Io ho fantasticato per mesi intorno ad una persona che conobbi quattro anni fa, ovviamente non avevo alcuna dimostrazione palese di interesse nei miei confronti, ma mi piaceva così tanto fantasticare sul fatto che avrebbe accettato di avere una relazione con me, che me ne convinsi profondamente. A tal punto di sognare questa situazione non solo ad occhi aperti, ma anche di notte. Quando dovevo incontrare quest'uomo (lo vedevo per un progetto universitario) avevo sempre le endorfine a mille. Ogni volta immaginavo che sicuramente mi avrebbe corrisposta, appena gli avrei comunicato il mio interesse per lui. Lo feci, ricevetti un rifiuto che mi fece ammalare (non riuscivo ad uscire di casa per la nausea che provavo, avevo somatizzato il rifiuto a livello gastrico). Nutriamo queste aspettative perché in fondo ne abbiamo bisogno. Nel mio caso, desideravo profondamente una via di fuga a carattere amoroso da una realtà che fatico ad oggi a sopportare. Risparmio altre vicende legate a questa persona (anni dopo mi ingannò dicendomi di volere una relazione con me, ma dopo un po' sparì senza mai darmi spiegazioni). Credo che questi pensieri e sogni ad occhi aperti derivino dal senso di solitudine emotiva, dalla paura del vuoto, dal bisogno di provare emozioni vitali come l'amore per sentirsi vivi.
Messaggi di ElleG
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Ciao, scusami se rispondo ora, ma mi sento di dirti che effettivamente buona parte dei risultati delle terapie (di qualunque orientamento, sta alla tendenza individuale stabilire quale sia la più indicata, benché alcuni protocolli siano previsti per disagi specifici) mi pare efficace su persone che non hanno molta consapevolezza di sé. Oppure, in altri casi, persone che sono disorientate in generale, anche poco inclini alla riflessione analitica su di sé, spesso superficiali che non hanno mai considerato alcuni aspetti della propria psiche o di quella altrui. Io ho seguito due psicoterapie e nessuna delle due mi ha "guarita" (detesto questo termine legato alle psicoterapie, ma è per capirci), confermandomi solamente quanto avevo già inquadrato da sola (soffro di traumi abbandonici e altro, alla fine la terapia ha confermato tutto questo). Se trovi specialisti incompetenti, chiaramente il nervoso o il senso di sconforto aumentano. In una delle mie psicoterapie mi sono trovata per 7 mesi con una persona reputata molto capace (non ho dubbi), ma che mi trattava come se fossi una bambina. Sentirsi dire le stesse cose, come se già non si sapesse che bisogna "cambiare" (facile a dirsi, a volte vorrei chiedere a queste persone cosa intendano davvero, spesso bisogna cambiare gli eventi esterni, o l'ambiente, da cui dipende il nostro benessere, ma non è possibile sempre) per me è estenuante. Sicuramente ognuno reagisce diversamente alle terapie psicologiche, abbiamo tutti modalità di reazione differenti, ma per quanto mi riguarda i tuoi dubbi sono leciti, non tanto perché la psicoterapia in sé sia inutile, quanto perché certi disturbi sono molto radicati nella nostra vita (intesa come insieme di esperienze emotive e biologiche) a tal punto da non essere "risolvibili" con qualche mappa strategica, o sentendosi raccontare le radici psicanalitiche della depressione, o delle fobie, magari addirittura con qualche "è responsabilità tua" di troppo.
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Sì, le gocce come scrive giustamente Repcar sono un'eccellente modalità assuntiva iniziale, lo specialista le può aumentare senza effetti improvvisi in soggetti molto sensibili al farmaco. Ho sempre preferito assumere quelle seppure non piacevoli al palato perchè maneggevoli. Si può ovviare in persone non diabetiche con dello zucchero, ma va sempre valutato specialisticamente, mai fare scelte in nessun modo da se.
Sono d'accordo! Per quanto riguarda gli zuccheri e l'insulinoresistenza, tu hai esperienze in merito? Non ne soffro, però ovviamente temo queste cose, insieme a ritenzioni idriche o robe del genere...i soggetti reagiscono ovviamente in modo diverso, ma suppongo che avendo di partenza un organismo che è sempre stato abbastanza sano, non ci dovrebbero essere difficoltà.
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Carissimi,
Grazie di cuore per le vostre testimonianze. Ho iniziato stamattina con due gocce e spero di non dover stare troppo male nei prossimi giorni. Più che altro perché sto anche lavorando, e non sarebbe facile spiegare nel mio ambiente la mia condizione. Stranamente la mia psichiatra non mi ha prescritto ansiolitici, forse me li farà assumere più in là quando aumenterò la dose a 10 gocce? In ogni caso, mi fa piacere sapere di non essere sola, perché come saprete bene quando si soffre dei nostri disturbi (che siano d'ansia o dell'umore) è difficile essere compresi da chi non ci è passato mai. Essendo catastrofista, tendo purtroppo a vedere certi sintomi come spia di un peggioramento o di un disfacimento psicofisico totale, ma razionalizzando cerco di combattere anche questo. Se aveste altri consigli o testimonianze positive, sarò lieta di leggervi. Mi è stato detto che per il mio caso escitalopram (assumo il generico) è quello che presenta meno problemi soprattutto per il peso o effetti indesiderati gravi. Vedremo...Spero che il vostro percorso stia dando buoni frutti.
