Senzaparole apprezzo la tua onestà e il mio non è un intento giudicarorio però mi chiedo, ma se la persona con cui stai, e pongo come implicito che hai scelto di starci, ti dà vicinanza emotiva, sentimento, comunanza di valori, sesso perché mai dovresti pascolare altrove? Sono curiosa
Sensi di colpa più grandi di me
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Cara Senzaparole, pur cercando di capire le tue esigenze, come ti hanno già detto altri utenti, il tuo modo di agire ti mette a rischio, e stai certa che , prima o poi, un errore lo si commette (l'ho già detto in un intervento precedente). Pensa come potrebbe reagire il tuo partner se scoprisse che la sua donna è una traditrice seriale. Io, in un caso del genere, mollerei immediatamente la mia partner e mi sottoporrei immediatamente a diversi esami per verificare di non aver contratto malattie. A parte l'HiV, anche con l'Epatite C non si scherza. Un mio amico , che la contrasse, è deceduto, nonostante cure su cure ed un trapianto di fegato. Vedi un pò tu ....
Non ho mai detto di essere una traditrice seriale, ma capisco che poi ognuno interpreti ciò che legge in base alle sue fantasie. Sono consapevole di tutto ciò e nel mio caso non è così difficile accertarsi a livello fisico di queste cose.
Senzaparole apprezzo la tua onestà e il mio non è un intento giudicarorio però mi chiedo, ma se la persona con cui stai, e pongo come implicito che hai scelto di starci, ti dà vicinanza emotiva, sentimento, comunanza di valori, sesso perché mai dovresti pascolare altrove? Sono curiosa
Me lo chiedo da tanto ed è ciò che riporto spesso in analisi. Di base se trovo vicinanza emotiva, mi sento accettata e mi apro sotto certi punti di vista e non riesco ad esprimerne altri. Stessa cosa se mi apro sotto il punto di vista sessuale, la mia interiorità resta celata. È come se non riuscissi mai a trovare una persona con cui essere me stessa al 100%, ma non è a causa della persona, perché all’inizio ci riesco e sto bene, ma è a causa mia. Quando il rapporto diventa serio e come se si spegnesse qualcosa in me. Resta l’amore l’affetto ma non quell’interesse, curiosità, anche timore e incertezza che c’è all’inizio. È come se quando una persona mi conosce davvero, non riesco più a sentirmi viva, come se scoprisse e riscoprissi io, con lui, quanto sto male e quanto sono vuota dentro. Nel gioco iniziale c’è finzione e si può essere chi si vuole, questo mi fa sentire viva. Grazie per la domanda.
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certamente potrebbe venirlo a sapere e questo potrebbe provocare dolore, ma se il rapporto è bello e si sta bene insieme non vedo come sia un tradimento a poterlo rovinare.
Lo rovina perché non c'è reciprocità e per i rischi che ti elencavo prima.
Se lui ne fosse al corrente e in qualche modo concordasse (può accadere) allora non ci sarebbero problemi.
Il problema non è morale nell'atto in sé, ma sta nell'arrogarsi di tenere nelle proprie mani la vita di un'altra persona trattandola come un topo in gabbia. Nel rapporto di coppia si fondano la maggior parte dei pensieri costruttivi di una psiche e della vita di una persona. Se lui sapesse come reagirebbe? Se la risposta a questa domanda è disperandosi: allora hai anche la tua risposta alla domanda: "Perché il tradimento dovrebbe rovinare il rapporto".
Nessuno ha il diritto di tenere un'altra persona in una condizione di inconsapevolezza che ha potenziali contraccolpi esistenziali così disastrosi. Se lui fosse un farfallone seriale che ci prova con tutte e talvolta ci riesce pure: potrebbe addirittura aspettarselo. Dipende da che persona è, ma in ogni caso non sta né a noi, né a te: decidere della sua base eistenziale.
Per me il tradimento c’è nel momento in cui si preferisce una persona a un’altra come storia nella vita. Se io sono con te e resto con te il discorso è diverso.
Se fosse così anche per lui: allora non ci sono problemi.
Ma mi rendo conto che ho molti problemi e a volte sono giustificazioni che do al mio fare schifo. Infatti avevo premesso, non sono una bella persona.
Probabilmente hai UN solo problema che è alla base di questo comportamento. E non fai schifo, sei solo una persona che ha un problema che la porta a comportarsi in un modo potenzialmente disastroso per gli altri e certamente poco sicuro per te stessa.
