Citalopram per me nessun problema, ma ognuno di noi è diverso.

Esperienze, domande ed opinioni sugli psicofarmaci
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Salve, leggendo il forum ho notato la competenza e la gentilezza con cui aiutate. Il mio quesito è questo: sono circa 5 mesi che assumo lorazepam (Tavor), adesso sono arrivato ad assumere 35 gocce al mattino, 35 al pomeriggio e 40 la sera prima di dormire. Ho iniziato questa terapia per problemi di ansia e difficoltà a dormire, terapia che mi è stata data da uno psichiatra ed ora sto decisamente meglio. Ora ovviamente si è instaurata una dipendenza al Tavor e il medico a deciso che per il decalage sarei dovuto passare a EN (delorazepam) perché più incisivo, dandomi 5 gocce mattino, 10 pomeriggio e 15 prima di dormire. Il problema è che ho iniziato a sentire gli effetti dell'astinenza come nausea e vertigini, quello che vi chiedo e spero di trovare finalmente la giusta risposta è: quante gocce di EN dovrei effettivamente prendere per iniziare ad eliminare le benzodiazepine?
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Salve, leggendo il forum ho notato la competenza e la gentilezza con cui aiutate. Il mio quesito è questo: sono circa 5 mesi che assumo lorazepam (Tavor), adesso sono arrivato ad assumere 35 gocce al mattino, 35 al pomeriggio e 40 la sera prima di dormire. Ho iniziato questa terapia per problemi di ansia e difficoltà a dormire, terapia che mi è stata data da uno psichiatra ed ora sto decisamente meglio. Ora ovviamente si è instaurata una dipendenza al Tavor e il medico a deciso che per il decalage sarei dovuto passare a EN (delorazepam) perché più incisivo, dandomi 5 gocce mattino, 10 pomeriggio e 15 prima di dormire. Il problema è che ho iniziato a sentire gli effetti dell'astinenza come nausea e vertigini, quello che vi chiedo e spero di trovare finalmente la giusta risposta è: quante gocce di EN dovrei effettivamente prendere per iniziare ad eliminare le benzodiazepine?
Ciao. Scusa ma come sempre devo recitare il mio mantra cioè che non sono uno specialista ne figura similare ma soltanto un paziente con trentennale esperienza di problemi psichiatrici.
Partendo da questo punto quello che andrò a dire è frutto delle mie conoscenze ed esperienze personali, quindi esulano da qualsiasi risposta data da un medico competente in materia dopo attenta anamnesi.
Il DSM ultima edizione (chiamata la Bibbia degli psichiatri) nonchè tutta la comunità scientifica è concorde che per la cura dell'ansia severa/grave "le benzodiazepine" vanno prese per il tempo strettamente necessario affinchè i veri farmaci da utilizzare antidepressivi SSRI, SNRI, NASSA etc. inizino a fare effetto.
Certamente 5 mesi di terapia a quel dosaggio ti ha portato ad una dipendenza sia fisica che psicologica, il problema è che bisogna effettuare uno scalaggio chiamato "protocollo tartaruga", sostituendo il Tavor con altra molecola. Onestamente per quanto di mia conoscenza il Tavor è una delle benzodiazepine più forti in circolazione, molto al di sopra dell'EN, che è anch'essa una benzodiazepina a lunga emivita.
Certamente la prima cosa che hai notato sono stati gli effetti collaterali dovuti alla dismissione, però renditi conto che sei passato da una dose giornaliera di 110 gocce di tavor alle 30 di en.
Non è mio compito, nè ho competenza, dire quante gocce da prendere per effettuare un adeguato scalaggio in modo tale da ridurre al minino la sintomatologia da sospensione, questo è compito dello specialista ma se hai gli effetti collaterali così importanti contatta lo specialista in modo tale da aggiustare la dose di EN.
Certamente ci vorranno dei mesi affinchè il tuo organismo si abitui senza benzodiazepine, è un percorso fatto da alti e bassi, quindi mi raccomando tanta pazienza ripeto tata pazienza.
Come sempre per qualsiasi domanda resto a disposizione. In bocca al lupo
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Speriamo un giorno vengano trovati farmaci migliori per trattare i Disagi Psichici.
