Ciao a tutti, vorrei condividere con voi ciò che mi assilla...magari qualcuno ha un'idea da propormi, io ormai non so più come fare...mi sto avvicinando ai 30 anni e non ho mai lavorato, quello che più mi rende triste è il fatto di aver intrapreso studi privi di sbocchi: ho fatto un liceo e ho una triennale in scienze della comunicazione.
Non vedo alcuna prospettiva, non riesco proprio a immaginare come poter sfruttare questi titoli (probabilmente perché non ci si può fare praticamente niente).
A questo punto non so più come andare avanti, il pensiero di aver buttato via tutto questo tempo mi logora e mi rende ogni giorno più disperato...ho paura che resterò disoccupato a vita...potreste darmi un consiglio? Come posso uscirne? Qualcuno è in una situazione simile?

Percorso di studi infruttuoso, che posso fare?
-
-
-
A te cosa piacerebbe fare?
Cioè,da un'idea devi partire.Poi dipende tutto dalle tue esigenze attuali.Se la tua esigenza è sopravvivere,il mio consiglio è di trovare il modo di pagarti una laurea breve che ti permetta di inserirti più agevolmente nel mondo del lavoro...ma questo non c'entrerebbe nulla con il tuo ambito,con quelli che si pensa siano i tuoi progetti,le tue aspirazioni.
Quando hai scelto di intraprendere questo percorso,quali erano i tuoi progetti? Perché in ciò che scrivi,non parli mai di cosa ti piacerebbe fare o pianificare.E' ovvio che alla soglia dei trenta le possibilità sono diverse...ma in qualche modo devi cominciare.
Conosco persone in gamba,senza laurea,che dal nulla si sono create la loro piccola attività,gestendola da soli e diventando liberi professionisti...mettendo in atto i loro progetti...rischiando,ovviamente.Il fatto è,credo,che oramai sono veramente poche le lauree che ti "garantiscono" una carriera dignitosa di base...(il che da un certo punto di vista,è pure giusto).Servono idee,progetti,serve la pianificazione.Ora come non mai,chi sceglie un certo tipo di lauree,deve pianificare e personalizzare il proprio percorso in modo da renderle il più possibile spendibili...cioè,sono le tue reali capacità e competenze a contare,e non il pezzo di carta in sé e per sé.
Si torna lì...a te cosa piacerebbe fare? -
Impara un mestiere e vai in Germania.
-
Citazione
Il fatto è,credo,che oramai sono veramente poche le lauree che ti "garantiscono" una carriera dignitosa di base...
Vero sino al 2008-2009. Oggi no.
Oggi anche con una laurea in campo sanitario (infermiere o dottore) o tecnico (ingegnere o ramo economico), a fronte di un percorso di studi impegnativo ed oneroso, non hai praticamente alcuna "garanzia". Oggi credo lavori solo chi riesce ad interpretare la domanda del mercato, reinventandosi per accoglierla.
E' questo che succede quando dai diplomi e lauree a cani e porci... che quei pezzi di carta, poi, diventano ininfluenti... serve altro oggi... -
Citazione
Oggi anche con una laurea in campo sanitario (infermiere o dottore) o tecnico (ingegnere o ramo economico), a fronte di un percorso di studi impegnativo ed oneroso, non hai praticamente alcuna "garanzia". Oggi credo lavori solo chi riesce ad interpretare la domanda del mercato, reinventandosi per accoglierla.
Infatti l'ho messo tra virgolette...e comunque,per fare certe carriere come il medico o l'infermiere appunto,la laurea è la condizione necessaria,anche se non sufficiente,per costruire la propria carriera.
Per "interpretare la domanda del mercato" serve spirito d'iniziativa,capacità di analisi...non è scontato.
E poi,io credo,in termini di possibilità di trovare lavoro, che non si possano mettere sullo stesso piano una laurea in medicina,ingegneria,e una i filosofia,lettere,scienze della comunicazione,psicologia...scegliere queste lauree adesso,per me è un suicidio.
Non sarà "scontato" trovare lavoro,ma con una laurea in ingegneria e un po' di intraprendenza un lavoro sul globo terracqueo,secondo me lo trovi....così hanno fatto tutte le persone che conosco laureate in ingegneria.CitazioneE' questo che succede quando dai diplomi e lauree a cani e porci... che quei pezzi di carta, poi, diventano ininfluenti... serve altro oggi...
Sì,è frutto di una politica poco selettiva...mandare avanti tutti,dando così formalmente a tutti le stesse possibilità...un'arma a doppio taglio.
Ci sono migliaia di laureati in psicologia,lettere....dove andranno a finire? a cosa servono,letteralmente.Per questo secondo me,dovrebbe esserci il numero chiuso in TUTTE le facoltà. -
Il numero chiuso è solo l'ennesimo business... una porcheria che genera introiti per gli atenei e che foraggia corsi di preparazione e ricorsi legali... io tornerei all'accesso all'università solo dai licei ed a classi liceali iniziali col 70% di bocciati...
Poi vedi se con la laurea non trovi lavoro !!! -
Che molti studenti scelgano certe facoltà perché a numero aperto è un dato di fatto...
Poi ci sono certi test,tipo quello di medicina,che richiamano tantissime persone che hanno l'idea di avere il futuro assicurato facendo quel percorso.
