Messaggi di Senzaparole

    Per quanto riguarda il sesso e i tradimenti la considerazione sociale dipende più da "chi" lo fa, che non da "cosa" faccia.


    In alcune situazioni questo tipo di comportamento addirittura è incentivato, poiché considerato come fosse un atteggiamento da "alpha", oppure una "sana libertà" o "emancipazione". Ovviamente questo non fa che peggiorare il problema.

    Mi riferivo alla considerazione e alla narrativa del traditore come "dipendente", rispetto a ciò che aveva detto l’altro utente prima. Non si parla del tradimento in questi termini.

    Sono d'accordo, esistono i traditori seriali e in questo caso si può credo parlare di dipendenza e quindi di una condizione patologica, ma ho la sensazione (solo sensazione, quindi non corroborata da evidenze) che spesso non sia percepita come tale dal dipendente stesso. Mi spiego... un tossico dipendente sa di esserlo e magari tenta di fare qualcosa a un certo punto per gestire la cosa, mentre il traditore seriale solitamente accoglie questa sua dipendenza.

    Beh nel riconoscere la dipendenza giocano anche fattori culturali e sociali. Se un certo atteggiamento non è riconosciuto o "pubblicizzato" come dipendenza, difficile ancora di più rendersi conto. Da relativamente poco si parla delle dipendenze da nuove tecnologie, per esempio. La droga classica di per sé invece è legata a una narrazione di "dipendenza".

    Nel mio caso è stato così, libera di fare qualsiasi cosa ma in gabbia, con sensi di colpa e senza direzioni. Ancora oggi è così. Io non mi sento adulta, mi sento una bambina, emotivamente sono ferma a non più di 6 anni.

    Ciao, ti ringrazio per le belle parole e per l’affetto e la vicinanza che non posso non ricambiare. Capisco benissimo ciò che dici e le situazioni che descrivi, anch’io sento e ho paura di aver raggiunto o stare raggiungendo un punto di non ritorno, soprattutto in certi momenti. Però a volte mi faccio forza dicendomi che in fondo prima o poi finirà per forza di cose, e provo a cambiare qualcosina nelle mie giornate, ovviamente con obiettivi a brevissimo termine. Non so quali sono le cause, probabilmente son tante, io ho pensato anche all’intestino che da sempre ho un po’ gonfio…dicono sia il secondo cervello. Magari vai a vedere se una causa fisica parte da lì, ma a chi chiedere?

    Ciao, grazie per le tue belle parole e i tuoi consigli. Consigli che, ahimè, ho già messo in atto per lo più, ma quando mi manca quella forza di fondo, non riesco a fare niente. Qualcosa mi blocca sempre. Mi colpisce la tua giovanissima età, che fino a poco fa era la mia. Mi sentivo che avevo tutto il tempo per cambiare e rimettere le cose a posto. Ora ho 28 anni, e mi sembra solo di aver perso tempo prezioso.


    Non so da cosa scaturiscano tutti i bruttissimi sintomi che hai elencato e che, ahimè, conosco, ma ti prego di farti seguire da una persona brava e con cui ti trovi bene perché, credimi, tra un attimo saranno passati dieci anni ed è brutto ritrovarsi come me. La stessa cosa la dico alla me stessa di 38 anni… però a te lo dico come lo dicessi alla me di allora. Che si sentiva comunque grande e capace di fare qualsiasi cosa… però rimandando… sempre rimandando… e sono ancora qua a rimandare, rimpiangendo ricordi e vita non vissuta pienamente.


    In bocca al lupo per tutto e forza!

    Volerlo veramente nel senso di non cercare più questi drammi e "accontentarsi" di vivere una relazione normale.

    Magari hai preso paura di come è finita male questa ultima storia e hai capito che vuoi stare con il tuo ragazzo e smetti di cercare altro.