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Salve, leggendo il forum ho notato la competenza e la gentilezza con cui aiutate. Il mio quesito è questo: sono circa 5 mesi che assumo lorazepam (Tavor), adesso sono arrivato ad assumere 35 gocce al mattino, 35 al pomeriggio e 40 la sera prima di dormire. Ho iniziato questa terapia per problemi di ansia e difficoltà a dormire, terapia che mi è stata data da uno psichiatra ed ora sto decisamente meglio. Ora ovviamente si è instaurata una dipendenza al Tavor e il medico a deciso che per il decalage sarei dovuto passare a EN (delorazepam) perché più incisivo, dandomi 5 gocce mattino, 10 pomeriggio e 15 prima di dormire. Il problema è che ho iniziato a sentire gli effetti dell'astinenza come nausea e vertigini, quello che vi chiedo e spero di trovare finalmente la giusta risposta è: quante gocce di EN dovrei effettivamente prendere per iniziare ad eliminare le benzodiazepine?
Fermo restando che non sono uno specialista in psichiatria, per mia esperienza diretta come ex paziente sofferente di ansia e depressione, mi fu spiegato più e più volte che suddetti disagi andrebbero gestiti con farmaci differenti dai cosiddetti ansiolitici benzodiazepinici (Tavor, Xanax etc). Questo perché, come si è detto ed evinto, porterebbe problemi di assuefazione e dipendenza fisica da quelle molecole. Infatti, nel mio caso come di tutte le persone che conosco, vennero seguiti i protocolli di prassi clinica internazionale: farmaco antidepressivo + eventuale farmaco di appoggio + ansiolitico esclusivamente al bisogno e, più che altro, solamente nelle primissime fasi di introduzione dell'antidepressivo. In soldoni, la base della cura per l'ansia rimane l'antidepressivo (talora l'antipsicotico o lo stabilizzatore quando proprio non si tollera l'antidepressivo), questo secondo i luminari che mi seguirono durante e dopo il ricovero. Assumere un antidepressivo, aggiungo, non significa essere depressi. Semplicemente, tali farmaci hanno una forte azione riducente ansia, pensieri intrusivi, paure e ossessività di fondo. Un saluto!
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Ciao a tutti
Scrivo questo post per avere un parere da parte di persone che hanno una certa familiarità con l'uso di benzodiazepine. Soffro di ansia sociale e disturbo ossessivo-compulsivo da sempre e da qualche anno ho trovato nel Valium un validissimo aiuto. Naturalmente sono perfettamente consapevole dei rischi connessi a una dipendenza da questa sostanza, per cui ne faccio un uso esclusivamente occasionale, come del resto mi è stato prescritto dalla psichiatra. Sino ad ora non ne ho mai abusato, anche a fronte delle numerose testimonianze che circolano online in merito agli effetti di astinenza. La prossima settimana sarò organizzatore di un importante evento e, dovendo stare costantemente a contatto con un sacco di persone per ore, temo delle serie complicanze in relazione ai miei disturbi di ansia. Non ho mai usato Valium per più di 1-2 volte a settimana, ma settimana prossima pensavo di fare uno strappo a questa regola e di farne uso per i cinque giorni consecutivi del festival. La dose a cui sono solito è 5mg (una volta al giorno), non di più, per cui pensavo di mantenere questo dosaggio anche nei cinque giorni che mi attendono. Detto questo, la domanda è forse chiara a questo punto: ci sono rischi connessi a dipendenza anche per soli 5 giorni consecutivi usando Valium? Dovrò opportunamente scalare oppure posso permettermi di arrestare l'assunzione subito dopo i 5 giorni in cui l'ho preso?
P.S. so che, come è logico che sia, l'effetto di una sostanza è soggettivo e che quindi non si può sapere con certezza come reagirà il mio corpo, ma vorrei solo avere delle opinioni in merito a cosa generalmente accade in una situazione del genere, a fronte anche di vostre eventuali esperienze a riguardo.
P.P.S. chiedo scusa se la domanda è ingenua o se denota eccessiva apprensione, ma avendo letto di esperienze spiacevoli con l'uso di benzodiazepine (personalmente mai avute con uso occasionale) penso che la prudenza non sia mai troppa.
Grazie in anticipo!
