Esattamente! Il punto (che mi chiedo), è quanto questi traumi siano radicati e quindi non estirpabili. Pare di essere sempre alla ricerca di una soluzione definitiva che di fatto non arriva mai, dovremmo abbassare ancora l'asticella delle ns pretese adattandoci ad una normale e pacifica convivenza coi nostri fenomeni mentali?
Tutto sommato alle volte mi sento comunque molto fortunato leggendo della gravità che possono raggiungere le problematiche psichiche. Io non mi arrendo, sono in lotta continua, la sto vivendo ultimamente come una sorta di sfida a chi è il più forte e al momento a parte la terapia farmacologica (peraltro abbastanza leggera), non ho intenzione di intraprendere nuovi percorsi psicoterapeutici.
Diciamo che combattere e arrendersi non sono due termini che aiutano a migliorare. O almeno, è quello che dicono gli psicologi. Non è una guerra, quella con l'ansia.
Ci deve essere accettazione, quello sicuramente. Ma non significa arrendersi, quanto diventare consapevoli
Più che altro, la pacifica convivenza aiuta per due motivi:
1. Non combattendo, né spaventandosi più, il cervello impara a non andare sempre in allarme.
2. Con questo atteggiamento pacifico, giorno dopo giorno, si dimentica di avere l'ansia