    Per un po’ di mesi è stato così, ma passata la paura se non ci ripenso con razionalità, non ti nego che a volte anzi spesso, almeno una volta al giorno se non di più, lo penso e ho la tentazione di ricominciare. Per fortuna ho anche una parte razionale importante. Però passata appunto la paura ricado non nella noia, ma nell'apatia totale, che è ciò che mi sta succedendo in questi mesi. Rimpiango gli anni andati, ricordandomi solo il bello e non le sofferenze. Insomma, un continuo rimuginare nell'immobilità di un presente che, in futuro, rimpiangerò.

    Senzaparole

    Hai fatto le analisi per la tiroide? Se non è a posto può creare squilibri anche emotivi.

    Per quanto riguarda la dipendenza dalle emozioni forti e dai drammi ti capisco benissimo perché anche io ne soffro, se non succede niente mi sembra di morire di noia, se succede qualcosa non riesco a governare minimamente le mie emozioni e faccio dei casini...

    Tu sei giovane, puoi farcela a cambiare se lo vuoi veramente.

    Ciao, ti ringrazio. Non so cosa voglia dire “volerlo veramente”, perché la razionalità non basta. Ma penso che ad ogni età valga questo. Però anche mentre scrivo immagino scenari e mi esalto così tanto…è assurda la psiche. Perché poi durante i drammi, quando succedono guai veri, è come se tornassi con i piedi sul pianeta terra e scendessi dalle nuvole. Quando è finita male la “storia” di cui raccontavo prima, male intendo che ho rischiato e un po’ rischio ancora che mi possa far qualcosa, ho raggiunto livelli d’ansia assurdi, vomitavo di notte in prenda al panico leggendo le sue minacce…in quel momento mi piaceva la mia quotidianità fatta di cose normali e la rimpiangevo. Quando perdo qualcosa, irrimediabilmente o quasi, è allora che mi “risveglio”.

    Mi spiace ma non riesco ad empatizzare con te. Per questo preferisco evitare. Ovvio che sei libera di dire ciò che senti e scavare dentro te stessa per capirti. Dagli utenti di questo forum, che sono bravissimi e preparati, ti sono state dette cose importanti. Spero tu ne abbia preso atto.

    Infatti non pretendo mica che tu empatizzi o mi dici qualcosa. Sei tu che mi fai domande e poi scrivi altre cose come se ti stessi facendo un danno rispondendoti.

    Hai fatto un paragone con le dipendenze per me molto azzeccato. Ho sbagliato a fare di tutta l’erba un fascio all’inizio perché è vero, ci sono diverse tipologie di traditori. Non penso che uno sia meglio o peggio dell’altro, però nel mio caso non posso fare a meno di avere altri contatti e stimoli nonostante questo non mi provochi benessere, ma solo emozioni forti. Per farti un esempio concreto: quando dopo mesi di messaggi, tira e molla, un incontro, ci siamo visti una seconda volta in hotel, il mio ultimo interesse era avere un rapporto, ma comunque c’è stato ovviamente, ma io non stavo bene e di certo non era per avere un orgasmo. Tant’è che la dinamica tossica, che era quella che cercavo, subito è andata avanti e ho passato la notte in ansia mentre lui dormiva, in totale malessere pensando al mio ragazzo con i sensi di colpa. Avevo tachicardia, passeggiavo avanti e indietro per l’hotel aspettando che arrivasse mattina. Prima cosa appena tornata a casa una due tre docce, pulivo casa ossessivamente, sono stata tre giorni depressa e assente totalmente svuotata.

    Poi una volta ripresa e chiusa la comunicazione, è passato un tot in cui son stata bene. Passato quel tot di nuovo avevo bisogno di quelle situazioni e ho ricominciato a scrivere e cercare.

    Ne vorrei fare a meno, mi sto impegnando anche con la terapia (in tutta questa fase mi seguiva il mio terapeuta), ma in alcuni momenti mi sento persa e temo che il vuoto che sento in questi mesi di stop contatti sia dovuto proprio al fatto che non ho stimoli esterni alla mia vita reale.