anche io non posso certo consigliare farmaci. Ti posso dire che mi ha aiutato molto l'elopram. L'anno scorso ho usato un breve periodo paroxetina ma poi durante il lockdown mi sembrava di stare meglio e l'ho scalata. Avere lo xanax dietro mi aiuta psicologicamente è tipo copertina di linus ma lo prendo solo se proprio sto male. Credo che la risposta al farmaci sia molto soggettiva. Comunque mi rivedo tanto in quello che scrivi perché anche io oltre l'attacco di panico ho una forte componente fobico ossessiva. Il mio consiglio è di riprendere la cura senza star lì a giudicarti troppo o a pensare ai se e ai ma. Poi valuterai con il medico. l'unica cosa che mi viene da chiederti è com'è il contesto in cui vivi. Hai individuato i rapporti o le situazioni che ti attivano l'ansia?
Panico con agorafobia
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Sino a questo momento abbiamo parlato di ansia, attacchi di panico ed agorafobia.
Da quanto ci stai raccontando, nel tuo caso la componente attacco di panico non sembrerebbe così marcata e la patologia sembrerebbe risiedere, invece, in una serie di fobie ossessive e persistenti. Entriamo in un campo meno standard e più delicato...
Stando così le così si potrebbe anche pensare a classi di farmaci "diverse"... ma qui mi fermo e ti rimando allo specialista in psichiatria... nessuno dietro un forum può darti indicazioni valide a questo punto...
Sì, è sicuramente così. Quando tutto è iniziato, nel lontano '94, si trattava solo di attacchi di panico "classici". Col tempo, sono arrivate delle fobie specifiche. Per i farmaci, più che indicazioni, che, ovviamente, non si possono dare, cercavo esperienze di altri utenti, pur consapevole che ognuno di noi è diverso e ognuno di noi può rispondere diversamente alle terapie.
Uno specialista mi ha prescritto il pregabalin: la sua strategia è continuare a scalare fino a rimuovere completamente la benzodiazepina (xanax 1mg r.p.) e poi valutare in base all'andamento. Non sono un medico, ma ho letto tanto e mi sembra che il pregabalin sia addirittura più "addictive" delle benzodiazepine. Ho quindi sentito un secondo parere e mi è stata prescritta la duloxetina (Cymbalta) tenendo per il momento xanax 1mg r.p.
Ma ho un po' di remore ad iniziare anche se sono consapevole di non poter continuare così...
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Quando tutto è iniziato, nel lontano '94, si trattava solo di attacchi di panico "classici". Col tempo, sono arrivate delle fobie specifiche.
Quale è lo scenario che temi quando sei seduto sul divano dentro un appartamento al quinto piano ?
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Quale è lo scenario che temi quando sei seduto sul divano dentro un appartamento al quinto piano ?
Non c'è nulla in particolare che temo. È il sintomo che è insopportabile. Cerco di rendere l'idea con un esempio: hai presente l'insieme di sensazioni che si possono provare cadendo nel vuoto? Bene...io le provo. Ero fermo, seduto sul divano, ma dentro di me mi sentivo come se fossi in caduta perenne. Solo che se mi fossi lanciato con un paracadute, prima o poi sarei arrivato a terra. Invece in quei casi il sintomo non finisce mai. Mi manca la terra da sotto ai piedi. Questo é ciò che provo anche su un ponte (anche poco alto) su una strada di collina e ogni qual volta "salgo". A volte quando devo andare in un posto vado a vedere su Wikipedia a quanti metri sul livello del mare si trovi e sono capace di guardarmi tutto il tragitto su Google Maps per vedere se ci sono viadotti. La cosa assurda è che se adesso mi concentro e immagino di stare in un posto alto, sento comunque il sintomo. Solo immaginando la situazione. Ovviamente insieme al sintomo della "caduta" mi viene tremore (tipo piccole convulsioni, non so spiegarlo), ansia forte, voglia di scappare...