Ora va di moda avercela con i narcisisti, li chiamano così. Ma io per quanto voglio avere colpe con questa ragazza, non penso che sia il caso di condannarla.
Personalmente non la condanno, ma scrivendo anche a te sto cercando di far capire a chiunque legga che l'entità del "tradire" non inizia e finisce con le proprie personali prospettive: sfonda la porta della realtà esistenziale di un'altra persona su cui non abbiamo diritto di vita o di morte, o peggio ancora di fargli vivere anni di esistenza che un domani dovrà elaborare/cancellare.
Vale per tutti, non solo per te, me e l'opener di questa discussione.
È come se non riuscissi mai a trovare una persona con cui essere me stessa al 100%, ma non è a causa della persona, perché all’inizio ci riesco e sto bene, ma è a causa mia.
Questo che racconti è il "UN motivo" di cui parlavo sopra; e si spiega con quello che scrivi sotto:
Quando il rapporto diventa serio e come se si spegnesse qualcosa in me. Resta l’amore l’affetto ma non quell’interesse, curiosità, anche timore e incertezza che c’è all’inizio.
Questo tipo di dinamiche può avere un paio di origini principali differenti. Di solito configura una sorta di comportamento evitante, dove il complemento oggetto talvolta è il sentimento, talvolta è se stessi in un evento del passato. Si scappa dalla relazione seria sabotandola e/o si cerca continuamente l'accettazione e il brivido di una nuova relazione clandestina proprio per "aggiustare" un trauma del passato (come scrivevo prima) che però non è "aggiustabile" proprio perché è già accaduto. Potrebbe essere un abbandono infantile o qualsiasi altro accadimento che ha segnato indelebilmente il tuo rapporto con i rapporti.
Fatto sta che non è un problema del tuo compagno o di chiunque tu possa avere a tuo fianco. E' una cosa che dovresti risolvere e "pagare" tu.
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Lo rovina perché non c'è reciprocità e per i rischi che ti elencavo prima.
Se lui ne fosse al corrente e in qualche modo concordasse (può accadere) allora non ci sarebbero problemi.
Il problema non è morale nell'atto in sé, ma sta nell'arrogarsi di tenere nelle proprie mani la vita di un'altra persona trattandola come un topo in gabbia. Nel rapporto di coppia si fondano la maggior parte dei pensieri costruttivi di una psiche e della vita di una persona. Se lui sapesse come reagirebbe? Se la risposta a questa domanda è disperandosi: allora hai anche la tua risposta alla domanda: "Perché il tradimento dovrebbe rovinare il rapporto".
Nessuno ha il diritto di tenere un'altra persona in una condizione di inconsapevolezza che ha potenziali contraccolpi esistenziali così disastrosi. Se lui fosse un farfallone seriale che ci prova con tutte e talvolta ci riesce pure: potrebbe addirittura aspettarselo. Dipende da che persona è, ma in ogni caso non sta né a noi, né a te: decidere della sua base eistenziale.
Se fosse così anche per lui: allora non ci sono problemi.
Probabilmente hai UN solo problema che è alla base di questo comportamento. E non fai schifo, sei solo una persona che ha un problema che la porta a comportarsi in un modo potenzialmente disastroso per gli altri e certamente poco sicuro per te stessa.
Personalmente non la condanno, ma scrivendo anche a te sto cercando di far capire a chiunque legga che l'entità del "tradire" non inizia e finisce con le proprie personali prospettive: sfonda la porta della realtà esistenziale di un'altra persona su cui non abbiamo diritto di vita o di morte, o peggio ancora di fargli vivere anni di esistenza che un domani dovrà elaborare/cancellare.
Vale per tutti, non solo per te, me e l'opener di questa discussione.
Questo che racconti è il "UN" motivo di cui parlavo sopra; e si spiega con quello che scrivi sotto:
Questo tipo di dinamiche può avere un paio di origini principali differenti. Di solito configura una sorta di comportamento evitante, dove il complemento oggetto talvolta è il sentimento, talvolta è se stessi in un evento del passato. Si scappa dalla relazione seria sabotandola e/o si cerca continuamente l'accettazione e il brivido di una nuova relazione clandestina proprio per "aggiustare" un trauma del passato (come scrivevo prima) che però non è "aggiustabile" proprio perché è già accaduto. Potrebbe essere un abbandono infantile o qualsiasi altro accadimento che ha segnato indelebilmente il tuo rapporto con i rapporti.
