Senza forza ne motivazione

  • Ciao a tutti.
    ho scoperto questo forum cercando di documentarmi su ansia e depressione, leggendo alcuni post mi sono sentito a mio agio e ho deciso di aprirmi...

    Faccio una premessa importante: mi scuso sin da ora con chi ha dei problemi più grandi dei miei; posso capire che si senta indignato o addirittura offeso a sentire parlare di problemi "minori" ma, per una serie di motivi che dopo spiegherò nel dettaglio, ho necessità di supporto.

    Partiamo con quello che si vede da fuori: 35anni, sposato, con due figlie (4anni una, 3 mesi l'altra), buona cultura, aspetto normale (diciamo non limitante: non sono bello ma l'aspetto fisico non mi ha mai creato particolari impedimenti o problemi).
    apparentemente sembrerebbe una situazione idilliaca ma come spesso accade, tolta la maschera c'è il buio:
    - figlio unico di due genitori iper-protettivi che, per paura di farmi "inciampare" hanno tappezzato il mio mondo di cuscini, cosi tanti ta soffocarmi. soprattutto mio padre vive della costante preoccupazione di eventi negativi (plausibili, ma improbabili) e in ogni situazione vede prima l'aspetto negativo e le possibili conseguenze. una forma mentale che dopo anni ha contagiato anche me
    - sposato con una donna fantastica (persona onesta, genuina e con il valore della famiglia sopra ogni cosa) che NON amo e da cui non mi sento amato ma che non ho avuto mai avuto il coraggio di lasciare per non rimanere da solo
    - nessun amico: ho conosciuto mia moglie quando avevo 18anni e ingenuamente ho dedicato a lei tutto il mio tempo disinteressandomi dei miei pochi amici d'infanzia. Inoltre per una certa dose di timidezza ho sempre faticavo ha instaurare nuove amicizie.
    - salute: oltre a una generale fragilità muscolo-scheletrica (tendo a procurarmi stappi o stiramenti con facilità) ho un ernia lombosacrale che mi tormenta costantemente e per la quale non ho ancora trovato una soluzione in grado di contenere il problema.
    - un lavoro che ha smesso di piacermi poiché sono cambiate parecchio le dinamiche interne dell’azienda. Faccio il grafico quando sono entrato in azienda eravamo io e i due titolari: marito (grafico) e moglie (contabilità). ora siamo in 9. l’azienda è cresciuta, il fatturato è sicuramente aumentato ma è cambiata la qualità della vita all’interno dell’azienda: si tende ad assecondare qualsiasi richiesta dei clienti, sia nelle tempistiche che nelle riduzioni di budget a lavoro consegnato. il tutto genera un continuo stress aumenta la possibilità di errori e l’ansia di commetterli.


    Inoltre, nel 2015 sono avvenuti una serie di eventi che nella peggiore delle ipotesi potrebbero avere gravi ripercussioni a livello lavorativo/giuridico. senza andare nel dettaglio (per non aggravare la situazione) posso solo dire che potrei diventare il capro espiatorio per un problema di infrazione di copyright in cui non è possibile stabilire in maniera inopinabile come si sono svolti gli eventi (e la parola di uno contro la parola di un altro e non è possibile per me dimostrare la mia estraneità ai fatti). VI PREGO DI NON SOFFERMARVI SU QUESTA COSA; ci tenevo solo a far presente questa “spada di damocle” che mi pende sulla testa.

    ho provato varie strade per risollevarmi: mi sono iscritto in palestra (ginnastica posturale) per contenere il malessere derivato dal fisico. una volta alla settimana gioco a tennis, come valvola di sfogo. Ho provato lo shatzu ed il reiki. ho provato a seguire un alimentazione più sana.
    Ho letto libri e seguo blog motivazionali e di crescita personale.
    Ho provato a cercare il sostegno di mia moglie, ma da parte sua non riesco a vedere nessun tipo di aiuto o sostegno a lungo termine, anche in virtù del fatto che a causa della mia situazione emotiva penso di non darle a mia volta il necessario supporto di cui avrebbe bisogno (non ha problemi particolari ma penso che preferirebbe avere accanto una persona più allegra e con più voglia di vivere).


