Messaggi di Sconsolato86

    Ho più volte alzato la voce, sono andato dall'avvocato, ho la sentenza che mi permette di vedere mi a figlia quando voglio. Ma, alla fine vive con sua madre, è sotto la sua influenza e ogni volta che litighiamo lei ne soffre. Voglio che mia figlia abbia una vita serena, ha già sofferto abbastanza. E il conflitto con sua madre non ha mai portato a niente di buono. Per assurdo è solo con le buone che sono riuscito ad ottenere qualcosa, ma il limite assurdo che mi impone di vederla senza l'eventuale mia compagna mi sta rovinando l'esistenza. Pensavo cambiasse col tempo e sembrava quasi che ci fosse la possibilità di vederci tutti insieme, ma dal nulla ha cambiato idea.
    Per questo continuo a pensare che se vivessi da solo avrei più possibilità di fare il padre...

    Buongiorno,


    Intanto ti ringrazio per la tua risposta.


    Allora, come accennavo, ci sono delle sfumature che, ripensandoci, fanno molta differenza nella gestione di questa situazione.


    La mia ex abusa senza ombra di dubbio di poteri che non ha, però non posso negare il fatto che è lei il punto di riferimento di mia figlia. La piccola ha avuto un brutto male, molto brutto, fatalità subito dopo la separazione (conflittuale) e sotto covid. Quindi io sono rimasto tagliato fuori dalla sua vita, contro il mio volere, in un periodo molto delicato e ci ho messo tempo per riprendermi il rapporto con lei. Allo stesso tempo sono una persona contraria alle forzature legali perché causano solo stress ai bimbi che non hanno colpa, ho fatto l’impossibile per avere un rapporto sereno con la mia ex e a volte sembrava funzionare, ma le condizioni erano sempre limitanti. Vivendo lei in un’altra città, il tempo è limitato e subordinato agli orari di lavoro. Poi lei mi ha detto più volte che non ha nessun problema a lasciare mia figlia con me anche giorni, a condizione che non ci sia nessun’altra donna. Contestabile, lo so. Ma ora che vado dall’avvocato, che il giudice emetta la sentenza ne passa di tempo. Poi non è detto che la rispetta. E anche in quel caso, per impugnare qualcosa, lo stress ricade sulla bimba. E io non lo voglio.

    Buongiorno a tutti, vorrei condividere con voi la mia situazione attuale e avere un vostro parere sincero che magari possa fare luce su eventuali soluzioni che posso adottare per uscire da questa prigionia di ansia e sensi di colpa.

    Premessa: è il mio primo thread, quindi spero di essere nel posto giusto! Nel caso, avvisatemi per favore.

    Sono separato da quattro anni, mia figlia vive con la mamma e io vivo con la mia attuale compagna.

    Complicazioni:

    • Con la mia ex ci siamo lasciati male, lei è molto possessiva/aggressiva, ma col tempo si è un po' attenuata (ma non cambiata!).

    • La sentenza impone che posso vedere mia figlia quando voglio, ma in accordo con la mamma (cioè non posso imporre niente, ma stare al suo volere).

    • La mia ex non vuole che mia figlia venga a casa mia.

    • Con la mia attuale compagna sto bene, le voglio bene e lei mi ama.

    Quindi mi ritrovo a fare il padre un pomeriggio ogni fine settimana in qualche centro commerciale.

    Ovviamente questo ha fatto sì che perda momenti della crescita di mia figlia che non potrò recuperare e, nonostante il rapporto con lei sia forte, non mi sento di essere completamente un padre.

    Il problema che mi attanaglia è il seguente pensiero: la mia relazione attuale mi sta limitando nel tempo che potrei passare con mia figlia, perché se vivessi da solo potrebbe passare con me i fine settimana e magari potrei essere più presente nella sua vita. Quindi dovrei mollare la mia attuale compagna? Sarebbe la cosa giusta da fare?

    Ovviamente ci sono tante sfumature nella storia, ma diventerebbe un libro e non un post... Spero di avere i vostri punti di vista e cosa, secondo voi, è giusto da fare.