggi, come prescritto dallo psichiatra, passo a 100 mg di Zoloft e non riesco a ridurre lo Xanax 0,50 mattina e sera. A 0,75 mg di Zoloft, dopo 34 giorni, ho avuto qualche miglioramento, ma nell'ultima settimana si sono ripresentati i sintomi di ansia generalizzata-depressiva (cardiopalmo, tensione fissa, stomaco gonfio, stitichezza, svogliatezza, insofferenza, stanchezza) e così sono ritornato al dosaggio che mi ha accompagnato per tanti anni. Sono consapevole che adesso bisognerà aspettare un mesetto ed anche qualcosina di più per fare un nuovo bilancio. Nelle precedenti ricadute, nell'arco di 2 o 3 mesi, ho riequilibrato un po' la situazione con questo dosaggio. Spero che anche questa volta porti i suoi effetti, seppur sono un po' scettico (ma d'altra parte, ogni volta che si deve risalire, si è scettici...).

    Quello che non mi molla oramai da mesi è la dispepsia, il meteorismo, le eruttazioni frequenti e la stitichezza. Ogni giorno mangiare è un terno al lotto. In realtà, non ho neanche più da tempo grande appetito. Oramai da anni mi sono abituato a saltare quasi ogni giorno la colazione, prendo solo un caffè e pranzo, e mangio direttamente la sera, ma senza neanche fare grandi abbuffate. Il mio peso è sempre lo stesso, fisso oramai da anni: 86 chili, né aumento né diminuisco. Non sento proprio il desiderio o la fame, ma questo oramai è una costante da tantissimo tempo. Un po' per pigrizia ed un po' per tempi lavorativi e familiari, per me la colazione è non pervenuta.

    Sono consapevole che con questo stile di vita mi sono quasi azzerato la muscolatura corporea, perché l'organismo da lì prende le riserve quotidiane per sopperire e ho solo "pellecchia" :)... Va bene... Non mi dilungo per tediare, ma questa volta è veramente tosta restare dritti... Buona giornata a tutti ;)

  • Ciao Nilo, ben ritrovato!
    Sono lieto di leggere che la cura sta procedendo. Sono già passati 34 giorni ed i primi segnali di miglioramento cominciano ad intravedersi. Ottimo!

    Solo per questo – al tuo posto – mi sentirei sollevato. Infatti, non è detto che un medicinale – anche se collaudato in passato – abbia gli stessi effetti a distanza di tempo. La possibilità in senso positivo è comunque più che probabile.

    La strada che hai preso, insomma, è quella giusta!

    Circa lo Xanax, 34 giorni di terapia sono pochi, dunque mi pare normale che, per un paio di mesi, tu lo utilizzi. Forse, chiedendo allo specialista, potresti necessitare anche di un periodo maggiore, peraltro per compensare l'aumento del dosaggio fino a 100 mg dello Zoloft. In questa fase i disturbi potrebbero notoriamente anche peggiorare di tanto in tanto. Non ci farei molto caso, e fai bene ad avvalerti dell'aiuto dello Xanax.

    Io, in verità, uso l'EN in gocce. Meno efficace dello Xanax (che ti dà una botta quasi subito), ma mantiene un effetto più lungo.


    Sullo Zoloft – medicinale molto apprezzato e fra i più commercializzati – io ho avuto un'esperienza non facile proprio con lo stomaco. Maremma santa... Soprattutto nausea. Non mi dici niente di nuovo.
    Tant'è che molti anni fa – disperato – passai, su consiglio dello specialista, all'escitalopram (Cipralex), che invece veniva indicato con minori effetti collaterali. Così successe.

    Tuttavia, devo dirti che lo stesso Cipralex mi diede problemi di dispepsia quando ripresi la terapia un paio di anni fa. Provavo essenzialmente i tuoi sintomi, oltre ad un senso di pienezza ed un nodo alla gola (bolo isterico). Me li sono tenuti 6 mesi. Ovviamente mi sono fatto la gastroscopia (:) non poteva certo mancare) per sincerarmi delle condizioni dello stomaco.

    In realtà, lo scombussolamento dello stomaco/intestino era l'ansia. Questi organi sono considerati il secondo cervello, ovvero molto sensibili alla riacutizzazione dello stress. Il medicinale non mi copriva abbastanza.