    Proprio la voglia di vivere è quella che mi manca. Non riesco a trovare gli stimoli per alzarmi la mattina e dare il mio meglio. Sul lavoro ho paura che tutti i miei sforzi quotidiani vengano vanificati dall’umore del cliente: nel mio settore non esistono cose giuste o sbagliate, ma solo cose che piacciono o non piacciono al cliente. Spesso inoltre, i titolari permettono ai clienti di non pagare il lavoro se non piace, ma “tenersi” quanto fino ad allora realizzato (o pagandolo a prezzo inferiore), legittimando di fatto una “finta” insoddisfazione di alcuni clienti volta solo ad avere il lavoro a prezzo più basso.
    é vero che questo non influisce sul mio stipendio, ma genera un malessere lavorativo allucinante.

    Ovviamente ho già provato a cambiare lavoro ma nel mio settore i clienti hanno portato ad una situazione di guerra tra i poveri, e quindi non ci sono realtà che offrano garanzie a lungo termine.
    Diciamo che nonostante tutto la mia attuale azienda rimane, almeno dal punto di vista della puntualità e “certezza” dello stipendio un’isola felice, e il rischio di cambiare e trovarsi in una situazione più grave è altissimo.

    purtroppo con 2 figlie sono obbligato ad avere una minima certezza economica ma questo ha esasperato il mio malessere, sul lungo termine queste circostanze hanno influito negativamente sul mio umore: sono costantemente stanco, triste e demotivato. La cosa che mi distrugge più di tutto è il non avere la serenità (e la giusta dose di pazienza) per godermi le mie bimbe. Arrivo la sera talmente stanco e demotivato che non riesco a trarre piacere nel passare del tempo con loro, sono scontroso irascibile e ho il timore che questo possa venire percepito da loro e influire negativamente nella loro crescita emotiva.

    vorrei solo il bene delle mie bimbe ma ho esaurito la forza, la motivazione e la serenità per lottare

  • Ciao mestesso82,
    Ti consiglio di leggere "le restrizioni per i nuovi iscritti".
    I post prima di essere pubblicati devono essere approvati dalla moderazione, quindi è inutile riscrivere lo stesso thread più volte.
    Buon proseguimento.


    Elettra7 per lo staff.

  • Ciao mestesso82!
    Non devi scusarti nè vergognarti di quello che provi:qui nessuno giudica i "disagi" altrui ma,se riusciamo,proviamo a darci un po'di sostegno reciproco..
    Capisco che ti trovi a vivere in una situazione conflitttuale su più fronti,e non vorrei che alcuni tuoi pensieri possano essere dettati semplicemente dal periodo poco sereno che stai vivendo.Concordo con te,i figli risentono di ogni nostro disagio o tensione,e proprio per questo dovresti provare a trovare una soluzione a questi tuoi disagi..Personalmente,dopo 3 anni di attacchi di ansia,ho deciso di chiedere aiuto e di rivolgermi ad uno psicoterapeuta che mi aiuti a capire come affrontare i miei attacchi!
    Spero che anche tu trovi presto la tua strada..Nel frattempo,noi siamo qui ad ascoltarti..

  • Ciao e benvenuto nel forum. Ho letto con molta attenzione tutto il post, la situazione è certamente complessa e difficile ma mi congratulo con la tua capacità di non crollare perché dimostri di avere un grande carattere, quello stesso carattere che potrebbe garantirti le possibilità di uscirne o quantomeno di sopravvivere a tutto quanto hai descritto. Sono infatti del parere che diamo il meglio di noi stessi proprio nelle situazioni difficili, laddove la vita ci mette a dura prova.

    Del resto è difficile dare consigli a chi come nel tuo caso è immerso e dipendente da dinamiche lavorative e familiari che se da un lato creano non pochi problemi dall'altro sono anche le tue ragioni di vita (le tue figlie, il tuo lavoro e i sacrifici che hai fatto per mantenerlo, la tua famiglia). A mio parere devi agire con grande saggezza senza farti dominare dall'impulsività cercando di valorizzare il lato buono delle cose anche perché non so quali alternative potresti avere.

    Separarti? Potrebbe essere anche una valvola di salvezza certo ma sei pronto in questo momento a caricarti di una situazione del genere? Di lavoro con le tue competenze potresti trovarne un altro ma oggigiorno un nuovo lavoro è sempre un'incognita rispetto a un posto che nel bene e nel male ti assicura una sopravvivenza. Il segreto se posso permettermi è di non lasciare all'irascibilità e ai troppi pensieri di rovinare situazioni affettive che sono le prime a dover essere salvaguardate e sono le uniche a non essere responsabili di quanto hai descritto.