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Tutti gli ipocondriaci più o meno hanno paura di morire. Per l'agorafobia ci si sforza all'inizio con brevi tragitti, per poi gradatamente allungarli. Secondo me va fatto ogni giorno, senza fretta di ottenere risultati eclatanti immediati. All'inizio sarà terrificante e senza demordere si migliorerà. Il cipralex ti darà un aiuto, anche se i primi tempi ti potrebbe sembrare di bere acqua fresca.
Esattamente, è quello che faccio sempre. So che probabilmente sarò travolta dal terrore ma mi farò travolgere per testare che non mi accadra nulla. Sono sensazioni terrificanti, appunto, ma conto in un futuro migliore. Grazie per il tuo incoraggiamento positivo ❤️
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Guarda, da anni ormai mi sono alimentata in maniera estremamente accorta, anzi, temo che il mio introito calorico se rapportato a quello che i sintomi di ansia mi procurano sia anche troppo poco. Purtroppo poi ho fatto non uno, ma ben due percorsi di psicoterapia, non mi hanno dato giovamento (solo uno ad indirizzo breve strategico mi ha fornito qualche strumentino in più per placare alcuni sintomi, ma sono troppo potenti e non è sufficiente la terapia psicologica). Proseguo quotidianamente terapie espositive, ma ogni volta è una sofferenza penosissima, anche se so bene che mi "desensibilizza" espormi. Ho anche fatto terapia psicodinamica e purtroppo ho avuto conferma del fatto che il mio disturbo è legato a carenze e vuoti che non posso risolvere, e con i quali è per me difficilissimo convivere. Almeno per i sintomi, spero di avere un giovamento tale da potermi fare una passeggiata per il centro della città da sola senza avere paura di morire, ecco. Ho comunque chiesto alla psichiatra una molecola che non faccia ingrassare e che non abbia azione antistaminica, motivo per cui mi ha prescritto questa...sono preoccupata ma spero proceda tutto bene poco per volta.
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Mai avuto effetti collaterali, neanche con 20 gocce, più ansiolitico.
Ciao, grazie per la tua risposta. Anche tu lo avevi assunto per agorafobia? Avevi riscontrato per caso aumento o diminuzione di peso perché l'appetito era aumentato?
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Ciao a tutti,
Vi scrivo perché avrei bisogno di sapere qualche vostra esperienza positiva sull'Escitalopram. Venerdì scorso ho fatto la prima visita psichiatrica, purtroppo soffro di una agorafobia invalidante che mi causa attacchi di panico e umore molto basso a causa di un trauma subito di recente. Non ho mai assunto SSRI e sono moto spaventata. La titolazione con cui inizierò la cura è molto lenta (2 gocce da aumentare di 2 ogni 4 giorni, fino a 10), ma è da qualche notte che faccio incubi su questo farmaco. Dovrò assumerlo in gocce. In più soffro perché da poco ho iniziato un tirocinio a distanza importante per la mia formazione, e ho il terrore che le mie abilità siano compromesse. In ultima istanza, ma non per questo meno importante, nelle prossime settimane avrei avuto la possibilità di uscire con un uomo importante per me (che non riesco a vedere da quasi due anni, causa pandemia e altro), e soffro al pensiero di farmelo sfuggire ancora a causa del farmaco. Scusate la miriade di pensieri, ma so che mi capirete molto bene.
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Concordo agosto ci vorrebbe davvero uno psicoterapeuta che ti accompagni per mano nelle paure,purtroppo tanti sono dispensatori di farmaci poco empatici,ma ci vorrebbe davvero un aiuto concreto come se una persona dovesse rincominciare a camminare con l'aiuto di un riabilitatore,sarà difficile che possa nascere una professione del genere,ma visto le casistiche in totale aumento nei diturbi psicologici sarebbe davvero una bella idea un ottima nuova opportunità lavorativa per chi ha a cuore la salute delle persone.
ElleG Andata bene dai,un po' di male al braccio,ma oggi sto bene,solo una lieve stanchezza,ma non so neanche se dipenda dal vaccino pur avendo fatto Moderna che è abbastanza più forte di Pfizer. Sbandamento leggero ma per fortuna l'ansia che mi accompagnava prima di uscire non la ho più al momento.
Poi se ritornerà cercherò di farmene una ragione e non una "malattia",passerà come tutte le cose,delle volte basta poco per far ribilanciare il cervello,bisogna crederci non mollare mai e cercare sempre il lato positivo delle cose,tocchi il fondo prima o poi risalirai.me lo auguro,ve lo auguro.
