Panico con agorafobia se mi allontano dal mio paese

  • tratti da anaffettivo e narcisista patologico

    Appena ho iniziato a leggere il tuo post, ho pensato subito questo del tuo ex, sono sincera. SEI STATA CORAGGIOSA ad andartene e liberartene loro si che sono "pericolosi" ti distruggono l'autostima e poi tutto il resto!


    Avere questo disturbo compromette la vita relazionale...he in ambito familiare la situazione non è diversa, a parte chi ha sofferto di persona per questo disturbo nessuno può capire: i continui "fatti forza", "reagisci" sono offensivi e controproducenti, perché ti fanno sentire colpevole di un malessere che non hai voluto. A questo punto domanderei come reagirebbe la gente se dicessi a chi ha un cancro al polmone causa fumo "eh dovevi reagire! Dipende da te!". Probabilmente riceverei sputi in faccia.

    Il problema é che le persone hanno sempre meno empatia, sono sempre piu egoiste, egocentrate e molti sviluppano una freddezza e un menefreghismo spaventosi. Quindi il problema, in ambito relazionale, non é chi soffre di ansia e panico (2 persone su 3!) ma chi non ha cuore, empatia, compassione e non va aldilà di un attacco di panico o ansia! Ma dove siamo finiti???! Meglio sole/i, ricordiamocelo! :flexed_biceps: :red_heart:


    Ce la facciamo, non crediamo ai sintomi impostori.

    Che ce la facciamo é certo :flexed_biceps: :flexed_biceps: :flexed_biceps: :red_heart: :red_heart: :red_heart: FORZA !!!:red_heart: :red_heart: :red_heart:

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  • Guardate,sulle relazioni apriamo un portone,non una porta, piena di insidie. Questo disagio ci fa sentire ancora più soli, inutile negarlo. E, sperando di non essere offensiva per qualcuno, io trovo IPOCRITA l'atteggiamento di tante persone che si mobilitano piene di compassione e zelo per varie giornate dedicate a malattie o condizioni particolari di vario tipo, ignorando problemi gravi e limitanti come il nostro. Eppure, io l'ho saputo solo di recente, il nostro disturbo non è una malattia rara, ma una complicazione del panico. E di panico, almeno una volta nella vita, ne soffrono in molti. Dalla mia relazione più lunga, inizialmente un idillio e poi una costruzione consuetudinaria (più di 9 anni di durata), la mia autostima era uscita a pezzi, perché di fronte a questo disagio fioccavano i "sei pazza", accuse di follia, di instabilità psichica, manco fossi una criminale che progetta stermini di massa. Avevo investito emotivamente tantissimo in una persona che prima sembrava volermi poi, poi, avendo scoperto tratti da anaffettivo e narcisista patologico, mi ha mollata senza spiegazioni appena ha "fiutato" che non stavo bene. Avere questo disturbo compromette la vita relazionale...he in ambito familiare la situazione non è diversa, a parte chi ha sofferto di persona per questo disturbo nessuno può capire: i continui "fatti forza", "reagisci" sono offensivi e controproducenti, perché ti fanno sentire colpevole di un malessere che non hai voluto. A questo punto domanderei come reagirebbe la gente se dicessi a chi ha un cancro al polmone causa fumo "eh dovevi reagire! Dipende da te!". Probabilmente riceverei sputi in faccia.


    Allegria!  agosto

    Grazie di cuore per le vostre testimonianze ❤️almeno avrò qualcosa a cui pensare, e da provare, per vedere come riesco a cavarmela. Avevo anche un piccolo manuale di aiuto per chi soffre di agorafobia e panico, con tanto di esercizi mirati...non l'ho mai aperto, proverò a leggerlo comunque. Ce la facciamo, non crediamo ai sintomi impostori.

    Confrontarsi tra chi conosce bene questo malessere è la cosa più utile che si possa fare,soprattutto per una condizione come la nostra che ti fa sentire come bloccato,diverso,almeno nel mio caso.

    Le persone purtroppo indossano in tanti una maschera che al primo calore si scioglie e mostra la vera faccia sotto,ma non solo quelle sentimentali,è il mondo che va cosi,forse noi siamo talmente diversi,almeno io,che non abbiamo filtri,o ci mostriamo per quello che siamo anche se talvolta mascheriamo il disagio

    There is nothing like waking up somewhere in the mountains, far from everything.

  • io trovo IPOCRITA l'atteggiamento di tante persone che si mobilitano piene di compassione e zelo per varie giornate dedicate a malattie o condizioni particolari di vario tipo, ignorando problemi gravi e limitanti come il nostri.

