Messaggi di Senzaparole

    Essenzialmente, dove senti possa essere il problema: emozioni che fanno un po' quello che vogliono, senza ascoltarti? Come ti piacerebbe vivere la tua vita se potessi scegliere.

    Rispetto agli ormoni, io mi rendo conto che nella fase premestruale, diciamo da 7 giorni prima circa delle mestruazioni, questi sbalzi d’umore e questo senso di vuoto si accentuano nettamente. A volte sto così male da rendermene conto e segnarmi il giorno per vedere se una settimana dopo effettivamente mi iniziano le mestruazioni. E spesso è così. Credo di soffrire di disforia premestruale, ma a causa della paura che ho dei medici e del fastidio quasi con panico che provo nel farmi toccare, non sono mai stata da un ginecologo. So che dovrei ma non trovo coraggio, odio farmi toccare le zone intime.

    Comunque a parte ciò, io vorrei riuscire a non sprofondare quando qualcosa mi va male, anche di banale, e riuscire a gestire le mie emozioni nel senso di godere quando c’è da godere, piangere quando c’è da piangere ecc. Spesso i momenti che riesco a godermi meno solo quelli aspettati e desiderati, come una vacanza. In quei giorni do di matto, questa estate per due tre giorni c’è stato un climax ascendente con il mio compagno per colpa mia, fino ad arrivare una sera ad alzarmi dal tavolo del ristorante e andarmene. Poi in camera il delirio, minacciavo di buttarmi dal balcone lui era arrabbiato ci siamo messi le mani addosso. Scene del genere. Di cui mi vergogno profondamente ma in quel momento non ero in me, e non capisco perché, perché apparentemente era tutto perfetto, non c’era qualcosa che non andasse. È come se qualcosa si impadronisse di me e non fossi più presente nella realtà.

    Senzaparole

    Leggendo i tuoi messaggi mi sembra di vedere un male generazionale, un male legato ad un passaggio, alla crescita e maturità. Spontaneamente mi è venuto da pensare a quell'etichetta club 27.

    Senza approfondire ulteriormente e soprattutto senza avere competenze mediche, mi sentirei di suggerirti un'immersione nella vita, nell'arte, nella musica e nella bellezza. Non ho idea quale sia il mezzo che riesce a toccarti dentro -la parola, il suono o altro- ma prova a seguire quella strada per andare in fondo a questa riflessione.

    Grazie mille, l’arte in senso lato è l’unica strada che mi accompagna parallelamente al mio dolore da sempre, in varie forme e anche attraverso percorsi strutturati. Però c’è un limite che mi sembra invalicabile oltre cui non riesco ad andsre che è la poca costanza unita a una scarsissima autostima. Mi sembra sempre di non essere abbastanza, di non fare abbastanza. Ultimamente penso che avrei dovuto studiare qualcosa che mi desse un ruolo di prestigio, così da mascherarmi dietro a questo. Mi sembra di fare un perenne work in regress.

    Infatti, secondo me, non è un caso che tutto sia cominciato a quell'età, quando cominci a diventare adulto, almeno nel fisico e nella psiche, ma senza la dovuta esperienza che ti aiuti a gestire i cambiamenti. È abbastanza comune.


    Ma non è comune che questi problemi permangano fino a 29 anni immutati, senza miglioramento. Per questo i farmaci li vedo anch'io come un possibile alleato temporaneo, non come una soluzione definitiva. E se non hai alternativa, ti consiglio di prenderli in considerazione.


    I farmaci antidepressivi di nuova generazione, gli SSRI, danno pochi effetti collaterali e hanno una certa efficacia. Una volta tolti, non ci sono strascichi né dipendenze (ma vanno tolti con gradualità).

    Miglioramenti apparenti, ma nel complesso per lo più peggioramenti visto il mio stato mentale che ciclicamente si ripropone. Grazie per il consiglio. Ho molta paura degli effetti collaterali.

    Preferirei non rispondere sulla persona.

    Non so prima come andava, io non sono mai stata felice, neanche da bambina. È come se poi dai 13 fosse esploso tutto, complice anche l’adolescenza la pubertà e tutto il resto. Sento che sto accumulando negli anni blocchi sulle spalle che diventa sempre più faticoso togliere.

    Grazie a tutti e tutte per le risposte.

    A me la cosa che ha ferito e sentirmi dire che “il problema è tutto lì” cioè nel non prendere i farmaci, quando so per certo che c’è molto altro e i farmaci non mi aiuterebbero, anzi, per motivazioni che non sto qui a dire legate comunque alla mia personalità dipendente, sarebbero un problema aggiunto.

    Apprezzo i consigli e i punti di vista, soprattutto se diversi da ciò che penso io, ma non amo le sentenze.

