Cardiofobia, cuore e ansia cardiaca

  • Soffro di ansia da tanti anni, 12 per l’esattezza.

    In tutti questi anni come hai gestito la tua ansia? Dodici anni con un'ansia patologica è un periodo molto lungo e non gestibile da solo. Dici di andare da uno psicologo solo da un anno e mezzo. Infine cosa è successo nelle ultime settimane per scatenare nuovamente l'ansia (è un singolo evento o una serie di eventi, anche solo di pensieri). Partiamo da queste domande se ti va.

    Mai discutere con un idiota, ti trascina al suo livello e ti batte con l’esperienza. (Oscar Wilde)


    I miei post - N.B. non sono medico né figura similare, ma questa è un'altra storia

  • In tutti questi anni come hai gestito la tua ansia? Dodici anni con un'ansia patologica è un periodo molto lungo e non gestibile da solo. Dici di andare da uno psicologo solo da un anno e mezzo. Infine cosa è successo nelle ultime settimane per scatenare nuovamente l'ansia (è un singolo evento o una serie di eventi, anche solo di pensieri). Partiamo da queste domande se ti va.

    Ebbene sì, 12 anni..

    I primi due furono molto altalenanti.

    Nel senso avevo questi episodi che io reputavo fastidiosi (quando ero in giro mi sentivo le gambe molli e la sensazione di svenire sopratuttto) ma non davo molto peso.

    Quindi continuavo a fare tutto venendo interrotta da questi “fastidi” ma non mi spaventavano e neanche sapevo cosa erano gli attacchi di panico.

    Passo un altro paio di annetti più o meno serena finchè non iniziano ad essere sempre più frequenti e “pesanti” questi fastidi.. e mi ritrovo ad evitare tutto.

    Vivevo in casa.

    Un anno più o meno di forte agorafobia.

    Dopodiché mi do uno scossone, e inizio nuovamente ad uscire, con aiuto di parenti ed amici è complice un nuovo amore (ero molto innamorata) riprendo anche a viaggiare.

    Gli ultimi anni sono stati di alti e bassi ma sopportabili, ho condotto una vita tutto sommato “serena” anche se restano degli strascichi nel fare spostamenti troppo lontana da sola.

    Ma ci sto lavorando con la psicologa che tra l’altro adoro!

    Non so cosa è successo nelle ultime settimane, sembra niente.

    È morto mio nonno a Settembre.

    Mio nonno era la mia vita, era un papà, ed un amico, che mi è stato non vicino, di più, nei periodi difficili.

    Forse sto somatizzando ora?

    Grazie a tutti per le risposte.

  • Brava che hai smesso di fumare, un po' incide con la tachicardia. Per quanto mi riguarda io ci convivo da 20 anni con questa fobia, si sta malissimo... Ne ho provate di diverse: farmaci, psicologi (ancora sono in terapia) tecniche di respirazione... Quando mi agito e mi parte il cuore non c'è nulla che possa aiutarmi a parte prendere Xanax nell'immediato. Non c'è un giorno che non ho un episodio... Ho fatto mille esami e vanno bene per fortuna ma placano la mia paura per poco, poi si ricomincia... Non ne posso più 😓

  • Ciao, sono nuovo del forum ma vi ho scoperto da poco. Non posso fare altro che ringraziarvi, leggervi mi aiuta a sentirmi meno solo e soprattutto meno paranoico.

