Messaggi di Fibonacci

    Si leggono e si ascoltano spesso storie, d'amore o di amicizia, in cui i rapporti sono molto sbilanciati, dove uno dei due protagonisti si fa in 4 per l'altro ricevendo in cambio molto molto poco

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    Ma, secondo la vostra esperienza, quando si può parlare veramente di reciprocità quando non sempre le energie, i tempi, gli impegni di ognuno non coincidono?

    Ciao.


    Consapevole che mi attirerò diverse critiche, la mia esperienza mi ha portato a pensare che quando si mettono in piedi dei rapporti UMANI, questi si basano principalmente sulla condivisione.


    Partendo dal basso (esempi random: cameratismo in gruppi che si frequentano, solidarietà fra colleghi di lavoro, legame con compagni di sport ecc...) e salendo verso l'alto (confidenti, amici, amiconi, amicissimo, primo amico) fino ai vertici di questa ipotetica piramide (amore, compagna di vita ecc...), l'elemento portante, il pilastro principale, penso sia sempre la condivisione (non solo materiale, anzi).


    Ribaltando il concetto, l'egoismo è ciò che disgrega i rapporti umani, il metro di misura dei rapporti deteriorati.


    Quindi, tentando di rispondere al quesito, credo sia più giusto misurare quanto egoismo si antepone alla condivisione, piuttosto che misurare quanto si dà e quanto si riceve in termini assoluti, perché è secondario.

    La società, per come era fatta un tempo, forzava gli individui ad essere civili.

    La morale di un tempo forzava anche ad avere rapporti solo in ambito coniugale e a scopo riproduttivo.


    Invece oggi siamo nel 21° secolo, e già da qualche lustro, è socialmente accettato che due persone passino la notte (o il weekend o la vacanza, ecc...) insieme senza che nessuno gridi allo scandalo.


    Io poi ho le mie visioni (limitate) e i miei limiti (più vasti) e davvero non saprei cosa consigliare all'opener che non sia: "Vivi serena e guarda avanti".

    ...come al solito si tende a nascondere la testa sotto la sabbia anziché parlare chiaramente senza lasciare appesa la gente... E' sparito come fanno tutti.

    Scusami, ma io ho dato una lettura esattamente opposta: mi pare che si sia fatto capire chiaramente (notevole, tra l'altro, data la giovane età) e non è sparito. Dalle cose che ho letto io, penso che semplicemente abbia vissuto ciò che era e poi sia andato oltre.


    Non è un delitto NON INNAMORARSI e non voler continuare. E nemmeno immorale.


    È immorale mentire, fingere, illudere, sfruttare, raggirare, eccetera...


    Sto ragazzo è stato limpido (mi pare)... Se poi si sono fatte promesse che qui non leggo, è un altro discorso.

    Ma secondo voi, se anziché fare subito due giorni insieme ci fossimo visti solo in giornata, sarebbe cambiato qualcosa? Cioè, le cose sarebbero andate diversamente? Vi ricordo che ci conoscevamo già tramite il viaggio di gruppo, cioè ci eravamo già visti; non era una conoscenza sui social.

    Quoto al 100% quanto detto da Horizon e prima da altri… Stai girando attorno a una questione che non merita tanti pensieri.

    Devi riconoscere a te stessa che hai avuto – a mio avviso – una buona dose di fortuna: conoscere una persona "a modo", avete vissuto (bene) il tempo che avete passato insieme e, senza ipocrisie, è stato CHIARO che non c'era intenzione di andare oltre. Punto.


    C'è stata lealtà fin da subito!


    Nessuno ha fatto finta di essere qualcosa che non è, nessuna falsa promessa col rischio di essere raggirati per mesi o anni, magari diventando il ripiego per sfoghi fisici nei momenti di fregole improvvise, carestie, eccetera, eccetera.


    "Metti a bilancio" la bella esperienza, guarda avanti e non arrovellarti ulteriormente.

    Io, ad esempio, conosco due persone di 40 anni che si sono conosciute in un viaggio e adesso sono fidanzate da un anno a distanza.

    200 km!

    Però, l'età in un certo senso magari vuol dire qualcosa, perché uno è più maturo.

    Per soggetti con il "polso fermo" è anche fattibile, tipo i paesi anglosassoni dove usano l'espressione "Relazione LAT".

    Per il neo-latino medio la vedo più improbabile.