Rimorchiare al supermercato

  • Che tutti si sentano "vittime" di qualcosa è indubbio. Ma c'è differenza sostanziale su come questo vittimismo venga esso palesato. Concordo però sul discorso del "super-io" che vuole a tutti i costi palesarsi in modo suprematista, il che si collega anche al modo in cui viene palesato. La maschera peró oltre che vittimismo, crea una inettitudine che può, e sovente obbliga, gli interlocutori a defilarsi più che a discutere e/o analizzare il caso.


    Sull'ultimo punto, ovvero sull'inadeguatezza concordo al 100%.


    Di certo se dici a me che "sono bello", al massimo divento tutto paonazzo. :rolling_on_the_floor_laughing:

    - Tutto questo sacrificio.. solo per questo? -

  • Il punto è che per me e altri qui nel forum a sembrare una maschera e proprio quell'Io che tu porti qui nel forum, e che tu affermi essere l'io senza maschere.

    Ma lui è libero di portare le maschere che vuole, oppure deve toglierle per te? Appena ha nominato le sue idee politiche e subito gli hai dato del camerata, vittimismo e piagnistei, onda nera, a quanto pare fa bene a tenere le sue maschere.


    La cosa interessante sull'Io vittima (che tutti abbiamo), secondo me, è il modo sicuro per mettersi al di sopra degli altri e in ultima analisi sentirsi superiori: nulla di nuovo, l'Io è supremazia per definizione.

    Non credo che il vittimismo sia un modo per mettersi al di sopra degli altri, ma è un modo per attirare l'attenzione di qualcuno che possa eventualmente salvarti. Anche magari solo per cercare di fare gruppo con altri nella tua stessa situazione, quindi salvarsi supportandosi l'un l'altro. Vale anche per i "complottisti" ad esempio.


    OT: ricordi quando c'era la vecchia piattaforma, ti avevo messo l'ignore? :D

    L'unico ignore che ho messo e l'ho tenuto pure anni perché offesissima e oltraggiata per qualche cosa che avevi detto con ironia...


    Ora pensa andiamo pure d'accordo. Che strana la vita :/

    Me lo ricordo, ma ovviamente non ricordo il motivo. Il quel periodo scrivevo in maniera molto più caustica e usavo il sarcasmo ogni volta che potevo, e credo tu a quel tempo mi stessi abbastanza sulle palle. Infatti nonostante siamo entrambi utenti storici, mi sa che non abbiamo mai interagito fino a pochi anni fa. Poi ricordo ad esempio che odiavo veramente tanto Bruce. Poi ho imparato a comprenderlo e tollerarlo e alla fine mi stava pure simpatico. Comunque ormai sono cambiate diverse cose, sia da parte mia che da parte tua, incluse certe consapevolezze.


    Comunque non so se possa far piacere a Oblomovista, ma se andassi a Genova preferirei farmi guidare da lui invece che Stefano. Non mi interessa nulla dei monumenti, di andare a ballare, di conoscere ragazze. A me interessa andare a vedere quel supermercato con le gang che assaltano i carrelli, e il porto che puzza di fogna. E non sono sarcastico, mi tocca specificarlo.

    Attenzione: i miei post possono provocare vertigini, nausea, visione offuscata, allucinazioni.

  • e, in effetti le alternative sono o città improponibili per vivere (Napoli, Palermo, Bari, Venezia... la stessa Roma che non è così lontana dalla costa)

    Trovo curioso che si definiscano 'improponibili' città come Napoli, Palermo o Venezia, quando pochi paragrafi prima si descriveva una zona di Genova — la propria città — come una sorta di trincea urbana invivibile e pericolosa. Napoli città (non la periferia, che è tutta un'altra realtà) è, sotto molti aspetti, un gioiello: storicamente, paesaggisticamente e culturalmente. A confronto, sembra davvero più vicina a Montecarlo che non a certi racconti apocalittici. Prima di distribuire giudizi tranchant sulle città italiane, bisognerebbe forse partire da un po’ di coerenza e, soprattutto, uscire dai soliti stereotipi.

    Teniamo quello che vale la pena di tenere e poi, con il fiato della gentilezza soffiamo via il resto. George Eliot

  • Trovo curioso che si definiscano 'improponibili' città come Napoli, Palermo o Venezia, quando pochi paragrafi prima si descriveva una zona di Genova — la propria città — come una sorta di trincea urbana invivibile e pericolosa. Napoli città (non la periferia, che è tutta un'altra realtà) è, sotto molti aspetti, un gioiello: storicamente, paesaggisticamente e culturalmente. A confronto, sembra davvero più vicina a Montecarlo che non a certi racconti apocalittici. Prima di distribuire giudizi tranchant sulle città italiane, bisognerebbe forse partire da un po’ di coerenza e, soprattutto, uscire dai soliti stereotipi.

    Onestamente io a Napoli mi ci sono trovato malino, o meglio, malissimo... ma ciò non toglie che, come dici tu, sia splendida. Pompei per me fu una delle cose più favolose mai viste per esempio..


    E come c∙∙∙o si mangia bene...

    - Tutto questo sacrificio.. solo per questo? -

  • Trovo curioso che si definiscano 'improponibili' città come Napoli, Palermo o Venezia, quando pochi paragrafi prima si descriveva una zona di Genova — la propria città — come una sorta di trincea urbana invivibile e pericolosa. Napoli città (non la periferia, che è tutta un'altra realtà) è, sotto molti aspetti, un gioiello: storicamente, paesaggisticamente e culturalmente. A confronto, sembra davvero più vicina a Montecarlo che non a certi racconti apocalittici. Prima di distribuire giudizi tranchant sulle città italiane, bisognerebbe forse partire da un po’ di coerenza e, soprattutto, uscire dai soliti stereotipi.

    Ma io credo intendesse improponibili come affitti... Roma e Venezia di sicuro, con uno stipendio medio italiano manco sotto i ponti puoi permetterti di stare...

  • Onestamente io a Napoli mi ci sono trovato malino, o meglio, malissimo... ma ciò non toglie che, come dici tu, sia splendida. Pompei per me fu una delle cose più favolose mai viste per esempio..


    E come c∙∙∙o si mangia bene...

    Su cosa ti sei trovato male?

    Teniamo quello che vale la pena di tenere e poi, con il fiato della gentilezza soffiamo via il resto. George Eliot

  • Trovo curioso che si definiscano 'improponibili' città come Napoli, Palermo o Venezia, quando pochi paragrafi prima si descriveva una zona di Genova — la propria città — come una sorta di trincea urbana invivibile e pericolosa. Napoli città (non la periferia, che è tutta un'altra realtà) è, sotto molti aspetti, un gioiello: storicamente, paesaggisticamente e culturalmente. A confronto, sembra davvero più vicina a Montecarlo che non a certi racconti apocalittici. Prima di distribuire giudizi tranchant sulle città italiane, bisognerebbe forse partire da un po’ di coerenza e, soprattutto, uscire dai soliti stereotipi.

    Come si dice a Roma, è bella ma non ci vivrei.

    Non si può giudicare una città dal francobollo di 500 metri quadri che tengono pulito per i turisti. Roma e Napoli, come Milano, hanno delle periferie subumane. Venezia città sta affondando nella melma come Giacarta e ormai i suoi abitanti vivono in quegli orrendi sobborghi dormitorio come Mestre e Marghera.

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