Valutare l'efficacia della psicoterapia

  • Ciao a tutti, io soffro di ansia generalizzata/depressione.Ho aperto il post per chiedervi come avete capito che lo piscoterapeuta/psilocogo/a era quello/a giusto/a?

    Io ho già cambiato una volta professionista, adesso sono con uno che fa la cognitivo-comportamentale ma c'è il mah.Perche' esco da lì e mi sento persa?Capita solo a me?Magari debbo aspettare dato che siamo solo al quarto incontro?O se non c'è subito una sensazione di fiducia vuol dire che ho scelto male?Ditemi la vostra e scusate per i troppi interrogativi.

  • Io sarei l'ultima persona che dovrebbe rispondere a questo 3d, perché quello giusto non l'ho mai trovato. Sono stata da almeno cinque psicologi e mi sono trovata sempre male, non a mio agio, per varie ragioni ma addirittura il primo se ne uscì con una frase maleducata e inopportuna nei miei confronti e mi chiedo in base a quale indole abbia scelto di fare quel mestiere. Anche loro sono persone, insomma, quindi ritengo indispensabile che ci sia feeling.


    Alla fine ho rinunciato, o magari sono io che mi aspetto tanto da un terapeuta.


    Mi sento di dirti che se non ti convince, sicuramente non è la persona giusta e dal mio punto di vista non ha senso spendere soldi se gli incontri sono deludenti.

  • Ciao a tutti, io soffro di ansia generalizzata/depressione.Ho aperto il post per chiedervi come avete capito che lo piscoterapeuta/psilocogo/a era quello/a giusto/a?

    Io ho già cambiato una volta professionista, adesso sono con uno che fa la cognitivo-comportamentale ma c'è il mah.Perche' esco da lì e mi sento persa?Capita solo a me?Magari debbo aspettare dato che siamo solo al quarto incontro?O se non c'è subito una sensazione di fiducia vuol dire che ho scelto male?Ditemi la vostra e scusate per i troppi interrogativi.

    Dopo 4 sedute è un po' presto per stabilire se è il terapeuta adatto. Ad ogni modo fai presente questa tua sensazione "mi sento persa" alla prossima seduta.

  • Devi sentire che quello che il terapeuta ti dice funziona per te, dando in qualche modo una soluzione ai tuoi problemi.


    Porto come esempio la mia esperienza.

    Per un breve periodo sono andata da una terapeuta sistemico-relazionale che aveva anche buone recensioni. Purtroppo per me quell'approccio non era di alcun aiuto, trovavo del tutto inutile analizzare le mie dinamiche familiari. A volte rimanevamo a fissarci in silenzio senza più sapere cosa dirci. Avevo la sensazione di sprecare soldi senza risolvere niente, così interruppi la terapia.


    Ripresi con un'altra terapeuta, questa volta cognitivo-comportamentale. Non solo ricevevo consigli, ma venivo pure spronata nel cercare di affrontare le mie problematiche. Lo strano, devo riconoscerlo, è che terminate le sedute anche io mi sentivo confusa. Ad ogni modo mi sono trovata bene.


    Forse anche tu devi capire qual è l'approccio migliore per te.

  • Dopo 4 sedute è un po' presto per stabilire se è il terapeuta adatto. Ad ogni modo fai presente questa tua sensazione "mi sento persa" alla prossima seduta.

    Forse anche tu devi capire qual è l'approccio migliore per te.

    Ti hanno dato consigli sensatissimi.


    Mi sento solo di aggiungere che -purtroppo- data l'inflazione che ultimamente ha la professione: è facile incappare in professionisti mediocri che non sanno approcciare il paziente, oppure (peggio) lo fanno sentire enormemente a suo agio, nascondendo quelle che sono le spigolature del suo stesso comportamento (del paziente).


    La terapia non deve dare immediata serenità: per quello ci sono le uscite con gli amici. La terapia deve dare consapevolezza e capacità di aggirare le proprie tendenze esagerate al fine di diventare più equilibrati. Queste "consapevolezze" possono essere pesanti, ma non alle prime 4 sedute.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Ciao a tutti, io soffro di ansia generalizzata/depressione.Ho aperto il post per chiedervi come avete capito che lo piscoterapeuta/psilocogo/a era quello/a giusto/a?

    Io ho già cambiato una volta professionista, adesso sono con uno che fa la cognitivo-comportamentale ma c'è il mah.Perche' esco da lì e mi sento persa?Capita solo a me?Magari debbo aspettare dato che siamo solo al quarto incontro?O se non c'è subito una sensazione di fiducia vuol dire che ho scelto male?Ditemi la vostra e scusate per i troppi interrogativi.

    Le psicoterapie sono tante.
    Occorre capire se tu sia adatta a queste.
    Mi spiego meglio: da persona con autismo non ne traggo vantaggio se non adattata ad esempio specificamente.
    LA CBT è un 'eccellente terapia.

