Rapporto Onu sul clima

  • Condivido pienamente il tuo pensiero, sono riflessioni che mi è capitato di fare spessissimo, soprattutto in questo periodo di polemica vaccinale. Dal canto mio, conduco una vita decisamente spartana, motivata anche da mie esigenze personali. E se questo può contribuire a salvaguardare, ovviamente nel mio piccolo, l'ambiente, ecco.. questo non può che rendermi felice. Il rispetto per l'ambiente non lo vivo come un tornaconto personale, dato che non credo di poter vivere abbastanza per vederne eventuali effetti positivi, quanto piuttosto come una mia personale forma di ringraziamento verso qualcosa che, mettendo a disposizione le sue risorse, ha contribuito al mio benessere e alla mia sopravvivenza. Un piccolo dono, per una natura che invece mi ha donato tanto.

  • Premetto che sono dell'idea di come l'uomo, in virtù proprio delle sue peculiarità rispetto al mondo animale, avrebbe la responsabilità morale ed etica di operare come custode della Terra, piuttosto che considerarla una proprietà esclusiva da sfruttare a piacimento senza tenere conto delle pesanti implicazioni che ciò comporta, non solo verso l'ambiente ma anche a lungo termine nei confronti dell'umanità stessa.


    Dopo questa doverosa introduzione, necessaria per disinnescare eventuali accuse di menefreghismo o propensione al consumismo assenti invece nella mia visione delle cose, ritengo che abboccare ad ogni singolo allarme catastrofistico riportato da istituzioni appartenenti a circoli esclusivi, che di realmente scientifico hanno ben poco, non è affatto saggio poiché costoro hanno una agenda ben precisa di controllo sulla popolazione e non si fanno certamente scrupoli a mettere in campo ogni manipolazione possibile per raggiungere i loro scopi.


    L'allarme climatico dovuto all'azione antropica non è affatto supportato dai dati né dalla logica, ci hanno inculcato questa idea strampalata che la CO2 sia diventata una minaccia esistenziale e che negarlo equivalga ad esprimere anche in questo caso un pensiero eretico inaccettabile, quando tutte queste affermazioni categoriche sono basate invece sul semplice consenso dei presunti esperti, o modelli matematici falsati già in partenza dal pregiudizio rispetto al risultato desiderato.


    Una dimostrazione semplice di quanto appena scritto è che la Terra, secondo la Nasa stessa, dall'inizio degli anni 2000 è diventata mediamente "più verde" con un aumento della superficie fogliare globale. L'anidride carbonica è necessaria per i processi di fotosintesi, di conseguenza non sorprende che il reinverdimento possa essere legato anche a questo fattore, sconfessando così l'approccio apocalittico. In realtà bisognerebbe focalizzarsi non su questo supposto "riscaldamento" quanto piuttosto sull'avvelenamento ambientale prodotto dall'attività umana, questo sì un fattore facilmente constatabile da chiunque e misurabile direttamente senza particolari sforzi.


    Percui ben venga uno stile di vita più sobrio, anche se questo non deve trasformarsi come invece rischia di accadere in uno pseudo-comunismo dei poveri, con le elite detentrici della quasi totalità delle ricchezze ed una massa a dividersi le briciole tra mille regolamenti e divieti liberticidi. Attenzione quindi a far sì che questo non diventi l'ennesimo cappio stretto intorno al nostro collo da qualcun altro, per suo tornaconto particolare e non certamente per il nostro.

    Primum non nocere

  • Sentivo oggi che paesi come India e Cina (colossi industriali), non abbandoneranno il carbone prima del 2027 (correggetemi se ricordo male). Immagino che in altri paesi proseguirà imperterrito il disboscamento massivo di alberi ed uso di diserbanti chimici. Insomma dalla grossa industria, specie nei paesi cosiddetti emergenti, fino all'ultimo imbecille che getta la plastica in spiaggia (che poi mangiano uccelli e pesci), tutto ciò alla fine impatta irrevocabilmente sulla qualità della vita (vedi microplastiche).


    Personalmente non ho le basi scientifiche per dire che il riscaldamento globale sia vero o presunto ma certamente da piccolo non ricordo mai stravolgimenti simili a quelli narrati oggi dalle cronache.


    Nb: avete visto le "isole di plastica" nel pacifico?

  • Nb: avete visto le "isole di plastica" nel pacifico?

    sì purtroppo. L'unica salvezza è tentare di ridurne il consumo. Il riciclaggio non serve del tutto, l'eccedenza viene portata nei paesi del terzo mondo. Solo che è difficilissimo; per ciò che riguarda i generi alimentari e simili alcune cose si possono fare: prodotti confezionati in vetro e carta, detersivi ricaricabili (ormai ce li hanno anche alcuni supermercati); impossibile evitarla per ciò che riguarda la cura del corpo: tutto in plastica.

  • sì purtroppo. L'unica salvezza è tentare di ridurne il consumo. Il riciclaggio non serve del tutto, l'eccedenza viene portata nei paesi del terzo mondo. Solo che è difficilissimo; per ciò che riguarda i generi alimentari e simili alcune cose si possono fare: prodotti confezionati in vetro e carta, detersivi ricaricabili (ormai ce li hanno anche alcuni supermercati); impossibile evitarla per ciò che riguarda la cura del corpo: tutto in plastica.

    Da un po si parla di batteri capaci di metabolizzare la plastica, sarebbe una manna dal cielo. Il vero problema a mio (modesto) parere è che viene impossibile da pensare ad aerei e navi ad energia elettrica (il grosso dei trasporti sia civili che industriai), ergo dove ricarichi in mezzo al mare o in aria? bisogna ottimizzare il fotovoltaico di bordo in modo da andare a ciclo continuo di ricarica.