L'accesso riservato ai licei,e la selettività ormai sono utopia...i licei non sono più garanzia di niente...e in più,i test d'accesso fanno guadagnare i milioni al miur ogni anno...ormai è un circolo vizioso. -
Cosa d
Ciao a tutti, vorrei condividere con voi ciò che mi assilla...magari qualcuno ha un'idea da propormi, io ormai non so più come fare...mi sto avvicinando ai 30 anni e non ho mai lavorato, quello che più mi rende triste è il fatto di aver intrapreso studi privi di sbocchi: ho fatto un liceo e ho una triennale in scienze della comunicazione.
Non vedo alcuna prospettiva, non riesco proprio a immaginare come poter sfruttare questi titoli (probabilmente perché non ci si può fare praticamente niente).
A questo punto non so più come andare avanti, il pensiero di aver buttato via tutto questo tempo mi logora e mi rende ogni giorno più disperato...ho paura che resterò disoccupato a vita...potreste darmi un consiglio? Come posso uscirne? Qualcuno è in una situazione simile?Cosa sai fare? Quali sono le tue competenze? Che lavoro ti aspetti di fare?
Sai fare un sito web? Scrivere un testo, elaborare un'immagine? Creare una tabella in excel? ecc ecc ecc
Risponditi a queste domande e magari con l'autoformazione o i corsi migliori la tua preparazione.
spero di esserti stato d'aiuto -
Tutto vero Ipazia.
Diciamo che molti percorsi secondo me vengono scelti perchè gente non adatta a studiare (ma che magari sarebbe geniale in altri ambiti) è trascinata, per inerzia, alle soglie dei 20... arrivata lì che deve fare ?... continuare :D... e continuare come ?... matematica oddio... chimica oddio... scienze in genere oddio... che ti restano ? Le facoltà umanistiche... poi aggiungiamo anche il fatto che molti di questi indirizzi (soprattutto quelli nati dopo la riforma) son pieni di esami in cui passi leggendo 50 pagine di dispensina, recensendo un film o realizzando una cagatina di progetto...
Perchè comunque una volta scegliere una carriera umanistica significava studiare le lingue antiche... che non sono una passeggiata... ormai tra una scienza del cinema, una scienza del circo ed una storiografia delle pugnette si accumulano crediti "studiando" (prarola grossa) cose che ti servono solo se diventi professore o se qualcuno ti piazza in qualche ufficio pubblico...
Però il vero problema resta sempre lo stesso...
...che a 20 anni il giovane, mantenuto dai genitori, non pensa nell'ottica del come realizzarmi economicamente (tanto i soldi gli cadono dall'aria) ma nell'ottica del "io sto bene così, come faccio a prolungare questo status quo... facendo lo studente !!!"
Poi a 30... a 32... a 35... lo stesso giovane si sveglia e si dice... o caz*o ed adesso ? -
Mi sono laureato ormai una ventina d'anni fa (mi fa impressione persino a scriverlo... brrr ..) ma, per varie ragioni, conosco abbastanza bene il mondo accademico attuale (ho fatto il docente in alcuni master post laurea) e le disillusioni dei neo laureati di oggi.
Sono ideologicamente contrario al numero chiuso che, a mio avviso, garantisce ben poco la meritocrazia, anzi spesso diventa un ostacolo insormontabile per chi, pur bravo, non è "figlio di"..
Esiste qualche eccezione certo, ma se prendeste in considerazione qualche dato statistico vi accorgereste che i figli di medici, di avvocati, di notai, etc, superano con percentuali clamorosamente più elevate i test di ammissione.
Merito solo della genetica e dell'ambiente familiare? A voi la conclusione ..
L'unica selezione dovrebbe farla, in un mondo perfetto (o meno imperfetto) il mondo del lavoro, dopo che è stata data a tutti la stessa possibilità di accedere al percorso di studi prescelto.
Dove saranno comunque favoriti i "figli di" ma perlomeno gli altri avranno perlomeno la possibilità di provarci senza essere discriminati già a monte.
Unisciti a noi!
Non sei ancora iscritto e vorresti partecipare? Registrati subito ed entra a far parte della nostra comunità! Ti aspettiamo.
Thread suggeriti
-
- Topic
- Risposte
- Ultima Risposta
-
-
-
Ho perso il mio lavoro 13
- Alpaca99
-
- Risposte
- 13
- Visualizzazioni
- 395
13
-
-
-
-
Pensione ancora lontana 12
- cuphead
-
- Risposte
- 12
- Visualizzazioni
- 333
12
-
-
-
-
Diario condiviso della giornata lavorativa 1.4k
- Saritta
-
- Risposte
- 1.4k
- Visualizzazioni
- 61k
1.4k
-
-
-
-
Periodo lavorativo molto difficile 37
- Zeta Reticuli
-
- Risposte
- 37
- Visualizzazioni
- 2.1k
37
-
-
-
-
Atteggiamento strano di una collega 14
- Tanja
-
- Risposte
- 14
- Visualizzazioni
- 624
14
-
-
-
-
Mi sento in gabbia sul lavoro 2
- Flavio10
-
- Risposte
- 2
- Visualizzazioni
- 224
2
-