Percezione di essermi molto chiusa andando avanti con l'età

  • Beh dipende, tanti come me hanno anteposto valori democratici allìautoaffermazione e siamo in tanti... se poi c'è chi si è perso er strada, per carità, è vero anche questo....

    A leggerti sono relativamente sicuro che non è colpa tua se il sociale ha lasciato il posto al commerciale, tuttavia la casa al mare non ce la si comprava senza questa trasformazione.

    Se capita un thread a riguardo posto un'immagine che rende l'idea dei valori attuali dell'italiano: da vomito.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Può essere ma ripeto: la maggioranza non è così.

    Se la maggioranza non fosse così non si starebbe come si sta. :)

    In ogni caso i fattori di una diminuzone della socialità non sono solo da addebbitare al momento storico. Tu non mi onosci e non sai quale sia stato il m io percorso, quindi piano con la sociologia un tanto al chilo, come sei solito fare

    Io non ti conosco, è vero. Potrei anche sbagliare e potresti essere in quella categoria anche tu.
    Hai fatto bene a farlo presente.

    In ogni caso non è corretto rivolgersi al singolo, quindi depersonalizzando ribadisco tutto quello che ho scritto.

    La diminuzione della socialità è data dall'individualismo, il quale deriva da un cambio di forma mentis della società dei sessantottini (e giù di li).

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Io Dora posso dirti che è anche l'ambiente che viene a modificare il tuo comportamento, specialmente se sei vulnerabile da questo punto di vista, cioè se non hai una tua personalità forte e indipendente. A me è capitato proprio venendo a vivere qui al Nord. Nei primi tempi eri sempre solare, allegra e spigliata, come sono di solito ma mi hanno fatto notare in molti che qui non si usa essere così e in qualche modo mi sono sentita proprio fuori posto. Così ho capito il motivo per cui sono tutti così musoni e riservati. E' un'arma di difesa, specialmente nei confronti degli estranei. Ti fanno gli antipatici così ti chiudi, ti stanchi e te ne torni al tuo paese. Io ci ho sofferto parecchio di questa cosa così evidente e non mi sono data pace. Però devo ammettere che questa difesa funziona infatti non sono pochi quelli che trovandosi male alla fine hanno preferito andarsene da qualche altra parte. E' troppo dura avere a che fare con persone così negative, così chiuse. Qui l'unico modo per ridere con qualcuno è ubriacarsi e sinceramente non è una cosa che mi sta bene. Non mi piacciono le persone che alzano muri, che cercano di nascondersi. Le sento aride queste persone, fredde come questa terra. Io non voglio scoraggiarmi mai però ho davvero lottato contro i mulini a vento e anch'io sono più chiusa rispetto a prima. Mi sembra di essere l'unica che voglia dare tutto di sè e ho attorno solo fortezze armate.
    Per quanto riguarda la socialità posso dire che tutto è stato danneggiato dalla comparsa di internet. Prova ne sia che tutti vogliono rimanere a casa davanti alla cam piuttosto che uscir fuori e fare una passeggiata o una chiacchierata insieme. Io lo trovo frustrante e avvilente pensare che ci stiamo riducendo a minichat e videocam, insomma, la nostra umanità è davvero a rischio! Il virtuale è utile, sì, però quando poi diventa una dipendenza allora è una vera e propria barriera cogli altri. Io sinceramente preferivo quando si stava in piazza a parlare, quando si usciva per vedersi e far due chiacchiere dovunque, invece di star tutti dentro, comodi ma soli :(

  • Grazie Ofelia dell'intervento pregnante. Effettivamente lo scarto centro sud, nel mio caso, c'entra un pochino ma considera comunque che rispetto al tuo paese Milano offre magari altre occasioni. Anche se la gente non si ubriaca effettivamente però è più chiusa ma ho una cugina che sta a Roma e mi dice che funziona anche lì così, la gente è sola, o più sola....Concordo in ien con internet ma secondo me c'entrano anche dinamiche relative a tutta la società italiana. In Francia e in Germania sorgono iniziative contro queste discrepanze sociali, qui nemmeno se ne parla!

  • Così ho capito il motivo per cui sono tutti così musoni e riservati. E' un'arma di difesa, specialmente nei confronti degli estranei. Ti fanno gli antipatici così ti chiudi, ti stanchi e te ne torni al tuo paese.