Fatto sta che non è un problema del tuo compagno o di chiunque tu possa avere a tuo fianco. E' una cosa che dovresti risolvere e "pagare" tu.
Ti ringrazio per gli interessantissimi spunti. È proprio come dici tu, sospetto e temo.
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Ti ringrazio per gli interessantissimi spunti. È proprio come dici tu, sospetto e temo.
Sappi che personalmente non ti giudico né bene, né male. Sei una persona come tutti.
Il motivo/trauma che causa il comportamento (che non è indole, non solo) non è una scusa per comportarsi in quel modo, ma certamente è un attenuante che nella vita ha creato problemi principalmente a te stessa. Questa cosa non va ignorata. Sei sia "carnefice" che "vittima", perché sentire così tanto il bisogno (come fosse inderogabile) di vivere i sentimenti in modo deviato è una condanna personale.
Detto questo: non è che i "normali" non tradiscano mai, anzi!
Essendo che l'essere umano, come la maggior parte dei mammiferi (con ogni probabilità) non è monogamo (anche se nel tempo si continua a tentare di dire che lo sia) può capitare che una persona senza traumi e senza forzature: scelga di tradire. In quel caso personalmente ritengo il traditore più responsabile di quanto non ritenga chi -come te- ha un problema che gli impedirebbe di vivere le relazioni in modo sano.
La versione "onesta" umana dei rapporti non propriamente non-monogami non comprende però la sovrapposizione di rapporto mentale o sessuale tra due partner, se non a ridosso del cambio di partner (poco prima di lasciare l'uno per l'altro).
La parte "deviata" sta nel tenere in piedi rapporti stabili di sovrapponibile natura con diversi partner, facendo credere a uno o più di loro che si tratti di un rapporto esclusivo.
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Sappi che personalmente non ti giudico né bene, né male. Sei una persona come tutti.
Il motivo/trauma che causa il comportamento (che non è indole, non solo) non è una scusa per comportarsi in quel modo, ma certamente è un attenuante che nella vita ha creato problemi principalmente a te stessa. Questa cosa non va ignorata. Sei sia "carnefice" che "vittima", perché sentire così tanto il bisogno (come fosse inderogabile) di vivere i sentimenti in modo deviato è una condanna personale.
Detto questo: non è che i "normali" non tradiscano mai, anzi!
Essendo che l'essere umano, come la maggior parte dei mammiferi (con ogni probabilità) non è monogamo (anche se nel tempo si continua a tentare di dire che lo sia) può capitare che una persona senza traumi e senza forzature: scelga di tradire. In quel caso personalmente ritengo il traditore più responsabile di quanto non ritenga chi -come te- ha un problema che gli impedirebbe di vivere le relazioni in modo sano.
La versione "onesta" umana dei rapporti non propriamente non-monogami non comprende però la sovrapposizione di rapporto mentale o sessuale tra due partner, se non a ridosso del cambio di partner (poco prima di lasciare l'uno per l'altro).
La parte "deviata" sta nel tenere in piedi rapporti stabili di sovrapponibile natura con diversi partner, facendo credere a uno o più di loro che si tratti di un rapporto esclusivo.
Io riconosco di non comportarmi bene, però come dici tu faccio del male a me stessa in primis. Certamente per me è una condanna, perché so dall’inizio come andrà. Prima ho citato i narcisisti perché mi sono sentita dare anche questo nome. Io non credo di esserlo. Riconosco che a volte attuo atteggiamenti che visti da fuori possono sembrare manipolatori, ma io non lo faccio intenzionalmente. Non mi metto a tavolino a pensare e riflettere su cosa fare per ottenere qualcosa. Agisco mossa dalla mia nevrosi (?), ma non è una giustificazione la mia quanto un grido muto d’aiuto. Che lancio a nessuno perché non saprei a chi dirlo.
Sono molto interessanti le tue riflessioni e le tue parole, grazie, le rileggerò.
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Prima ho citato i narcisisti perché mi sono sentita dare anche questo nome. Io non credo di esserlo.
No, non lo sei. Almeno: è altamente improbabile. I narcisisti sono meno del 5% della popolazione.
Tutti possono avere atteggiamenti o comportamenti narcisisti, ma da li ad esserlo davvero ce ne passa.
Il termine è diventato in voga perché è stato strumentalizzato per aumentare a dismisura la deresponsabilizzazione nei rapporti. Se la relazione non funziona = lui (e raramente lei) è narcisista. Fine.