Intanto vi auguro un sereno fine settimana, per quanto possibile...hai ragione poi, crederci è la chiave per risolvere tutti i problemi di questo tipo. E abbiamo bisogno soprattutto di chi ci sta accanto e sa amarci ❣️
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Poi volevo condividere con voi una riflessione. Che mi tocca riscrivere perché il post è sparito.
Pensando alle nostre fobie mi chiedevo se un approccio più pratico da parte dei terapeuti non funzioni meglio. Ad esempio: io non prendo ascensori per via della claustrofobia. Se al posto che teorizzarmi sul come fare per destrutturare la calustrofobia la psicoterapeuta mi portasse davanti ad un ascensore e ci venisse con me?
Oppure: agorafobia appena lascio la mia zona di comfort, quindi attacchi di panico appena mi muovo da casa sia a piedi che in auto. E se la dottoressa mi aspettasse a metà strada? Io mi sentirei più tranquilla sicuramente. Anche perché non dovrei vergognarmi o sentire in imbarazzo se avessi un attacco di panico: lei è li apposta e capisce esattamente cosa sento.
E così con un approccio graduale, accompagnati, secondo me ne usciremo prima, piuttosto che stare 45 minuti seduti ad ascoltare come fare per uscirne.
Sono assolutamente d'accordo con te. dipende molto dal tipo di orientamento terapeutico, seconda me. Quelli meno validi per i disturbi ansiosi già strutturati come il mio, a mio parere, sono quelli psicodinamici e ttransazionali. Possono farti capire l'origine del tuo disturbo, ed eventualmente se è associato ad altro, ma non lavorano in sé su come destrutturarlo. Per come la vedo io, sono percorsi utili per chi vorrebbe crogiolarsi molto nel proprio malessere rimuginandoci sopra. Gli esempi che tu descrivi sono tipi di orientamenti terapeutici come il cognitivo comportamentale e il breve strategico. Nel primo caso, si modificano pensieri e convinzioni disfunzionali affinché poi, con l'evidenza empirica data da queste esposizioni, tu sia portato a ristrutturare il pensiero, e infine anche il comportamento. Nel secondo esempio, la breve strategica si avvale di stratagemmi molto simili, che però hanno leva sulla persuasione e la suggestione, affinché tu grazie ad esse possa riconoscere, esperendo direttamente la cosa, che certe situazioni sono innocue. Ogni terapeuta, secondo me, dovrebbe capire queste cose, ma non tutti riescono. Io mi ero stupita di un "professionista", che secondo me di professionale ha ben poco, che opera come educatore di bambini e adolescenti (e già qui non è detto che riesca a lavorare con gli adulti). Questo aveva una pazienza con il nostro disturbo, agorafobia, e si sentiva costernato da come questo sintomo cambiasse volto (magari a volte non andava al bar, altre scattava l'evitamento di una strada precisa, ecc), e per lui era assurdo che non guarisse subito. Ciò significa essere incompetenti, e forse è meglio limitarsi ai disturbi di altro tipo.
Ciao,vaccino fatto ieri,stranamente ero in ansia totale solo quando sono arrivato lì,invece tutto sommato la mattina sono stato tranquillo,nel tragitto all'Hub vaccinale non ho manco sbandato e avuto vertigini,un miracolo,forse ormai ero talmente convinto e senza via di uscita che il mio cervello si è arresoaall'evidenza.
Comunque personalmente è andata bene,pochi sintomi,un po' di spossatezza,qualche brivido e maldi testa leggero,stamattina sono stato ancora a casa visto che ai miei colleghi il nostro capo ha sempre dato il giorno dopo di permesso,mai o sono purtroppo il capo cucina e quindi stasera mi tocca.
Che gente,è come insultare una persona in difficoltà,proprio non li comprendo
Fregatene, so che non è semplice ma vai dritta per la tua meta e non ti far influenzare da nessuno,a piccoli passi le cose verranno,se non è oggi lo sarà domani
Io come detto stasera torno al lavoro e spero che sia come domenica,una giornata come non avevo da tempo,se cosi non sarà pazienza,vedremo il lato positivo lo stesso,devo dire che avendo fatto il vaccino forse mi sento un po' piu sicuro,almeno non avrò problemi lavorativi con sto geen pass,potrò se mi sara possibile farmi qualche giorno di ferie con la mia compagna,una triste imposizione che divide le persone ma a me personalmente ha dato una spinta psicologica in più.
Come è andata ieri sera con il lavoro? Come ti sei sentito? Grazie per le tue vicinanza, purtroppo è vero che ci sono individui incommentabili. Avessero loro il coraggio e la forza d'animo che abbiamo noi! E auguro a te e alla tua compagna di fare serie serene, ce ne vuole in questo periodo..m