    Come molti di voi sono cardiofobico anche io, da circa un anno ormai. Ho sempre sofferto di exstrasistolie sporadiche, alle quali non ho mai dato peso, poi il grande buio. Da un anno a questa parte ho cambiato radicalmente la mia vita abbandonando tutto quello che facevo per dedicarmi ad una nuova avventura (che fortunatamente sta andando bene). Tutto questo, tuttavia, ha generato in me un’ ansia latente che ha avuto come sfogo una serie di sintomi fisiologici (attacchi di ansia generalizzata) che mi hanno portato a tenere una attenzione assurda al battito cardiaco. Per un periodo ho faticato moltissimo ad addormentarmi, in quanto percepivo il battito nelle orecchie, e temevo che da un momento all’altro potesse cessare improvvisamente. Spesso sogno di avere infarti e crisi tachicardiche. Mi sveglio in uno stato confusionale, ancora con gli occhi mezzi chiusi, per prendermi il battito e mi sembra che galoppi, invece dopo due secondi torna regolarissimo. L’ansia mi causa anche degli spasmi muscolari involontari, magari anche all’addome e allo stomaco, e subito penso al peggio. Ho fatto 3 consulti cardiologici, tutti regolari, dove mi è stato detto: è ansia, cerca di curare la testa. Sono in cura da uno psicologo, il quale si mi dice belle parole, ma quando non ho nulla da fare a casa, lì partono le danze. Passo ore a misurarmi il battito, sento che accelera, poi rallenta, e comincio a cercare come un pazzo su internet tutte le possibili malattie. Finora sono riuscito a sopravvivere senza un calmante, senza mai prendere alcuna medicina, ma ormai sto arrivando al limite della sopportazione. Mi sono privato di tutto lo sport che facevo, per paura di avere problemi di cuore che, molto probabilmente, non ho.

    È pesante, e leggervi mi ha in parte consolato. Grazie.

  • Ciao, sono nuovo del forum ma vi ho scoperto da poco. Non posso fare altro che ringraziarvi, leggervi mi aiuta a sentirmi meno solo e soprattutto meno paranoico.

    Come molti di voi sono cardiofobico anche io, da circa un anno ormai. Ho sempre sofferto di exstrasistolie sporadiche, alle quali non ho mai dato peso, poi il grande buio. Da un anno a questa parte ho cambiato radicalmente la mia vita abbandonando tutto quello che facevo per dedicarmi ad una nuova avventura (che fortunatamente sta andando bene). Tutto questo, tuttavia, ha generato in me un’ ansia latente che ha avuto come sfogo una serie di sintomi fisiologici (attacchi di ansia generalizzata) che mi hanno portato a tenere una attenzione assurda al battito cardiaco. Per un periodo ho faticato moltissimo ad addormentarmi, in quanto percepivo il battito nelle orecchie, e temevo che da un momento all’altro potesse cessare improvvisamente. Spesso sogno di avere infarti e crisi tachicardiche. Mi sveglio in uno stato confusionale, ancora con gli occhi mezzi chiusi, per prendermi il battito e mi sembra che galoppi, invece dopo due secondi torna regolarissimo. L’ansia mi causa anche degli spasmi muscolari involontari, magari anche all’addome e allo stomaco, e subito penso al peggio. Ho fatto 3 consulti cardiologici, tutti regolari, dove mi è stato detto: è ansia, cerca di curare la testa. Sono in cura da uno psicologo, il quale si mi dice belle parole, ma quando non ho nulla da fare a casa, lì partono le danze. Passo ore a misurarmi il battito, sento che accelera, poi rallenta, e comincio a cercare come un pazzo su internet tutte le possibili malattie. Finora sono riuscito a sopravvivere senza un calmante, senza mai prendere alcuna medicina, ma ormai sto arrivando al limite della sopportazione. Mi sono privato di tutto lo sport che facevo, per paura di avere problemi di cuore che, molto probabilmente, non ho.

    È pesante, e leggervi mi ha in parte consolato. Grazie.

    Ciao!! Condivido quello che hai detto, anche io è da poco che mi sono decisa ad interagire e credo che in qualche modo sia anche terapeutico! Volevo chiederti, che tipo di terapia fai con lo psicologo? Perché di solito non dicono “belle parole”.. non voglio assolutamente mettere in dubbio la sua professionalità, ma normalmente se si è davvero predisposti a intraprendere un percorso in cui si lascia cadere tutte le sovrastrutture, le sedute diventano un vero e proprio viaggio dentro se stessi. Ti parlo per esperienza, la mia certo.. da anni che soffro di ansia generalizzata ed è solo grazie alla terapia che sto meglio! Vorrei anche invogliarti a non lasciare lo sport dato che dopo le visite cardiologiche tutto risulta a posto, pensaci! perché restare bloccati se il tuo cuore sta bene? La tachicardia è dovuta all’ansia, il movimento fisico rafforza e sposta il pensiero ossessivo..

  • Pure io sono nuovo. Più leggo i post e più capisco che siamo nella stessa barca. Anche se con piccole differenze abbiamo tutti questo problema di paura che si crea in testa e si ripercuote in segnali fisici, che non sono altro che cose causate da quella stessa paura che ci attanaglia.