    Dal canto mio posso augurarti solo serenità e di ritrovare presto quella gioia di vivere che è il carburante della nostra vita, vita che scorre veloce, tanto veloce che spesso non ce ne accorgiamo.

  • Ciao a tutti e grazie per il sostegno.

    Destiny1982: grazie per la comprensione. mi sono rivolto a uno psicologo, ho fatto due sedute in maniera abbastanza informale (era un caro amico dei miei suoceri) nei giorni immediatamente successivi al fattaccio del 2015. Il suo consiglio è stato quello di "pensare che quello specifico problema" potrebbe anche non verificarsi. Il fatto che si verifichi o meno non dipende in nessuna maniera da me, quindi nessun mio atteggiamento può influenzarne il verificarsi ne l'entità.

    Michele®: grazie per le belle parole e l'incoraggiamento. ti assicuro che ricevere un complimento per la mia forza di carattere è una delle cose più belle che mi sono successe ultimamente.
    Penso anche che tu abbia messo in luce un aspetto su cui non mi ero ancora soffermato. Tutte le cose, anche quelle più belle, portano una serie di aspetti negativi probabilmente il momento di particolare stanchezza mentale e fisica mi porta a soffermarmi e rimanere impantanato nel lato "negativo" della medaglia.
    Probabilmente la soluzione consiste nel trovare l'energia per "fare il giro dall'altro lato della madaglia" o "girare la medaglia stessa".
    La sensazione attuale però è quella di essere nelle sabbie mobili e mi sembra che se mi muovo , come nelle sabbie mobili appunto, rischi di affondare ancora più velocemente.

    Come dicevo ho già provato con libri, video motivazionali, sport...in generale tutte cose che mi danno beneficio nell'immediato me che passato l'effetto mi lasciano ancora più demoralizzato.
    Questo anche perchè sono tutte cose che costano soldi, e mi sento in colpa a spenderli per me (in cose futili tra l'altro), mi sembra che li sto sottraendo alla mia famiglia, e questo alimenta ulteriormente il mio malessere

  • Partendo da elementi da te riportati, ho l'impressione che nella vita così come i tuoi genitori hanno riempito il mondo di cuscini per non farti sbattere, tu hai avuto "fretta" di metterti in una posizione sicura ma poco stimolante.

    Sei demotivato perché non hai contropartite a mio avviso: Il lavoro (che per carità, sei in una situazione di pro e contro assai diffusa) non è compensato dal rapporto con tua moglie che non ami e da cui non ti senti neanche amato (non è un fattore da poco). Non hai amici con cui evadere. Rimangono le figlie, ma oltre che padre, sei anche un "uomo" che ha bisogno dei suoi spazi e delle sue soddisfazioni personali.

    La tua vita è una serie di doveri che ti sei imposto per metterti in una zona sicura che hai individuato nel matrimonio e le relative responsabilità, però adesso è diventata un oasi fine a se stessa dove non vedi possibilità di espansione.

    Secondo me dovresti lasciare perdere i video o blog motivazionali, sono solo palliativi. Io generalmente non sono d'accordo con le terapie "lunghe", ma nel tuo caso, per me potrebbe farti molto bene sentire uno psicologo/psicoterapeuta e cominciare un "percorso" serio. Sei molto lucido nel descrivere le circostanze eppure si intuisce che hai bisogno di fare comunque molta chiarezza nella tua vita.

    DALI :hibiscus:

  • grazie per il tempo che mi ahi dedicato e per aver letto molto bene quanto ho scritto.
    Ammetto di essere stato un po' schematico e drastico, rispetto a quello che hai scritto non mi riconosco nel fatto di aver avuto fretta nel sistemarmi, personalmente l'ho vissuta come una fortuna l'essermi imbattuto molto presto in un favolosa compagna di viaggio nella vita.
    ho detto che non l'amo, ma non vuol dire che non ci sia più nulla, semplicemente dopo 10 anni di fidanzamento e 8 di matrimonio non ho più la bella sensazione di"farfalle nello stomaco" ogni volta che la vedo (ok l'amore è un concetto più ampio ma spero di aver reso l'idea). Quando è al mio fianco sono sereno. semplicemente i problemi lavorativi di entrambi e la fatica per l'impegno che due bimbe piccole richiedono ci hanno tolto il tempo e la serenità di godere della compagnia reciproca.

    tra le nostre conoscenze, viste da fuori, non vedo grosse differenze nelle dinamiche di coppia tra noi e loro, la differenza più grossa è quella che ha sviscerato Juniz...a differenza degli altri mariti mi sembra di avere meno spazio e meno soddisfazioni personali.

