Più che contestabile, scusami, ma la pretesa di tua moglie è proprio assurda.
Come già detto da sara84: capirei se tu avessi frequentazioni occasionali, ma diventa decisamente assurda quando si consideri che la tua attuale è una relazione stabile che corrisponde alla tua normalissima vita di persona che, regolarmente separata, ha certamente diritto a crearsi alla luce del sole una propria vita sentimentale.
Quello che però desidererei sottolineare è che...gli avvocati non servono soltanto a litigare! 
Poi, certo, dipende dal tipo di avvocato, e non posso avere idea di quale tipo ne abbia incontrati tu.
Ma nessuno meglio di un avvocato potrebbe, se vuole, comporre la questione, riconfinando la visuale di tua moglie con calma, cortesia e fermezza sul piano dei principì, anche mediante una semplice corrispondenza o l'invito ad una chiacchierata conciliativa presso il suo studio.
Non si tratta di minacciarla. Si tratta di farla ragionare sulla base dei diritti e doveri legali di ciascun genitore.
A me era venuto istintivo suggerirti di rivolgerti al legale che ti ha seguito nella separazione sol perchè già conosce voi e le vostre questioni. Poi, certo, non è detto che sia il più adatto (triste ma vero...purtroppo esistono anche legali che complicano ed esasperano le questioni (di qualunque tipo, incluse quelle coniugali) perchè bypassano totalmente la modalità conciliativa e puntano tutto sul "fronteggiarsi nelle opportune sedi".
Anche in questo, però, devi essere chiaro anzitutto TU, come lo sei stato qui sul Forum, e dire apertamente che non lo incarichi per istituire una lotta, bensì per fare il possibile e anche di più per arrivare a soluzioni ragionevoli e concordate, nell'interesse di vostra figlia e vostre.
Libero lui di accettare l'incarico oppure no, e fermo restando che sarà regolarmente retribuito per quanto vorrà fare. Ma anche all'avvocato devi chiedere cosa desideri, visto che il tuo desiderio non ha proprio nulla di illegittimo.
Altro punto: tutto mi fa pensare che se ogni discussione tra te e tua moglie si trasforma in una sofferenza per la bambina....il grosso ce lo metta tua moglie, visto che è lei a vivere con la bambina e ad avere tutto il tempo di condizionarla con l'esibizione dei propri stati d'animo.
Ma non ti sembra che, proprio per il bene della bambina, questa situazione esiga di essere re-incanalata correttamente, una volta per tutte?
Le pretese di tua moglie non sono soltanto anti-giuridiche, ma sembrano animate da un concetto parecchio squilibrato di suo "possesso e dominio" su vostra figlia. E al tuo posto mi preoccuperebbe anzitutto questo, e proprio pensando alla bambina.