    Nel tuo caso: valuterei con la persona che hai scelto se ci siano o meno delle possibilità di un alleanza terapeutica tra di voi.

    Se già fin da subito (4 sedute sarebbero poche)
    Però visto che la vita è tua e paghi ogni seduta, cerca di capire primariamente queste cose.

    Solo per una sua diagnosi serve anche più tempo e test specifici.
    *Magari la sua diagnosi potrebbe discordare o meno da quella che hai avuto come "vera" finora, o non discordare affatto ed essere quella utile.

    Si parte da linee di riferimento precise.
    Occorre anche capire se in questa persona la diffidenza derivi anche dal fatto che possa aiutarti per davvero.
    Mi spiego meglio: le persone hanno come una sorta di maschera psicologica che non si levano prima di fidarsi/affidarsi a chi hanno scelto (loro ).

    Immagina se lui pensasse una cosa del tipo. -"Ma è la paziente giusta ?"
    Non ti piacerebbe come sensazione ovviamente.

    Ti deve dire lui come procedere.
    Conoscenza.
    Diagnosi sua.
    Test compresi.
    Valutazione del percorso a te adattabile.

    Nel mio caso non essendo adatto alla terapia hanno rinunciato in diversi dicendomelo espressamente.
    Ne ho tentate di diverse tipologie non le cito perchè in OT rispetto a quanto chiedi.

    Occorre anche capire (ma poi) se una terapia combinata sia più efficace, in genere, le linee guida internazionali la definiscono come più efficace (va valutato dal professionista al quale ti sei rivolta)

    Intanto non diffidarne: se qualcosa non ti convince diglielo apertamente.
    Al tempo stesso cerca di stare attenta al non trovare in te scusanti per bloccare ogni tipologia di intervento/aiuto.

    Sarebbe già la seconda persona che da quanto scrivi non andrebbe bene.

    Concordo con quanti ti abbiano già scritto prima di me(non mi ero accorto subito di questo: è anche meglio, avere feedback non cosi distanti tra essi.

    *Più efficace risulta perchè studiabile in maniera lineare.
    Quindi con studi metanalitici.

    Ho sciupato il tempo, ed ora il tempo sciupa me. (William Shakespeare)

    Modificato una volta, l'ultima da Taigi ().

  • Ciao, scusami se rispondo ora, ma mi sento di dirti che effettivamente buona parte dei risultati delle terapie (di qualunque orientamento, sta alla tendenza individuale stabilire quale sia la più indicata, benché alcuni protocolli siano previsti per disagi specifici) mi pare efficace su persone che non hanno molta consapevolezza di sé. Oppure, in altri casi, persone che sono disorientate in generale, anche poco inclini alla riflessione analitica su di sé, spesso superficiali che non hanno mai considerato alcuni aspetti della propria psiche o di quella altrui. Io ho seguito due psicoterapie e nessuna delle due mi ha "guarita" (detesto questo termine legato alle psicoterapie, ma è per capirci), confermandomi solamente quanto avevo già inquadrato da sola (soffro di traumi abbandonici e altro, alla fine la terapia ha confermato tutto questo). Se trovi specialisti incompetenti, chiaramente il nervoso o il senso di sconforto aumentano. In una delle mie psicoterapie mi sono trovata per 7 mesi con una persona reputata molto capace (non ho dubbi), ma che mi trattava come se fossi una bambina. Sentirsi dire le stesse cose, come se già non si sapesse che bisogna "cambiare" (facile a dirsi, a volte vorrei chiedere a queste persone cosa intendano davvero, spesso bisogna cambiare gli eventi esterni, o l'ambiente, da cui dipende il nostro benessere, ma non è possibile sempre) per me è estenuante. Sicuramente ognuno reagisce diversamente alle terapie psicologiche, abbiamo tutti modalità di reazione differenti, ma per quanto mi riguarda i tuoi dubbi sono leciti, non tanto perché la psicoterapia in sé sia inutile, quanto perché certi disturbi sono molto radicati nella nostra vita (intesa come insieme di esperienze emotive e biologiche) a tal punto da non essere "risolvibili" con qualche mappa strategica, o sentendosi raccontare le radici psicanalitiche della depressione, o delle fobie, magari addirittura con qualche "è responsabilità tua" di troppo.

  • mi pare efficace su persone che non hanno molta consapevolezza di sé. Oppure, in altri casi, persone che sono disorientate in generale, anche poco inclini alla riflessione analitica su di sé

    Ti quoto perché anche io ho sempre avuto questo stesso tuo pensiero.