    Mentre scrivo sono in ansia da circa 4 ore con alti e bassi. Sono 8 anni che passo dall'avere questa sensazione di sentirmi male, a quando passa aspettare la seguente (perché è come se noi non credessimo di meritarci la serenità).

    Comunque visto che si parla di cuore... Due esami cardiologici fatti in questi anni di cui uno al pronto soccorso. E per tutti e due nessun problema. È un maledetto tarlo che ci fa credere di avere questo e quello purtroppo...

  • Ciao!! Condivido quello che hai detto, anche io è da poco che mi sono decisa ad interagire e credo che in qualche modo sia anche terapeutico! Volevo chiederti, che tipo di terapia fai con lo psicologo? Perché di solito non dicono “belle parole”.. non voglio assolutamente mettere in dubbio la sua professionalità, ma normalmente se si è davvero predisposti a intraprendere un percorso in cui si lascia cadere tutte le sovrastrutture, le sedute diventano un vero e proprio viaggio dentro se stessi. Ti parlo per esperienza, la mia certo.. da anni che soffro di ansia generalizzata ed è solo grazie alla terapia che sto meglio! Vorrei anche invogliarti a non lasciare lo sport dato che dopo le visite cardiologiche tutto risulta a posto, pensaci! perché restare bloccati se il tuo cuore sta bene? La tachicardia è dovuta all’ansia, il movimento fisico rafforza e sposta il pensiero ossessivo..

    Ciao, grazie.

    Lo psicologo cerca semplicemente di farmi ragionare, facendo áncora sulla parte razionale della mia mente, e cercando di farmi capire che se le mie fobie sono infondate non ha senso perderci così tanto tempo. E cerca di insegnarmi dei metodi per trasportare la mia attenzione altrove, quando ho le crisi di ansia. Ma poi quando vengono sono io da solo con me stesso, e lo so che se magari è paura infondata e non ha senso preoccuparsi, lo faccio comunque. Avessi la razionalità, in quei momenti, non avrei questo problema.

    Lentamente sto tornando a fare esercizio fisico, lunghe camminate, flessioni, esercizi a corpo libero, ma purtroppo ho ancora troppa paura di correre.

    Anche perché spesso se corro, dopo qualche decina di minuti, percepisco le exstrasistolie (le percepisco da sempre), ma dovessi percepirle adesso, in questo stato psicofisico, starei troppo male perché fungerebbero da trigger per una crisi d’ansia. E se posso, evito.

  • Ciao, grazie.

    Lo psicologo cerca semplicemente di farmi ragionare, facendo áncora sulla parte razionale della mia mente, e cercando di farmi capire che se le mie fobie sono infondate non ha senso perderci così tanto tempo. E cerca di insegnarmi dei metodi per trasportare la mia attenzione altrove, quando ho le crisi di ansia. Ma poi quando vengono sono io da solo con me stesso, e lo so che se magari è paura infondata e non ha senso preoccuparsi, lo faccio comunque. Avessi la razionalità, in quei momenti, non avrei questo problema.

    Lentamente sto tornando a fare esercizio fisico, lunghe camminate, flessioni, esercizi a corpo libero, ma purtroppo ho ancora troppa paura di correre.

    Anche perché spesso se corro, dopo qualche decina di minuti, percepisco le exstrasistolie (le percepisco da sempre), ma dovessi percepirle adesso, in questo stato psicofisico, starei troppo male perché fungerebbero da trigger per una crisi d’ansia. E se posso, evito.

    Fai bene a fare attività fisica, vedrai che dandoti fiducia, le cose potranno solo che migliorare! Io anche avevo timore di svenire facendo attività fisica e mi capitava di sentire le gambe molli e la tachicardia, quindi comprendo in pieno, per farmi passare l’ansia facevo dei movimenti con le mani, stringevo i pugni e li aprivo, lo facevo di continuo per sentire che ero ancora vigile, e mi dicevo delle frasi per aiutarmi.