    ElleG

    Mi trovi perfettamente d'accordo.

    Siamo nel 2021 e ancora oggi ci troviamo a non capire che psiche e soma sono imprescindibili l'un l'altro.

    Siamo una società retrograda, se penso che gli antichi greci vivevano nel detto: mente sana in corpo sano...

    Noi facciamo schifo come società.

    Io quando ci rifletto penso che viviamo in una società al contrario, dove i sensibili e gli empatici vengono additati come i diversi gli strani e gli altri egoisti e strafottenti vengono portati in palmo di mano.

    Se hai una gamba rotta e sei in carrozzina tutti ad aiutare.

    Se non riesci ad uscire di casa per le fobie sei una sfigata, debole, mezza sega ( me lo diceva sempre mia sorella maggiore).

    Le malattie mentali, lievi, moderati, transitorie o croniche sono considerate dai più, come capricci, rotture di palle ( come ad. Esempio le vede mio marito) insomma io mi sento spesso un peso e quasi mai adeguata in questo mondo.

    "La felicità è benefica per il corpo, ma è il dolore che sviluppa i poteri della mente..."

  • Confrontarsi tra chi conosce bene questo malessere è la cosa più utile che si possa fare,soprattutto per una condizione come la nostra che ti fa sentire come bloccato,diverso,almeno nel mio caso.

    Le persone purtroppo indossano in tanti una maschera che al primo calore si scioglie e mostra la vera faccia sotto,ma non solo quelle sentimentali,è il mondo che va cosi,forse noi siamo talmente diversi,almeno io,che non abbiamo filtri,o ci mostriamo per quello che siamo anche se talvolta mascheriamo il disagio

    Hai ragione, è fondamentale sostenersi in questi frangenti. È brutto da dire ma è come una battaglia il cui campo trova schierati un sacco di "possibili nemici", peggiori forse dei nemici veri e propri. Non sai mai chi hai di fronte, se ti tradirà o ti giudicherà. Almeno siamo a posto con la nostra coscienza, magra consolazione, ma troveremo il modo di uscirne con tutte le scarpe e poterlo dire con orgoglio.


    Sottoscrivo ogni parola. La cosa molto grave parte già dal ghettizzare e gerarchizzare come "meno importante" il disturbo catalogandolo come "malattia mentale". Già questo distinguo contribuisce a creare un divario tra malattie di serie A e B, come se appunto la mente non avesse legami con il corpo e non lo influenzasse. Per non parlare dei pregiudizi orribili che vertono intorno a chi soffre del nostro disagio, o anche solo di depressione. Devi prendere insulina perché ti è venuto il diabete a causa di troppi eccessi? Poverino, vai aiutato. Hai un attacco di panico al supermercato e tremi? O mamma sei pazzo! Anche in ps mi è stato detto che non è raro sentirsi dire "è SOLO un attacco di panico", detto in modo quasi innervosito da chi dovrebbe aiutarti...

    Modificato una volta, l'ultima da ElleG: Incorporato un post creato da ElleG in questo post. ().

  • Per non parlare dei pregiudizi orribili che vertono intorno a chi soffre del nostro disagio, o anche solo di depressione. Devi prendere insulina perché ti è venuto il diabete a causa di troppi eccessi? Poverino, vai aiutato. Hai un attacco di panico al supermercato e tremi? O mamma sei pazzo!

    Vero!

    Ho provato questo terribile pregiudizio sulla mia pelle: una cugina di mio marito ha avuto il suo secondo figlio e cercava una persona che aiutasse nella cura del figlio più grande ( all'epoca aveva 2 anni) e nelle faccende di casa. Mi sono proposta in modo molto naturale e frizzante: in quel periodo non lavoravo, mio figlio andava già alla materna e i bimbi mi sono sempre piaciuti un sacco.

    Ricordo ancora il silenzio imbarazzante e lei che prima farfuglia qualcosa e poi mi dice: ne parlo con lui e poi ti dico.

    Dopo un paio di giorni mi manda un messaggio con scritto che, non tanto lei, ma il marito sapeva che avevo avuto gli attacchi di panico e non si fidava a lasciarmi il bambino. Mi fa ancora male lo stomaco se ci penso.

    Che brutto.

    "La felicità è benefica per il corpo, ma è il dolore che sviluppa i poteri della mente..."

  • Vero!