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anche io non posso certo consigliare farmaci. Ti posso dire che mi ha aiutato molto l'elopram. L'anno scorso ho usato un breve periodo paroxetina ma poi durante il lockdown mi sembrava di stare meglio e l'ho scalata. Avere lo xanax dietro mi aiuta psicologicamente è tipo copertina di linus ma lo prendo solo se proprio sto male. Credo che la risposta al farmaci sia molto soggettiva. Comunque mi rivedo tanto in quello che scrivi perché anche io oltre l'attacco di panico ho una forte componente fobico ossessiva. Il mio consiglio è di riprendere la cura senza star lì a giudicarti troppo o a pensare ai se e ai ma. Poi valuterai con il medico. l'unica cosa che mi viene da chiederti è com'è il contesto in cui vivi. Hai individuato i rapporti o le situazioni che ti attivano l'ansia?
Che intendi per contesto in cui vivo? Ho 41 anni sono spostato ma non ho figli. Mi piace il lavoro che faccio. L'ansia si attiva quando mi allontano dalla "comfort zone" (viaggiare) o quando salgo in posti alti. Faccio un'alimentazione sana e cerco di fare attività (bici e passeggiate) anche se in questo periodo ho smesso per il caldo che mi butta giù. Faccio una dieta sana, anche se sono in sovrappeso (effetti collaterali SSRI) pur avendo già perso 15kg. Conto di perderne un'altra decina almeno. Cos'altro posso dirti?
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Ero fermo, seduto sul divano, ma dentro di me mi sentivo come se fossi in caduta perenne.
Questo genere di percezioni, soprattutto prolungate nel tempo, non sono compatibili col disturbo d'ansia e da attacchi di panico.
Escludendo cause organiche legate alle percezioni con l'esterno in termini di equilibrio... boh... si potrebbe ipotizzare una qualche forma di distonia che si inserisce in un soggetto già di base ansioso e, magari, tendente alla derealizzazione ?
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Questo genere di percezioni, soprattutto prolungate nel tempo, non sono compatibili col disturbo d'ansia e da attacchi di panico.
Escludendo cause organiche legate alle percezioni con l'esterno in termini di equilibrio... boh... si potrebbe ipotizzare una qualche forma di distonia che si inserisce in un soggetto già di base ansioso e, magari, tendente alla derealizzazione ?
A me sembra "semplicemente" acrofobia.
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A me sembra "semplicemente" acrofobia.
No.
L'acrofobia altro non è che una variante, molto polarizzata, della più generica fobia di perdere il controllo.
Chi soffre di acrofobia non è "disturbato" tanto dall'altezza (come per esempio chi soffre di vertigine) ma piuttosto dall'idea di "impazzire" mentre si trova in un luogo da cui potenzialmente, in preda a chissà quale raptus, può gettarsi di sotto.
In alcune delle situazioni temute che ci hai raccontato questa potenzialità si potrebbe configurare. Ma in tante altre no...
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Che intendi per contesto in cui vivo? Ho 41 anni sono spostato ma non ho figli. Mi piace il lavoro che faccio. L'ansia si attiva quando mi allontano dalla "comfort zone" (viaggiare) o quando salgo in posti alti. Faccio un'alimentazione sana e cerco di fare attività (bici e passeggiate) anche se in questo periodo ho smesso per il caldo che mi butta giù. Faccio una dieta sana, anche se sono in sovrappeso (effetti collaterali SSRI) pur avendo già perso 15kg. Conto di perderne un'altra decina almeno. Cos'altro posso dirti?
Allora non sembra che ci siano delle situazione 'attivanti' nel presente. Te l'ho chiesto perché a volte per chi soffre di ansia bastano dei problemi o delle tensioni familiari per fare scattare i vari meccanismi ansiosi e in quel caso è importante sapere come prendere le distanze e ridimensionare i problemi.
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