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Ciao a tutti
Scrivo questo post per avere un parere da parte di persone che hanno una certa familiarità con l'uso di benzodiazepine. Soffro di ansia sociale e disturbo ossessivo-compulsivo da sempre e da qualche anno ho trovato nel Valium un validissimo aiuto. Naturalmente sono perfettamente consapevole dei rischi connessi a una dipendenza da questa sostanza, per cui ne faccio un uso esclusivamente occasionale, come del resto mi è stato prescritto dalla psichiatra. Sino ad ora non ne ho mai abusato, anche a fronte delle numerose testimonianze che circolano online in merito agli effetti di astinenza. La prossima settimana sarò organizzatore di un importante evento e, dovendo stare costantemente a contatto con un sacco di persone per ore, temo delle serie complicanze in relazione ai miei disturbi di ansia. Non ho mai usato Valium per più di 1-2 volte a settimana, ma settimana prossima pensavo di fare uno strappo a questa regola e di farne uso per i cinque giorni consecutivi del festival. La dose a cui sono solito è 5mg (una volta al giorno), non di più, per cui pensavo di mantenere questo dosaggio anche nei cinque giorni che mi attendono. Detto questo, la domanda è forse chiara a questo punto: ci sono rischi connessi a dipendenza anche per soli 5 giorni consecutivi usando Valium? Dovrò opportunamente scalare oppure posso permettermi di arrestare l'assunzione subito dopo i 5 giorni in cui l'ho preso?
P.S. so che, come è logico che sia, l'effetto di una sostanza è soggettivo e che quindi non si può sapere con certezza come reagirà il mio corpo, ma vorrei solo avere delle opinioni in merito a cosa generalmente accade in una situazione del genere, a fronte anche di vostre eventuali esperienze a riguardo.
P.P.S. chiedo scusa se la domanda è ingenua o se denota eccessiva apprensione, ma avendo letto di esperienze spiacevoli con l'uso di benzodiazepine (personalmente mai avute con uso occasionale) penso che la prudenza non sia mai troppa.
Grazie in anticipo!
Buongiorno e buona domenica, Valerio!
Premesso come al solito che qui non possiamo sostituirci agli specialisti in medicina psichiatrica, posso soltanto parlarti della mia esperienza col Valium, farmaco che conosco decisamente bene.
A me, per dirti, fu fatto assumere per 20 giorni consecutivi anni fa, ma mai mi diede problemi di assuefazione o dipendenza per quel breve lasso di tempo.
Mio dottore mi spiegava sempre che il Valium in particolare, essendo una benzodiazepina a lunghissima emivita (durata), rimane più a lungo in corpo depositato nei tessuti grassi (adiposi), creando come delle scorte nell'organismo. Risultato: anche dopo la sospensione, che comunque va fatta gradualmente, quelle piccole riserve evitano l'effetto di possibili crisi di astinenza.
A me, infatti, non ha dato alcun problema la sospensione dopo ben 20 giorni di assunzione continuata.
Spero di averti dato qualche informazione utile e rassicurante. Per il resto, come sempre, rimettersi sempre al parere specialistico.
Ciao!
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In soldoni, la base della cura per l'ansia rimane l'antidepressivo (talora l'antipsicotico o lo stabilizzatore quando proprio non si tollera l'antidepressivo), questo secondo i luminari che mi seguirono durante e dopo il ricovero. Assumere un antidepressivo, aggiungo, non significa essere depressi. Semplicemente, tali farmaci hanno una forte azione riducente ansia, pensieri intrusivi, paure e ossessività di fondo.
La mia esperienza personale va anche un po' oltre, nel senso che su di me gli antidepressivi provati finora (citalopram, venlafaxina, duloxetina) funzionano decisamente meglio contro l'ansia che contro la depressione. Ovviamente, non posso sapere se il motivo sta nel modo in cui agiscono i farmaci sulla mia testa, oppure se, più semplicemente, il motivo è che l'ansia è più blanda e quindi risponde alle cure, mentre il disturbo prevalente, cioè la depressione, non ne viene scalfita.
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Buongiorno e buona domenica, Valerio!
Premesso come al solito che qui non possiamo sostituirci agli specialisti in medicina psichiatrica, posso soltanto parlarti della mia esperienza col Valium, farmaco che conosco decisamente bene.
