Il credo di conoscerlo. È di un tale Mattak, se non vado errato.
Allora, per rispondere alla tua domanda cercherò di essere quanto più breve possibile, per non rischiare di tediarti oltremodo.
Dividiamo tutto in macro-periodi:
Ottobre 2018 - Dicembre 2018: il primo episodio. Quello più violento.
Sono in una situazione di vita difficile, una relazione tossica con una ragazza oppressiva che mi ha fatto diventare emotivamente dipendente da lei, io che la seguo in un corso universitario che non volevo fare per starle vicino, la presenza costante di amicizie che all’epoca non riconoscevo come distruttive.
Mi fumo questa famosa canna e subito esclamo: “Non vi sembra di essere in un sogno?”
Inutile dire che il mattino dopo, al mio risveglio, con mio grande stupore (e angoscia) la sensazione sia ancora lì.
I sintomi?
Riconosco i volti e i luoghi familiari ma non li sento tali, quasi fossero distorti in una maniera percettibile solo alla mente, non agli occhi; vedo le distanze e le grandezze completamente sballate, vedo tutto come se fosse in pendenza verso di me e come se una spessa bolla di vetro mi separasse dal mondo; non riesco più a distinguere tra ricordi e sogni; ho una percezione alterata dello scorrere del tempo (andava maledettamente veloce); parestesie diffuse; sensazione di non riuscire a pensare e/o a terminare i pensieri; paura folle e costante di impazzire, memoria a breve termine compromessa.
Decido che è ora di cambiare aria e mi trasferisco da mia madre, a Monza. Le cose migliorano leggermente ma non abbastanza da farmi vivere serenamente, così consulto uno psichiatra che mi prescrive Ludiomil una volta al giorno e Alprazolam 0,25mg due volte al giorno.
A differenza di quanto affermato da molti che ne hanno sofferto, l’alprazolam azzera i miei sintomi.
Passa il tempo, la relazione tossica finisce e allontanò quegli amici che tanto amici poi non erano.
Passo una bella quindicina di giorni su un lago a casa di alcuni parenti, con i quali trascorro il Natale, e ho una brevissima storia con una ragazza del luogo, storia che poi tronco perché consapevole di non essere pronto a impegnarmi nuovamente.
Gennaio 2019 - Marzo 2019: Vado avanti da solo per un po’, intanto mi alzano il dosaggio dello Xanax a 0,5 per evitare fenomeni di tolleranza.
Ansiolitico e triciclico a parte, vivo la mia vita serenamente e normalmente, riprendendo anche tutte le attività che avevo lasciato indietro nel periodo precedente. A marzo, conosco a distanza una ragazza della quale mi innamoro follemente. Una di quelle persone capaci di farti stare bene anche solo con una telefonata.
Scendo in Sardegna per incontrarla e dimentico i farmaci a casa. Panico in nave, non so cosa fare.
La mattina dopo mi accorgo che, ormai passato l’effetto dell’ansiolitico, non ho alcun sintomo.
Marzo 2019 - Dicembre 2021: Sto BENE. Sono felice di essere uscito da quel buco nero senza fondo. Sono felice di stare con una persona che mi ama immensamente e che io amo da morire a mia volta.
Ci sono sporadici e brevi episodi di derealizzazione, che gestisco e risolvo in poche ore o giorni senza dover ricorrere ai farmaci.
Dicembre 2021 - Marzo 2022: a dicembre rivedo un caro amico con il quale avevo perso i contatti nel 2015 e, tra le altre cose, racconto l’accaduto.
Non l’avessi mai fatto.
Eccola. È di nuovo insieme a me.
Penso “sarà una cosa transitoria, come mi capita” ma non se ne va.
È decapitata, mozzata, come se non riuscisse mai a raggiungere i picchi tremendi del 2018. Ma c’è.
Il medico mi rimette sotto Alprazolam, visto che eliminava la sintomatologia, ma questa volta non lo fa. Non so come sia possibile, lui mi dice che non lo è e litighiamo.
Quella è stata l’ultima volta che ho consultato uno psichiatra.
Cerco di farmi forza e non buttarmi giù e, con la mia ragazza, facciamo una vacanza sulla neve. Sto bene ma, rientrando in Liguria, ripiombo nella derealizzazione.
Sintomi nuovi: difficoltà di concentrazione, memoria a breve termine alterata, lieve sensazione di estraneità al mondo e a me stesso, sogni notturni incredibilmente vividi e frequenti.
A marzo le cose vanno migliorando fino a quasi cessare. Ma non cesseranno mai del tutto.
Da lì alti e bassi. Mesi in cui è talmente lieve da poter vivere felicemente la mia vita e mesi in cui c’è e mi butta giù.
Nel frattempo, la mia ragazza è diventata mia moglie e abbiamo un meraviglioso ometto che compirà un anno il 5 dicembre.
Loro sono davvero la mia forza.
Scusa per la lunghezza della risposta.