    Non è solo un'arma di difesa. Anche, sicuramente, ma non principalmente.
    Il modo di fare chiuso e riservato è un po' causato dai ritmi serrati della vita produttiva e lavorativa.
    Meno tempo hanno per rilassarsi e più si chiudono a riccio.
    Non dimentichiamo che in Lombardia si produce più del 20% del prodotto interno lordo di tutta la nazione Italia, in particolare a Milano il 10% (il dieci percento!).

    Il motivo principale di questo comportamento, oltre che culturale generico e dovuto all'ambiente (non dimentichiamo che qui sia l'estate che l'inverno sono proibitivi) sta nello stress; in special modo negli ultimi 20 anni.
    Qui al nord si vive per lavorare perché non c'è altro modo di stare al mondo (mancano le risorse e il costo della vita è altissimo).
    Chi invece ha le risorse vive per lavorare per non perdere la faccia. Il lavoro è diventata l'identità delle persone, anche (incredibilmente) delle donne.
    Non è un caso che qui sia più facile che ci si suicidi per un fallimento aziendale.

    E' troppo dura avere a che fare con persone così negative, così chiuse.

    Non è solo negatività. Viene interpretata come tale da chi non la capisce. E' un altro modo di vivere, dettato dall'ambiente e dalla condizione.
    L'ambiente qui è fatto di soldi che scorrono a palate, ma che prevalentemente "escono" per tenere insieme il "sistema italia".
    Ciò ha fatto si che in periodi di "vacche magre" nascesse una specie di razzismo, manifestato poi anche politicamente.

    Diciamo poi che essere aperti e solari, nascondendo contrasti e scheletri negli armadi, non è poi così meno negativo.

    Qui l'unico modo per ridere con qualcuno è ubriacarsi e sinceramente non è una cosa che mi sta bene. Non mi piacciono le persone che alzano muri, che cercano di nascondersi. Le sento aride queste persone, fredde come questa terra. Io non voglio scoraggiarmi mai però ho davvero lottato contro i mulini a vento e anch'io sono più chiusa rispetto a prima. Mi sembra di essere l'unica che voglia dare tutto di sè e ho attorno solo fortezze armate.

    L'ubriacatura rilassa, semplicemente.
    Ci si apre da ubriachi perché non si percepisce più il peso del bagaglio ambientale, per quel che dura. Poi quando passa è peggio.
    Ci sono anche qui le persone che vivono in modo "aperto e solare": tendenzialmente sono figli di papà o persone mantenute. :)

    Per quanto riguarda la socialità posso dire che tutto è stato danneggiato dalla comparsa di internet.

    Internet è un mezzo, non la causa. E' il mezzo con cui si è veicolato l'individualismo di cui parlavo prima.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Io veramente a MIlano ci vivevo benissimo e non avevo problemi a fare amicizia. Mentre qui ho trovato un modo diverso di porsi agli altri. Inoltre, Bruce, non è che uno se lo sceglie il carattere. Se io sono estroversa o introversa non è una scelta ma un modo di essere. La socialità è prettamente legata all'estroversione. Non è che una sorride per nascondere chissà quale malefatta! Se si ha un carattere solare, aperto ed espansivo si è così per carattere non per scelta. Io non mi metto a recitare un certo carattere davanti agli altri. Inoltre la differenza l'hanno notata subito qui, e non era solo questione di carattere. Per quanto riguarda la produttività dei milanesi ne son ben qualcosa visto che ci ho lavorato giorno e notte e so benissimo cosa significa vivere sotto stress perenne. Ma i milanesi non hanno idea di cosa sia vivere in una metropoli e ti assicuro che nemmeno lì lo stress ha potuto averla vinta contro il mio carattere estroverso. Invece qui è un ambiente proprio diverso, forse non ho spiegato bene nella precedente risposta ma è proprio la diffidenza e la paura che sento attorno a me. Come se tutti avessero paura di perdere qualcosa avvicinandosi all'altro. Ma mi hanno detto che qui non fanno amicizia nemmeno tra loro, capisci? quindi è guerra persa in partenza, visto che è proprio uno stile di vita quasi. Io ci ho messo un pò di tempo a capirlo e ora me ne sono resa conto e non ci faccio più caso ma all'inizio è stato molto scoraggiante. La solarità comunque no dipende dalle tasche se son piene o no. Se si è solari e socievoli lo si è a prescindere da quanto guadagni o se lavori o no.