    Come è andata a finire? Dopo 6 mesi di antiacidi, gastroprotettori, analisi... mi sono rassegnato ed il disturbo, piano piano, è andato via, continuando la terapia con lo stesso antidepressivo.

    Ora sono quasi due anni che ho ripreso le cure. Ti dico serenamente che sono occorsi non giorni, ma diversi mesi per ritornare ad una condizione più stabile. Le ricadute richiedono sempre un pizzico di pazienza in più, ma in genere il farmaco "amico", quello che ha funzionato in passato, raramente ti frega e diventa inefficace.

    Sii dunque paziente con te stesso. Non stare con il calendario in mano! E soprattutto concediti tutto il tempo necessario per ristabilirti al meglio.

    Tienici informati.

  • Ciao Pulmino73, ben trovato anche a te. Sì, c'è stato un miglioramento lieve, come ho testimoniato, ma poi, dopo una ventina di giorni a 0,75 mg, ho avuto una ripresa della sintomatologia e una regressione. Di conseguenza, si è optato per il passaggio a 100 mg. A dire il vero, io problemi di stomaco a 360 gradi li ho da quasi un anno e non sono causati dallo Zoloft (ho avuto in passato, anche quando prendevo 100 mg, periodi lunghi di colite e dispepsia). Non sono andato da un gastroenterologo, un po' per timore e un po' perché da anni ho questi fastidi fluttuanti. Se fosse stato qualcosa di brutto, non penso che sarebbero durati tanto tempo senza precipitare.

    Sono paziente con me stesso, ma ogni giorno è una gran fatica con extrasistole, stomaco, stanchezza, svogliatezza… uff… come dicevo, una vera e propria battaglia, spesso percepita come impari.

    Sì, dalla tua esperienza e anche dalla mia pregressa so che, a dosaggio giusto, bisogna attendere 3-4 mesi per rimettere un accettabile equilibrio complessivo. Non pretendo troppo da me ora, ma neanche troppo poco, perché poi bisogna pur aiutare il farmaco. Quando inizierò a dimenticare lo Xanax, saprò che sono sulla strada giusta. Per ora mi supporta e 1 mg al giorno, a detta della mia psichiatra, non porta nessun problema di dipendenza, quindi per qualche mese va bene.

    Sull'EN non me lo ha proposto, ma credo che poi, bene o male, tutti facciano da coadiuvante per attendere l'efficacia piena del SSRI.

    Buona giornata e sentiamoci!

  • Ciao Nilo, c'è da aggiungere inoltre che non tutti i giorni sono uguali. Specialmente all'inizio – lo sai – sono più fastidiosi.


    Sullo stomaco hai ragione. Senza pensare necessariamente a qualcosa di importante, diciamo che i sintomi in un anno si sarebbero appalesati maggiormente.

    Non conosco la tua età. Tuttavia, dopo i 45/50 anni, un check-up allo stomaco lo farei comunque. Periodi di stress prolungati possono provocare lievi disturbi come gastrite (che può o meno generare riflusso), infiammazioni.

    Io, per esempio, non ho resistito all'idea di farmi controllare la presenza o meno dell'Helicobacter Pylori (peraltro diffusissimo). In assenza di riscontri, ho deciso di tagliare la testa al toro e farmi la gastroscopia: un esamino interessante, da provare :D :D 30 secondi di rutti non stop.


    Alla fine è emerso che, a parte una lieve gastrite (cronica pare), tutti i disturbi erano essenzialmente legati all'aspetto somatico.

    Nel tuo caso, comunque, sono certo al 99,99% che molto è legato al periodo non positivo che hai passato e che ti stai apprestando a passare. Torno a insistere che lo stomaco / intestino – è provato – sono un secondo cervello. E come tali, legati a doppio filo con le situazioni emotive.


    Comunque, intanto stai facendo la cura, ti stai prendendo cura di te. Che è la cosa più importante in questi casi per una serena ripartenza. Tranquillo, risolti alcuni conflitti interiori e magari situazioni contingenti, torna sempre a splendere il SOLE. Per tutti.

    Un abbraccione!

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