    Ho provato questo terribile pregiudizio sulla mia pelle: una cugina di mio marito ha avuto il suo secondo figlio e cercava una persona che aiutasse nella cura del figlio più grande ( all'epoca aveva 2 anni) e nelle faccende di casa. Mi sono proposta in modo molto naturale e frizzante: in quel periodo non lavoravo, mio figlio andava già alla materna e i bimbi mi sono sempre piaciuti un sacco.

    Ricordo ancora il silenzio imbarazzante e lei che prima farfuglia qualcosa e poi mi dice: ne parlo con lui e poi ti dico.

    Dopo un paio di giorni mi manda un messaggio con scritto che, non tanto lei, ma il marito sapeva che avevo avuto gli attacchi di panico e non si fidava a lasciarmi il bambino. Mi fa ancora male lo stomaco se ci penso.

    Che brutto.

    Nooo, mi dispiace tanto! Queste cose non si possono sentire...non ho parole! Che rabbia...incommentabile questo comportamento, poi certa gente crede di essere immacolata e immune da critiche perché apparentemente "senza disagi" (forse perché è più stupida o geneticamente fortunata, così non sviluppa il disturbo, dovrebbe solo ringraziare il cielo e tacere), mentre eticamente è inqualificabile.

  • Vero!

    Ho provato questo terribile pregiudizio sulla mia pelle: una cugina di mio marito ha avuto il suo secondo figlio e cercava una persona che aiutasse nella cura del figlio più grande ( all'epoca aveva 2 anni) e nelle faccende di casa. Mi sono proposta in modo molto naturale e frizzante: in quel periodo non lavoravo, mio figlio andava già alla materna e i bimbi mi sono sempre piaciuti un sacco.

    Ricordo ancora il silenzio imbarazzante e lei che prima farfuglia qualcosa e poi mi dice: ne parlo con lui e poi ti dico.

    Dopo un paio di giorni mi manda un messaggio con scritto che, non tanto lei, ma il marito sapeva che avevo avuto gli attacchi di panico e non si fidava a lasciarmi il bambino. Mi fa ancora male lo stomaco se ci penso.

    Che brutto.

    Non ho parole🤦🏻‍♀️😂😂😂 no ma scusa te avrai anche avuto gli attacchi di panico ma questa ha i fantasmi in testa? Poi magari in casa sono le prime che strillano come pazze contro i bambini, che li imboccano con arroganza e che non sopportano i propri figli.. questa ha come proiettato la sua inadeguatezza su di te. Almeno, è l'impressione che ho avuto leggendo. Davvero, non rimanerci male.

  • Allegria!  ElleG

    Se ci ripenso mi fa ancora male, ma se vedo poi come hanno cresciuto i loro figli...veramente mi chiedo: la pazza ero/sono io???

    Ho anche io due figli, capisco la fatica, l'impegno continuo che danno, la routine ecc. Ma io ho sempre cercato di mettere amore nei miei gesti, il rispetto al primo posto ecc. Insomma su certi valori non discuto.

    Loro hanno cresciuto i figli a bestemmie e rimbalzandosi il figlio più " problematico" tra di loro.

    Li ho sentiti pronunciare davanti al figlio frasi tipo:"sto coso te lo tieni o altrimenti lo lancio" oppure direttamente al figlio che ad un compleanno della cuginetta non voleva andare davanti alla torta a fare la foto "ma sei proprio una testa di c∙∙∙o".

    E con questo chiudo il discorso e chiudo anche la porta dei ricordi altrimenti mi inc∙∙∙o di nuovo.

    "La felicità è benefica per il corpo, ma è il dolore che sviluppa i poteri della mente..."

  • Tornando al discorso fobie...

    In questi giorni, complice il fatto di aver ripreso a scrivere e leggere qui con voi, mi sento meglio. L'umore è meno depresso e l'ansia leggermente migliorata.

    Stamattina devo uscire e guidare per andare dalla dottoressa.

    Quindi ora farò meditazione e poi vedo a che livelli è l'ansia. Se fosse ancora alta, prenderò le solite gocce, anzi mi sa che le prenderò comunque...mi sento ancora troppo insicura.

    Però ho deciso che non voglio riprendere il Cipralex o altri psicofarmaci. Perché non ha senso farlo se poi comunque la fobia mi rimane e in più devo tenermi gli effetti collaterali.

    Piuttosto ho pensato di fare più sedute, se magari la dottoressa mi viene incontro con il prezzo...qui nella mia zona sono a mio avviso troppo cari psicoterapeuti e psichiatri. Da voi com'è?

    E poi la seduta dura 45 minuti neanche un ora...

    "La felicità è benefica per il corpo, ma è il dolore che sviluppa i poteri della mente..."

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