    Dal punto di vista delle soddisfazioni personali posso anche dire che molte me le sono già tolte: attualmente faccio uno dei tre lavori che ho sempre sognato di fare da piccolo (non solo faccio il grafico ma lo faccio per una delle aziende con i cui prodotti ho giocato di più da piccolo). adoro i motori e unendovi la passione della fotografia sono riuscito a godermi moltissime manifestazioni motoristiche che mi interessavano da un punto di vista privilegiato (pass da fotografo), ho potuto parlare direttamente con piloti, fotografi di settore, le mie foto sono state pubblicate in contesti importanti e per ultimo ho avuto al possibilità di salire sulla stessa vettura (non lo stesso modello, proprio "quella" stessa...) di cui ho avuto da sempre il poster appeso in camera.

    Non ho avuto fretta ma devo dire che all'epoca mi sono buttato con tutto me stesso in tutto ciò che mi interessava e tutto è successo molto velocemente, il problema è che ovviamente questo ha comportato il fottermene totalmente del resto. in primis le amicizie, d'altronde i miei amici dell''epoca erano interessati solo al calcio o alla pallavolo, che a me non hanno mai attirato o ad andare in discoteca (non adoro quel tipo di musica, e gli orari rigidi imposti dai miei genitori erano inconciliabili con le nottate in discoteca)

    E quindi adesso mi sento come se fossi arrivato in punta alla montagna che volevo raggiungere, stanco per il tragitto, con la strada del ritorno crollata sotto il mio stesso peso (la classica scena da film con il sentiero che crolla alle spalle del protagonista e quest'ultimo che si butta per raggiungere l'altro lato del burrone), solo, stanco per la scalata senza più cibo (consumato nel tragitto) e senza sapere dove e come proseguire.

  • Ciao mestesso82, il tuo post mi ha colpito perché mi trovo nella tua stessa identica situazione, sia lavorativa che familiare. Penso che quello che senti che ti manca sia l'affetto dei genitori, che in qualche modo ti è mancato. E oggi ti manca la sicurezza e la voglia di credere in te stesso per farti amici veri.

  • Ciao mestesso82, il tuo post mi ha colpito perché mi trovo nella tua stessa identica situazione, sia lavorativa che familiare. Penso che quello che senti che ti manca sia l'affetto dei genitori, che in qualche modo ti è mancato. E oggi ti manca la sicurezza e la voglia di credere in te stesso per farti amici veri.

    riprendo questo post dopo l'ennesima batosta: dopo un periodo di relativo benessere sera che le cose abbiano preso l'ennesima piega verso il basso.

    per farla breve, la banca ha mangiato la casa dei miei suoceri e la situazione in famiglia è meno rilassata. Tutto sommato da questa cosa tutti insieme ne stiamo uscendo, ma ovviamente la cosa ci ha tolto parecchie forze.
    La mancanza di forze si è ripercossa su tutti gli altri aspetti della vita quotidiana, in famiglia c'è poca propensione alla tolleranza reciproca e al dialogo, sul lavoro a fronte di una promessa di aumento - non mantenuta - il carico di lavoro è aumentato per una pessima gestione a monte dell'azienda.
    In tutto questo mi sono rotto il menisco e di conseguenza non potrò più giocare tennis, che - seppur banale - era l'unica boccata d'aria che avevo in tutta la settimana.

    Quest'ultimo infortunio mi ha nuovamente tolto la voglia di lottare che nel tempo stavo ricominciando a sviluppare.

    ora come non mai avrei voglia di mandare tutto e tutti aff∙∙∙∙lo, pensare solo più a me stesso e alle mie esigenze senza dover compiacere, familiari, genitori, figli, datori di lavoro...

    in un certo senso sarebbe l'unica cosa da fare, dall'altro l'educazione che mi hanno inculcato i miei mi impone di essere ligio agli obblighi e ai doveri.

    e come sempre mi trovo una situazione di stallo...VI PREGO ho bisogno di parlare con qualcuno

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