Un rifugio.

  • La mia esistenza è andata avanti come per inerzia per oltre tredici anni, senza che nulla la animasse. A parte per lo stare chiusa in casa, in effetti non ho fatto granché. Anni fa ho subìto un trauma e mi sono semplicemente isolata dalla gente, ripiegando sul virtuale. Oggi mi ritrovo ad aver passato gran parte della mia gioventù e forse quasi metà della mia esistenza senza conservare un ricordo degno di essere riesumato.


    Negli ultimi tempi, aiutata da una psicologa, mi sto sforzando di fare qualcosa per ricominciare a vivere, ma mi sembra di essere persa in un deserto di paura e dolore e ingiustizia. Idealmente vorrei continuare a rifugiarmi qui, sulla rete, come una sorta di fantasma inesistente alle persone vive, in carne ed ossa; ma mi accorgo che anche questo mondo sta diventando ostile, a me o a quelli come me. Di base su Internet la gente ci viene per celebrare qualcosa. Se non è la sua attività, la sua bravura, i suoi successi, allora sono le sue esperienze, di qualunque genere. Non posso parlare di niente di tutto questo, ovviamente, perché non ho niente di tutto questo nella mia vita. La mia vita è stata, fino ad oggi, più una sopravvivenza biologica.


    Negli ultimi tempi ho smesso di fare quelle cose che un tempo mi piacevano, perché sono diventata clinicamente depressa. Non potendo rasserenarmi in alcun modo, passo le mie giornate a dormire e a fare poco altro. Sto parlando di meno e mi sto chiudendo ulteriormente in me stessa, non ho più dialogo neanche con la mia famiglia. Ho ricominciato a bere praticamente ogni sera.


    C'è il fatto che soffrendo di solitudine non mi sento felice di avere persone intorno: le respingo. Tratto la gente con distacco e freddezza - sia nella rete che nella realtà. Temo che tutti possano e vogliano danneggiarmi, non mi fido di nessuno. E forse in fondo non voglio nessuno...

    Modificato una volta, l'ultima da Kowalski_93 ().

  • Perché pensi che questo luogo sia ostile alle persone in difficoltà? Non è lo scopo dell'esistenza stessa di questo forum? Lo spero perché è per questo motivo che mi iscrissi e ora sono tornata. Vedo tanti che si prodigano per confortare chi sta male, magari è la perdita di fiducia negli altri che ti porta a vedere tutto nero.

  • penso che tu abbia preso la direzione giusta, ovvero quella della psicoterapia e del riavvicinarsi alla vita reale, immagino che sia dura ma può essere che a volte la sofferenza sia già più vitale dell'apatia. Come quando uno si sente un pezzo di ghiaccio e vorrebbe solo un pianto liberatorio.

  • Perché pensi che questo luogo sia ostile alle persone in difficoltà? Non è lo scopo dell'esistenza stessa di questo forum? Lo spero perché è per questo motivo che mi iscrissi e ora sono tornata. Vedo tanti che si prodigano per confortare chi sta male, magari è la perdita di fiducia negli altri che ti porta a vedere tutto nero.

    Perché me lo ha dimostrato l'utenza.


    penso che tu abbia preso la direzione giusta, ovvero quella della psicoterapia e del riavvicinarsi alla vita reale, immagino che sia dura ma può essere che a volte la sofferenza sia già più vitale dell'apatia. Come quando uno si sente un pezzo di ghiaccio e vorrebbe solo un pianto liberatorio.

    Sì, ma non va bene neanche la sofferenza ad oltranza. Può essere pericolosa.

  • Certo che no, hai ragione. Ma da quanto hai iniziato ad affrontare il problema dell'isolamento dai rapporti sociali? Cerca di dare fiducia al percorso che stai intraprendendo, vedi cambiamenti?

    La mia psicologa dice di tenerci a me, a detta sua sta cercando di insegnarmi a volermi bene, e ci sto provando. Negli ultimi tempi, sì, c'è un miglioramento in tal senso, ma resta il fatto che sono convinta che comunque sarò sempre sola. Ho sviluppato (mi sembra) una semi-misantropia, guardo le persone e le disprezzo (nella loro malignità, cattiveria, ipocrisia, falsità, banalità, o semplicemente nella loro felicità - in quanto mi sembra di esserne invidiosa, chiaramente). Con questi presupposti non so con che probabilità potrò mai avere un compagno o un amico. Credo di poter trovare la mia stabilità solo basandola su altre cose, a parte i rapporti umani.

  • sono convinta che comunque sarò sempre sola. Ho sviluppato (mi sembra) una semi-misantropia, guardo le persone e disprezzo (nella loro malignità, cattiveria, ipocrisia, falsità, banalità, o semplicemente nella loro felicità - in quanto mi sembra di esserne invidiosa, chiaramente). Con questi presupposti non so con che probabilità potrò mai avere un compagno o un amico.

    io credo che la terapia serva proprio a questo, rivedere questi pensieri disfunzionali che sono legati alla depressione. Non sarà facile ma non c'è motivo di pensare che tu non possa avere un amico, ora sei piena di pregiudizi su te stessa e sugli altri.

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