Triangolo relazionale: ex-figlia-compagna

  • Ho più volte alzato la voce, sono andato dall'avvocato, ho la sentenza che mi permette di vedere mi a figlia quando voglio. Ma, alla fine vive con sua madre, è sotto la sua influenza e ogni volta che litighiamo lei ne soffre. Voglio che mia figlia abbia una vita serena, ha già sofferto abbastanza. E il conflitto con sua madre non ha mai portato a niente di buono. Per assurdo è solo con le buone che sono riuscito ad ottenere qualcosa, ma il limite assurdo che mi impone di vederla senza l'eventuale mia compagna mi sta rovinando l'esistenza. Pensavo cambiasse col tempo e sembrava quasi che ci fosse la possibilità di vederci tutti insieme, ma dal nulla ha cambiato idea.
    Per questo continuo a pensare che se vivessi da solo avrei più possibilità di fare il padre...

    Tra i due mali....ovvero vedere mamma e papà arrabbiati e dover rinunciare a vedere il papà, è meno male la rinuncia alla presenza del padre.


    Personalmente non sono d'accordo. Il padre è una figura centrale nella vita della figlia. Se non coltivi il rapporto con la figlia ora, domani sarà grande e non recupererai più nulla.


    Capisco non voler andare in tribunale a litigare ma così facendo stai perdendo tua figlia. Puoi provare a riparlare con la ex ma se non comprende dovrai agire diversamente.


    Intanto visto che è estate...le vacanze insieme alla figlia le dovrai fare, no?

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

  • Scusami forse non mi sono espresso bene, io mia figlia la vedo tutte le settimane. Pranziamo o ceniamo sempre insieme ogni sabato, salvo trasferte di lavoro. Con lei ho un bellissimo rapporto e lei vorrebbe vedermi di più, sa che se non viene a casa mia è perché sua madre non lo permette.

    Le vacanze, dopo 4 anni siamo riusciti ad andare via da soli io e lei per 3 giorni. È forse da lì che non mi do più pace, perché mi sono reso conto che quel tempo, lontano dai centri commerciali e ristoranti che sto perdendo e mi ha fatto male quella consapevolezza...non penso ad altro da quel momento e tutti le altre persone sono passate in secondo piano.

  • Poi lei mi ha detto più volte che non ha nessun problema a lasciare mia figlia con me anche giorni, a condizione che non ci sia nessun’altra donna. Contestabile, lo so. Ma ora che vado dall’avvocato, che il giudice emetta la sentenza ne passa di tempo. Poi non è detto che la rispetta. E anche in quel caso, per impugnare qualcosa, lo stress ricade sulla bimba. E io non lo voglio.

    Più che contestabile, scusami, ma la pretesa di tua moglie è proprio assurda.

    Come già detto da sara84: capirei se tu avessi frequentazioni occasionali, ma diventa decisamente assurda quando si consideri che la tua attuale è una relazione stabile che corrisponde alla tua normalissima vita di persona che, regolarmente separata, ha certamente diritto a crearsi alla luce del sole una propria vita sentimentale.


    Quello che però desidererei sottolineare è che...gli avvocati non servono soltanto a litigare! ;)

    Poi, certo, dipende dal tipo di avvocato, e non posso avere idea di quale tipo ne abbia incontrati tu.

    Ma nessuno meglio di un avvocato potrebbe, se vuole, comporre la questione, riconfinando la visuale di tua moglie con calma, cortesia e fermezza sul piano dei principì, anche mediante una semplice corrispondenza o l'invito ad una chiacchierata conciliativa presso il suo studio.

    Non si tratta di minacciarla. Si tratta di farla ragionare sulla base dei diritti e doveri legali di ciascun genitore.

    A me era venuto istintivo suggerirti di rivolgerti al legale che ti ha seguito nella separazione sol perchè già conosce voi e le vostre questioni. Poi, certo, non è detto che sia il più adatto (triste ma vero...purtroppo esistono anche legali che complicano ed esasperano le questioni (di qualunque tipo, incluse quelle coniugali) perchè bypassano totalmente la modalità conciliativa e puntano tutto sul "fronteggiarsi nelle opportune sedi".

    Anche in questo, però, devi essere chiaro anzitutto TU, come lo sei stato qui sul Forum, e dire apertamente che non lo incarichi per istituire una lotta, bensì per fare il possibile e anche di più per arrivare a soluzioni ragionevoli e concordate, nell'interesse di vostra figlia e vostre.

    Libero lui di accettare l'incarico oppure no, e fermo restando che sarà regolarmente retribuito per quanto vorrà fare. Ma anche all'avvocato devi chiedere cosa desideri, visto che il tuo desiderio non ha proprio nulla di illegittimo.