  • Buongiorno a tutti. Seguo da diversi anni questo forum e finalmente ho deciso di iscrivermi. Altro periodaccio per il quale ho necessità di confrontarmi con qualcuno anche perchè amici, colleghi e familiari sono, per così dire, stanchi di sentire le mie lamentele. Vi racconto la mia ultima ansia, almeo spero di questo si tratti... All'inizio di gennaio ho cominciato ad avvertire palpitazioni al cuore. In passato mi era già capitato per cui pensavo si trattasse di qualcosa di passeggero, invece la cosa si è protratta per diversi giorni e così in preda ad una attacco di ansia, sono corsa dalla cardiologa la quale mi ha effettuato la visita con elettrocardiogrammma. Ovviamente nessuna traccia di extrasistole inquel mmomento, per il resto tutto a posto. Mi ha prescritto dei farmaci per il reflusso e gli esami per tiroide e glicemia. Le ho chiesto "ma si muore di extrasistole" e lei mi ha risposto "del suo tipo no". Passano i giorni e le palpitazioni continuano, non contenta vado da un altro cardiologo, faccio ecg ed eco cuore. Come al solito in quel momento niente palpitazioni. Non mi dice niente e sono rimasta molto delusa... Gli dico che sto prendendo lexotan 10 gocce e lui mi risponde che è bene prenderlo anche due volte al giorno. Mi dice anche di fare eventualmente holter e poi mi lascia così... Anzi gli faccio la stessa domanda ironicamente "si può morire di extrasistole?" E lui...niente... Continuano ancora per qualche giorno, dopodichè per venti giorni non avverto più nessuna palpitazione. Premetto che al contempo ho avuto anche vibrazioni occhio che sono pure passate. Mi ero tranquillizzata ma domenica mattina mi si ripresentano nuovamente e adesso sono in angoscia. Cosa fare?

  • Buongiorno a tutti. Seguo da diversi anni questo forum e finalmente ho deciso di iscrivermi. Altro periodaccio per il quale ho necessità di confrontarmi con qualcuno anche perchè amici, colleghi e familiari sono, per così dire, stanchi di sentire le mie lamentele. Vi racconto la mia ultima ansia, almeo spero di questo si tratti... All'inizio di gennaio ho cominciato ad avvertire palpitazioni al cuore. In passato mi era già capitato per cui pensavo si trattasse di qualcosa di passeggero, invece la cosa si è protratta per diversi giorni e così in preda ad una attacco di ansia, sono corsa dalla cardiologa la quale mi ha effettuato la visita con elettrocardiogrammma. Ovviamente nessuna traccia di extrasistole inquel mmomento, per il resto tutto a posto. Mi ha prescritto dei farmaci per il reflusso e gli esami per tiroide e glicemia. Le ho chiesto "ma si muore di extrasistole" e lei mi ha risposto "del suo tipo no". Passano i giorni e le palpitazioni continuano, non contenta vado da un altro cardiologo, faccio ecg ed eco cuore. Come al solito in quel momento niente palpitazioni. Non mi dice niente e sono rimasta molto delusa... Gli dico che sto prendendo lexotan 10 gocce e lui mi risponde che è bene prenderlo anche due volte al giorno. Mi dice anche di fare eventualmente holter e poi mi lascia così... Anzi gli faccio la stessa domanda ironicamente "si può morire di extrasistole?" e lui...niente... Continuano ancora per qualche giorno, dopodichè per venti giorni non avverto più nessuna palpitazione. Premetto che al contempo ho avuto anche vibrazioni occhio che sono pure passate. Mi ero tranquillizzata ma domenica mattina mi si ripresentano nuovamente e adesso sono in angoscia. Cosa fare?

    Ciao! 👋 Se tutti gli esami che hai fatto al cuore non hanno riscontrato nulla di insolito io vedrei il lato positivo, nel senso, puoi escludere problemi cardiaci e comprendere le motivazioni di questi stati emotivi.

    Hai detto che ti era successo di avvertire già palpitazioni, poi finite sole e poi da gennaio sono ritornate, una domanda mi viene naturale, c’è qualcosa che è successo nella tua vita? Qualche cambiamento?.. un evento che ha scatenato qualcosa di regresso?.. ecco queste sono domande che sembrano banali ma siccome adesso sei focalizzata sul dare una soluzione ad un problema fisico (si tende a fare questo con l’ansia, e anche io ne so qualcosa!) non ci si sofferma su una parte più profonda ed emotiva.

    Quando assumi il lexotan avverti i sintomi riguardante il cuore?

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