A me, per dirti, fu fatto assumere per 20 giorni consecutivi anni fa, ma mai mi diede problemi di assuefazione o dipendenza per quel breve lasso di tempo.
Mio dottore mi spiegava sempre che il Valium in particolare, essendo una benzodiazepina a lunghissima emivita (durata), rimane più a lungo in corpo depositato nei tessuti grassi (adiposi), creando come delle scorte nell'organismo. Risultato: anche dopo la sospensione, che comunque va fatta gradualmente, quelle piccole riserve evitano l'effetto di possibili crisi di astinenza.
A me, infatti, non ha dato alcun problema la sospensione dopo ben 20 giorni di assunzione continuata.
Spero di averti dato qualche informazione utile e rassicurante. Per il resto, come sempre, rimettersi sempre al parere specialistico.
Ciao!
Grazie mille per aver condiviso la tua esperienza brokenmirror!
Io come ho detto non ho mai usato Valium come terapia a lungo termine (se 20 giorni possono essere considerati tali), ma solo ad uso occasionale, nel momento in cui so di dovermi infilare in una situazione che non si concilia bene con la mia ansia diciamo.
Così facendo non ho mai avuto problemi di sorta ed è indubbiamente la risorsa migliore che io abbia mai avuto contro l'ansia, soprattutto quella sociale quando mi trovo in contesti caotici come eventi, feste ... Ovviamente c'è il vincolo per cui non posso consumare alcol, che è l'unica pecca per quanto mi riguarda.
La mia esperienza personale va anche un po' oltre, nel senso che su di me gli antidepressivi provati finora (citalopram, venlafaxina, duloxetina) funzionano decisamente meglio contro l'ansia che contro la depressione. Ovviamente, non posso sapere se il motivo sta nel modo in cui agiscono i farmaci sulla mia testa, oppure se, più semplicemente, il motivo è che l'ansia è più blanda e quindi risponde alle cure, mentre il disturbo prevalente, cioè la depressione, non ne viene scalfita.
Ciao Desperate!
Io assumo Venlafaxina da anni ormai. Mi è stata prescritta per un disturbo ansioso-depressivo. La mia situazione è direi opposta alla tua a quanto ho capito: il mio disturbo prevalente è indubbiamente l'ansia (sociale e DOC), mentre la depressione è probabilmente scaturita dai disagi causatimi dall'ansia stessa. La mia esperienza con il farmaco (che è l'unico che ho provato) è ancora una volta opposta alla tua, nel senso che ha praticamente demolito la mia depressione ma ha (probabilmente) poco effetto sull'ansia, motivo per cui devo fare ricorso di tanto in tanto al Valium quando si mette male.
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Buonasera ragazzi,
rispondo sia a Desperate che a Valerio97
Per mia esperienza diretta con ambo i disturbi in forma grave (depressivo maggiore e disturbo d'ansia generalizzato in comorbilità ossessivo-compulsivo e sindrome da attacchi di panico con ansia sociale), penso sinceramente che non esista un "meno grave", né di conseguenza che gli antidepressivi possano essere più incisivi su una forma di problematica piuttosto che sull'altra.
Ritengo, semmai, che alcuni antidepressivi mi abbiano più aiutato sul piano ansia, altri più sull'umore ma non sulla prima e chiaramente viceversa.
Ad esempio, il Wellbutrin mi aiutava tantissimo sul piano umore, ma certamente non sul piano tensione psichica.
Viceversa, quando assumevo farmaci come il Surmontil, percepivo migliori effetti sui sintomi nervosi dell'ansia, ma meno sui sintomi della depressione.
In ogni caso, Valerio, dopo aver sentito uno specialista in merito al Valium secondo me potrai sentirti più sereno sul da farsi!
Spero, però che sia le testimonianze personali mie che di Desperate ti abbiano, se non altro, un po' rassicurato.
Ah, al mio specialista di allora domandai se potessi assumere alcolici. Risposta sua: sì, ma a condizione di rimanere entro la singola unità alcolica (cioè max un bicchiere di vino o max una birra o max un drink - non oltre). Però, al solito, mi ripeto: domanda al tuo curante, io mi limito solo a riportare la mia esperienza e quanto mi fu detto da chi mi seguiva all'epoca.
Un abbraccio!
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