Poi siccome gli esperti sono insorti; ora si dice: "caso umano".
Agisco mossa dalla mia nevrosi (?), ma non è una giustificazione la mia quanto un grido muto d’aiuto. Che lancio a nessuno perché non saprei a chi dirlo.
Potrebbe essere una nevrosi o qualcosa di simile. Di certo se per te è diventata "automatica" (o meglio: lo è sempre stata) è ancora più probabile che si tratti di una deviazione traumatica o educativa. Le ultimissime generazioni sono così diseducate da comportarsi normalmente in modo simile, senza provare rimorso.
Anche io che sono figlio di una famiglia disfunzionale ho "paura" dei rapporti e divento insofferente quando si fanno seri. Ho l'impulso di "scappare" o comunque distaccarmene in qualche modo. Il tradimento è uno di quei modi per sabotare una relazione stabile. Per poter tirare fuori il coniglio dal cappello in caso ti mettano alle strette. Con una confessione puoi invalidare completamente tutta la relazione agli occhi di chiunque. E' come avere un dito sul pulsante rosso di una bomba.
A me succede perché non sono stato educato a una affettività sana. A dirla tutta non sono stato educato proprio. Poi quando mi sono trovato a doverci fare i conti ho agito in modo poco equilibrato e mi sono scottato talmente tanto da aver paura di rivivere le stesse emozioni; quindi tendevo a fuggire.
Già sapere come funziona aiuta a raddrizzarsi ed evitare di ripercorrere sempre gli stessi errori.
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Perché so cosa si prova e so cosa vuol dire avere sensi di colpa ma non poter fare a meno di fare qualcosa. Io ho tradito ma non è diminuito per niente l’amore che provavo per il mio compagno, anzi. È incomprensibile in un’ottica monogama che vede l’esclusività nelle relazioni, ma io so cosa provo e posso dire che la mente e il cuore sono molto diversi. Non ci sono intenzioni malevole.
A dirla tutta oggi (come negli anni 70) va molto di moda parlare di poliamore. Perché non ti cerchi un compagno al quale va bene una situazione del genere?
se il rapporto è bello e si sta bene insieme non vedo come sia un tradimento a poterlo rovinare
Semplicemente perché il tradimento espone la finzione che era alla base del rapporto? Diverso se il tuo compagno è consapevole delle tue storie parallele e gli va bene così.
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È come se quando una persona mi conosce davvero, non riesco più a sentirmi viva, come se scoprisse e riscoprissi io, con lui, quanto sto male e quanto sono vuota dentro. Nel gioco iniziale c’è finzione e si può essere chi si vuole, questo mi fa sentire viva.
Mi sembra che sia già un buon livello di autoconsapevolezza. Messa così mi ci ritrovo anche in certe dinamiche, anche se io mai ho pensato di tradire il mio partner e mai lo farò.
Penso che il timore, l'aspettativa, il brivido dell'innamoramento iniziale manchi un po' a tutti nelle relazioni stabili di lunga durata; ma del resto non si può neanche pensare che la fase iniziale dell'innamoramento (che come giustamente dici implica una buona dose di finzione, nel senso che si vedono solo i lati positivi dell'altro, e l'altro restituisce a noi come uno specchio solo i nostri lati positivi) possa durare per sempre. Non puo' essere sempre primavera!
Certo la relazione non può neanche essere un lungo inverno
Alla fine il tradimento ti permette per un po' di dimenticarti del vuoto dentro (uso le tue parole), ma quello c'è sempre, allora perché non concentrarsi su quello?
Aggiungo che tradire, il cercare cose diverse da diverse persone, alla fine blocca anche lo sviluppo e la crescita della coppia. Magari all'apparenza va tutto bene, ma di fatto si perde vitalità, proprio perché tu esprimi solo un lato di te stessa. -
ma se il rapporto è bello e si sta bene insieme non vedo come sia un tradimento a poterlo rovinare.
Ma sei seria?
Ma mi rendo conto che ho molti problemi e a volte sono giustificazioni che do al mio fare schifo
Non è una questione di darsi dei giudizi che non portano a nulla ma eventualmente di interrogarsi sulle motivazioni.
non penso che sia il caso di condannarla.
Ma infatti non si condanna nessuno pur essendo naturale, soprattutto eticamente, solidarizzare con chi un torto lo subisce e non con chi lo commette.
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