Messaggi di Alba Cremisi

    Che il "fenomeno" è molto diffuso e come vedi non solo in Italia - visto che si diceva che era solo un problema italiano.

    Se con "fenomeno" intendi l'oggettivazione e la spersonalizzazione femminile, associata all'assenza di consenso, alla normalizzazione di logiche di dominio e sessualizzazione, e all'effetto culturale di mercificazione, allora siamo senz'altro d'accordo. Ma vorrei capire chi avrebbe mai negato che si tratti di un problema trasversale e diffuso, anzi ho affermato più volte esattamente il contrario, ed è proprio qui il punto.

    Quindi anche questo genere di video a tuo giudizio sono negativi in generale oltre che illegali?

    Il punto sarebbe piuttosto capire cosa dovrebbe esserci di positivo.

    Lo si segnali a youtube, poi alle autorità...io mi limito a riportare i fatti.

    Sì, ma questi "fatti" che stai riportando cosa c'entrano esattamente con l'oggetto del thread? Qual è il nesso, ad esempio, con il gruppo "Mia moglie"? E soprattutto, cosa vorresti sottintendere portandoli come esempio?

    Ah io non ne faccio parte eh!!!

    E' che la cosa la voglio vedere a 360°, forse per questo a volte sembro neutro. :)

    Non sembri neutro, perlomeno non a me. Anzi, il modo in cui tenti sin dall'inizio di ribaltare la questione ed introdurre elementi estranei dà più l'idea di una costante ricerca di attenuanti o di spiegazioni, per cercare di spostare l'attenzione dal problema principale.

    giuseppex francamente a me pare evidente che la maggior parte di quei video sia girata all'insaputa dei protagonisti, come si può facilmente dedurre dal tipo di ripresa e dall'assenza di qualsiasi reazione, anche istintiva, da parte degli interessati. Senza contare poi che molte ragazze sono di spalle e sdraiate e nemmeno volendo potrebbero avvedersene.


    Il punto però è un altro: ancora una volta questi tuoi commenti apparentemente "innocenti" paiono invece mascherare l'ambivalenza morale che hai mostrato sin dall'inizio della discussione, cercando di minimizzare la responsabilità di chi gira o diffonde materiale di questo tipo senza consenso, o di spostarla sulle persone riprese, perché a tuo avviso "non reagiscono", e questo evidenzia un parallelo con quanto hai sostenuto finora riguardo al gruppo oggetto della discussione e a siti analoghi.


    Non è questione di tecnologia, di norme o di voyeurismo: il punto è prendere coscienza e assumere una posizione netta, riconoscendo che certi comportamenti sono prima di tutto immorali e non etici. Questi concetti devono essere chiari, senza mille distinguo o cavilli; la condanna deve essere esplicita altrimenti, come già è stato scritto, se non si comprende il problema si finisce evidentemente per farne parte.

    Nessuno nega che esistano tanti altri problemi e rischi nella società, o che i media ci "marcino" dentro per interesse o opportunità. Non bisogna però rischiare di scivolare nel benaltrismo: il fatto che ci siano altre emergenze o pericoli non rende meno reale o rilevante il tema di questo thread, né ne diminuisce la gravità. Inoltre, non si tratta di un singolo episodio "caldo", ma di una dinamica consolidata e cronicizzata a livello culturale.

    Il passaggio citato rappresenta però soltanto il pensiero della scrittrice Carolina Capria, quindi la sua opinione personale, e non riflette il taglio complessivo dell'articolo, come invece potrebbe apparire dal tuo post.

    Supponiamo che una testata giornalistica, scrivesse in un articolo dedicato al gruppo "Mia moglie", una frase del tipo "La gran parte degli uomini non ritiene il consenso qualcosa di imprescindibile e spesso a eccitare la sessualità maschile è proprio la mancanza di consenso e l’idea che si possa possedere una donna contro la sua volontà"


    Gran parte vuol dire che vi salvate davvero in pochi. Su 10 uomini più della metà è in queste condizioni. Inoltre, "spesso" vuole dire che vi eccitate all'idea di possedere una donna (violenza), e non solo in uno specifico contesto on-line come quello del gruppo, dove, il fenomeno può essere esacerbato da molte altre circostanze.


    Come donna, ritengo che tale narrazione, dicesi "mainstream", pur presentandosi come apparentemente neutrale, riveli in realtà un processo di generalizzazione.

    L'articolo che citi è ipotetico (come sembra) o reale? Se è stato davvero pubblicato mi piacerebbe leggerlo, così da capire meglio il contesto. Se invece è solo un esempio di fantasia, allora non credo sia corretto usarlo per dimostrare che la narrazione mainstream generalizza: un testo che in realtà non esiste non può essere portato come prova, altrimenti si finisce col costruire un argomento sul nulla.

    Va bene, abbiamo capito che adesso non si può più nemmeno ridere e scherzare con gli amici in un bar davanti ad una birra e ad un mazzo di carte.

    Quel pensiero non lo hai buttato lì per caso durante una chiacchierata scherzosa al bar: lo hai scritto e ribadito più volte in un thread in cui si discuteva proprio (anche) di questo tema, e la tua posizione era chiara, tant'è che anche altri utenti te l'hanno fatto notare.


    Questa tattica del lanciare il sasso e poi nascondere la mano è poco credibile: le tue idee emergono chiaramente, e penso davvero sarebbe più onesto assumerti la responsabilità di ciò che pensi e scrivi sulle donne, invece di cercare di smarcarti a posteriori.


    Dici di non voler essere associato a posizioni incel/redpill, ma tale retorica trapela in moltissimi dei tuoi interventi - insieme a una certa ossessione per i "sinistri" e le "femministe", che nomini di continuo come fossero la causa di ogni male. A questo punto sembra davvero che vivano "rent free" nella tua testa.

    Susciterebbe questo tuo moto di indignazione anche un uomo che cercasse una donna che vuole fare la casalinga? A prescindere dalla componente caratteriale (="la voglio sottomessa")?


    E soprattutto, come ti rapporteresti ad una donna che volesse essere una casalinga, ossia una donna di casa, lei per prima, e non avesse nessun interesse per il lavoro e per l'indipendenza economica?

    Come ho già avuto modo di dire in altri thread, personalmente ho rinunciato alla mia carriera per dedicarmi alla famiglia e ai figli, continuando comunque a dare una mano nella nostra azienda. Non mi sono mai pentita di questa scelta e la rifarei mille volte.


    Tutto dipende dal contesto e dal consenso: lo ripeto da sempre, ma sembra essere un concetto di una complessità strabiliante, visto quanto mi tocca continuamente ribadirlo.


    Se una donna desidera restare a casa non ci sono problemi, purché sia davvero una scelta che le va bene. L'importante è che non ci siano imposizioni, né dirette né mascherate. Anzi, credo fermamente che molte donne, se avessero la possibilità concreta di scegliere, preferirebbero questa strada a lavori poco gratificanti e scarsamente remunerati, che spesso finiscono per sfruttarle e minare anche l'armonia familiare.