    Altro punto: tutto mi fa pensare che se ogni discussione tra te e tua moglie si trasforma in una sofferenza per la bambina....il grosso ce lo metta tua moglie, visto che è lei a vivere con la bambina e ad avere tutto il tempo di condizionarla con l'esibizione dei propri stati d'animo.

    Ma non ti sembra che, proprio per il bene della bambina, questa situazione esiga di essere re-incanalata correttamente, una volta per tutte?

    Le pretese di tua moglie non sono soltanto anti-giuridiche, ma sembrano animate da un concetto parecchio squilibrato di suo "possesso e dominio" su vostra figlia. E al tuo posto mi preoccuperebbe anzitutto questo, e proprio pensando alla bambina.

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Sai, il problema della via legale è il tempo che impiega. Purtroppo, è tempo che crea ansia, stress e, soprattutto con il personaggio che è la mia ex, tanta tensione che inevitabilmente ricade su nostra figlia. Sono sicuro che se oggi vado ad abitare da solo il prossimo weekend mi porto a casa la mia nana...ma farei del male a una persona che mi ama e mi sentirei un fallito perché ho avuto speranza che le cose andassero diversamente.

  • Lei non ha colpe, anzi vorrebbe far parte della mia vita a 360°. Anzi sta solo subendo e mi dispiace per tutto questo, mi sento uno strazio. Perché da una parte non riesco a sentirmi un padre presente e dall'altra quel poco tempo libero che ho lo devo togliere alla mia compagna per passarlo con mia figlia...e tutto questo causa disagio a tutti.

    Certo che non ha colpe, ci mancherebbe, volevo solo capire se ti è di supporto. È una situazione difficile. Sai cosa mi dava forza quando mi trovavo nella tua stessa situazione? (Il mio ex marito ha dato tanti problemi per anni) Mio figlio, pensavo a lui e trovavo la forza di combattere, di andare avanti, di proteggerlo.

  • Certo che non ha colpe, ci mancherebbe, volevo solo capire se ti è di supporto. È una situazione difficile. Sai cosa mi dava forza quando mi trovavo nella tua stessa situazione? (Il mio ex marito ha dato tanti problemi per anni) Mio figlio, pensavo a lui e trovavo la forza di combattere, di andare avanti, di proteggerlo.

    È appunto per questo. Più penso a mia figlia e più sento il bisogno di lasciare la mia compagna...è assurdo.

    Mia figlia a volte piange quando la riporto da sua mamma e la saluto alla porta. È come veleno nel cuore tutte le volte, oltre ad essere sempre un passo dalla pazzia!

  • Sconsolato86

    Quando ti si suggerisce la via legale, non necessariamente si dice di andare in tribunale. Il tuo legale può parlare con il suo e quest'ultimo può far capire alla tua ex che il suo comportamento non è corretto e rischia di perdere qualora si andasse in tribunale.


    La mia impressione è che tu ti batta troppo poco per un cosa molto importante.

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

  • Sai, il problema della via legale è il tempo che impiega.

    Quale tempo?

    Il tempo, nella mia ottica, sarebbe soltanto quello di spiegarti (TU) con un buon avvocato a cui significare che con tua moglie cerchi un accordo che non sia frustrante per nessuno, e che assolutamente non cerchi la lite.


    Non nascondo che mi colpisce molto (purtroppo negativamente) che tu saresti persino pronto a chiudere la tua relazione sentimentale e convivenza che dici di trovare ottimale, pur di assecondare le bizze astruse e imretendibili di tua moglie.

    E se la tua postura è questa...più che un legale, effettivamente...sarebbe magari utile una chiacchierata con uno psicoterapeuta.

    Senza alcuna polemica (e ci mancherebbe!) io considero che quasi nessuno goda di piccoli paradisi per i quali non abbia dovuto combattere e/o aguzzare l'ingegno.

    Ma SE, in nome del "quieto vivere" (che poi quieto NON è), si parte soccombenti nei confronti di chiunque osi persino l'rragionevole e l'assurdo... è davvero inutile (e insensato, secondo me) sentirsi "vittime della sorte".

    Alla fine si è "vittime" solo di ciò che si accetta supinamente. Non sei un minorenne senza mezzi che si trova a soggiacere alla volontà dispotica di genitori con problemi psichici...

    E ari-perdonami se puoi, ma se fossi la tua compagna attuale inorridirei alla sola larvatissima consapevolezza che saresti disposto a chiudere la nostra storia...perchè neanche TENTI di far ragionare tua moglie, e ti adegui ai suoi dictat (strani abbastanza) che fanno soltanto male a tutti e a vostra figlia per prima.