    Non è vero che gli psicofarmaci mirano solo ad alleviare i sintomi, tant'è vero che possono risolvere alcuni disturbi anche senza alcuna psicoterapia, oltre a far vedere con maggiore lucidità i problemi "reali" della quotidianità. Dovresti renderti conto da te che il tuo ragionamento è sbagliato anche solo pensando ai malati di mali inguaribili (malattie cardiache, diabete, altro) che arrivano alla vecchiaia solo grazie ai farmaci che "alleviano i sintomi senza risolvere i problemi". Se uno psichiatra te li ha prescritti e tu li hai rifiutati, quando nonostante tutti i problemi dell'Italia potresti comunque prendere questi farmaci gratuitamente, allora mi dispiace dirtelo ma la tua infelicità è una scelta tua, e nessuno qui può alleviartela. Negarsi queste cure in realtà è pure comune, se torni a fare una chiacchierata con lo psichiatra chissà quanti ti dirà di averne sentiti... "Preferisco essere triste che fare finta di nulla", "Me la cavo da solo", "Non ne ho bisogno", "Curare i sintomi non serve a nulla", alcuni artisti famosi hanno anche detto di non prenderli per non perdere il proprio talento. La verità è che il solo lato negativo è la possibilità di effetti collaterali che possono essere anche molto fastidiosi finché non si trova una quadra con la terapia, ma sono comunque trascurabili rispetto ad un'esistenza infelice e sprecata.

    Ma tu non mi conosci, non sai chi sono, non sai cosa ho dentro e con quale presunzione ritieni che siano i farmaci il punto della questione?

    Grazie mille sono davvero spunti interessanti. Domani li rileggerò meglio e mente lucida.

    Riguardo 5HTP l’ho provato ma penso sia meglio il triptofano.

    Non so credo che fosse la sofferenza che percepivo ad attirarmi, poi la musica di conseguenza. È un po' un fantasma per me...mi ha accompagnata negli anni, poi ovviamente ci sono state altre "fisse", però mi ha fatto strano oggi ripensarci. Grazie per le tue belle parole, a volte credo di essere ferma emotivamente a tanti anni fa.

    Ciao Senzaparole

    Ti va di raccontarci come è iniziata.

    Nel titolo scrivi che avevi 13 anni, eri piccolissima, cosa ti è successo?

    È curioso che me lo chieda tu con quel nick e quella foto, perché a 13 anni iniziai a stare male e mi appassionai tanto alla musica dei Nirvana e al personaggio di Kurt Cobain. Questo indirettamente secondo me mi ha influenzata, ma certamente non è stata la causa scatenante. Non so di preciso cosa, forse qualcosa che ho rimosso. Fatto sta che l’anno seguente ho subito il trauma di un terremoto (nessun danno a casa, ma a scuola e dintorni si) e anche se negli anni non l’ho considerato un trauma credo abbia influito molto, considerando che dall’anno successivo in primo superiore mi sono sempre sentita senza un luogo, un legame, un contesto un ambiente favorevole. Sempre spaventata e fuori luogo, vergognosa degli altri e con la sensazione di essere in un mondo ostile, scuola in primis. Io credo che negli anni mi sono difesa e fatta forza come ho potuto ma senza riuscirci a pieno, cronicizzando dei pattern.

    Ciao a tutti, ho 29 anni, da quando sono adolescente soffro di ansia e depressione. Mi è stata diagnosticata un anno fa quando era ormai arrivata al culmine. Ho rifiutato cura farmacologica e ho smesso di andare dallo psicoterapeuta. Ci sono brevi periodi in cui sto meglio, ma non si può dire che io stia bene, ma sempre più frequentemente ho giornate in cui mi sento abbattuta e inerme. Non ce la faccio più. Al momento sono disoccupata e non ho soldi da spendere per la terapia, che comunque mi sembra peggiorare le cose. Mi rendo conto che il tutto è iniziato molto presto e probabilmente ormai ho cronicizzato. Mi sento uno straccio, insoddisfatta, triste, ho un vuoto dentro che mi lacera lo stomaco, non piango neanche più la lacrimo solamente. Non so cosa fare, non vedo più soluzioni, e non ditemi di andare in terapia perché ci sono stata un milione di volte e non è servito a niente. Sono stanca, vorrei sparire e se non lo faccio è solo per non far soffrire una persona.

    Grazie, ho fatto solo una volta il pap test perché mi era arrivata la lettera un anno fa. Ho 29 anni…mi dà fastidio essere toccata, non sopporto quel coso che infilano, è una cosa psicologica credo. Però magari andrò a fare una visita per un consulto senza farmi toccare.