Ormai ho lasciato la casa di mia moglie da 6 mesi.
In questi giorni ho tirato la somme su questi 6 mesi, e su come potrebbero essere quelli a venire.
Eh ci sarà pure il covid a guastare le feste, e ci vorrà tempo perchè io metabolizzi davvero la separazione, ma questi 6 mesi mi hanno fatto riflettere sulla mia vita. Su com'è oggi, su come era ieri e su come probabilmente sarà.
Mi chiedo come sarò tra 10 anni, come sarò tra 20.
A come è passato veloce il tempo finora, e a come passerà ancora più velocemente.
Osservo me stesso, chi sono diventato. La mia vita, le mie abitudini.
E penso a quando 20 anni fa vivevo circondato di amici, e il tempo per stare ad ascoltarsi era poco. Vivevo la vita, tra alti e bassi, sogni e aspettative.
Gli amici si sono fatti tutti una vita, come me d'altronde. E se un tempo la sera dovevo solo scegliere con chi vedermi, oggi sento un grande vuoto.
La casa in cui vivo, che è molto carina, non riesco a sentirla "mia".
In 6 mesi sono entrati un paio di amici a vederla, nessun pranzo, nessuna cena, nessuna festa, nessuna notte di sesso sfrenato.
Nessun ricordo bello, ma solo tanti momenti vuoti vissuti lì da solo.
Penso alla mia vita tra 10, 15 anni. Quando la gioventù sarà un ricordo lontano (ora, a quasi 44 anni riesco ancora ad' attaccarmi all'idea di essere "giovane").
E mi vedo obeso sul divano, con le rughe sul viso, con la barba incolta e bianca davanti alla tv a guardare programmi stupidi perchè avrò finito tutte le serie di netflix.
Da solo. Senza una donna ad aspettarmi, con un telefono che squilla solo da qualcuno che vuole soldi o per qualche problema.
Con una figlia che non vorrà vedermi e una ex moglie che si è rifatta una vita.
Con qualche porno a farmi ricordare che il sesso esiste, o a cercare conforto con qualche prostituta dove passerò più tempo a cercare affetto che soddisfazione carnale.
A ricordare con nostalgia le donne avute, la mia attuale amante che avrò perso di vista e non saprò nemmeno se è in Italia o tornata al suo paese.
A chiedermi se quella era la vita che volevo, e che forse come diceva qualche amico avrei dovuto fare buon viso a cattivo gioco, tenermi stretta mia moglie e prendermi di tanto in tanto qualche libertà.
A pensare a tutte le opportunità sprecate, anche a lavoro, a tutti i disastri fatti e al fatto di aver vissuto pensando di avere molto da dire, per ritrovarmi senza aver detto nulla e soprattutto senza nessuno interessato a sapere cosa avrei avuto da dire.
A guardarmi sul viale del tramonto da solo, con un fisico devastato da trascuratezza e eccessi, senza soldi e senza nessuno a chiedermi come va.