    Io non so esattamente cosa mi aspettassi da una terapia, ma non certo di sentirmi dire che per affrontare il mio timore di prendere l'autobus avrei dovuto prendere l'autobus. In quell'occasione mi è stato anche detto che se io mi rifiutavo di prendere l'autobus, allora mi rifiutavo di collaborare alla terapia e che potevo anche interromperla. Preciso che io sempre preso nella mia vita l'autobus, fin da quando ero ragazzina, poi un giorno da adulta mi sono sentita male sull'autobus e da allora ho avuto paura di risalirci da sola. Con molta pazienza sono riuscita a riprendere questo autobus, ma non certo "grazie alla terapia", solo grazie a me stessa e chi mi è stato accanto. Poi va beh, è scoppiata la pandemia è adesso mi è venuta la paura di salire sui mezzi pubblici per non essere contagiata dal covid :rolleyes:


    Un'altra volta mi si è fatto chiudere gli occhi e immaginare di trovarmi dentro una stanza, immaginando la stanza nei dettagli. Un'altra volta ancora una cosa simile, mi si è chiesto di immaginare di scendere una scala e non ricordo cos'altro avrei dovuto vedere. Una cosa che mi faceva sentire ridicola e che ho reputato assolutamente inutile.


    A fronte di queste esperienze (ne ho avute altre che vi risparmio) è nata in me la convinzione che per quanto mi riguarda l'unico sostegno utile sono la mia famiglia e le mie amicizie, che seppure sono pochissime sono per fortuna solide. Sono entrata ed uscita alcune volte da situazioni in cui ero psicologicamente provata, da sola e senza farmaci. C'è voluto del tempo e forse non sono tornata al 100% la me di prima, però preferisco accettare questo mio modo di essere piuttosto che assumere farmaci che mi danneggiano il fisico.


    Parlando dei farmaci, i medici non hanno la percezione di quanto una persona possa stare male sotto il loro effetto. Un medico a cui raccontai quello che mi era successo con lo Zoloft (ho avuto dei problemi di cui uno irreversibile) mi disse che era qualcosa di trascurabile, in quanto anche prima di trovare il giusto antibiotico i medici devono provarne vari. Ora io vorrei sapere se questi dottori che prescrivono questi farmaci ne hanno esperienza diretta. Sinceramente non credo. Ma questo non è l'oggetto del topic.


    Comunque per finire, sottoscrivo quanto ho scritto in precedenza, per me è inutile insistere se le sedute non sono soddisfacenti, perché quattro sedute sono come quattro appuntamenti, sufficienti per capire com'è l'andazzo.


    Non si tratta di volere serenità, ma di voler avere la sensazione che la persona abbia qualcosa di utile da darci.

  • Concordo pienamente, sono sulla tua stessa linea di pensiero. Anche io, oltretutto, ho la fobia di salire sui mezzi pubblici, oltre che di spostarmi in luoghi che mi allontano dal mio perimetro di sicurezza. Adesso sto iniziando una terapia farmacologica, ma ti dico solo che nonostante soffrissi come un cane le mie terapeute erano convinte che non servissero farmaci. Con il risultato che sono peggiorata nel tempo, e avrei dovuto muovermi prima.

  • In quattro sedute la /lo specialista non può fare nulla.
    In quattro sedute al massimo si può capire se la persona che si abbia davanti ci sia o meno simpatica.
    In quattro sedute e poi si scappa?
    Mi chiederei il perchè?

    Dunque le cause sono sempre relative agli altri che tentano di aiutarci...
    Mai a noi che non ci possiamo riuscire da soli.
    Quasi sempre si portano situazioni incancrenite da anni di esitazioni al curarsi, poi si cerca in 4 sedute di capire tutto quanto, anzi che lo capiscano persone che ancora non abbiano potuto fare neanche diagnosi...

    Capisco che con alcune persone non ci sia particolare simpatia.
    O si entri in empatia.

    Si può cambiare.

    Sempre? Se sempre allora non può essere sempre a causa solo degli altri.

    I Farmaci possono aiutare.
    Un ansiolitico quelle paure le può levare velocemente (se non si abbiano effetti paradosso)

    Ma se non si lavora su stessi in modo funzionale allora queste paure si ripresenteranno come pre terapia farmacologica.

    Mettiamo che si debbano testare su di queste persone tantissimi farmaci, ed uno prima o poi funzioni, o funzioni i quarto.
    o nessuno e mai.

    Possono non funzionare e creare effetti indiesiderati o non funzionare certo in 4 giorni, ma in 4 mesi.

    Si abbandoneranno quasi sicuramente se non funzioneranno velocemente.

    Mettiamo il caso si debba andare fino al massimo dosaggio consentito.

    E questo dia effetti collaterali (ogni farmaco li può dare , anche un acetilsalicilico.)

    Chi ne farà uso lo deve mettere in conto.
    In alcuni non se ne verificheranno di valutabili.

    Un farmaco però agirà nel bene e nel male nel suo compito.
    Si deve tenerne ben conto.
    (lo presenterà : o subito o poi)


    A volte si sta cosi male che la soluzione immediata sarebbe usare farmaci: comprensibile.

    Ma se a questo non si abbina un bel nulla...

    Ho sciupato il tempo, ed ora il tempo sciupa me. (William Shakespeare)

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