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Sai, qua posso dire di aver trovato un posto in cui finalmente mi posso mettere a nudo con tutte le mie fragilità, che scopro essere tante in questo periodo purtroppo.


    È da quasi 5 anni che lotto praticamente ogni giorno, non è sempre una guerra per carità, ma non è mai scontato quello che riesco ad ottenere e devo, credimi, ingegnarmi per tenere un certo equilibrio (molto instabile!) tra le parti.


    Quello che mi ha portato a riportare la situazione nel forum è il bisogno di avere punti di vista diversi, dato che nel reale la mia vita sociale è ridotta ai minimi termini (lavoro+palestra+studio+padre part-time)! E ringrazio di cuore per tutte le risposte che ho ricevuto.


    Il problema della mia ex è che, non lo dico per screditarla ma è la verità, è falsa. Prima di finire in tribunale ho provato un accordo verbale che non è servito, poi tramite il mio legale e nemmeno questo è servito. Sono usciti gli assistenti sociali e non è servito. Per poi finire davanti a un giudice che le ha dato tutti i poteri di questo mondo. Perché? Semplicemente perché davanti alle autorità è la persona più affabile del mondo, mi dipinge come il padre che ogni figlio sognerebbe di avere, ma usciti dagli uffici fa quel che le pare. Non puoi immaginare le litigate e discussioni, così come le sedute tranquille e serene tra me e lei per farla ragionare. Tutto invano. Il punto è sempre lo stesso, lei non mi vieta (e ci mancherebbe) di passare del tempo con mia figlia, ma non mi permette di portarla a casa finché ho questa compagna. Capisci che una cosa del genere ti logora a lungo andare. Soprattutto perché la bimba è molto legata a sua mamma, che dal punto di vista affettivo non le fa mancare nulla. Senza dimenticare la malattia di mia figlia, che incide parecchio sulla vita di tutti noi. Per questo penso che la cosa più importante sia il suo benessere e tutto il resto è secondario, anche la mia felicità nella coppia. Almeno questo è quello che penso.


    Venendo a questo punto però ci sono un paio di cose che mi hanno portato a pensare di allontanarmi dalla mia attuale compagna. Con la premessa che lei è una bravissima persona, spesso però è capitato che se la prendesse perché, magari dopo una settimana di straordinari a lavoro, preferissi passare il sabato con mia figlia, o perché quando esco con mia figlia invece di rientrare subito dopo il pranzo mi fermo fino a merenda... I musi che mi fa, pur se in un certo senso comprensibili, mi mandano in bestia! Poi, è brutto da dire, ma c’è una differenza tra chi è genitore e chi non lo è. A volte sembra che l'ansia che provo quando mia figlia è in ospedale, o perché non sono riuscito a sentirla, non viene percepita; anzi la mia preoccupazione diventa quasi fastidiosa per lei, che magari vorrebbe uscire con gli amici o pensare al prossimo viaggio... Poi in questi anni, a causa di tutti questi problemi, ammetto che mi sono un po' raffreddato, complice anche la mia insoddisfazione a letto, e il fatto che a volte ci troviamo su due piani diversi nell'affrontare le cose. Alla fine mi ritrovo a chiedermi cosa sto facendo... È giusto vivere la mia vita tra questi due mondi, senza essere né un padre presente come vorrei esserlo, né un uomo capace di offrire una vita appagante alla sua compagna?


    In ogni caso, scusate il tema!

  • È appunto per questo. Più penso a mia figlia e più sento il bisogno di lasciare la mia compagna...è assurdo.

    Mia figlia a volte piange quando la riporto da sua mamma e la saluto alla porta. È come veleno nel cuore tutte le volte, oltre ad essere sempre un passo dalla pazzia!

    In questo momento sei in balìa della paura e ti capisco. Ci sta, specie se tua figlia come hai scritto ha avuto problemi di salute seri. Che i figli soffrano per la separazione ci sta anche questo. È tutta una sofferenza. Ma in questi casi, e ti parlo da chi ha vissuto la tua stessa situazione, farsi affondare dalla paura non porta a nulla. Il benessere dei più piccoli conta, in questo caso la bambina. Noi siamo adulti e come tali dobbiamo comportarci. Tu, fra tutti, hai preso coscienza della situazione e quindi comportati da adulto. Cerca di passare più tempo con la bambina, rassicurala, lascia perdere la tua ex moglie e la tua compagna, ora la priorità è tua figlia. Tanto le acque si calmeranno e la calma la devi mantenere tu. Prima il benessere della bambina, tutto il resto è fuffa. Un modo per stare più tempo con lei lo trovi, se vuoi...

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