Mostra di PiùTrovare l'equilibrio è difficile, ma è possibile. Chi lo vuole davvero di solito riesce a trovarlo.
E' fondamentale sapere che nel percorso di miglioramento bisognerà soffrire un po'. Parte di questa sofferenza sarà data proprio dall'astinenza a determinate (tossiche) emozioni di cui si crede di aver bisogno per vivere. Per imparare a farne a meno bisogna anche disintossicarsene, esattamente come si fa con le sostanze che creano dipendenza.
In realtà è un inganno della nostra mente quello per cui abbiamo bisogno di sensazioni tossiche, drammi, tira e molla, etc., per vivere. Abbiamo imparato/appreso/dedotto questa errata associazione inconscia tra i sentimenti tossici e l'affettività. La nostra mente nel profondo crede di non poter vivere senza quelle sensazioni o che l'amore non sia vero amore senza quei contorni malvagi. Consciamente non ce ne rendiamo conto, ma è come se quelle sensazioni ci facessero sentire al sicuro. Ovviamente non è così: non v'è sicurezza in un ambiente tossico e sterile, che annulla qualsiasi pensiero costruttivo per il futuro. Facci caso: qual è la conseguenza naturale di quel tipo di relazione? Lo stallo, il costante vivere il presente, il blocco totale per il futuro, all'evoluzione della relazione che resta sempre all'inizio.
Una relazione sana evolve, non necessariamente in famiglia, casa e figli (quelle sono prerogative espansionistiche della religione). L'evoluzione di una relazione solitamente guarda a un consolidamento della coppia. Migliora la vita di entrambi incastrando determinati compiti, ruoli, pensieri in caselle dedicate al più bravo dei due. Figli a parte, l'evoluzione della relazione dovrebbe essere di relax, di "sentirsi a casa", di "il nemico è la fuori, ma qui sono al sicuro". Nelle relazioni tossiche invece "il nemico è qui in casa a fianco a me".
Non è raro che persone con un problema educativo/traumatico tendano a "risolvere" la loro situazione stando con un piede in più scarpe.
All'inizio cercano una relazione sola e la infarciscono con "il male" per renderla adatta alle loro aspettative. Ovviamente queste relazioni falliscono. Tutte.
Poi col passare del tempo può accadere che non riuscendo a "risolversi" scelgono una relazione come "porto sicuro" per le sensazioni "sane", mentre trovano continuamente sensazioni tossiche tradendo e cercandole/creandole in relazioni occasionali con altri.
La relazione "sana" però è finta, recitata o comunque parziale. Il partner non sta frequentando noi, ma una versione di noi depurata abbastanza da sembrare normale. Nemmeno quelli con cui si tradisce stanno realmente con noi, perché i veri "noi stessi" comprendono anche la parte "sana" che riserviamo al partner principale (che poi "principale" non è).
È proprio la mia situazione quella che descrivi. Non sono mai me stessa a tal punto che, guardandomi allo specchio in un momento di crisi nera dopo aver vomitato, mi sono vista davvero e mi faceva impressione pensare a tutte le maschere che indossavo a seconda delle situazioni. Io vorrei una situazione serena ma poi non so che farmene. Anche in vacanza, mi annoio e cerco il dramma. Ed ha ragione il mio ragazzo: o per un motivo o per un altro ho sempre qualcosa che non va, perché sono abituata a soffrire. Sono molto dipendente come carattere, e ogni tanto sviluppo micro dipendenze che per fortuna riesco a stoppare a causa delle mie ansie…tipo sigarette, droga, alcool…fatico ma arrivo ad un punto in cui riesco a dire stop, salvo poi ricominciare dopo poco tempo. Ormai ho quasi 30 anni, sono ad un punto in cui davvero sono stanca di vivere così perché è da quando ne ho 13 che penso consciamente ad un futuro in cui sentirmi “libera”, ma non arriva mai. Pur essendo autonoma e indipendente è come se avessi sempre il legame con i miei genitori e questo super io, super occhio, che temo in ogni momento. Anche se poi nella pratica non mi hanno mai detto niente e sempre lasciato fare quel che volevo. Però sempre con un sottofondo di ansia e non detto che era peggio dei divieti veri e propri. Sono relativamente consapevole delle mie dinamiche interiori, ma emotivamente faccio tantissima fatica, a seconda dei periodi di più o di meno. In questo periodo tantissimo, ma scrivere qui mi sta aiutando, le tue parole preziosissime in particolare. Sei molto intelligente.