    Per la plastica credo che tempo una trentina d'anni se va bene riusciremo a debellarla almeno al 90%. si tratta solo di saper modulare i costi delle materie alternative.

  • Il cambiamento climatico non è un problema, è il problema....altro che covid e vaccini. Io faccio poco nel senso che mi attengo a comportamenti basic come fare la differenziata, muovermi al massimo a piedi o coi mezzi pubblici, riciclare il più possibile, stare attento a consumi di luce, gas e acqua, ma occorrerebbe che tutti i paesi del mondo a livello di sistema completassero la transizione verso una economia circolare. Qualcosa si è fatto, devo dire soprattutto in Europa, ma troppo poco e temo che siamo ormai fuori tempo massimo. La situazione non è grave...di più.

    I ricordi sono sempre bagnati di lacrime

  • Condivido pienamente il tuo pensiero, sono riflessioni che mi è capitato di fare spessissimo, soprattutto in questo periodo di polemica vaccinale. Dal canto mio, conduco una vita decisamente spartana, motivata anche da mie esigenze personali. E se questo può contribuire a salvaguardare, ovviamente nel mio piccolo, l'ambiente, ecco.. questo non può che rendermi felice. Il rispetto per l'ambiente non lo vivo come un tornaconto personale, dato che non credo di poter vivere abbastanza per vederne eventuali effetti positivi, quanto piuttosto come una mia personale forma di ringraziamento verso qualcosa che, mettendo a disposizione le sue risorse, ha contribuito al mio benessere e alla mia sopravvivenza. Un piccolo dono, per una natura che invece mi ha donato tanto.

    Bello! Mi piace il tuo ragionamento, non il tornaconto ma il concetto di restituzione. Alla domanda "cosa me ne viene in tasca?" rispondi con l'osservazione "ho ricevuto tanto e continuo a ricevere". :)

    Rivoluzionario!

  • Come sempre, anche co clima, una parte di umanità rema in modo del tutto contrario. Se ne accorgeranno solo quando non si potrà più fare una vita normale a causa di temperature troppo elevate per la salute umana ed eventi metereologici fuori controllo. Ora la natura ci ha dato solo delle avvisaglie e si sa uomo avvisato mezzo salvato ma a certi paesi che ora stanno vivendo il loro boom economico non interessa assolutamente nulla di queste cose anzi ci rispondono spavaldamente: ma voi occidentali avete usato il carbone, disboscato, inquinato per più d un secolo ora venire a farci la morale a noi? Aggiungiamoci anche chi fra scienziati nega il cambiamento climatico è come dire che il Covid non è un problema.

  • Il cambiamento climatico non è un problema, è il problema....altro che covid e vaccini. Io faccio poco nel senso che mi attengo a comportamenti basic come fare la differenziata, muovermi al massimo a piedi o coi mezzi pubblici, riciclare il più possibile, stare attento a consumi di luce, gas e acqua, ma occorrerebbe che tutti i paesi del mondo a livello di sistema completassero la transizione verso una economia circolare. Qualcosa si è fatto, devo dire soprattutto in Europa, ma troppo poco e temo che siamo ormai fuori tempo massimo. La situazione non è grave...di più.

    Io e la mia famiglia che viviamo in campagna da generazioni siamo ecogreen da più di un secolo, noi ricicliamo tutto, ad esempio il sapone con l'olio vecchio, gli scarti dell'umido alle galline, con la carta di scarto accendiamo il fuoco, ci riscaldiamo con la legna derivante dagli scarti di potatura a km zero, ci autoproduciamo quasi tutto senza impattare sui trasporti e sfruttamenti agricoli altrove. Persino l'acqua piovana si raccoglie se serve. E tanto altro.


    Il problema siete voi abitanti delle città, e non si capisce perchè ora questo problema dovrà gravare anche su di noi che facciamo sacrifici da sempre...perchè fare questi sacrifici è comunque una rottura di scatole ed è molto faticoso.

  • - Non posseggo per scelta un'automobile, l'ultima, che usavo assai poco, l'ho rottamata nel 2011. Allora non fui spinto da motivazioni ecologiche, semplicemente la usavo pochissimo e tenerla per lo più ferma era un costo inutile. Mi sposto molto in bicicletta, piedi, coi mezzi.

    - Cerco di comprare prodotti il più possibile non imballati; per alcuni prodotti (soprattutto detersivi alla spina ma anche altro) mi rivolgo ad una catena di negozi abbastanza diffusa nel nord Italia che si chiama "Negozio leggero".

    - Frutta e verdura da qualche tempo la compro da una fruttivendola della mia città appassionata di prodotti a chilometro zero. Solo frutta e verdura di stagione, prodotta da piccoli produttori in un raggio di massimo 30 chilometri. Solo pochi euro in più per dei prodotti la cui maggiore qualità e genuinità rispetto a quelli della grande distribuzione e più che tangibile già ad una prima occhiata.

    - Non ho mai preso un aereo. Non escludo di poterlo fare in futuro qualora ne valesse davvero la pena, ma mi sono sempre rifiutato di prendere questo mezzo per passare tre giorni a Londra o un fine settimana a Matera o altre simili iniziative a basso costo ma a fortissimo impatto sull'ambiente.

    - Sostengo con piccole donazioni (davvero piccole eh, al massimo qualche decina di euro ogni tanto) realtà o associazioni che si occupano di sostenibilità ambientale, ma solo quelle che mi piacciono e che mi danno l'idea di crederci davvero (e sono tanti), perché ormai, l'avrete notato, la sostenibilità a parole interessa davvero a tutti, nei fatti però...

    Modificato 4 volte, l'ultima da Bilbo ().

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