  • Io veramente a MIlano ci vivevo benissimo e non avevo problemi a fare amicizia

    Non ci sei nata però :) e forse non ci sei rimasta abbastanza a lungo per assorbire l'ambiente.
    Forse Dora invece si.
    A seconda poi delle condizioni in cui si vive: a qualcuno capita e ad altri no.
    Inoltre mi pare che Dora faccia uno dei mestieri più stressanti del pianeta terra.

    non è che uno se lo sceglie il carattere. Se io sono estroversa o introversa non è una scelta ma un modo di essere. La socialità è prettamente legata all'estroversione. Non è che una sorride per nascondere chissà quale malefatta! Se si ha un carattere solare, aperto ed espansivo si è così per carattere non per scelta

    Si e no. Ci sono vari fattori che influiscono sul carattere e l'ambiente, soprattutto quello in cui si nasce, è in grado (eccome) di modificare (o meglio: formare) il carattere.
    La socialità è legata all'estroversione, all'ambiente, al carattere, all'età, alle vicende della vita, allo stress e anche sicuramente alla situazione socio-economica.

    Io non mi metto a recitare un certo carattere davanti agli altri.

    Non è questo che stavo dicendo, tuttavia il modo di fare "solare ed espansivo" è tipico dei venditori ed è una meta di ogni maledetto corso di dubbia moralità inquinato di PNL.
    Si usa, è abbastanza comune anche senza che nessuno ce lo insegni, il nascondere l'oscurità dietro a maschere di solare espansività.

    Per quanto riguarda la produttività dei milanesi ne son ben qualcosa visto che ci ho lavorato giorno e notte e so benissimo cosa significa vivere sotto stress perenne. Ma i milanesi non hanno idea di cosa sia vivere in una metropoli e ti assicuro che nemmeno lì lo stress ha potuto averla vinta contro il mio carattere estroverso

    Milano *è* una metropoli :)
    E lo stress è una condizione che se perdura per anni (o per tutta la vita) è patologica.
    Non tutti quelli che vanno a vivere in una metropoli diventano stressati: dipende da che lavoro si fa, dalle responsabilità che derivano dal proprio lavoro e da quanto eventualmente si hanno le spalle coperte.
    Ho alcuni amici che sono andati a vivere a Londra e non per questo si sono stressati. Quando però scade l'affitto il conto lo paga papà. Il lavoro lo trova la mammà e le rate dell l'automobile con la guida a destra sono intestate a nonnà :D Anche se non fosse (che pagano tutto gli altri) c'è sempre questa possibilità in caso di problemi, loro lo sanno bene e ciò alleggerisce (e di molto) lo spirito.

    Lo stress può provocare infarti, cancro, ictus, ulcera, dermatiti e ogni altro male fisico: figurati cosa può causare alla condizione psichica. Chiudere o "far chiudere" il carattere di una persona, in confronto, è ancora poco.

    Invece qui è un ambiente proprio diverso, forse non ho spiegato bene nella precedente risposta ma è proprio la diffidenza e la paura che sento attorno a me. Come se tutti avessero paura di perdere qualcosa avvicinandosi all'altro. Ma mi hanno detto che qui non fanno amicizia nemmeno tra loro, capisci? quindi è guerra persa in partenza, visto che è proprio uno stile di vita quasi.

    Non so dove sia questo "qui", forse mi sono perso quando lo hai scritto. In ogni caso probabilmente hanno davvero paura di perdere qualcosa. Probabilmente sono davvero diffidenti. E probabilmente, se lo sono da sempre, lo sono per un motivo *serio*, radicato o in qualche modo giustificabile.
    Poi che noi possiamo non capirlo ci può anche stare :)

    La solarità comunque no dipende dalle tasche se son piene o no. Se si è solari e socievoli lo si è a prescindere da quanto guadagni o se lavori o no.

    Ti assicuro, ma davvero, che la solarità può dipendere anche dalle tasche piene o no.
    Perché un conto è non avere i soldi per fare la vacanza alle maldive, un altro è non poter pagare il riscaldamento quando hai un figlio nella culla.. ben sapendo che "la fuori" non c'è nessuno, ma proprio nessuno, che possa o voglia aiutarti o a cui si voglia chiedere aiuto.

    E' un meccanismo che avviene anche se non consideriamo la famiglia e il denaro, ma solo la mente.
    Quando si è a posto con se stessi, si è autosufficienti e non si hanno disturbi o condizioni stressanti: si tende naturalmente ad aprirsi verso il prossimo.
    Quando invece si vive in una condizione di precarietà, di insicurezza, di stress: è normale chiudersi a riccio per tentare di "mettersi a posto". In queste condizioni ogni contatto "inutile" con l'esterno è una perdita di tempo, un potenziale altro problema che non si ha voglia di gestire.

    Non a caso qui al nord i rapporti sono più utilitaristici di quanto non lo siano al sud.


    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

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